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Autore: meganfoley    13/05/2016    0 recensioni
Amber è una ragazza che, nonostante la sua giovane età,lavora come agente nell'FBI.
Fin da che era poco più che ventenne ha viaggiato in giro per il mondo,cambiando identità,cercando risolvere gli svariati casi a cui era stata messa a capo.
Poco dopo il suo venticinquesimo compleanno le arriva un nuovo fascicolo,sintomo dell'inizio di una nuova,seppur breve,avventura incentrata su un caso da risolvere direttamente a New York City.
Il ragazzo da tenere sotto controllo è Harry Styles,un'apparente innocuo studente di giurisprudenza che però risulta coinvolto in vari affari illeciti.
I due,vicini di casa ma acerrimi nemici fin dall'inizio,saranno coinvolti in situazioni equivoche che li porteranno ad instaurare un rapporto del tutto nuovo e singolare,scoprendo di avere in comune più cose di quel che si aspettavano in realtà.
In questa storia la frase chiave sarà 'Raccontami di te'.
Ogni volta che si troveranno soli,o alla ricerca di qualche nuova avventura,i due faranno buon uso di quel tempo,raccontandosi.
Questo iniziale pretesto,diventerà un vero e proprio punto forte del loro rapporto,che li aiuterà a scoprire dei lati nascosti dei loro caratteri così opposti ma così vicini.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 1
E' la mia prima Fanfiction,adoro scrivere e ho sempre avuto il desiderio di pubblicare qualcosa online per capire cosa pensa la gente di quello che è il mio modo di scrivere :)
Accetto le critiche e i suggerimenti,ringrazio in anticipo tutti quelli che vorranno leggerla e lasciare qualche recensione,un bacio!


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CAPITOLO 1

Banale iniziare a raccontarvi la mia storia presentandomi?
Vi sembrerà surreale,potreste anche non credermi,ma la mia storia inizia proprio così.
Mi chiamo Amber,ho da poco compiuto venticinque anni,dirvi il posto in cui vivo sarebbe troppo complicato,considerando che a causa del lavoro cambio spesso città.
Ora sto immaginando le vostre facce,intente a fantasticare su quale sia il mio meraviglioso lavoro:Attrice?Modella? Cantante?
Mi dispiace deludervi ma no,il mio lavoro non include nessuna di queste opzioni.
Lavoro in un ufficio dell'FBI e posso dire che,nonostante la mia giovane età,rientro tra i migliori agenti attualmente in servizio.
Il lavoro lo ottenni grazie a mio nonno Jack che ci lavorò per oltre vent'anni,così dopo qualche anno di sana gavetta,ottenni l'incarico.
Grazie alla mia bravura con le lingue,mi sono sempre stati affidati fascicoli riservati su faccende da sbrigare all'estero,ed è qui che inizia la mia movimentatissima vita.
Iniziai viaggiando a Londra,poi in Colombia, Argentina, Thailandia, Nuova Zelanda.
Di solito i miei incarichi riguardavano ricerche sull' identità delle persone,scoprire passaporti falsi,permessi di soggiorno contraffatti e così via.
Da poco mi era stato affidato un nuovo incarico,che si presentava allettante tanto quanto noioso. 
Mi spedivano direttamente a New York,nella grande mela.
Devo ammettere che l'idea di abitare in uno degli appartamenti più lussuosi di Manhattan era molto allettante,ma dovevo concentrarmi su quello che era realmente il mio obbiettivo.
A quanto pare c'era un ragazzo,all'incirca mio coetaneo,che gestiva un giro di banconote false non indifferente per la sua età,in più al suo ''curriculum'' si aggiungeva un ipotetico contatto con uno dei Narcotrafficanti più famosi del Messico del Nord.
 Il suo nome era Harry,apparentemente frequentava un'università privata per diventare avvocato,ed io sarei andata ad abitare nel suo stesso palazzo,poco lontano dall'Empire State Building.
Ora arriva la parte più divertente del mio lavoro:il cambio d'identità.
Questa volta mi sarei trasformata in Hailey Mate,ragazza del Tennessee arrivata a New York per cercare lavoro.
Avevo all'incirca un giorno per preparare i bagagli,dopodichè un'agente dell'FBI mi avrebbe scortata fino all'interno della mia nuova casa di New York

Quella mattina scappai nell'ufficio del mio capo per discutere sulle ultime direttive.
Durante il tragitto salutai qualche collega qua e là,finchè arrivai al terzo piano,feci un grande respiro ed entrai.
<< Amber! Pronta? >>
Il mio capo come sempre era seduto sulla sua enorme sedia in pelle,la sua scrivania era sommersa di fascicoli di altri agenti che come me sarebbero dovuti partire il pomeriggio stesso.
Gli sorrisi e mi accasciai sulla poltrona dove riceveva gli agenti,passandomi pensierosa una mano tra i capelli.
<< Non lo so Adam,questa volta ho qualche dubbio sul piano >> Risposi sinceramente << Se lui è davvero chi crediamo che sia,si insospettirà nel vedere una nuova vicina che casualmente cerca di introdursi nella sua vita >>

<< Amber,stai tranquilla,insieme agli altri agenti abbiamo organizzato una serie di ''imprevisti'',chiamiamoli così, che vi costringeranno a stare insieme.Andiamo,hai affrontato situazioni peggiori,non credo tu voglia spaventarti per un figlio di papà che gioca a fare l'imprenditore >> Cercò di tranquillizzarmi mentre mi porgeva una tazza di caffè

<< Imprevisti? Non credi io debba esserne a conoscenza? Come farò a capire se siete voi a mettermi i bastoni tra le ruote o se qualcuno sta avendo dei sospetti? >> Dissi alzando un pò il tono.

