Anime & Manga > Alice Academy/Gakuen Alice
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Autore: Timy21    13/05/2016    1 recensioni
Una specie di continuazione della prima serie di Alice Academy.. E' una storia d'avventura e d'amore che coinvolge non solo la coppia principale (Mikan e Natsume) ma nei capitoli successivi anche quella di Ruke e Hotaru. Spero di essere stata una buona scrittrice.:D E' la mia prima storia quindi spero che mi diate qualche consiglio per migliorare.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spazio Autrice


Parto con le mie più sincere scuse.
Ho lasciato per anni in sospeso questa storia. Mi ero allontanata da efp e ora sono finalmente tornata. Non ho mai smesso di scrivere, ma mi sono dedicata alle storie originali nella speranza, un giorno, di riuscire a pubblicare un romanzo.

Ora sto aggiornando una nuova storia qui su efp, chiamata “Non escludermi”, se volete passate e commentate, ne sarei moolto felice.
Mi sono allontanata molto dagli anime e dai, e sono entrata nel bellissimo mondo delle serie tv ahaha

Ormai ho venti anni e rileggere ciò che ho iniziato a scrivere quando ne avevo 14-15 mi provoca un po’ di nostalgia. L’anno scorso una ragazza ha recensito l’ultimo capitolo che ho scritto di questa storia, e ho davvero capito che dovevo concluderla. Nella mia vita ho sempre lasciato le cose a metà ma questa volta non lo farò. Concluderò la storia con questo nuovo e ultimo capitolo dopo quattro anni circa di assenza.

Non ne vado fiera. In ogni caso mi scuso anche per gli errori presenti nei primi capitoli soprattutto. Il mio stile è abbastanza cambiato, non so se in meglio o in peggio, ma spero comunque di riuscire a scrivere un bel capitolo conclusivo. Detto ciò ringrazio chiunque l’abbia seguita e recensita, davvero.

Se volete continuare a seguirmi nelle altre storie sono anche su wattpad (xkyahstorm) ma in ogni caso le pubblicherò anche qui.
Buona lettura, grazie di tutto.



Simona De Angelis (aka la più ritardataria delle scrittrici)


 
CAPITOLO 18


 
“Ecco la verità”



 

MIKAN’S POV
 
Per tutte le ore di lezione durante il pomeriggio non riuscii a pensare ad altro. Era forse un sogno? Mi ero immaginata tutto? Mi toccai il labbro, per stimolare la mia sensibilità tattile e rendermi conto della mia presenza fisica. Non ero in un sogno, e il bacio di Natsume era ancora fisso sulle mie labbra.

Le ore che mi separavano dal prossimo incontro con lui sembrarono interminabili, quasi come se il tempo si stesse per fermare e i miei pensieri si intrecciavano in quel vortice spazio-tempo in cui ero piombata.
 
Natsume non si presentò a cena quella sera, e io continuavo a mantenere il segreto sul suo ritorno con i miei amici. Non ero più in classe con ognuno di loro, ma amicizie come queste non possono essere eliminate solo dall’assenza durante qualche ora della giornata.

Dopo la cena, durante la quale cercai di essere il più normale possibile, mi fiondai nella sua camera. Davanti ad essa mi vennero in mente tutti i momenti in cui, durante quegli anni, passavo davanti a quella stanza e mi fermavo, sperando che lui sarebbe uscito da un momento all’altro, chiedendomi perché avessi quella faccia da idiota, come mio solito.

E invece non accadde mai. L’unica cosa che succedeva ogni volta davanti a quella stanza era il mio pianto improvviso a causa della sua mancanza, del non sapere dove fosse, se era ancora vivo, se mi amava ancora.
Bussai, scacciando i brutti pensieri dalla mia mente.
-Entra- e sentire quella voce mi risollevò l’anima.

 
NATSUME’S POV
 

Vederla lì, davanti a me, dopo tutto ciò che avevo passato in quei tre anni, era il sogno più bello che io avessi mai fatto. Ma no, non era più un sogno. Era reale, lei era di fronte a me, bellissima, con i capelli sciolti ondulati, occhi lucidi e labbra visibilmente morbide.

-Siediti- le ordinai quasi, mettendomi con la sedia di fronte al mio letto, dove si posizionò lei. Le presi le mani.

