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Autore: AceDPortogas    14/05/2016    1 recensioni
E, in quel momento, George seppe di essere totalmente spacciato: quando Fred decideva di fare una cosa, l’avrebbe fatta, che lui lo volesse o no.
Questa storia è composta da due One Shot, trattanti due lati della vita umana: l'amore e la paura ed è centrata sulle coppie GeorgeXLuna, una coppia che adoro e che è poco considerata, e la FredXHermione. Vi è un piccolissimo accenno alla RonXLavanda.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George, e, Fred, Weasley, Hermione, Granger, Il, trio, protagonista, Luna, Lovegood | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Lavanda/Ron
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Amortentia ~ Un amore fuori dal comune

George non sapeva come si era ritrovato a parlare di Gorgosprizzi, Ricciocorni Schiattosi e Prugne dalla dubbia provenienza con l’intelligente Corvonero, di tre anni più giovane, ma si scoprì divertito e, allo stesso tempo, affascinato dal suo modo di fare così schietto, così diretto e quasi disinteressato.
Non aveva mai prestato tanta attenzione alla giovane, troppo occupato con il fratello nell’organizzare nuovi scherzi, nell’ideare nuovi prodotti e nel venderli, senza dimenticare la sua passione per il Quidditch, i cui allenamenti gli occupavano buona parte della giornata, ma ora che non c’era il gemello – che aveva avuto la brillante idea di andare nella Stanza delle Necessità con una ragazza dall’ignota identità –, e quindi non vi erano prodotti da ideare o da vendere ed era stato espulso ingiustamente dalla squadra, anche parlare con una strana ragazza qual era Luna Lovegood era un passatempo accettabile.
«Luna, seriamente, dubito fortemente che esistano degli esseri come i Gorgosprizzi o i Ricciocosi Schiattoni» disse, scettico, cercando per l’ennesima volta di far capire alla ragazza l’irrazionalità di quanto da lei affermato.
«Si chiamano Ricciocorni Schiattosi ed esistono! Vivono in Asia e si nutrono di Prugne Dirigibili, di riso e di Mandarini Scoppiettanti!» rispose lei, con enfasi.
«Non esistono le Prugne Dirigibili e i Mandarini Scoppiettanti, Luna»
«Oh, certo che esistono, a casa ne ho una coltivazione, chiederò a papà di mandarmene un po’ e te li farò vedere!» rispose, con il suo solito tono calmo e sognante, seppur seccata dall’ottusità del rosso.
«Sarebbe certamente una delle cose più strane che abbia mai visto!» rispose il ragazzo, sorridente.
«Mia mamma mi diceva sempre che “Non occorre vedere una cosa per credere che esista perché, il fatto di non averla mai vista, non vuol dire che questa non sia reale”»
«Tua madre è una donna intelligente!»
«Sì, era veramente eccezionale»
«Era?» chiese il ragazzo, incerto di aver compreso.
«È morta quando avevo nove anni, le piaceva fare esperimenti, ma un giorno qualcosa andò storto e uno di questi finì male…» disse la giovane, come se la cosa fosse ormai lontana.
«Mi dispiace» sussurrò, amareggiato.
«Non devi, ho ancora papà e so che lei è sempre con me, non mi lascerà mai veramente!»
