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Autore: Francy_Kid    12/05/2016    6 recensioni
Marinette e Adrien sono in coppia per una ricerca scolastica. Durante una sua visita serale, Chat s'ingelosisce perché Nathanaël, innamorato di Marinette, la chiama tutti i giorni; era già da un po' di tempo che metteva in dubbio i suoi sentimenti per Ladybug. Chat, o Adrien, sarà in grado di trovare la risposta alle sue domande? Riuscirà a capire chi ama davvero?
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Dopo averla pubblicata su Wattpad, ho deciso di condividere anche con il popolo di EFP la mia prima fanfiction sul MEOW-raviglioso (Chat, please stop...) universo di Miraculous :D
Spero vi piaccia ^^
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Plagg, Tikki, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The masked serie'
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Cap. 1

«Bene ragazzi, ora vi assegno i compiti.» esclamò Madame Bustier aprendo la sua agenda. «Dovrete fare una ricerca a coppie da consegnare tra due settimane, quindi avete tutto il tempo che vi serve. Le coppie sono: Rose e Juleka; Max e Nino; Chloé e Sabrina; Ivan e Nathanaël; Alya e Kim; Alix e Mylene; Adrien e Marinette.» concluse prendendo il gesso e iniziando a scrivere alla lavagna.

Appena sentì con chi era in coppia, la ragazza sgranò gli occhi azzurri e si raddrizzò sulla sedia, convinta di star sognando.

«Hai sentito Marinette?» domandò Alya, seduta al suo fianco. «Sei in coppia con Adrien!»
«Dammi un pizzicotto... credo di essermi addormen– ahia!» squittì sfregandosi il braccio, dove la mora l'aveva pizzicata. Almeno era sicura di essere sveglia.

«Il compito consiste in una ricerca su un autore famoso che sceglierete tra quelli elencati alla lavagna. Oltre che allo studio valuterò anche la presentazione, quindi siate più fantasiosi possibile. Buona fortuna e ricordatevi: il tempo è di due settimane.» aggiunse poco prima che la campanella suonasse, segnalando la fine delle lezioni.

Marinette guardò i nomi che la professoressa aveva scelto; erano tutti autori molto famosi, studiati durante l'anno, ma alcuni non se li ricordava o non le erano piaciuti, perciò preferì evitarli: Émile Zola; Montagne; Flaubert; Victor Hugo; Voltaire; Denis Diderot; Pierre Corneille.

«Quale autore possiamo fare?» chiese Adrien, sistemandosi accanto a Marinette, che fece un balzo sulla sedia.
«A-Adrien... N-Non saprei, c-chi scegli tu?» balbettò cercando di sembrare più "normale" possibile.
«L'anno scorso, quando prendevo lezioni private, ho studiato Victor Hugo. Potremmo fare lui.»
«Io ho letto  "Notre Dame". Un'opera davvero... singolare.» commentò rabbrividendo al ricordo degli avvenimenti accaduti nel libro. «Ma può andare.» aggiunse facendo annuire il biondo, che andò a cancellare il nome di Hugo dalla lavagna.


 

La giornata scolastica finì e maggior parte gli studenti si incamminò verso casa, mentre altri rimasero a parlare con i loro amici davanti al liceo.

«Tu e Adrien, eh?» esclamò Alya colpendo giocosamente il braccio della sua migliore amica, che tornò ad essere rossa come un peperone.
«Se non mi conoscessi abbastanza direi che andrà tutto bene, invece so già che farò figuracce su figuracce!» pianse poggiandosi alla spalla della mora, che le fece un buffetto per consolarla.
«Vedrai che andrà alla grande. Basta che impari a non balbettare e a non rimanere a bocca aperta ogni volta che sei in presenza di Adrien.»
«Ehi! Io non sto a bocca aperta!» esclamò offesa.

Le due si misero a ridere, ma vennero interrotte da Nino e Adrien, che uscirono dall'istituto.

