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Autore: _zukky    10/04/2009    10 recensioni
A Lussissa. Tanti auguri Lu
I tuoi occhi. Smeraldi brillanti di luce propria.
Nei miei. Così. Perfetto.
E sorrido, perché non posso farne a meno.
Perché, finalmente..
Finalmente, in quest’oceano di pace, posso contemplare ogni singola parte di te.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel posto che non c'è

00.00

Dovrebbe essere mezzanotte xD

Questa piccola shot è tutta dedicata al mio clone di Verona, alla mia collega filosofa, alla Sbavatrice di James per eccellenza (insieme a me xD) alla sostenitrice dei dettagli del tutto insignificanti (ormai non dico altro XD) da voi tutti conosciuta come Lussissa.

Perché oggi è il suo compleanno e ci raggiunge nella cerchia dei maggiorenni (sei perseguitabile legalmente, quindi sta attenta d’ora in poi xDDD) E non sei vecchia, tranquilla, hai ancora qualche annetto prima di diventarlo xDDD

Un minuscolo pensiero, non è niente di che ^^ Il giorno dopo che mi hai detto: “Tu potresti regalarmi James” è venuta fuori questa, spero ti piaccia. Un bacio Lu, Buon Compleanno :D

Anche se la storia non centra molto, il titolo è liberamente ispirato alla canzone omonima dei Negramaro *_*

 

 

 

 

QUEL POSTO CHE NON C’ È

 

 

Leggero. Leggero. Leggero.

I tuoi occhi. Smeraldi brillanti di luce propria.

Nei miei. Così. Perfetto.

E sorrido, perché non posso farne a meno.

Perché, finalmente..

Finalmente, in quest’oceano, di pace posso contemplare ogni singola parte di te.

Senza remore.

Senza pensieri.

Senza.. Senza..

Le tue mani..

Conto le dita, piccole e affusolate, come ad assicurarmi che nulla sia cambiato.

Un neo sull’anulare sinistro..

È ancora lì.

È giusto.

Il tuo inseparabile – chissà per quale motivo – anello.

Qualcosa di indistinto si agita nel mio petto: vorrei chiedertelo.

Vorrei saperlo.

Ma non posso.

Non esistono parole qui.

Mi sorridi come ti ho vista fare poche volte.

Mai rivolta a me.

E sono abbagliato dal tuo sorriso..

Sto per sfiorarti una guancia.. liscia.. morbida..

 

Bum!

 

Aprì improvvisamente gli occhi, scattando a sedere come una molla, mentre qualche immagine confusa di un sogno recente gli vorticava nella mente

 - Chi? Cosa? - biascicò confuso.

- Peter ma devi sempre inciampare nei calzini di Sirius?! - Il viso di Remus fece capolino dalla porta del bagno, con un espressione perplessa.

James, assonnato, si rituffò nel cuscino con disappunto: era solo Codaliscia che come di consueto capitolava a terra.

- Remmino , non urlare di prima mattina - mugugnò contrariato Sirius, nascondendo il viso sotto le coperte.

- Non chiamarmi Remmino, primo! E, voi due, alzatevi! È ora! - Richiuse con forza la porta del bagno mentre Sirius gli lanciava una scarpa.

- Mpft… Ahi Sirius! -

Felpato, ormai del tutto sveglio, si era lanciato a peso morto sul suo migliore amico, ancora sotto le coperte.

Ma perché il suo risveglio doveva essere sempre così traumatico? Cosa aveva fatto di male?

- Alzati, alzati, alzati, su! - Sirius prese a saltellare sul suo letto, senza fare nulla per evitare di schiacciarlo.

Ecco, come non detto.

 

~

 

 

- Buongiorno Evans! -

Un saltellante James Potter le si sedette di fronte,seguito dagli altri Malandrini, con un sorriso a trecentocinquantatre denti.

Si limitò a lanciargli un’occhiataccia senza rispondergli.

- ‘Giorno Lily - Remus era sempre molto gentile con lei.

- Buongiorno Remus - rispose affabile, sorridendogli. Si era sempre chiesta cosa ci facesse uno come Remus con Potter e Black.

Mha.

Sorseggiò il suo succo di zucca e le sembrò appena di notare un fugace lampo di tristezza attraversare due occhi nocciola, che la fissavano assorti.

Fu soltanto un attimo. Tanto che giurò di essersi sbagliata.

Non poteva essere. Sicuramente aveva visto male.

James si affrettò a distogliere lo sguardo e rispondere a tono ad una battuta di Sirius, non appena notò che lei lo guardava stranita.

Era così simile.

Così dannatamente simile.

Eppure così diversa.

Lontana.

Troppo [troppo] lontana.

 

 

~

 

 

Pioveva. Pioveva.

Non aveva tempo.