Il ragazzo rimase parecchio sorpreso dal suo modo di vedere la situazione e si accorse che Luna era così: tranquilla in ogni circostanza e spesso disinteressata, persino quando veniva derisa dai coetanei perché troppo strana e, nuovamente, si ritrovò affascinato dalla ragazza.
I giorni successivi alla loro chiacchierata, gli parvero parecchio strani: si ritrovò spesso a pensare alla bionda, al suo modo di fare, di agire e si sorprese nell’osservarla silenziosamente più spesso di quanto volesse.
Fred, ovviamente, aveva intuito che nel fratello ci fosse qualcosa di anormale e si impegnò nel cercare di capire cosa passasse per la testa del gemello, cercando persino di costringerlo a parlargli, arrivando infine a minacciarlo di rifilargli una pasticca vomitosa nel suo succo di zucca mattutino se non gli avesse rivelato ciò che lo affliggeva.
Fu così che George iniziò a raccontargli quanto successo in quel famoso pomeriggio e, più ne parlava con il gemello, più si accorse che, in fondo, non era poi così strano scoprirsi attratto dalla ragazza, così strana ma così simile a lui.
«Sei cotto, fratellino» ghignò il gemello, spingendolo con una spallata giocosa.
«Io non sono “cotto”»
«No? E, secondo te, perché continui a pensare a lei, la fissi, la vorresti baciare …» iniziò il fratello, canzonatorio.
«Io non la voglio baciare!» lo interruppe l’altro, innervosito.
Il gemello, per tutta risposta, alzò le sopracciglia e lo guardò scettico, facendolo capitolare.
«E va bene! Sì, un pochino vorrei baciarla…» disse il giovane, arrendevole, arrossendo leggermente «Ma tu che ne sai?» chiese, improvvisamente resosi conto di qualcosa che non quadrava.
Fu il turno del fratello di arrossire «Beh, ecco… vedi…»
Il gemello ghignò «Guarda un po’, Freddie innamorato… e dimmi: c’entra per caso la misteriosa ragazza con cui sei sparito l’altro giorno?».
«Beh… a dire la verità… sì, mi vedo con una …» rispose lui, vago.
«E chi è? È una Grifondoro? Non dirmi che è una Serpeverde!» il ragazzo iniziò a bombardarlo di domande ed il gemello, stanco di sentirlo farneticare, borbottò qualcosa di incomprensibile, impedendo al fratello di capirlo, tant’è che quest’ultimo urlò: «Cosa?!».
«Ok!» esclamò, esasperato «Io ti dirò tutto, ma devi promettermi che non darai fuori di matto!» minacciò, puntandogli il dito contro.
«Dare fuori di matto… Io? Ma per chi mi hai preso, fratellino?»
«Fidati, questo ti farà andare in escandescenza!»
«Ok, te lo prometto!»
Fred si sfregò nervosamente il collo «Ok, lo dirò senza mezzi termini… io esco con Hermione Granger!»
«Chi!?» chiese George, incredulo e con una voce leggermente stridula.
«Abbassa la voce! Vuoi farti sentire da tutta Hogwarts?! Esco con Hermione Granger, sai la secchiona So-tutto-io, migliore amica del nostro fratellino …»
«Sì, ho presente chi sia, ma non riesco a credere che tu esca con lei!» dichiarò il ragazzo, mentre una nuova consapevolezza si faceva strada in lui «Tu… la ragazza con cui sei andato nella Stanza delle Necessità l’altro giorno era…»
Il gemello annuì.
«E quindi tu e lei…»
Annuì ancora «Stai per svenire?» chiese, guardando il gemello impallidire.
