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Autore: Stardust87    16/05/2016    4 recensioni
Il fidanzamento tra Ranma e Akane viene sciolto a causa di gravi problemi economici in cui si trova la famiglia Tendo.
La soluzione? Matrimonio combinato!
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Kodachi Kuno, Ranma Saotome, Tatewaki Kuno, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Avevo già pubblicato il settimo capitolo, ma non ne ero soddisfatta e ho deciso di modificarlo! Penso che adesso vada decisamente meglio, se volete fatemi sapere ( Mi piacerebbe anche un consiglio riguardo al rating della storia se devo passarlo da arancione al rosso, non sono molto esperta)
Ringrazio chi ha inserito la mia storia nelle seguite/preferite/ricordate, chi legge in modo silenzioso ( anche se mi piacerebbe avere una vostra opinione) e chi mi lascia una recensione anche piccola.. Grazie mille..:)

 




 CAPITOLO 7:    Il compleanno di Akane - parte 2
 
 
 
 
Ranma era impegnato a ballare un valzer con Kodachi, ma non prestava la minima attenzione al fiume di parole che la ragazza riversava continuamente su di lui. Aveva notato però, con estrema cattiveria, come dopo ogni frase da lei pronunciata, la rosa nera cominciava a ridere con quella risata sgraziata e civettuola che la contraddistingueva .

Niente a che vedere con le risate di Akane, fresche e contagiose che lo mettevano sempre di buon’umore.

“Akane..” pensò allungando lo sguardo verso l’angolo della stanza dove l’aveva lasciata qualche momento prima.

Era molto arrabbiato con lei per come lo aveva ammonito quella mattina dopo l’arrivo delle sorelle. Si era stancato di dover fingere davanti agli altri di non amarla e soprattutto era stufo di dover assecondare quel piano decisamente stupido.
Suo padre e Soun aveva combinato proprio un bel pasticcio e lui erano giorni che si stava scervellando su una qualsiasi idea che potesse salvare la palestra e decretare la fine di quel progetto strampalato.
Voleva essere libero di comportarsi come meglio credeva..

Era già difficile far fronte alle soffocanti smancerie di Kodachi, ma sopra ogni cosa lo faceva infuriare il comportamento di Kuno con Akane. Lo aveva visto in che modo la stringeva mentre ballavano e di come lei gli avesse appoggiato la testa sul petto.

 Proprio  per questo aveva deciso in qualche modo di “punirla”,  ignorandola come faceva lei con lui di fronte agli altri.

Ma adesso si era pentito del suo comportamento decisamente infantile: aveva visto la sofferenza nei suoi occhi quando aveva accettato nuovamente di ballare con Kodachi e immediatamente aveva avvertito una fitta al cuore. In fondo era il suo compleanno e Akane aveva anche indossato il vestito che le aveva regalato lui (contornata da un girocollo di perle, regalatole sicuramente da Kuno, pensò accigliato) quindi ora aveva deciso di rimediare, e farle trascorrere il resto della serata in modo indimenticabile..

Non la vide però da nessuna parte.

Voltò la testa dalla parte opposta della sala, una sensazione d’angoscia si stava inspiegabilmente impadronendo del suo cuore.

Kodachi si accorse della frenesia negli occhi del codinato e prontamente gli afferrò il mento con due dita, riportando così la sua attenzione su di lei.

“Cosa c’è di più bello del guardare me?” pensò infastidita dall’atteggiamento noncurante del fidanzato.

<< Ranma caro.. cosa ne pensi del mio vestito? Che dici, mi stringe troppo? >> gli sussurrò con voce bassa, gonfiando il petto per mostrargli la profonda scollatura.

Il ragazzo arrossì, abbassando involontariamente gli occhi su di lei e farfugliò qualcosa di incomprensibile, mentre cercava di spostare lo sguardo da quei floridi seni.

Amava Akane e non aveva nessun dubbio al riguardo, ma era pur sempre un uomo fatto di carne o no?