«Ehilà ragazze.» le salutò il moro facendo un cenno con la visiera del cappello.
«Ciao a tutti e due. Avete deciso quale autore esporrete?» domandò Alya notando che la sua amica si era già imbambolata, con gli occhi puntati sul modello.
«Io e Max faremo Flubert. Avevamo preso entrambi un bel voto nella verifica scritta, quindi partiamo avvantaggiati.» rispose entusiasta, sicuro di andare bene anche nell'esposizione orale.
«Io e Mylene ci occuperemo di Diderot. E tu e Marinette, che farete?» chiese rivolgendosi al biondo.
«Victor Hugo. Io l'ho studiato l'anno scorso, mentre lei ha letto "Notre Dame", perciò siamo a cavallo.» rispose dando uno sguardo alla sua compagna, che annuì, guardandolo a bocca aperta.

I suoi occhi verdi erano fantastici. Marinette rimaneva sempre stregata dal suo sguardo magnetico, impedendole di pensare e agire normalmente.

«Ora devo andare. Ho un servizio fotografico appena fuori Parigi. Ci vediamo domani.» li salutò Adrien dirigendosi verso la limousine grigia, che aveva appena parcheggiato davanti al marciapiede.
«Che ti avevo detto?» ridacchiò Alya sollevandole la mandibola inferiore, risvegliandola dai suoi sogni ad occhi aperti e facendola sbuffare.


 

Marinette tornò a casa, entusiasta di essere in coppia con l'amore della sua vita.

Quel pomeriggio, carica di felicità e entusiasmo, aiutò i suoi genitori in pasticceria –facendo cadere il vassoio dei croissant solo tre volte–, fece i compiti per il giorno seguente e, dopo una bella doccia rinfrescante, si mise a lavorare ad alcuni schizzi di vestiti o accessori.

Senza nemmeno accorgersene, si fecero già le otto di sera passate –per fortuna aveva già cenato–

Tikki, il suo kwami, si era appisolata nella borsetta rosa della sua guardiana dopo aver mangiato un paio di biscotti che la ragazza aveva preso per lei; nella stanza si sentiva soltanto la matita che sfregava sulla carta del diario e il leggero russare dello spiritello.

Tranquillità. tutto ciò che serviva a Marinette per concentarsi per i suoi disegni.

Tranquillità, che venne interrotta dal rumore di battiti sulla finestra davanti alla sua scrivania; sporgendosi leggermente, vide due luccicanti e divertiti occhi verdi da gatto, circondati da una maschera nera.

L'adolescente roteò gli occhi, alzandosi per andare ad aprire e fare entrare, così, il suo ospite.

«Buona sera, Chat.» lo salutò aprendo l'anta della finestra.
«Buona sera a te, Purr-incipessa. Come stai?» chiese il supereroe sistemandosi i capelli biondi, con fare vanitoso.
«Ero tranquilla, poi un gatto è entrato nella mia stanza e ha iniziato a miagolare, distraendomi.» rispose indicando il diario aperto sulla scrivania.

Chat si avvicinò e sbirciò il suo lavoro; rimaneva meravigliato ogni volta che vedeva i suoi disegni.

«Non smetterai mai di lasciarmi senza parole.» commentò, riappoggiandolo dov'era prima. «Tieniti libera per me, ti chiamerò appena vorrò cambiare lo stile del mio costume.» aggiunse, facendo roteare la coda di cuoio, producendo un rumore simile alle pale di una piccola ventola che giravano veloci.
«Non ti basta già la tutina attillata che indossi?» chiese con un pizzico di divertimento, già sapendo quale sarà la sua risposta.
«Forse hai ragione: questa "tutina attillata" valorizza di più il mio corpo perfetto.» rispose gonfiando i bicipiti e assumendo varie pose che mettevano in mostra i suoi muscoli. «E poi, attira un sacco di fangirl.»
"Infatti..." pensò tra sé e sé la ragazza, sospirando esasperata.

Quando Chat iniziava a parlare di se stesso o flirtava con lei era irrecuperabile. Era ormai da poco più di due mesi che il felino le faceva visita quasi tutte le sere, persino dopo gli attacchi degli akuma –dopo essersi ritrasformato, ovviamente–; durante quelle sere era davvero straziante sentirlo parlare ancora, ma ultimamente le faceva piacere vederlo. Il che era parecchio strano.