«No, sono solo scioccato… mai avrei pensato che tu e lei poteste stare insieme…» disse, sedendosi più comodo sul proprio letto e portando una mano alla fronte, frustrato.
«Nemmeno io l’avrei mai detto, ma è successo…»
«Ok, ora devi proprio spiegarmi tutto!» il gemello fece per parlare, ma venne interrotto nuovamente da George, che alzò una mano per farlo tacere «Evitando i dettagli, per favore, devo ancora riprendermi!»
Il gemello gli raccontò tutto: di come il ragazzo si fosse ritrovato in una calda giornata nella biblioteca della scuola – evento già raro per i due– alla ricerca della ricetta di una pozione, di come avesse importunato la ragazza affinché l’aiutasse nella ricerca e di come fossero rimasti a chiacchierare, per poi iniziare a frequentarsi, prima come amici e poi come fidanzati, nel più totale riserbo.
«Da quanto va avanti?» chiese George.
«Quasi un anno, stiamo assieme dalla fine dello scorso anno» disse il giovane, con un sorriso orgoglioso e compiaciuto.
«Beh, fratellino… che ti devo dire… sono felice per te!» esclamò il gemello, stringendolo in un abbraccio «Ma non riesco a credere che tu non abbia mai detto niente al tuo Forge!» affermò, irritato «Credevo ti fidassi di me…» disse, mettendo un finto broncio per farlo sentire in colpa.
«Certo che mi fido! È solo che Herm non voleva che lo dicessi a nessuno e …»
«La tua ragazza ha avuto la meglio su tuo fratello, tipico!» sbuffò il rosso, incrociando le braccia, ma rifilandogli un sorriso malizioso.
Il gemello si mise a ridere «Beh, ora tocca a te…» gli rispose.
George lo guardò stralunato e incerto «Tocca a me… cosa?» chiese, sperando di non aver compreso le intenzioni del fratello.
«Conquistare la ragazza che ami»
«Ma io ho detto che …» cercò di replicare il rosso, venendo interrotto bruscamente.
«Zitto! So io cosa è meglio per te!» gli rispose Fred, con un gesto stizzito della mano, quasi a mandar via una mosca fastidiosa.
E, in quel momento, George seppe di essere totalmente spacciato: quando Fred decideva di fare una cosa, l’avrebbe fatta, che lui lo volesse o no.
I giorni successivi, George iniziò a guardarsi perennemente le spalle, certo che il gemello ne stesse combinando una delle sue e che lui sarebbe stato la prossima vittima.
La chiacchierata con il fratello, tuttavia, non fu del tutto deleteria: il già crescente interesse nei confronti della giovane Corvonero sembrò quasi triplicarsi e il ragazzo si ritrovò a maledire più e più volte Fred per avergli messo quelle sciocchezze in testa.
Certo, Luna era intelligente, dolce, premurosa, acuta, eccentrica al punto giusto, fantasiosa, sincera, bella, ma a lui non interessava di certo, no no! Continuava a ripetersi come un mantra e nemmeno lui era poi tanto sicuro, ma a lui non piaceva, e su questo era categorico!
Un altro punto a suo favore ottenuto durante la suddetta chiacchierata fu che, da quel momento, iniziò a trovare parecchie battute divertenti riferite al gemello e alla nuova fidanzatina, che non mancavano mai di far arrossire la riccia e di confondere il fratellino, ignaro alla loro relazione, mentre il Prescelto quasi non ci faceva caso, troppo perso a fare gli occhi dolci a Cho Chang.
 