<< Kodachi senti, ora devo lasciarti, ho urgenza di parlare con Akane! >> le disse in maniera brusca sciogliendosi dal suo abbraccio.

Ma la ragazza non aveva nessunissima intenzione di demordere.

<< Amore.. non devi sentirti imbarazzato.. so che mi desideri e anche io ti desidero, non puoi neanche immaginare quanto.. >> gli mormorò all’orecchio stringendosi nuovamente a lui per fargli aderire meglio tutto il corpo.

 Lo guardava con gli occhi stretti e la bocca schiusa, ansiosa di ricevere il suo bacio d’amore.

<< No.. hai capito male.. lasciami! >> esclamò turbato il codinato, scansandola di getto.

Nabiki aveva assistito sconfortata a tutta la scena e con un lungo sospiro di rassegnazione si avvicinò ai due giovani.

“Che pappamolla! Devo sempre fare tutto io!” pensò la ragazza svogliatamente.

<< Kodachi! Ma che meraviglioso vestito! E che scarpe favolose! Devi assolutamente dirmi dove fai shopping! Hai davvero un ottimo gusto! >> le disse in tono confidenziale prendendola sotto braccio e portandosela via.

A nulla servirono le proteste della rosa nera che, presa alla sprovvista, non riuscì ad opporsi sufficientemente.

Ranma sorrise, facendole un leggero inchino di ringraziamento congiungendo le mani, e si precipitò da Kasumi.

<< Kasumi hai visto Akane per caso? >> le chiese agitato.

<< No, non mi sembra. L’ultima volta che l’ho vista stava bevendo qualcosa insieme a Kuno >> rispose la giovane alzando gli occhi verso l’alto cercando di ricordare in modo preciso.

<< Hai ragione.. infatti non vedo neanche Kuno in giro.. >> constatò, sentendo crescere un’inspiegabile ansia.

Dove aver perlustrato per bene l’enorme salone pieno di gente, decise di uscire a cercarla in giardino.  Anche quello, in casa Kuno, era davvero spropositato.

“Questi ricconi..” pensò disgustato da quella esagerata manifestazione di benessere

“Io vivrei felicemente anche dentro ad una capanna.. insieme al mio tesoro più grande: la mia dolce Akane!” constatò sorridente con la mente proiettata al futuro.

***

Kuno nel frattempo, trascinava Akane per un braccio, mentre con la mano libera continuava a tracannare lo champagne direttamente dalla bottiglia.

Glielo aveva offerto sua sorella che aveva insistito sul fatto di berlo tutto.

L’alcool, gli aveva spiegato Kodachi, lo avrebbe aiutato a superare tutte le sue inibizioni e avrebbe potuto finalmente far felice la sua Akane, in tutti i sensi.

Naturalmente il ragazzo ignorava che la rosa nera avesse drogato la sua bottiglia, aggiungendo un potente eccitante, e avesse anche manomesso il drink di Akane.

La ragazza, infatti, si sentiva la mente svuotata e aveva l’impressione di fluttuare dolcemente nell’aria, mentre veniva trasportata come una marionetta.

Tatewaki la guardava in modo lascivo, sussurrandole cose che Akane non riusciva a comprendere pienamente.

Solo una cosa le impediva di staccarsi completamente dalla realtà, ossia gli occhi del giovane. Kuno aveva le pupille totalmente dilatate che emanavano una strana luce. Il terrore continuò inevitabilmente a impossessarsi di lei, ma sentiva i muscoli così deboli e la lingua impastata da non riuscire a reagire.

Il ragazzo scoppiò improvvisamente a ridere e le passò un braccio intorno alla vita, stringendosela contro il suo corpo con forza.

<< Ecco mia cara, qui è perfetto! Non ci disturberà nessuno.. >> le sussurrò all’orecchio provocandole brividi di disgusto.

La puzza di alcool che usciva dalla sua bocca, le arrivò direttamente alle narici e un conato di vomito le salì in gola.

Erano arrivati davanti ad un enorme quercia che, con la sua folta chioma, copriva una buona parte del giardino.

