Fanfic su artisti musicali > Versailles
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Autore: Anastasija00V    16/05/2016    0 recensioni
One shot ispirata a "Silent Knight" dei Versailles.
Vagai per boschi e foreste e paludi.
Diventai il cavaliere silente del mio dolore.
-Yuki.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: la trama si sviluppa secondo le memorie di Yuki in "Destiny the lovers" precedentemente scritta da me. E' un semplice scorrere di pensieri. Nelle mie storie dedicate ai Versailles le vicende sono completamente romanzate, mi ispiro fortemente ai testi delle loro canzoni e alle note della loro musica, ed intorno ad esse ci sviluppo una storia. Detto questo buona lettura, spero vi piaccia ^_^

Gli eventi mi hanno portato ad essere ciò che sono. O forse, Discendenti della Rosa si nasce.

Più probabile la seconda.

Ero un uomo, ero felice.

Battaglie, gloria, onore, amore.

La mia vita era composta da giuramenti e fede.

E va tutto bene finché qualcosa non ti viene strappato dal cuore.

Annabelle.

La mia futura sposa, il mio amore più grande.

Perché se vinci una battaglia lo devi alla persona che ami.

Perché se esci vivo da una sommossa lo devi sempre a lei.

Un giorno qualcosa si spezzò.

Non so dire bene che cosa.

La sua morte.

Il suicidio di Annabelle.

Si era avvelenata con l'arsenico.

Soffriva di crisi di nervi e un giorno ha detto basta.

Mettendo fine anche alla mia vita.

Vagai per boschi e foreste e paludi.

Diventai il cavaliere silente del mio dolore.

Ecco cosa si era spezzato. Il confine tra ragione e inconscio e come un Don Chisciotte lottavo contro i mulini a vento. Che non esistevano.

Una notte qualcosa si smosse dentro di me.

Un indirizzo, o una specie indicatomi da un sogno.

Non era il solito dei miei incubi, ma era tutto estremamente confuso.

Sfondo di rose rosse e profumo inebriante di gigli candidi.

Il mattino seguente presi la spada, galoppai lontano, neanche dovessi andare all'inferno.

Ma non c'erano fuoco e fiamme ad aspettarmi.

L'emblema della sacralità e della pace: un monastero.

Scesi dal mio destriero con il mantello di un azzurro sbiadito, ed entrai.

Un prete mi si avvicina, mi parla, non lo comprendo, ma dice che la mia visita è di estrema importanza per qualcuno.

- So che la tua anima è pura e bianca. Accetterai il compito come un bravo soldato, fedele come lo sei sempre stato.

Strabuzzo gli occhi, come faceva a sapere che ero un soldato?

Mi conduce in una stanza che presenta i colori e gli odori di una prigione.

Mi ricorda vagamente qualcosa che ho già visto.

C'è un uomo seduto per terra, vestito da contadino e con le ginocchia premute contro il petto.

Mi guarda. Niente di più regale in quello sguardo.

Era lui. Louis-Charles.

Le roi de France Louis XVII.

- Non è possibile...- Continuo a ripetermi. - Credevo fosse morto.

Ma lui è lì, un giovane uomo, bello come il sole.

Ha i modi delicati di un principe.

Mi parla, conversiamo per ore.

Ora ho un altra missione e una nuova ragione di vita.

Inchinandomi, lo giuro: «Mio re, sarò sempre al vostro servizio.»

Eternamente riconoscente.

-Yuki.

 

   
 
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