Nel frattempo, Fred aveva già iniziato ad attuare il proprio piano ai danni del fratello, creando un sacco di situazioni compromettenti tra lui e l’eccentrica ragazza, ogni volta liquidate dalla giovane come “opera dei Nargilli”.
Presto, dopo numerosi tentativi, si ritrovò a sbuffare frustato all’inettitudine del fratello, iniziando quasi a pensare che George fosse il gemello di Ronnie e non il suo, possibile che non avesse un briciolo del fascino che aveva lui?!
Fu quasi un mese dopo che gli venne l’idea geniale, durante una noiosissima ora di pozioni: Piton aveva deciso di somministrare loro un test a sorpresa su tutte le pozioni fatte l’anno precedente.
Ad ogni studente venne assegnata una pozione in particolare e a lui venne destinato il filtro d’amore più potente al mondo, l’Amortentia e, in quel momento, comprese quale fosse il successivo passo da effettuare. Se George e Luna non si fossero dati una mossa per conto loro, allora lui avrebbe dato loro una “leggera spinta”.
Sorrise diabolicamente, guardando di sottecchi il gemello, seduto accanto a lui, ignaro di quanto gli sarebbe spettato.
 
Luna, ovviamente, intelligente qual era, aveva capito che qualcosa non quadrava nei due Weasley, ma aveva liquidato il tutto come uno degli scherzi che i compagni erano soliti farle, di certo non avrebbe mai pensato che il rosso potesse avere un qualche interesse romantico nei suoi confronti.
Tuttavia si ritrovò, suo malgrado, ad osservare spesso i due fratelli e, in particolare, quello che aveva catalogato come George Weasley e dovette ammettere a sé stessa che erano proprio dei bei ragazzi, erano intelligenti e geniali nelle loro creazioni e poi … i Weasley erano gli unici che l’ascoltavano senza deriderla per le sue idee, nonostante fossero un po’ ottusi e non volessero accettare la realtà.
 
Giorni dopo, Fred parlava amabilmente con il fratello, poco dopo una riunione dell’Esercito.
«Sai Georgie, l’altro giorno stavo pensando ad un nuovo gusto per i nostri prodotti e, improvvisamente, ho avuto l’intuizione: perché non ideare una pozione che abbia un sapore diverso da persona a persona?!» iniziò, teatrale.
«È geniale!» esclamò George «Quando iniziamo?» chiese, allegro e pimpante.
Il fratello ghignò «Vedi Georgie, questo è il motivo per il quale io sono il gemello più bello e più intelligente, è già pronta!» esclamò, estraendo dalla borsa una fiala contenente un liquido rosaceo e mostrandolo al fratello «E ovviamente l’ho già provata: il mio gusto è menta e peperoncino, un po’ forte in effetti…» disse, mentre il fratello se la rigirava tra le mani «Dovresti provarla per vedere qual è il tuo!».
George acconsentì di buon grado, dimentico delle intenzioni del gemello e si bevve tutto d’un sorso il liquido colorato «Uhm… buono! Pistacchio e fragole! Mi piace!» esclamò.
Solo poco più tardi, quando vide il tipico sorriso di scherno aleggiare sulle labbra del fratello, capì che quest’ultimo gli aveva rifilato qualcosa di strano.
«Cosa ho appena bevuto?» chiese, quasi timoroso di sapere la risposta.
Il ghignò di Fred si allargò maggiormente «Beh, diciamo che hai appena bevuto qualcosa che farà accrescere il tuo interesse verso la nostra cara amica Corvonero…» disse, con nonchalance, rimirandosi le unghie.
Il gemello lo guardò stralunato e disse, quasi urlando: «Gemello degenere! Non dirmi che mi hai fatto bere un filtro d’amore!».
«Allora non lo dirò...» rispose il fratello, iniziando ad indietreggiare, mentre parlava e gesticolava «Scusami Georgie, ma sai… per funzionare, anche la nostra cara Luna deve essere innamorata di te… quindi…» il rosso voltò le spalle e si mise a correre.
George rimase qualche minuto fermo, interdetto e scioccato, per poi assimilare le parole del gemello e lanciarsi al suo inseguimento.
 