Kuno la spinse goffamente contro l’albero facendole poggiare la schiena contro il tronco, bloccandola con il suo corpo. Poi ridendo, scolò gli ultimi resti dello champagne.

Scagliò pigramente a terra la bottiglia, ormai vuota, e tornò a concentrarsi sulla ragazza. Le afferrò la vita con entrambe le mani e l’attirò a sé con forza, per farle sentire tutta la sua eccitazione.

<< Sai cara, ho finalmente capito il motivo che fino ad oggi ti spingeva a rifiutarmi.. io ho sempre cercato di rispettarti, di essere gentile con te e galante nei modi, ma poi ho compreso che il mio comportamento ti disgustava e annoiava ! >> le sussurrò con la bocca contro la sua << Ho capito che il tuo uomo deve essere forte, volitivo e prepotente.. è così  che ti piace.. godi a essere sottomessa, costretta e comandata.. e io sono qui per accontentarti e possederti! Esaudirò tutte le tue fantasie più nascoste! >>

Akane lo guardò con gli sbarrati dalla paura.

“Questo è pazzo! Completamente pazzo!”

Kuno le sorrise, un sorriso perfido. Le posò una mano dietro la nuca e le catturò le labbra in un bacio violento, insinuando prepotentemente la lingua nella sua bocca.

La ragazza portò a fatica le mani sul suo petto, cercando inutilmente di scostarlo da lei, mentre calde lacrime le bagnavano le guancie arrossate.

Il giovane, in quel momento era molto, ma molto più forte di lei. Sentiva la sua lingua insinuarsi nella profonda cavità della sua bocca e poi passare e ripassare sulle sue labbra. Nonostante il disgusto provato non riusciva in nessun modo a sottrarsi a quella morsa.

Kuno si staccò da lei soltanto per un momento e la fissò dritto negli occhi, asciugandole le lacrime con la punta delle dita.

<< Sssh, non devi piangere mio piccolo fiore, lo so che hai paura, ma ti prometto che sarà bellissimo.. ti piacerà vedrai.. >> le sussurrò roco ricominciando a baciarla.

“È ubriaco! Ranma aiutami!” pensò disperata.

<< NOOO! LASCIAMIII! >> urlò Akane sentendo lentamente le forze tornare.

Piegò un ginocchio cercando di respingerlo, ma Kuno era, per il momento, decisamente più forte di lei.

L’alcool aveva, inoltre, aumentato la sua potenza fisica.


<< RANMAA! RANMAA! >> strillò  Akane allo stremo delle forze.

***

Ranma percorreva rapido il giardino, guardandosi intorno affascinato.

Improvvisamente in lontananza notò due sagome sotto la quercia rigogliosa che sovrastava l’intera zona.

“Ma quelli sono.. Akane e Kuno.. No-non è possibile!” pensò incredulo mentre il cuore gli mancò un battito.  

Non poteva credere ai suoi occhi.. Si stavano baciando?

<< RANMAA! RANMAAA! >> urlò disperata la ragazza.


Si fermò di botto, spiazzato nell’udire quella disperata richiesta d’aiuto.

Allora.. Lei non voleva!

Dopo l’iniziale smarrimento, le sue gambe presero a muoversi da sole, veloci, nelle sue orecchie rimbombava la voce disperata della sua Akane, mentre il cuore aumentò velocemente i battiti.

Vide con orrore quel maniaco di Kuno che baciava con forza la sua Akane, mentre lei tentava in tutti i modi di sottrarsi alla sua presa.

Ranma serrò la mascella e, con una rabbia che non aveva mai provato in vita sua, si avventò su di lui, afferrandolo per la parte posteriore della giacca e sbattendolo a terra.

Lo prese per il collo e gli mollò un pugno in pieno volto. Kuno si lasciò sfuggire un lamento e, dopo l’iniziale sbigottimento, reagì a sua volta, non riuscendo però in nessun modo a contrastare la furia di Ranma.