No.

Non ce n’era più.

Doveva trovarla.

Trovarla. Trovarla.

Il cuore gli rimbombava nelle orecchie.

Bum bum. Bum bum. Bum bum.

Rosso.

Rosso.

Rosso.

I suoi capelli.

No.

Sangue. Sangue.

No!

 

 

Aprì di scatto gli occhi.

Buio.

Aveva il respiro affannato, il cuore a mille e i capelli incollati alla fronte sudata.

Lily.

In preda al panico, non ancora del tutto cosciente, buttò all’aria le coperte e si diresse a gran velocità giù per le scale.

Probabilmente era un folle. Probabilmente era solo uno stupido sogno, ma aveva una brutta sensazione.

Come prevedibile, la Sala Comune era deserta.

Con il fiato corto, si lasciò cadere su uno dei divanetti, dinanzi al fuoco ormai spento.

Spostò lo sguardo alla finestra e si accorse che non pioveva nemmeno.

Con tutte le cattive notizie che circolavano in quell’ultimo periodo, la sua mente gli aveva giocato davvero un brutto scherzo.

- Potter? - Una flebile voce lo fece voltare di scatto.

- Lily.. - La vide barcollare pericolosamente verso l’uscita e si alzò per aiutarla.

- Che succede? - le chiese preoccupato, raggiungendola. Il cuore riprese a battere irregolarmente.

- Nulla.. un semplice mal di testa - Sembrava far fatica a parlare - Vado da Madama Chips. Lasciami - Ritrasse il braccio quando lui cercò di sostenerla.

Non si reggeva in piedi.

- Non fare la stupida, ti accompagno -

- Potter non.. - La testa le girava vorticosamente e priva di forze si accasciò al pavimento.

- Lily! - James sgranò le palpebre, spaventato, precipitandosi ad evitare che si facesse male.

Le passo una mano sotto le gambe e una intorno alla schiena, prendendola in braccio.

Che testona che era. Probabilmente aveva la febbre alta e non voleva neanche farsi aiutare.

 

~

 

 

- No, signor Potter! Gliel’ho già ripetuto tre volte: torni nel suo dormitorio, la signorina Evans ha bisogno di riposare - Madama Chips fu categorica, ritenendo quel discordo finalmente concluso.

- La prego Poppy, farò il bravo - la supplicò, fecendo gli occhioni innocenti - Vede, mi metto qui e non mi muovo - Si sedette su una sedia accanto al letto dove Lily dormiva e stette immobile come una statua a mo di dimostrazione.

- Oh, e va bene. Ma stia fermo lì e non faccia danni, altrimenti vede - lo avvertì con un cipiglio severo.

- Sissignora -

Madama Chips tornò nelle sue stanze, richiudendosi la porta alle spalle con un’ultima occhiata indagatrice.

 

 

 

Le palpebre si facevano a poco a poco più pesanti, ma non voleva cedere al sonno.

Allerta. Sempre allerta.

Lily, tra le candide lenzuola, dormiva profondamente, con un’espressione tranquilla.

Le passò una mano delicatamente sulla fronte, scostandole qualche ciocca di capelli vermigli, e notò che la temperatura stava scendendo.

Pelle, pelle.

Pelle, come petali di rosa.

Pelle contro pelle.

Sebbene stesse lì da più di un’ora, ormai, a vegliare sul suo sonno, in quel preciso momento, la consapevolezza di quanto fosse bella lo colpì come uno schiaffo.

Male, male, male.

Necessario.

Sì.

Necessario.

Senza senso.

Senza peso.

Senza..

Vola. Vola.

Vola alto.

 

~

 

 

Nella semicoscienza strofinò piano il viso sul cuscino.

Merlino, si sentiva la testa pesante come un macigno e non aveva alcuna intenzione di svegliarsi quella mattina…

L’odore asettico e acre di medicinale la costrinse ad aprire gli occhi, spinta dalla curiosità.

Sbatté un paio di volte le palpebre per abituarsi alla luce.. Cosa diamine ci faceva in infermeria?

Senza alcun preavviso l’immagine confusa di due occhi nocciola le fece balzare leggermente il cuore nel petto.

Sembravano così maledettamente preoccupati. Si portò una mano alla fronte.. le sembrava..

Scosse la testa con vigore. Stupido cuore! Era solo colpa di quel dannato mal di testa che l’aveva svegliata.

[ Mentire.

Persino a se stessi ]

Si sollevò leggermente e sistemò meglio il cugino poggiandosi a mezzo busto alla testiera del letto.

Gli occhi se si sgranarono leggermente, mentre sentiva il cuore accelerare inspiegabilmente?

Insomma, che ti prende, è solo Potter, sta buono!