Qualche tempo dopo, George interruppe la sua corsa, affannato e poggiò una mano al muro posto accanto a sé «Gemello degenere! Se ti prendo, ti uccido!» ringhiò, con il fiato corto.
«Ciao, George Weasley» salutò una voce sognante, posta da qualche parte sopra la sua testa ed il ragazzo sobbalzò.
«Luna! Che ci fai lì?!» chiese, alzando gli occhi e vedendola seduta sulla balaustra di una scalinata, con le gambe a penzoloni.
«Osservavo. Hogwarts ha una vera e propria colonia di Nargilli, lo sapevi?» chiese, tranquilla per poi indicare il ragazzo «Guarda, ne hai alcuni che ti ronzano attorno».
Il ragazzo lanciò una rapida occhiata tutt’intorno a sé, trovando la zona vuota a parte loro due, com’era prevedibile e si avvicinò alla scalinata, fermandosi accanto alla giovane, che ancora non si era mossa.
«Luna, perdonami la domanda…» iniziò a dire, incerto e parecchio nervoso e si diede mentalmente dell’idiota per il fatto di comportarsi come un marmocchio alla prima cotta «Hai per caso incontrato il mio gemello?» chiese, pregando in una risposta negativa.
«No, non ho visto Fred» rispose l’interpellata «Perché gli stavi inveendo contro, poco fa?» chiese.
Il gemello sospirò e iniziò a dire, con voce evasiva «No, niente niente… è una cosa tra me e lui…» si interruppe improvvisamente, rendendosi conto di un piccolo dettaglio e si voltò di scatto verso la ragazza «Luna, come hai fatto a riconoscermi?» chiese, scioccato.
«Oh, è facile, io riesco sempre a riconoscere te e tuo fratello… sai, siete molto diversi, anche se volete far credere il contrario»
George si mise a ridere «Sei sorprendente! Nessuno riesce a riconoscerci, nemmeno nostra madre! Sei un’ottima osservatrice!» esclamò, ammirato.
Il ragazzo si stupì, quando vide la ragazza arrossire leggermente e, guardandola se ne riscoprì incredibilmente attratto.
Maledì nuovamente il gemello, certo che tutto ciò fosse dovuto alla pozione che il rosso gli aveva fatto bere, mentre un irrefrenabile istinto portava il ragazzo ad avvicinarsi ulteriormente a lei e ad appoggiare le proprie labbra su quelle della giovane Corvonero, che lo guardava incerta e insicura.
«Scusami… Fred, quell’idiota… mi ha fatto bere dell’Amortentia e…» iniziò a dire, incerto, quando si staccarono, la giovane abbassò la testa e, con voce tremolante, lo interruppe «Capisco, è uno dei vostri soliti scherzi» si alzò e si allontanò dal ragazzo «mi dispiace, devo andare.»
George rimase di sasso quando la vide correre via, la chioma bionda che saltava nella sua corsa, e cacciò un urlo che, era sicuro, era stato sentito anche dall’altra parte della scuola: «Fred!».
 
