Capitolo 2. –Io DEVO vivere.-
Intanto, in quel bosco, una ragazzina giaceva malridotta ai
piedi di un albero. Era bellissima: aveva la pelle quasi diafana, i capelli
molto lunghi color del grano maturo e due occhi celesti splendenti come
diamanti. Il suo respiro corto usciva a tratti dalle narici doloranti come
tutto il resto dopo che quegli uomini cattivi l’avevano attaccata… Ma perché
proprio lei? Che cosa avrebbero voluto? Le domande c’erano ma lei non sapeva
trovare risposta… Alzò debolmente una mano e si sfiorò un braccio per
verificare l’entità di un’enorme e profonda ferita più grave delle altre, poi
la fece ricadere quasi subito sull’erba. Aprì poco gli occhi e si accorse di un
forte raggio di sole che le batteva sul viso e sul corpo. “Sono… Morta?” fu
l’unica frase che riuscì a dire con un filo di voce. Diede un forte colpo di
tosse e si rialzò a fatica, camminando lentamente con le gambe piegate dal
dolore. Diede un altro colpo di tosse che le fece uscire un bel po’ di sangue
dall’interno. “Sono… Forte… Non posso… Non proprio adesso…” diceva con la voce
rauca e la bocca sanguinante. Dalla sua gola uscì un forte lamento e la sua
vista si fece sempre più sfuocata… “Non posso morire… Io DEVO vivere…” cercava
di convincersi la povera ragazzina. Ad un tratto ella vide due sagome umane
davanti a sé e sentì due delicate voci femminili: “Guarda! Chi è?” “Ciao
piccola come ti chiami?”. A quel punto le iniziò a girare forte la testa, emise
un altro soffocato lamento e cadde a terra senza forze.
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Si risvegliò in un letto morbido e pulito, piena di cerotti
e di tamponi. Fece un forte sospiro ed aprì lentamente gli occhi. “Dove…
Sono???”. Si guardò intorno e capì che era finita a bordo di una nave.