<<  Lasciala stare bastardo! >> gridò il codinato mentre continuava imperterrito a prenderlo a pugni.

<< R-ranma.. basta fermati! >> lo chiamò Akane con voce debole scossa dai singhiozzi.

Fu lei a riportarlo alla realtà.

Lasciò Tatewaki steso a terra, ansante e gocciolante di sangue, raggomitolato in posizione fetale.

Corse immediatamente da lei.

<< Akane.. >> mormorò abbracciandola e tirandosela contro.

<< È –è ubriaco fradicio.. >> biascicò stremata.

<< Non è una giustificazione. Tu non volevi e lui ti stava costringendo! >> rispose di rimando il codinato, sentendo il sangue ribollire.

<< Hai ragione.. però adesso accompagnami in camera, ti prego >> lo scongiurò mestamente.

il ragazzo annuì e le infilò una mano sotto le ginocchia e l’altra sotto la vita, prendendola in braccio e stringendosela contro, per farle percepire il suo amore e la sua protezione.

Akane chiuse gli occhi e schiuse le labbra per parlare, ma Ranma la zittì.

<< Ssshh, è tutto a posto adesso amore mio, ti porto in camera >> le sussurrò all’orecchio.

 La sentì rilassarsi mentre si lasciava cullare al ritmo dondolante dall’andatura del codinato.

Ranma la portò nella sua stanza, situata al primo piano della casa, passando però dal retro, per evitare spiacevoli incontri.

Durante tutto il tragitto la sua mente era proiettata allo strano comportamento di Kuno.

Era sempre stato un tipo stravagnante e imprevedibile, ma amava davvero Akane e il fatto che le stava per usare violenza non era proprio da lui. Non le avrebbe mai fatto del male, anche se fosse stato totalmente ubriaco.

Ci doveva per essere per forza qualcosa sotto!

“Ci penserò domani! Adesso conta solo lei!” decise, mentre guardava la dolce Akane riposare serenamente  tra le sue braccia.

Scosse la testa. No. Decisamente non era il momento di pensarci.

Entrò in camera e la depose delicatamente sul letto sfiorandole la fronte con un bacio. La coprì con una coperta e fece per uscire, ma la ragazza glielo impedì afferrandolo per un braccio.

<< Ti prego resta qui con me.. >> gli disse la ragazza mettendosi seduta e intrecciando le dita alle sue.


Ranma arrossì mentre Akane gli cingeva il collo con le braccia attirandolo verso di lei.

Posò dolcemente le labbra sulle sue e piano, piano approfondì il bacio insinuando la lingua nella cavità umida della sua bocca.

Lo champagne aveva dato alla testa anche a lei, togliendole ogni inibizione e rendendola intrepida. Infilò le mani nei capelli del codinato e fece scendere le dita per accarezzandogli il collo beandosi della sensazione della pelle di lui sotto le sue mani.
Ranma si lasciò trasportare dall’audacia della giovane e ricambiò le sue carezze, cominciando dalle spalle fino a scendere più giù a cingerle la vita e attirarla  possessivamente a sé.
Tremante e con la bocca gonfia dai passionali baci Akane si staccò da lui e incatenò i suoi occhi a quelli blu del codinato.
Poi, con estremo imbarazzo, prese una mano del ragazzo e la portò sul suo petto, dove Ranma la chiuse a coppa saggiando quella piccola e soda rotondità, lasciandosi poi sfuggire un lungo gemito.
Akane gli sorrise e di nuovo gli afferrò la mano, portandola stavolta sulla schiena, proprio dove cominciava la lunga fila di bottoncini che chiudeva il vestito.

Ranma la guardò perplesso

<< Akane.. sei sicura? >> le chiese in un soffio.

La ragazza gli sorrise << Mai stata più sicura di niente in vita mia.. Solo tu, solo con te.. >> gli rispose imbarazzata, incollando di nuovo le labbra alle sue.