Quando ritornò nel proprio dormitorio, trovò Fred comodamente spaparanzato sul suo letto, cosa che fece irritare ancora di più il fratello.
«Ehilà, fratellino! Allora, come è andata con la Lovegood?» chiese, con un sorrisetto malandrino.
«Io ti uccido!» ringhiò il rosso «per colpa tua, ho baciato Luna e lei è scappata via!» si avvicinò minaccioso al gemello, che indietreggiò con le mani ben in vista.
«Mi dispiace, fratello, ma se Luna ti ha respinto è solo colpa tua… quello che ti ho dato era un semplice placedo»
«Place-cosa?!»
«Era un placedo o placebo, non mi ricordo, è una cosa che fanno i Babbani: far credere ad un malato di star assumendo una medicina quando non lo è, nel tuo caso, ti ho dato un po’ d’acqua con degli aromi facendoti credere fosse Amortentia!» disse, con un sorrisetto «è stata un’idea di Hermione, ovviamente» aggiunse.
«Tu sei un totale idiota! Non potevi dirmelo prima?» chiese il fratello, arrabbiato «Ora, per colpa tua e della tua ragazza, Luna pensa che io le abbia fatto uno scherzo, quando…» si fermò improvvisamente, scioccato.
«Quando tu volevi solo un pretesto per baciarla, già… ce ne hai messo di tempo per capirlo, fratellino, e sì che te l’ho ripetuto centinaia di volte e cacciato in situazioni impossibili! E dovevo usare una pseudo-Amortentia per farti capitolare» il ragazzo si mise a ridere «chi l’avrebbe mai detto!»
«Gemello degenere! Non c’è niente da ridere! E ora mi spieghi come cazzo faccio con Luna?»
Fred non sapeva cosa rispondere al gemello e non ebbe neanche il tempo di pensarci, perché dalla porta entrarono come due furie la loro tenera sorellina e la sua dolcissima ragazza.
«Tu, George Weasley, come diavolo hai potuto far piangere Luna!» urlò Ginny al gemello che ipotizzava fosse George, infervorata e pareva avere un diavolo per capello, in quel momento.
«Non è colpa mia, questa volta, è tutta colpa di quell’idiota del mio gemello» disse il giovane, sulla difensiva.
«Che cosa hai combinato ancora, Fred?» esclamò Hermione, guardandolo storto, incrociando le braccia al petto e battendo nervosamente un piede a terra.
«Beh, ho seguito il tuo consiglio, ho fatto bere a mio fratello della semplice acqua, facendogli credere fosse Amortentia e lui, influenzato da questo, ha baciato la nostra cara Luna senza alcun problema, solo che lei l’ha rifiutato credendo fosse uno dei nostri scherzi»
«Ma perché non puoi smettere di fare di testa tua con queste cose?» chiese Hermione, nervosa «ti avevo detto di aspettare, che ti avrei aiutato io!»
«Tesoro, io non aspetto nessuno» ghignò Fred.
«No, aspettate un attimo» disse George, interrompendo la loro discussione sul nascere «Tu hai detto a Hermione che mi piace Luna?!».
«Certo, non potevo di certo negarle il motivo per cui mi assentavo così spesso, soprattutto se minaccia di schiantarmi!» rispose il fratello.
«Non ho parole …» mormorò George, irritato, mettendosi una mano sugli occhi «Ora mi spiegate cosa dovrei fare con Luna, visto che siete così esperti da ficcare il naso nei fatti miei?!» chiese.
«Beh, per iniziare potresti scusarti» iniziò Hermione.
«Poi dovresti rivelarle i tuoi sentimenti» continuò Ginny.
«Infine, dovresti prenderla e baciarla come se non ci fosse un domani» terminò Fred, guadagnandosi due paia di occhiatacce e un ghigno complice «Che c’è? Con te ha funzionato!» ammiccò alla fidanzata, che lo guardava truce, ma che si sciolse in un leggero sorriso e arrossì alle sue parole.
«Ok, va bene! Vado da lei!» disse il giovane, battendo le mani con fare spiccio e uscendo di gran carriera, alla ricerca di Harry e della Mappa del Malandrino.
 
Fred, Hermione e Ginny erano ancora fermi al proprio posto, scioccati dallo zelo del ragazzo, quando Fred, ripresosi, fece un ghigno malizioso e si rivolse alla sorellina.
«Ginny, non è che ci lasceresti da soli?» chiese, avvicinandosi alla ragazza.
«Perché?» chiese lei, incerta.
«Te lo spiegheremo quando sarai più grande» rispose il fratello, malandrino, facendole l’occhiolino.
Ginny arrossì ed uscì dalla stanza, senza aggiungere una parola.
«Fred Weasley, non ci provare! Devo studiare e tu non mi disturberai!» iniziò la ragazza, autoritaria, ma il gemello la ignorò e, attiratala a sé, la baciò con impeto.
Hermione rispose con altrettanto entusiasmo e si accorse che no, quel giorno, Fred non le avrebbe mai permesso di studiare.
Un solo gemito di frustrazione uscì dalle sue labbra, per andare ad infrangersi contro quelle del ragazzo che non aveva mai smesso il suo sorrisetto compiaciuto.
 