Accanto a lei, con la testa poggiata tra le braccia, James Potter dormiva beatamente. Aveva un’espressione tanto serena che le si strinse leggermente il cuore.. sembrava un bambino.

Si rese conto che non l’aveva mai visto così indifeso, spogliato del suo ghigno ironico, delle sue battutine..

Fermo. Immobile.

Nessun rumore.

Nessun rumore.

Nessuno.

 

Si riscosse con forza.

 Cos’era?

Si portò le mani alle tempie, massaggiandole circolarmente. Le era tornato il mal di testa, maledizione.

E poi ricordò.

Spalancò le palpebre.

Riuscì a mettere insieme tutti i pezzi e le mancò un po’ il fiato.

Quell’espressione assorta, come se non fosse presente, come se vedesse immagini, inconsistenti, scorrergli davanti al viso.

Lo aveva notato più di una volta sovrappensiero.

Ma cosa poteva mai fregargliene di quello che faceva Potter?

E quegli occhi.. seppur assorti, sembravano sorridere. Sorridevano, non vi era altro modo per descriverli.

 Si era sorpresa, più di una volta, a fissarli, incantata.

Diamine, ma cosa le diceva la testa? [ Non la testa.. ]

E poi, così come una maschera di creta, quell’espressione felice [realmente felice], si sgretolava..

Si sgretolava ogni volta.

E per un attimo.

Un solo attimo.

Su quel viso passavano sentimenti diversi e contrastanti.. sorpresa.. delusione.. angosciosa accettazione.

E faceva male.

Faceva male.

Anche quell’anno scolastico stava per volgere al termine [ l’ultimo ] e non si sarebbero più rivisti.

Mai più.

Mai.

Una strana stretta al cuore la spinse ad allungare una mano per saggiare la consistenza di quei capelli perennemente spettinati [ rassicurarlo..

 Lei c’era ]

Bloccò il braccio a mezz’aria.

Morgana, cosa le prendeva?

Solo perché Potter era rimasto lì con lei tutta la notte, si sentiva così strana?

[ Molto altro, c’era molto altro ]

Lo sentì muoversi piano e si irrigidì immediatamente, cercando di sembrare il più naturale possibile.

Lo vide sbattere piano le palpebre e guardarla con un’espressione confusa.

Dopo un po’ si alzò a sedere e si aprì in un sorriso che le fece mancare qualche battito [ Stupido cuore ]

- Ti sei svegliata - Continuava a sorriderle, sereno.

Che fine aveva fatto l’espressione arrogante?  Quella era molto più semplice da gestire; ora, non sapeva come comportarsi.

Si limitò ad annuire semplicemente, incapace di proferire parola.

Avvertì la sua mano sulla fronte e sobbalzò leggermente. Era fresca, morbida.. piacevole..

Madama Chips doveva averle dato troppe medicine, senza dubbio.

- Hai ancora un po’ di febbre, ma Poppy ci sa fare: un paio di giorni e sarai come nuova - La sua voce era ancora arrochita dal sonno, ma sulle sue labbra riapparve quel ghigno che tanto conosceva.

La parte di sé che da sempre di difendeva da James Potter tornò più acida di prima.

- Bene - Incrociò le braccia al petto - Se hai finito, vorrei riposare - Lo fulminò con un’occhiataccia ostile, delle sue.

Un lampo di dolorosa consapevolezza attraversò quegli occhi nocciola, fin ad allora così allegri, facendole male come uno schiaffo in pieno viso.

Si accorse che si era affrettato a nasconderla dietro la solita espressione superiore e arrogante e, solo in quel momento, Lily si rese conto, con un peso sullo stomaco, che era una maschera.

Solo una maschera.

Una dannata maschera.

Lo vide alzarsi e darle le spalle, prima che potesse fare qualsiasi cosa.

Era stanco di combattere.

Andando via desiderò con tutto il cuore di smettere di sognarla

[ Smettere di soffrire ]

Impossibile.

Impossibile.

- Guarisci presto, Lily - La sua voce realmente preoccupata per lei, le fece stringere qualcosa nel petto.

Cavolo!

- Potter - lo richiamò piano, la voce poco più di un sussurro [ Sebbene avesse avuto l’impulso di corrergli dietro e fermarlo ]

- Aspetta -

Lo vide bloccarsi, con la mano ancora sulla maniglia, e voltarsi lentamente verso di lei.

La sua espressione distaccata la fece desistere per un attimo.

No. Non è così.

L’aveva capito.

Finalmente capito.

Fece un profondo sospiro, cercando di rilassarsi e lo guardò un attimo, sembrava in attesa, ma pur sempre in guardia.

[ Come se avesse potuto colpirlo da un momento all’altro]

Ancora.

