Non sapevo realmente perché quel giorno decisi, repentinamente, di sedermi accanto a lui, lui che avevo evitato fino a quel giorno come fosse peste, rintanato taciturno nel suo angolo. Eppure nei suoi movimenti precisi, nei suoi sguardi gelidi, nei suoi consueti silenzi, vi era qualcosa ad attrarmi come una calamita, qualcosa a farmi credere che lui potesse comprendermi anche senza pronunciare parola. Qualcosa di dannatamente inspiegabile che lo rendeva unico tra tanti, forse come quell'accogliente tana che trovi durante il tuo lungo e stancante viaggio e nel quale vorresti nasconderti. Ecco, il mio solo desiderio era di nascondermi in lui. Per sempre.