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Autore: scarlett_midori    14/05/2016    0 recensioni
Una piccola fanfiction senza pretese, ritrovata nei meandri delle mie cartelle.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se c'era una cosa che amava in lui, era la tranquillità che esprimeva il suo corpo, durante il sonno. 
Era come se per un paio di ore, tutti pensieri ed il mondo esterno scomparissero. 
Magnus accarezzò dolcemente i capelli castani del ragazzo e si perse nel pensiero di quante altre volte avrebbe voluto compiere quel gesto.
Un profumo di sandalo gli penetrò nelle narici, non appena calò il viso e lo appoggiò sulla spalla dello Shadowhunters. 
I suoi piedi freddi si scontrarono con le gambe di Alec, che sobbalzò un attimo dopo e si girò lentamente su un fianco.
«Capisco che forse quando eri nato i calzini non esistevano, ma ora sì» scherzò il ragazzo. Magnus sorrise e dopo aver sibilato un 'mi dispiace', stampò un bacio sulle labbra morbide dell'altro.
«Beh, sei perdonato.»
Magnus seguì con il dito la forma del viso del ragazzo al suo fianco e sospirò piano.
«Va tutto bene, amore?» chiese Alec. Stava fissando con piacere gli intensi occhi da gatto del fidanzato.
Lo Stregone si godè quel momento di profonda complicità e serenità che spesso desiderava.
«Alec, per molto tempo mi sono sentito solo on i giorni che passano - gli anni, i mesi - si comprende che se non si ha l'amore, non si ha nulla. E non servono i party, i rapporti occasionali o essere il sommo stregone di Brooklyn» sospirò. E prima di riprendere a parlare osservò il viso dello Shadowhunter, sicuro che non avesse capito davvero quelle parole. 
«E poi ho avuto te, Alec, e più di ogni altra cosa ho voluto amarti. Ho avuto così paura di perderti, tante volte. E anche se non ho ancora capito il modo per rimanere per sempre con te, io... Alec» ripeté «capisci cosa voglio dire?»
Il ragazzo scosse leggermente la testa, ma era rimasto ugualmente colpito dalle parole dell'altro. Era strano che lo Stregone si perdesse in quei discorsi appena sveglio, solitamente non ragionava davvero prima di mezzogiorno. Per quella ragione, il Cacciatore si preoccupò, ma preferì che l'altro finisse il discorso, prima di chiedergli nuovamente se tutto andasse bene e per poi preparargli una tazza di caffè.   
«Alexander Gideon Lightwood, vuoi sposarmi?»
Non poté credere davvero a quelle parole. Per un attimo, sentì una strana fitta al cuore e alla bocca dello stomaco... Era nel panico. 
Steso nel letto, con il corpo avvolto nelle lenzuola scure e vicinissimo a Magnus Bane, Alec era sconvolto.
C'erano davvero parole giuste per rispondere a quella domanda? Poteva davvero credere che il sommo Stregone di Brooklyn volesse proprio lui per sempre? 
"Per sempre è un concetto un po' complicato in una relazione del genere", pensò, come se non fosse abbastanza confuso. 
Si sentì immensamente piccolo, per un attimo...
Ma forse, si stava facendo prendere dal panico inutilmente; c'era solo una risposta giusta a quella domanda inaspettata:  «Certo che voglio sposarti. Per l'Angelo, sì che lo voglio!»
E lo sguardo di Magnus, che in quegli interminabili minuti d'attesa si era quasi spento, Alec lo vide illuminarsi di una luce spettacolare e furono ancora più belli, se possibile.
Lo Stregone non aggiunse nessun altra parole, si mosse unicamente per prendere il viso di Alec tra le mani e poi cominciare a baciare quelle labbra che presto sarebbero state sue ufficialmente.
Chissà se avrebbero avuto lo stesso sapore, chissà se Alec gli sarebbe sembrato diverso? Non era davvero importante al momento, dato che si era perso nel sapore dei baci di colui che presto sarebbe stato suo marito. 


   
 
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