-Ricordi quei sogni che facevi, di tua madre?- Mikan sembrò irrigidirsi, e annuì.

-Quella notte, dopo esserci salutati, decisi di andare da Fujio, per chiedergli del segreto di cui ci aveva parlato prima di attaccarci, ricordi? Tu eri visibilmente scossa dai tuoi sogni che volevo solo scoprire di più e farti stare meglio. Chiesi un passaggio ad un ragazzo più grande che serviva la scuola con me. Andai a trovare Fujio in cella, ma non lo trovai. Era scappato qualche ora prima- Mikan sospirò e iniziò a mordersi le labbra. Con il palmo della mano le accarezzai il volto, per tranquillizzarla. Sapevo che avrei ferito i suoi sentimenti con tutta la storia, ma aveva il diritto a delle spiegazioni e io il dovere di spiegare.

-Sentii le guardie dire la direzione del fuggitivo. Vidi delle macchine e delle moto andare da quella parte. Le seguii. Trovai Fujio il giorno dopo, qualche chilometro dopo Tokyo, in un vecchio casolare. Gli chiesi del ciondolo, di tua madre, e che cosa c’entrasse lui con tutta quella faccenda. Non mi disse niente e mi attaccò. C’è stato uno scontro, e sono stato ferito. Dei suoi tirapiedi mi hanno tenuto prigioniero per tre anni-

Mikan portò una mano sulla bocca e iniziò a piangere. Il cuore mi si strinse e immediatamente portai il suo viso sul mio petto. Sentii le sue lacrime bagnarmi la maglia.

-Ora sono qui, sto bene, non devi preoccuparti di nulla- le mie mani, non più da bambino, cingevano la sua testa, accarezzandola delicatamente. Sollevò il viso e sorrise, asciugandosi gli occhi e le guance rigare un po’ di nero per il mascara colato.

-Ecco la verità: non riuscivo ad usare il mio Alice e c’era una sola spiegazione. Qualcuno aveva eretto una barriera attorno all’edificio. Tua madre, Mikan- e di nuovo il suo volto su scurì.

 
MIKAN’S POV
 


Una nuova stretta al cuore mi lacerò il respiro. Non riuscii a parlare e lui continuò, ancora tenendomi le mani.
-Credo che Fujio la minacciasse. Voleva che lo conducesse a te, per avere la tua collana. Tua madre trovò sempre un modo per impedirglielo. La collana contiene un segreto, che io non sono riuscito a scoprire, Mikan. Mi dispiace davvero, tanto-

-Ti dispiace? Per il segreto? A me non frega niente del segreto. Io ti amo Natsume, e l’unica cosa di cui mi importa ora è che tu sia qui- sorrise e mi strinse ancora più forte le mani.

-Mikan, tua madre è riuscita a fuggire, e nel momento in cui lei è fuggita io sono riuscito a liberarmi con il mio Alice, e finalmente ho vendicato tutto il dolore che ci ha inflitto Fujio. E’ morto, cenere- sospirai. Non provavo nessuna pena per quell’uomo, speravo che bruciasse anche all’inferno.

-Tua madre...lei mi ha chiesto di salutarti. Ho provato a farla venire qui ma per qualche ragione che non so mi ha solo detto che stai meglio senza di lei. Ma, Mikan, lei è viva! Non è morta- Natsume mi sorrise e io, non sapendo più cosa pensare, lo baciai, profondamente.

-Dormi con me stanotte- lo vidi stupito. Arrossii perché capii immediatamente che la mia frase potesse essere confusa.

-Intendo davvero solo dormire- esclamai, ancora con il viso bagnato dalle lacrime.

Lui annuì.

Sapere che mia madre era viva, nonostante non l’avessi mai conosciuta, riuscì a placare il mio animo.

Quella notte lo strinsi a me e non riuscimmo a dormire molto.  
Parlavamo, ci baciavamo, sussurravamo. Verso le quattro lui cadde in un sonno profondo, e io ascoltai il cuore sul suo petto battere, il suo odore inebriarmi le narici, il ritmo del suo caldo respiro. Era vivo, era con me, e nessuno sarebbe riuscito a portarmelo via ancora una volta. 
   
 
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