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Autore: Drakyanna    16/05/2016    0 recensioni
Considero questa storia una beta la cui fonte d'ispirazione e stata un grande pirata spaziale, grazie a cui ho creato questa mia versione femminile.
Certamente dovrà essere migliorata e magari corretta ma voglio sapere se può attirare curiosità cosa cui mi spingerà a continuare.
Lascio a tutti voi il destino di questa mia creatura :)
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’umanità aveva raggiunto le stelle, ma la corruzione albergava nel governo federale controllato da grandi società che sfruttavano tali legami per i loro interessi commerciali.
Queste suddette società avevano a disposizione eserciti privati di mercenari di cui si servivano per la ricerca e il controllo di pianeti carichi di risorse.
Oltre a tutto ciò nello spazio non potevano mancare predoni e pirati, che attaccavano qualunque preda indifesa capitasse loro.
Negli ultimi tempi si era imposta una presenza assai scomoda per le grandi imprese commerciali e per i vari briganti spaziali.
Una luce di speranza brillava nell’oscurità a difesa dei più deboli.
Pianeta Lokar sistema 34-01:
Scoperto di recente una piccola comunità di pionieri vi aveva stabilito un avamposto, intenzionati ad avviarne lo sviluppo.
Il pianeta era assai simile alla Terra di un tempo, ora ridotta a un pianeta spremuto all’estremo e sulla strada del collasso.
Ma le ingenti risorse che il pianeta nascondeva, soprattutto minerarie avevano attirato subito l’attenzione della C.A.O.S
La più potente delle società commerciali terrestri, i cui ingenti profitti provenivano da commerci di qualsiasi cosa; armi schiavi e tutto ciò che si poteva vendere.
Quindi appena i loro osservatori spia riferirono la scoperta del pianeta una flotta mercenaria d’assedio si recò nel sistema 34-01 per poi occupare il pianeta.
Una mattina i tranquilli abitanti dell’avamposto furono svegliati da una serie di esplosioni.
Un esercito di mercenari pesantemente armati, con indosso armature nere con inciso un Teschio trafitto da una Spada grondante sangue.
Non fecero molta fatica a impadronirsi dell’avamposto, i coloni non erano guerrieri e chi provava a ribellarsi era ucciso.
Una ragazza che aveva assistito alla morte dei suoi genitori riuscì a scappare.
Attraversò la miniera e uscendo dall’altro lato fece perdere le sue tracce sfuggendo hai mercenari.
Corse all’impazzata attraverso la folta foresta, scampando un paio di volte all’attacco di alcuni animali feroci.
Crollo dopo tanto correre, era stremata e affamata ma salva.
Si addormentò sotto un grosso albero, ma col calare dell’oscurità stava rischiando di diventare preda di un enorme lucertolone con una coda simile a quella di uno scorpione.
Si svegliò all’improvviso ma la belva era ormai a pochi passi da lei, con le fauci spalancate pronta a sbranarla.
Quando stava per essere la fine uno sparo centrò la testa della bestia, subito dopo una figura si avvicinò alla ragazza.
Lei ancora tremante per la paura non sapeva chi l’avesse salvata, della misteriosa figura che emergeva dall’oscurità verso di lei si notava un’intensa luce blu.
Appena le fu vicino scoprì che si trattava di una donna, lunghi capelli neri.
La donna misteriosa indossava una leggera armatura con un cinturone in cui trovavano posto una strana pistola laser e una spada dalla lama blu.
Lo stesso colore della maschera metallica che le copriva il volto, crollo poco dopo sfinita.
La donna misteriosa la afferrò per non farla cadere, dopo averla presa in braccio; si avvio nella direzione da cui era arrivata.
Alcune ore dopo la ragazza si svegliò, era distesa su un letto comodo e grande.
Si alzò dal letto guardandosi intorno, si trovava in una grande stanza non molto illuminata ma arredata con gusto.
Vide un tavolo con sopra un vassoio con un piatto fumante che emanava un ottimo profumo, titubante si avvicino.
La fame si faceva sentire, fu mentre rimuginava su ciò che da un angolo oscuro della camera una voce disse:
“Accomodati e mangia, l’ho fatto portare per te non preoccuparti”.
La ragazza non se lo fece ripetere, le posate erano vicino al piatto afferrò il cucchiaio e iniziò a mangiare.
La donna misteriosa rimessa la maschera la raggiunse al tavolo, si sedette di fronte a lei e disse:
“Ti piace, mangia con calma ora sei al sicuro”.
Improvvisamente una porta si aprì, entro un giovane di qualche anno più grande della ragazza che rivolto alla donna misteriosa disse:
“Capitano siamo pronti, interveniamo?”.
La donna rispose:
“Avviciniamoci all’obiettivo, mascheramento attivo e pronti hai miei ordini”.
Il ragazzo salutò e tornò hai suoi compiti, la giovane incuriosita chiese:
“Capitano, ma dove mi trovo”.
La donna schiocco le dita e una grande finestra si spalancò cosi da far notare alla ragazza che si trovava su un’astronave.
Erano nell’orbita del pianeta, la ragazza non vedeva tutto ciò da quando arrivarono per cominciare una nuova vita.
La donna misteriosa rispose alla ragazza:
“Penso sia ora di fare le presentazioni, nella galassia sono conosciuta come Capitano Sapphire”.
La ragazza rimase stupita, colei che le aveva salvato la vita era la tanto temuta piratessa spaziale Sapphire.
Aveva sentito raccontare alcune storie su la donna che aveva di fronte, ma sembravano delle favole per quanto fossero incredibili.
