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Autore: kellsdarkside    13/05/2016    0 recensioni
Lui era come un temporale estivo, arrivava in un attimo versando acqua ovunque, distruggendo anche, alle volte, e poi si ritirava, lasciando tutto così come veniva.
Kellin.
Kellin si sentiva come un temporale, o meglio, si sentiva come un temporale distruttore. Lo considerava la sua unica utilità, l'unica sua ragione di vita, l'unico modo per andare avanti, distruggere.
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Vic Fuentes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lui era come un temporale estivo, arrivava in un attimo versando acqua ovunque, distruggendo anche, alle volte, e poi si ritirava, lasciando tutto così come veniva.
Kellin. 
Kellin si sentiva come un temporale, o meglio, si sentiva come un temporale distruttore. Lo considerava la sua unica utilità, l'unica sua ragione di vita, l'unico modo per andare avanti, distruggere.
Nel giro di qualche minuto sarebbe arrivato al college, e come idea non gli piaceva, non gli piaceva per niente.
Andare al college significava vedere delle persone, vedere delle persone significava socializzare (o per lo meno provarci), e socializzare significa sempre distruzione. E per di più detestava il contatto umano più di qualunque altra cosa, preferiva starsene da solo, in disparte, a contemplare il mondo dalla sua angolazione, senza sapere il parere di nessuno.
Il bus frenò in un lampo, o forse frenò lentamente, lui non lo sapeva, perdeva spesso la cognizione del tempo, e dopo diventava difficile riuscire a percepite certe cose, ma nell'esatto istante in cui tornò alla realtà prese il suo borsone con decisione e si affrettò ad uscire da quella scatola di sardine. Odiava i pullman più di ogni altra cosa, il fatto che poi fossero sempre così affollati incrementava la voglia di fare anche dei chilometri a piedi, piuttosto che schiacciarsi all'interno di uno di quei mezzi di trasporto infernali. 
Avrebbe voluto pensare cose allegre, farsi dei buoni propositi per il nuovo anno, ma non disse niente, non pensò niente.
La sua borsa conteneva un po' di vestiti e un paio di dischi, tutto ciò di cui aveva bisogno rimaneva racchiuso dentro al suo borsone blu.
Si avviò verso il banco informazioni, o qualcosa con un nome simile, che potesse dirgli dove andare e cosa fare. Le persone sembrano tutte così allegre e felici, proprio come nei dépliant pubblicitari sparsi un po' ovunque, tutti tranne Kellin.
"Alla fine nei dépliant non viene inserito mai nessun Kellin" pensò tra sé e sé. Quel pensiero riuscì a renderlo felice e triste nello stesso istante, e gli capitava spesso di provare sensazioni contrastanti nello stesso istante, ma cercava di non preoccuparsene troppo. Gli diedero le varie mappe con le indicazioni necessarie per raggiungere le le aule, la chiave della camera e il regolamento scolastico, con le cinque principali regole del college da non infrangere mai.

Regolamento scolastico:
1- È severamente vietato fumare e consumare alcolici all'interno dell'istituto.
2- È severamente vietato rapporti sessuali all'interno dell'istituto.
3- È severamente vietato introdurre droghe all'interno dell'istituto.
4- È severamente vietato partecipare e o scatenare risse all'interno dell'istituto.
5- È severamente vietato il rubare libri o oggetti di qualunque tipo dalla biblioteca o da qualunque altra aula.
Si prega gli studenti di mantenere queste regole per rendere il college un posto sicuro e accogliente, per fare in modo che la vostra permanenza qui possa essere un'esperienza tranquilla e motivante.

"Non si può respirare all'interno dell'istituto, è severamente vietato" pensò Kellin cominciando a ridere da solo, trovando la sua battuta estremamente divertente.
Dopo essersi ripreso dalla sua pungente ironia si prestò a raggiungere l'ala nord dei dormitori, stanza 572.
Superò quattro edifici, tre rampe di scale ed una ventina di porte, raggiunse la stanza 572, da cui proveniva un assordante rumore di musica metal ed un forte odore di fumo. Kellin si affrettò ad aprire la porta, e sentì il fumo piombargli addosso come un assassino pronto ad uccidere, inebriandogli le narici e accecandolo per qualche secondo. Nel preciso istante in cui riprese controllo del suo corpo notò un ragazzo, qualche anno più grande di lui, coi capelli lunghi fino alle spalle ed una sigaretta incastrata tra le labbra. 
Era sdraiato nell'unico letto singolo presente nella stanza, con la testa al contrario ed i capelli per aria. 
"Buongiorno matricola!" Lo salutò allegramente il ragazzo, bloccando la musica e scendendo dal letto.
Kellin posò la sua borsa a terra e prese a guardarlo interrogativamente.
"Benvenuto a Northway. In quanto più grande ed intelligente della stanza io prenderò il letto singolo, quello su cui avevo il culo poggiato fino a poco fa, e invece tu dividerai il letto a castello col ragazzo morto" esclamò con parecchia, forse fin troppa, enfasi.
"Chi sarebbe il ragazzo morto?" Domandò Kellin al capellone. 
"Si chiama Charles Duty, è segnato su tutti i registri e gli elenchi, ma nessuno si è mai accorto della sua assenza, la leggenda narra che sia morto prima di varcare l'istituto, e dato che mi piace dividere la camera con me stesso lo aggiungo alla lista del dormitorio ogni anno. Ma a quanto pare le stanze sono abbastanza grandi perché ci stiano tre persone, e quindi hanno incluso anche te. Dieci anni di lungo lavoro per permettere a Charles di passare tutto il suo tempo assieme a me, e tutto d'un tratto mi mandano la solita matricola timida". Raccontò con sempre più foga il ragazzo, togliendo le parole mai esistite dalla bocca di Kellin. 
"Comunque sono Kellin Quinn" si affrettò a dirlo, velocemente e con tono basso, non voleva rischiare che lo interrompesse per cominciare un ulteriore discorso senza fine. 
"Vic - esclamò ancora più velocemente l'altro - e benvenuto all'inferno".

   
 
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