Ad interrompere i flirt dell'eroe fu la suoneria del cellulare di Marinette; la ragazza guardò l'immagine della persona che la stava chiamando e, sospirando, guardò il felino.

«È Nathanaël...» esclamò affatto sorpresa. «Scusa Chat, ma devo rispondere. È già la quinta volta che mi chiama oggi, ed è capace di farlo finchè non rispondo...» si scusò, ricevendo un cenno positivo dal biondo.

E la scuola era finita solo da qualche ora, pensò lui.

Mentre la ragazza parlava al cellulare, Chat percepiva la tensione nella voce della sua amica.

Le piaceva Nathanaël? No, impossibile, in classe non si parlavano quasi mai.
Allora perché gli rispondeva?

Il felino fu invaso dalla rabbia e un groppo gli serrava la gola. Non era forse... geloso? Impossibile! Lui amava Ladybug! Allora perché non potè fare a meno di tirare in dietro le orecchie e tirar fuori gli artigli al solo pensiero di Nathanaël che chiamava Marinette?

Senza pensarci due volte, decise di ascoltare la telefonata, raddrizzando le orecchie per ascoltare meglio. Grazie all'udito sviluppato dai poteri del suo Miraculous, riuscì a sentire ogni singola parola proveniente dall'altra parte dell'apparecchio, senza che l'adolescente se ne accorgesse.

«Scusa, ma ora sono occupata.»
«Per favore Mari, voglio soltanto perlare con te.»

Come osava chiamarla "Mari"?! Solo lui poteva chiamarla così, oltre che Alya e Nino.

«Davvero Nathanaël, mi fa piacere stare al telefono, ma ora sono... sono fuori a cena con... dei parenti.»
«Oh... e come mai non sento le voci delle persone?»

Ma cosa gli interessava?! Perché doveva farle certe domande?!

«Perché... sono andata in bagno per risponderti, sennò non sentivo nulla.» rispose inventandosi un'altra scusa.
«Ok, allora ci vediamo domani. Ciao.»
«A domani.»

Marinette riattaccò, per poi gettare il cellulare sulla scrivania e sdraiarsi a pancia in giù sulla chaise-longue che dava sulla finestra rotonda, mugugnando, esasperata.

«Nathanaël non è quel tuo compagno di classe che è stato akumizzato in Dessinateur qualche mese fa? Credevo che la sua cotta per te fosse passata dopo quell'episodio.» commentò Chat con una nota di rabbia.
«Lo credevo anch'io, ma ultimamente mi chiama tutti i giorni ed è da quando sono finite le lezioni che oggi mi riempie di messaggi perché non sono in coppia con lui per una ricerca. Colpa mia se la professoressa mi ha assegnata ad un'altra persona?!» esclamò seccata, alzando la testa solo per poter parlare. «Io non ce la faccio più...» aggiunse tornando a nascondere il viso nel cuscino.

Il felino si sedette accanto a lei, accarezzandole la testa. «Principessa, non ti preoccupare. Stasera vado a casa sua, lo lego come un salame e lo spedisco in un luogo lontano, così non ti può più disturbare.»
«Non starai un tantino esagerando?» ridacchiò con gli occhi lucidi, sedendosi per fargli più posto.
«Questo è niente per renderti felice, Principessa.» rispose baciandole il dorso della mano; lei ricambiò il gesto con un sorriso.
«E poi, nel tuo cuore c'è spazio per una sola persona.» aggiunse il biondo con un sorriso malizioso stampato sulle labbra.
«Ah sì? E chi sarebbe?» domandò incrociando le braccia, restituendo il ghigno.
«Io, ovviamente.» rispose avvicinandosi al suo viso, sfiorandole il naso con il suo, ma venne subito allontanato.
«Credici, Gattino.» ridacchiò facendogli un buffetto di conforto.

Chat sorrise; era riuscito a risollevarle il morale.

Era felice quando la sua Principessa lo era, soprattutto se era lui a farla sorridere.


 

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Rieccomi con una storia nuova di zecca (anche se l'ho già pubblicata su Wattpad, ma sono dettagli U^U)

Volevo condivierla anche qua, su EFP perché mi andava XD


Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia interessati ^^

Francy_KId

  
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