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Autore: JiAlly92    14/05/2016    0 recensioni
Sono partita per la Corea del Sud tre settimane fa con Sara e Jaclin, due delle mie migliori amiche. Il mio sogno si era avverato con tanti sacrifici...ero felice ma sapevo era anche un modo per scappare dall'Italia, del mio ex, dalla mia famiglia caotica....ma ora ero qui col solo scopo di divertimi!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zico/Woo Jiho
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È Domenica e all'alba delle 2 di notte vago ancora per Seoul, per l'ennesima volta ubriaca, da sola. Sara e Jaclin erano tornate all'appartamento e le avevo lasciate con la promessa che sarei tornata presto. Promessa che non avrei mantenuto probabilmente, volevo stare da sola. Neanche "scappare" dall'Italia mi è servito. Quel cretino del mio ex aveva l'assurdo sesto senso di rifarsi sentire quando io stavo un po meglio o non ci pensavo da tempo....Dopo neanche due settimane che ero in Corea iniziò a scrivermi...Perché?! E io ovviamente stavo di merda...potevo bloccarlo non rispondergli e ignorarlo...ma non ce la faccio...sette anni di relazione non sono pochi e facili da dimenticare..L'alcool mi aiutava o forse no..ma avevo voglia di sbronzarmi... qui seduta a occhi chiusi su una panchina dando le spalle al fiume Han bevendo il mio Soju...il rumore dell'acqua mi rilassa anche se ormai son talmente ubriaca che mi sembra di essere su un altro pianeta.
«Ehi! Posso?» disse una voce maschile che si stava sedendo vicino a me.
Era un ragazzo sui 25 anni come me più o meno ma non lo vedevo bene, a parte che vedevo doppio e il buio non aiutava, aveva cappello e cappuccio che nascondevano il volto. In mano una bottiglia di whisky finita.
«Mi dai una delle tue?!» .
"Cioè neanche mi conosce e già mi scrocca da bere?" pensai.
Neanche mi avesse letto nel pensiero si affrettò ad aggiungere «Poi ti offro io qualcosa! Ora non sono in grado..».
Gli passai l'ultima bottiglia di Soju che avevo. 
«Non sta bene per una ragazza ubriacarsi in questo modo e stare tutta sola in questa zona. Potrebbero esserci malintenzionati che...» fece una pausa «Perché piangi?» .
Mi resi conto che mentre questo tizio parlava a casa io ero immersa nei ricordi con le lacrime agli occhi
«Non sto piangendo...» mi affrettai a dire sfregandomi gli occhi 
«Oh ma allora non sei muta! E hai anche un accento carino!» 
«Non sono coreana» non sapevo che dire 
«Beh questo l'avevo capito!» si mise a ridere e porgendomi la mano «Comunque piacere, mi chiamo Jiho! E tu donzella,sei?» 
«Alice, piacere!» sorrisi e per la prima volta ci guardammo in faccia.
Restai paralizzata. Quegli occhi sottili, le labbra carnose e un ghigno strafottente «Zi-Zi - Zico!» urlai saltando indietro e rischiando di volare giù dalla panchina se non per i suoi riflessi che mi prese al volo per un braccio.
«SSSH!! Non urlare! Non voglio rotture! »
«Oh» mi tappai la bocca con la mano guardandomi in giro. "Quanto cazzo sono ubriaca? non mi sono neanche resa conto di esser stata vicino a Zico per quasi un ora" pensai.
«Tranquilla» sorrise facendo una pausa «allora...ora mi spieghi perché sei qui tutta sola ubriaca e triste?» mi guardò con gli occhi stanchi 
«Come fai a dire che sono triste? »
«Si vede! Abbiamo lo stesso sguardo perso» rise nervosamente.
Gli raccontai un po' della mia serata "abbandonata" dalle amiche e feci una pausa
«Fa strano parlare di cavolate con uno dei miei leader preferiti» risi
«Leader preferito eh?» lo ignorai «tu Zico invece perché vaghi da solo ubriaco e attacchi bottone con le straniere?» Rise. Aveva una risata contagiosa che tirava su il morale. 
«Cosa faccio io?! Avevo bisogno di stare da solo e stare sempre in studio non mi fa proprio bene. Sono un po' stanco, tanti impegni, tanti obbiettivi, non lo so» sospirò.  
«Tu lavori troppo!» mi usci talmente spontaneo che mi guardò allucinato per un attimo senza parlare «Che c'è? Ho detto qualche stronzata? Scusa se il mio coreano non è perfetto» dissi imbarazzata
«No no no! Non c'entra il parlare! Solo che fa strano sentire dire "lavori troppo" da una fan! Tutti che dicono di lavorare sodo vogliono canzoni, programmi e altro» 
«Zico...»
«Jiho! »
«Jiho...lavorare sodo è una cosa..ma lavorare no stop un'altra...prendersi una vacanza no?» risi 
«Forse non sarebbe male» fece una pausa e si alzò «Ti sei ripresa un po'? Andiamo a farci un giro?».

Passammo due ore a passeggiare e a chiacchierare del più e bel meno, del perché eravamo in corea, delle nostre passioni...mi chiese da quanto ero una BBC e chi preferissi tra di loro; fu divertente quando al mio "P.O" sembrò quasi offendersi.
Ci fermammo in riva al fiume e il mio telefono squillò
«Merda! Ora urleranno tutto il tempo! Sono già Le 5 passate» esclamai seccata
«Rispondi! Voglio sentire anche io» disse.
«Pron..» non feci in tempo a rispondere che già stavano urlando
«Dove cazzo sei?! Avevi detto un' ora! Sono le 5.30! Non una chiamata ne un messaggio!» urlò Jaclin
«Scu-scusate! Mi dispiace! Ho perso la cognizione del tempo» Zico ascoltava e rideva e non riuscivo a non ridere anche io
«Chi cazzo è che ride? No non mi interessa...smettila di bere e torna a casa cretina!» e mi chiuse la chiamata in faccia.
«Forse è meglio che vada »
«Ti accompagno! » 
«Davvero?» non sapevo che pensare.  
«Si, davvero» Rise.
Chiamò un taxi e mi accompagnò fino a casa. Mentre scendevo dal taxi mi bloccò per un braccio. 
«Lascia. Pago io. Mi son divertito stasera, grazie! Oh...e non dire niente a nessuno»
«Nemmeno alle mie amiche? »
«No per ora no. Ci vediamo presto Alice!» mi fece l'occhiolino e chiuse la portiera...
Entrai in casa con la voglia di raccontare tutto, cosi che la smettessero di insultarmi, ma ero talmente contenta che non mi interessava nulla delle urla e me ne andai a dormire. 
   
 
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