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Autore: Jiuliet    10/04/2009    6 recensioni
Bene amiche/i eccomi tornata con una nuova fic sulla famiglia Duke. Premesso che le mie introduczioni sono sempre terribili.... Bhè stavolta tutti i ragazzi Duke sono alle prese con i bagordi della "Festa dell'aratura" (si, me la sono inventata di sana pianta, ma mi sembrava plausibile...). Perchè? Bhè, semplice: Cosa potrebbero portare Luke, Bo e persino Daisy a trascorrere una notte di Primavera fuori casa se non l'AMORE? Spero di avervi incuriosito abbastanza da leggere questa storia. Read, enjoy and review!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Enos Strate, Bo Duke, Daisy Duke, Jesse Duke, Luke Duke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA STAGIONE DELL’AMORE.

CAPITOLO 1: Jesse.

Quella mattina, come al solito, Jesse si era alzato all’alba.
Gli era sempre piaciuto essere il primo ad uscire dalle coperte.
Quando era solo un ragazzo, e la casa era letteralmente invasa dai suoi fratelli, quello era uno dei pochi momenti in cui riusciva a stare solo.
Chiudendo u attimo gli occhi gli sembrava di poter vedere ancora sua madre che lo accoglieva in cucina con un amorevole sorriso sul volta
“Jesse, tesoro, sei già in piedi? Vuoi fare concorrenza al gallo? Su,siediti un po’ qui, ti preparo una tazza di caffè….”
E così, con le chiacchierate quasi quotidiane con sua madre, cominciavano le sue giornate.
Poi si era sposato.
Gli piaceva andare in cucina e preparare il caffè alla sua adorabile e amata Martha. Le portava la tazza, ancora calda, a letto e guardarla svegliarsi con l’aroma del caffè.
Martha si voltava verso di lui, gli sorrideva (un sorriso che sarebbe riuscito a far breccia nel cuore del più misogino degli uomini e a scioglierlo completamente, un sorriso che ogni volta induceva Jesse a chiedersi cosa avesse fatto di buono nella vita per meritare quell’angelo come moglie; un sorriso che lo induceva a ringraziare il Signore ogni singolo giorno per avergli concesso un dono così prezioso!) prima di sussurrare amorevolmente “Tu mi vizi, Jesse Duke”.
Gli anni erano passati però, i suoi genitori erano morti, così come i fratelli e le cognate ed ultima, ma sempre prima nel suo cuore, la cara Martha che, ne era sicuro, lo aspettava, a braccia aperte, in Cielo.
Ora la vecchia, solida casa dei Duke non risuonava più delle voci dei suoi fratelli, ma di quelle dei suoi nipoti: Luke, Daisy e Bo.
Bhè, a dir la verità, in quella mattina di Primavera in cui i primi timidi raggi del  sole entravano con i loro fasci polverosi dalle imposte, ancora accostate, delle finestre e l’aria era già calda  e profumata, in casa Duke non si sentiva ancora nessuna voce.
I ragazzi dormivano ancora, mentre Jesse si apprestava a preparare loro la colazione e a sorbire il primo caffè della giornata.
La sera prima era c’era stata  la “festa dell’aratura”, tradizionale ed enorme occasione di baldoria prima dell’inizio, per gli agricoltori, del duro lavoro della dissodazione dei campi e della semina del grano, a cui aveva partecipato tutta Hazzard, con barbecue, musica, fuochi d’artificio e alcool che scorreva a fiumi.
Nemmeno Boss o Rosco avevano osato rovinare l’allegria di quella serata, anzi Jesse era certo di averli visti non solo partecipare, ma anche divertirsi parecchio!
Quasi tutti i cittadini avevano passato la serata a ballare, bere e mangiare (i più fortunati flirtavano con una bella ragazza al proprio fianco) e non erano ornati a casa che a notte inoltrata!
Jesse quando il vecchio colonnello Thompson si era addormentato sulla sua spalla, mentre chiacchieravano dei vecchi tempi aveva capito che era giunta l’ora di riportare a casa “le sue vecchie ossa” per cui si era diretto, di buon grado, verso il furgone, senza preoccuparsi di rintracciare i nipoti che avevo perso di vista diverse ore prima, sapendo che, presto o tardi sarebbero tornati a  casa.
Bhè, in effetti, aveva sentito un piccolo brivido lungo la schiena al pensiero di lasciarli così perché Daisy era la sua bambina anche ora che il maschiaccio che era stata si era trasformata in una bellezza mozzafiato che, quando passava, faceva voltare ogni uomo dagli otto ali ottant’anni e il senso di protezione che provava, da sempre, nei suoi confronti, non sarebbe mai venuto meno…. Luke era un soldato, un veterano del Vietnam che aveva vissuto esperienze sicuramente più rischiose di una notte fuori casa tra i bagordi…..e Bo….Bo era Bo! Se ci fosse stato qualche guaio disoccupato o annoiato nel giro di una decina di km si sarebbe fiondato su quel ragazzo come un’aquila sulla propria preda! Quindi, come Jesse aveva imparato da tempo, era praticamente inutile preoccuparsi del prima….casomai avrebbe pensato poi a come arginare il dopo e riparare le cose!
Quindi: cos’altro avrebbe dovuto o potuto fare?
Non gli era mai piaciuto tenere i ragazzi al guinzaglio! Li aveva cresciuti facendo del suo meglio e confidava nel fatto che il Signore desse loro un’occhiata quando non poteva farlo lui!
Quasi due ore dopo, quando aveva già sbrigato buona parte delle proprie faccende mattutine,Jesse sorrise, sotto i baffi, al pensiero dei suoi nipoti in quella notte di Primavera…"Chissà cos’avranno mai combinato?! –si chiese, notando che in cucina non c’era nessuno e che la colazione che aveva preparato loro era ancora intatta – dovrò andare a svegliarli! Va bene: ieri avranno fatto più tardi del previsto, ma non possono dormire tutto il giorno! Abbiamo del lavoro da fare che ha aspettato anche troppo per oggi!”
E con quell’idea nella mente si avviò verso la camera dei ragazzi.
Bussò una, due, tre volte…
Chissà cos’hanno combinato questi due ieri! Non sentono neppure la porta!” pensò, mentre apriva la porta.
Il letto di Luke, il più vicino alla porta e il primo che gli capitò sott’occhio era vuoto…Jesse si voltò verso quello di Bo prima ancora di poter sbattere le palpebre e….vuoto anche quello!
“Dove siete andati a finire, benedetti nipoti!” borbottò,mentre andava velocemente verso la stanza di Daisy sperando che lei potesse fornirgli qualche indizio.
Bussò una, due, tre, quattro volte, prima di dichiarare severamente “Daisy Duke: alzati immediatamente!”
Nulla.
Entrò e….anche il letto di Daisy era vuoto.

Ma dove erano finiti i ragazzi????



 



  
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