<< Ed è per questo che ti abbiamo procurato questo piccolo Walkman >>

<< Un contapassi? >> Esordì con aria sfacciata

<< Questa mattina mi sembri meno attenta del solito Amber,non ti avrei mai regalato un semplice Walkman,cosa credi che importi all'FBI quanti passi fai al giorno? 
E' impostato per vibrare ogni volta che noi vogliamo far succedere qualcosa.Se noti qualcosa di sospetto e senti il contapassi vibrare,puoi stare tranquilla perchè è tutto sotto controllo >>

<< Provo a fidarmi >> Sdrammatizzai mentre sorseggiavo quella sottospecie di caffè

<< Passiamo alle cose serie,hai letto il fascicolo? >>

<<  Ovvio.Piacere,sono Hailey Mate,vengo da un piccolo paesino del Tennessee,i miei genitori sono morti quando ero piccola,vivo con mia nonna,siamo proprietarie di un maneggio e sono arrivata qui a New York per scoprire come si vive nel caos e nello smog  >> 
Dissi tutto d'un fiato

<< Tutto perfetto se faccio finta di non aver sentito l'ultima parte >> Esclamò sorridendo

<< Che poi,spiegami perchè devo essere sempre orfana >>

<< Credo di avertelo ripetuto milioni di volte,più nomi e dettagli aggiungiamo alla tua storia,più saranno in grado di capire che in realtà è una farsa.
Non perdiamoci in chiacchiere,ti consegno le ultime cose prima di andare.
Oltre il Walkman hai a disposizione: un portatile,un telefono da utilizzare solo per comunicare con gli altri agenti,una pistola con annesse munizioni ed infine ma non meno importante una cimice >>

I miei ochhi si illuminarono improvvisamente.
Per un'agente segreto ottenere una cimice significava raggiungere la piena fiducia da parte del proprio capo,era un oggetto di alta tecnologia che riservavano a pochi.

Sorrisi teneramente ed esclamai un flebile ''Grazie Adam''.
Presi la valigia contenente tutto il necessario,ci infilai il distintivo e mi avviai verso la porta.

<< Amber >> Mi chiamò

Mi girai nuovamente,curiosa di scoprire cosa avessi dimenticato sul tavolo.

<< Hai a disposizione una paga di tremila dollari al mese,lavorerai in un negozio di frappè poco lontano da casa tua,dove in realtà gli altri commessi sono degli agenti.Come al solito la durata massima dell'incarico è sei mesi,sono disposto ad arrivare a sette,ma non di più.Nel caso fallisci il caso passa nelle mani di Ryan Vermont. In bocca al lupo >>

<< Grazie Adam >> Risposi sorridendo affettuosamente.

Mi allontanai dal palazzo,prendendo un taxi per tornare a casa,le mie valigie erano pronte,ma necessitavo di un pò di tempo per ricontrollare il tutto.
Avevo anche bisogno di pensare ad un posto sicuro dove nascondere la valigetta datami dal mio capo.

Arrivai nel mio appartamento,quello fin ora era stato di gran lunga il mio preferito,profumava di vaniglia,ed era accogliente come pochi.Prima di me la casa apparteneva ad una pittrice,che dipinse i muri delle stanze in base alle stagioni.
Il bagno era l'inverno,il salotto era l'autunno,la mia camera l'estate e la cucina la primavera.
Quella che adoravo era l'autunno,i colori oscillavano dal rosso all'arancio e la luce soffusa rendeva l'intera stanza un posto davvero rilassante.
Mi costò molto dire addio a quella casa,nonostante viaggiare era sempre stata la mia passione il non avere un posto fisso mi scavava un vuoto dentro.
Una casa non significava solamente quattro mura tenute insieme da un pò di cemento,significava stabilità,la possibilità di avere un ragazzo con cui conviverci,il desiderio di adottare un cagnolino,o la voglia infantile di organizzare una festa con amici che in realtà non avevo. Purtroppo questo era il mio lavoro,soddisfacente,ben retribuito,costruttivo,ma triste da un punto di vista affettivo.
Quando ero impegnata a Buenos Aires addirittura incontrai un ragazzo interessato a me,Manuel.
Abitai nel quartiere de 'La Boca' per un anno,lui aveva un negozo di frutta proprio sotto casa mia,mi fece la corte in maniera spudorata per più di quattro mesi,finchè non cedetti al suo fascino,era uno degli uomini più belli ed intelligenti che avessi mai visto,peccato che la nostra storia si concluse qualche mese più tardi,quando l'arrivo di un fascicolo mi annunciò un inaspettato trasloco verso la Thailandia.
Ora mi aspettava New York,la cosidetta 'città che non dorme mai'.
Mi sarei ritrovata immersa nel caos,pur essendo sola tra la folla,passando il mio tempo a cercare di smascherare un ragazzino che già iniziava a darmi sui nervi. 
   
 
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