Sorridendo ancora stupita disse:
“Piacere mio conoscervi, il mio nome è Ryona ero venuta su questo pianeta con i miei genitori per iniziare una nuova vita; ora però sono morti”.
Lacrime di tristezza iniziarono a solcare il volto di Ryona, il capitano si avvicinò e con molta tenerezza abbracciò la ragazza.
In quell’abbraccio la ragazza percepì un calore rassicurante, cosa che non si sarebbe mai aspettata da qualcuno come il Capitano.
Dopo alcuni minuti Sapphire disse a Ryona sciogliendola dall’abbraccio:
“Seguimi” quindi seguendo il Capitano Ryona uscì dalla stanza, percorsero un breve tratto di corridoio fino a un ascensore sul quale salirono entrambe.
Raggiunsero la sala comandi, accanto alla poltrona del Capitano trovava posto accucciato tranquillo un lupo molto particolare.
Ryona si stupì ancora per trovare un lupo delle fiamme a bordo di una nave, per di più tranquillo come un normale cagnolino.
Questa particolare razza viveva su un pianeta vulcanico, l’esemplare in questione era giovane pelo rosso fulvo occhi azzurri e due piccole corna sulla testa.
Avendo sentito arrivare il Capitano, il lupo si alzò stiracchiandosi e sbuffando una leggera fiamma sintomo del fatto per cui erano conosciuti come lupi del fuoco.
Si avvicino al Capitano e questa gli carezzo la testa, l’animale gradì e poi guardò la nuova arrivata con curiosità andandole vicino.
Ryona lo guardo con aria divertita sorridendogli, il cucciolo si sedette accanto alla ragazza che lo accarezzò.
Il Capitano dopo aver assistito alla scena disse:
“Complimenti hai superato la prova più dura, Fayre non prende facilmente in simpatia i nuovi arrivati a bordo”.
I membri dell’equipaggio presenti sul ponte di comando sorrisero divertiti.
Superati i convenevoli, il Capitano ordinò l’azione:
“Rotta per l’avamposto, modalità stealth attiva e pronti all’attacco”.
Subito dopo Sapphire fece cenno a Fayre il quale la seguì all’istante.
Dopo che il Capitano uscì Ryona chiese:
“Ma il Capitano dove sta andando?”.
Rispose il ragazzo che aveva già visto mentre era nella cabina del Capitano:
“Vuole portare i suoi saluti hai quei mercenari bastardi, non preoccuparti sa ciò che fa”.
A bordo del suo caccia Sapphire atterrò nei pressi dell’avamposto, scese e in compagnia di Fayre vi s’incamminò.
Le guardie mercenarie rimasero stupite nel vedere avvicinarsi una donna all’avamposto.
Stavano per sparare ma quando fu loro vicina e capirono chi fosse si spaventarono, il loro gruppo aveva già avuto il dispiacere di scontrarsi con quella donna.
Tentarono allora di sparare per primi ma uno fu centrato alla testa da un colpo di pistola, mentre l’altro fu aggredito e bruciato da Fayre.
Scatto immediatamente l’allarme, l’intero battaglione mercenario si schierò di fronte a Sapphire, e il loro capo disse:
“Ancora tu dannata impicciona, che cosa ci fai su questo pianeta”.
Lei rispose:
“Lasciate libera la gente che avete catturato e sparite immediatamente, altrimenti ne pagherete le conseguenze”.
Il comandante dei mercenari rise sguaiatamente, ma quella sarebbe stata l’ultima risata della sua vita.
Sapphire poggio un dito sulla sua maschera all’altezza dell’orecchio, usci un microfono nel quale il Capitano pronunciò:
“Tiro di precisione, Fuoco”.
Dal cielo dei colpi di cannoni pulsar demolirono una delle navi da sbarco dei mercenari mentre Sapphire e il suo compagno a quattro zampe sfoltirono i ranghi nemici in pochi minuti.
Subito dopo i sopravvissuti gettarono le armi e sopra di loro comparve la sagoma della Bluestar, la nave del Capitano in tutta la sua imponenza.
Rivolta ha i mercenari sopravvissuti, il Capitano disse:
“Sparite immediatamente e riferite a chi vi comanda di non tornare più qui, non fatemi pentire di avervi lasciato vivi chiaro?”.
Questi di corsa salirono sulla nave rimasta partendo a razzo, liberati i prigionieri dalla Bluestar sbarcò il medico con alcuni membri dell’equipaggio per controllare le condizioni dei feriti e lo stato delle attrezzature.
La gente fu sollevata nell’essere tornata libera e il comandante dell’avamposto fu sollevato nel vedere Ryona, sbarcata anche lei ancora viva.
Sapphire fece istallare nell’avamposto un dispositivo difensivo assieme ad un comunicatore planetario, con il quale se avessero avuto ancora problemi avrebbero potuto chiedere aiuto.
Il giorno seguente il Capitano sbarcò ancora sul pianeta per salutare, ma prima di tornare a bordo chiese a Ryona:
“Vorresti fare parte del mio equipaggio, la nostra è una grande famiglia”.
La ragazza fu presa alla sprovvista da quella richiesta, ma ricordando il rassicurante calore provato in quell’abbraccio e che oramai era rimasta sola disse:
“D’accordo Capitano sarò dei vostri”.
Salutati tutti, salì sul caccia del Capitano tornando sulla Bluestar, per poi allontanarsi dal pianeta e navigare in quell’immenso oceano di stelle.
Una nuova vita si era aperta e anche se non sapeva dove l’avrebbe condotta Ryona l’avrebbe affrontata con coraggio.
  
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