Ricordò la sua espressione rilassata e serena mentre dormiva e gli sorrise sinceramente, forse per la prima volta - Grazie, Potter -

Lo stava ringraziando per averla accompagnata in infermeria, per averle tenuto compagnia mentre stava male.. ma non solo..

Non solo..

Dinanzi a quel sorriso tanto genuino, le sue difese si sgretolarono immediatamente.

Era ancora più bella quando sorrideva.

- Dovere, Evans. Dovevo tenere alta la mia reputazione, no? - Si avvicinò, lentamente al letto, con un sorriso ironico sul viso.

[ La stava prendendo in giro.. ora lo sapeva ]

- Seh, certo Potter. Se vuoi mettiamo i manifesti - stette al gioco, scoprendo che non era poi così male scherzare con lui.

Il cuore gli si fermò un attimo.. quello sguardo..

Mentre continuava a prenderlo in giro, lo vide spostare un attimo lo sguardo su un punto non ben definito, sovrappensiero, e poi spostarlo su di lei, talmente intenso da farla tremare.

Rimase perfettamente immobile, mentre lo vedeva avvicinarsi sempre più.

I suoi polpastrelli, leggeri come un filo d’erba, le sfiorarono delicatamente una guancia, facendole mancare il fiato.

- È uguale - Lo sentì mormorare, mentre le accarezzava il profilo del mento.

- Cosa? - riuscì a trovare, chissà dove, la voce per chiedergli.

Lo vide allontanarsi di poco, lasciando ricadere la mano lungo il fianco, per poi fissarla - Il tuo viso, è lo stesso - Sembrava farneticare, si stava seriamente preoccupando

 - L’ho già visto.. - fece una piccola pausa, come indeciso se rivelarglielo o meno - In quel posto che non c’è - Si sedette sulla sedia, ancora assorto.

E, in quel momento, benché non avesse la minima idea di cosa stesse parlando, Lily capì. Probabilmente seguendo nessun filo logico, ma comprese ugualmente, come non aveva mai fatto prima.

Non era giusto.

Non era affatto giusto.

Seguendo ancora quel filo che non aveva né capo né coda, si sollevò a sedere sul letto e gli prese una mano, per attirare la sua attenzione.

Si sorprese, con il cuore in gola, di quanto fosse grande e calda.. e di quanto le trasmettesse uno strano senso di sicurezza.

James alzò il viso, guardandola leggermente sorpreso.

- Non è detto che quel posto non esista - Lo disse con un filo di voce, ma seppe che lui aveva capito quando le strinse più forte la mano.

Non comprese cosa l’aveva spinta a farlo, ma non aveva importanza, il battito accelerato del suo cuore era un motivazione più che valida.

Rimasero in silenzio per quella che sembrò un’eternità, perfettamente a loro agio.. Quella piccola mano che non aveva nessuna intenzione di lasciare la sua..

- Su, Potter, alzati da quella sedia, le lezioni ti aspettano - Ghignò ironicamente alla sua espressione contrariata.

Stavolta si accorse immediatamente che non faceva sul serio: aveva sempre lo stesso sguardo.. quello sguardo..

Mugugnò di disappunto - Ho una scusa per saltarle, no? Tu stai male -

- Sto benissimo, un po’ di influenza non è nulla - Alzò gli occhi al cielo, fintamente esasperata.

- Ma ora che arriva Poppy, fingi di stare male e la supplichi di farmi restare - Si aprì in un ghigno, soddisfatto per la sua idea geniale.

- Potter - Il suo tono non ammetteva repliche.

- Ok, ok, vado a lezione - Mise su il broncio - Vengo a trovarti più tardi però - Era entusiasta, aveva una possibilità.

[ Quel posto che non c’è..

forse ci sarà ]

- Ciao Lily - Le posò un bacio veloce sulla fronte, facendola arrossire leggermente.

Prima che si chiudesse la porta alle spalle, gli arrivò un divertito - Ciao James -

Sorrise e si avviò lungo il corridoio.

[ Ci sarà ]

 

 

 

 

 

 

 

Rieccoci xD

È la prima storia assolutamente senza senso che scrivo, è venuta fuori da chissà dove, ma devo ammettere che mi è piaciuto scriverla.

Ritornare alle origini è stato strano, e se non fosse stato per Lu forse non l’avrei fatto tanto presto, però mi ha fatto piacere, sul serio.

Oddio sono troppo seria, sto iniziando a preoccuparmi.

Ah un’ultima cosa, prima di sgravare nello sclero: Penso siamo stati tutti colpiti da ciò che è successo in Abruzzo… ma state tutte bene, vero? Spero vivamente di sì.

Comunque, spero vi sia piaciuta, e Lu, al prossimo incontro con Jam.. ehm.. lo psicologo non dimenticare la panna, mi raccomando xD

Un bacio a tutte.

 

   
 
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