Ranma cominciò, con le mani tremanti, a sbottonare, uno per uno, i molteplici bottoncini del vestito.
Impiegò parecchio tempo, trafficando frettolosamente con le mani sulla schiena della ragazza, mentre continuava a baciarla sulla bocca per poi scendere lungo il collo, fino all’attaccatura dei seni, dove l’ampia scollatura giungeva al termine.

Akane si lasciò sfuggire una risatina nel constatare l’evidente difficoltà di Ranma.

<< Aspetta.. ti aiuto io.. >> gli sussurrò con voce bassa.

Finì di aprire tutti i bottoni e si lasciò scivolare il vestito rimanendo solo con indosso un paio di minuscoli slip color cipria.

<< Oddio.. >> rantolò il codinato guardando la bellezza e la perfezione di quel corpo.

Attratto da un irresistibile impulso, fece stendere Akane sul letto e le si sdraiò sopra saggiandone ogni centimetro di pelle.
Le percorse fremente il corpo con le labbra e con la lingua, come se seguisse un qualche percorso immaginario.
Akane si contorceva sotto quelle estenuanti carezze e affondò le dita nei capelli di Ranma, spingendogli la testa sempre più in basso. Aveva il respiro affannato e un piacevole dolore le pulsava nella sua più intima femminilità.
Non aveva mai provato niente del genere. Anche Ranma aveva il fiato corto e preso da un irrefrenabile impulso, si liberò in fretta dei vestiti restando completamente nudo di fronte alla sua Akane.
La ragazza lo guardò compiaciuta e le guancie le si imporporarono quando abbassò lo sguardo sulla virilità del codinato, visibilmente eccitata. Ranma si lasciò ammirare e la giovane allungò le mani su di lui, per accarezzargli il petto muscoloso.
Lo aveva sempre trovato bellissimo, ma in passato si sarebbe fatta frustare prima di ammetterlo ad alta voce.

Impaziente di possederla il ragazzo le infilò due dita sotto l’elastico degli slip e li fece scendere lungo le gambe, lasciandola completamente nuda davanti ai suoi occhi bramosi.

<< Sei bellissima Akane.. >> le mormorò suadente stendendosi sopra di lei e costringendola ad allargare le gambe.

 Una paura mista a piacere si impossessò del cuore della ragazza, mentre sentiva l’erezione del giovane premere sulla piccola fessura del suo sesso.

Ranma si posizionò sui gomiti, e tuffando i suoi occhi blu negli occhi scuri di Akane, la baciò dolcemente.
La ragazza cinse i fianchi del giovane con le cosce e il codinato, considerando quel gesto come un tacito invito a proseguire, la penetrò con una sola, rapida spinta. Akane spalancò gli occhi, sia dalla sorpresa che dal dolore, e conficcò le unghie nella schiena del giovane lasciandosi sfuggire un lamento.
Ranma la guardò preoccupato e le depositò piccoli baci sulla bocca e sul viso, per farla rilassare.
Quando sentì la stretta di lei allentarsi, cominciò a muoversi prima lentamente, poi più velocemente, affondando dentro di lei, sempre di più. Akane sentì il piacere diffondersi in tutto il suo corpo e si aggrappò ancora più forte a lui, gemendo di piacere.
Il dolore della penetrazione era passato in fretta e nulla al mondo poteva essere paragonabile al piacere e alla felicità che stava provando in quel momento.
Ranma sospirava e mugolava mentre trasportava la donna che amava in un vortice di piacere voluttuoso.
Stremati, raggiunsero l’orgasmo insieme e Ranma si lasciò cadere sul corpo di Akane, affondandole il viso nell’incavo della spalla. Dopo qualche minuto si staccò da lei con un sospiro e Akane si girò su un lato, stanca, ma totalmente soddisfatta.
Il codinato si stese placidamente alle sue spalle, abbracciandola da dietro a mo di cucchiaio.

<< Ti amo.. >> le sussurrò all’orecchio, ma non ricevette risposta in quanto oramai la sua Akane era già nel magico mondo dei sogni.
  
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