Nel frattempo, George aveva recuperato la Mappa e si era apprestato a cercare la giovane Corvonero, trovandola sola, in un affollato corridoio del quarto piano.
«Ehi, Luna» iniziò, raggiungendola e poggiandole una mano sulla spalla.
«Vuoi prenderti ancora gioco di me?» chiese la giovane.
«No, non mi stavo prendendo gioco di te, te lo giuro sul mio onore di Malandrino» disse, poggiando una mano sul petto con fare solenne «quell’idiota del mio gemello, mi ha fatto credere di aver bevuto dell’Amortentia, ma non era vero ed io, spronato da questo, ti ho baciata. Ma non perché volessi farti uno scherzo o chissà che altro» continuò, impacciato «l’ho fatto perché lo volevo, è da un po’ che avevo voglia di baciarti, diciamo che ti trovo una ragazza veramente molto particolare e beh, a me non piacciono le cose semplici…»
La giovane si voltò a guardarlo, arrossendo «è stata un’idea di Hermione, l’utilizzo di un placebo, vero?».
Il ragazzo rimase sorpreso «Come hai fatto a capire che è stata lei? E soprattutto, come fai a sapere che cosa è quella diavoleria babbana?»
«Beh, mi pare evidente che un’idea del genere venga da Hermione. Sono una bella coppia, sai?» disse con voce calma «Si vede dal loro sguardo innamorato» continuò, notando lo sguardo perplesso del rosso.
Lui sorrise «sei incredibile, Luna! E… tu, beh, io ti ho detto che mi piaci e tu… cosa…?» il giovane venne interrotto dalla voce tranquilla della bionda «anche tu mi piaci, George Weasley».
 
Cosa fece George? Beh, George si limitò a baciarla con foga, sotto l’incredulità di chiunque lì intorno e a ringraziare nuovamente la genialità di Fred. Per una volta, era tutto merito suo.
Quale fu la vendetta di George per lo scherzo del gemello? Beh, nessuno lo avrebbe detto con sicurezza, ma Fred era quasi certo che la canzone che Pix cantava insistentemente sull’amore suo e della Prefetto Perfetto, non fosse del tutto frutto della mente del fastidioso fantasma.
Ron, invece, fu particolarmente sollevato nel sapere che l’amica e il fratello stessero insieme, non avrebbe mai avuto il coraggio di dire alla Grifondoro che non l’amava e si impose di rivelare alla ragazza di cui era innamorato, Lavanda Brown, tutta la verità.
 

Spazio autrice.

Ciao ^^

Vi ringrazio se siete arrivati fino a qui e se vorrete perdere qualche minuto per leggere questo piccolo spazietto.

Allora, questa storia era stata creata con lo scopo di farla partecipare al contest “D’Amortentia e Mollicci” indetto da erzsi sul forum, tant’è che verrà pubblicato anche un secondo capitolo riguardante, per l’appunto, i mollicci tuttavia, per motivi di lunghezza, sono stata costretta a ritirarmi.

Come potete notare, la coppia che ho scelto è molto insolita ma, fin dal primo momento in cui ho visto questa immagine, ho trovato che fossero perfetti insieme: entrambi un po’ matti e molto eccentrici.
Ho notato che girano ben poche fanfiction con loro due come coppia e, quando ho letto il bando del contest, non ho potuto fare a meno di cimentarmi in questa sfida con loro.

Ho deciso di inserire anche Fred e Hermione, altra coppia che adoro, per ricollegare il tutto ad un’altra storia che avevo scritto tempo fa su di loro “Di Natali e Sorprese”, che potete trovare nella mia pagina autore, per mostrare un po’ la reazione di George alla loro relazione.

Riguardo a Fred, mi piace pensare che sia stato lui a spronare il fratello a dire la verità alla ragazza, ho voluto ribaltare un po’ quelle che sono i cliché delle Fremioni, visto che solitamente sono George e Ginny a far mettere insieme Fred e Hermione, ho voluto che si riprendesse una piccola rivincita.

Che dirvi ancora? Spero che la storia vi sia piaciuta, che abbiate trovato i personaggi IC e che vogliate lasciarmi una piccola recensione, anche negativa, per aiutarmi a migliorare ciò che c’è di sbagliato.
 
Ora vi saluto e vi ringrazio ancora.
 
A presto,
AceDPortogas ☺
  
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