Ok, parliamoci chiaro: questa cosa era nata per una challange, ma ovviamente ha finito per prendere vita propria e quindi ho dovuto dire addio al prompt. E nulla, una robetta senza pretese che mi sono divertita a scrivere immaginando un ipotetico futuro in cui i nostri due lanciatori vanno a vivere insieme finite le superiori.
Buona lettura, sperando di tornare con qualcosa di meglio in futuro. >A<
By athenachan

Buongiorno

Satoru socchiuse gli occhi, volgendo lo sguardo alle proprie spalle, dove c'era fin troppo movimento per i suoi gusti a quell'ora del mattino.
«Smettila.» Masticò tra le labbra, con voce arrochita, il sonno interrotto prematuramente dal continuo agitarsi dell'altra presenza nel letto - che non sembrava averne avuto abbastanza del continuo muoversi: fosse stato almeno un letto a due piazze, avrebbe potuto tirargli un pugno o un calcio, ma avendo le sue braccia avvolte alla vita e la superficie del materasso così limitata, non aveva alcuna possibilità di scamparla.
«Eijun, cazzo stai fermo!» Esplose infine, tirando una gomitata all'indietro, mancandolo clamorosamente e sentendo la sua risata irritante, mentre la presa sulla sua vita si faceva decisamente più stretta. Quella dannatissima zecca.
«Sempre simpaticissimo di mattina.» Gli rispose la “zecca”, sollevando tuttavia il viso e appoggiando il suo mento contro la spalla dell'altro, stringendolo meglio e facendolo aderire al proprio petto con la schiena. Furuya rabbrividì leggermente a quel contatto, ma il suo malumore era tutt'altro che svanito.
«Sono le sei, sempre che tu non lo abbia notato. Le sei. Ho sonno.»
«Ma se alle cinque sei sempre sveglio!»
«Oggi è Domenica.» Gli fece notare, con il tono di voce che andava sempre di più a incupirsi, pronto probabilmente a lanciarlo fuori dal letto, se avesse detto ancora un'altra parola inutile, visto che sentiva il sonno lasciarlo per sempre e quello, di certo, non avrebbe fatto altro che peggiorare il suo umore. Odiava svegliarsi presto quando non era necessario, così come odiava il fatto che, una volta del tutto sveglio e non più nel mezzo dormiveglia, non riuscisse in alcun modo a prendere sonno. C'era stato un tempo in cui si sarebbe riaddormentato facilmente, ma ormai aveva passato quell'età da studente che gli aveva permesso di recuperare velocemente le forze.
«E allora? Non ci si alza dal letto la Domenica? Andiamo...» La voce insinuante di Eijun era talmente vicina al suo orecchio, che Satoru capì immediatamente che, almeno per quel giorno, avrebbe dovuto dire addio alla speranza di dormire fino alle otto, anche se dal letto si sarebbero probabilmente alzati molto più tardi.

Fine