Fumetti/Cartoni americani > Alvin Superstar
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Autore: Aittam    18/05/2016    0 recensioni
Non vi siete mai chiesti quali siano le vere origini dei Chipmunks e delle Chipettes. intendo dire, chi siano i loro genitori, come vivessero prima di diventare superstar e, sopratutto, dopo il loro boom discografico (ogni gloria va via via scemando). per poi ritrovarsi in un mondo che gli uomini credono di conoscere tanto ma che in realtà sono solo alla punta degli Iceberg. in un mondo dove persino la razionalità di Simon viene surclassata per far posto alla reale situazione, in un mondo dove Alvin potrebbe salire, quasi contro volontà al dominio di un popolo che lo ha aspettato tanto; dovrà scontrarsi con quello che è il suo vero ed eterno nemico, che lo ha perseguitato sporadicatamente da quando è diventato abbastanza famoso da attrarre le sue attenzioni; le attenzioni di una bestia assetata di sangue e bramosa di distruzione che cova nel buio da tanto tempo.
vedrete e immaginirete cose mai viste in questa mia prima Fanfiction, cose inaspettate e probabilmente inimaginabili solo qua, in questo racconto che forse non rispecchierà esattamente il clima tipico dei film ma che, in un certo senso, si può denotare in molti altri media.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Undicesimo Capitolo, ora i Chipmunks sanno tutto e hanno un’unica idea, sconfiggere Marter e riottenere il loro regno ma qualcuno li ostacola e pare aver ampliato se stesso, nei quattro anni di sviluppo e potenziamento di se stesso, Marter ha più esperienza, è mosso da una furia malvagia e sadica e, soprattutto, non si fermerà davanti a nulla pur di vincere e uccidere!
 
               CAPITOLO 11: NEMICI PER LA VITA
 
Pov Marter
Inizialmente ero scettico, quando iniziai a reclutare predatori assetati di sangue a destra e a manca li sceglievo con cura, ricordo benissimo il giorno in cui incontrai Matt Fox, era sera e pioveva, mi si presenta davanti a Blackrock con il pelo fradicio volenteroso di diventare mio alleato, osservandolo avevo pensato: “Ma si, diamogli un contentino!” poi quando ho visto il suo branco ero rimasto un pochino colpito, erano cinque individui ben piazzati e agili, volpi rosse americane pure come l’acqua, sembravano ansiosi di partire ala ricerca dei Chipmunks e Matt mi aveva già aiutato in diverse occasioni con tattiche di attacco, strategia e, molto, ma molto spesso, metodi di conquista e unione; ora, grazie a lui, ero diventato ancora più temuto e molti carnivori tra cui anche orsi e lupi, erano decisi a farmi trionfare, sapevo comunque che Mattt era molto più grande di me, eravamo coetanei eppure sembrava incredibilmente abituato e intelligente; a ben quindici anni suonati, grazie in parte a lui, ero riuscito a diventare il supremo dominatore delle foreste occidentali; una cosina da poco: le voci viaggiavano di fauci in fauci e veniva riferito questo: “Sebbene non sia molto grande è temuto come pochi, vari lupi e orsi gli fanno un baffo; è Marter, sovrano delle martore.” E ero diventato famoso mentre molti si convincevano e venivano dalla mia parte, altri invece osavano fronteggiarmi ma difficilmente vincevano dato che la mia avanzata era costante e temibile; presto il mio nome sarebbe diventato famoso in tutto il Nord America!
Ma arriviamo a quel fatidico giorno, ero li, sulla mia roccia a sonnecchiare e pensavo tra me e me: “Ora che faccio? Mi sto annoiando!” quando i miei pensieri furono interrotti dall’ingresso di Ernest che varcò l’ingresso della mia tana con una notizia Flash: - Marter! Non ci crederai! –  
- Che c’è? Non è che hai trovato un altro cervo morto? –
- No! È molto meglio: Matt e i suoi hanno trovato i Chipmunks! –
- COOOOSAAAA!!!! – gridai balzando giù dalla mia roccia preso dall’euforia.
- Stai scherzando vero? – chiesi io con gli occhi brillanti di una luce malvagia.
- No! Dovrebbero arrivare tra poco! – preciso Ernest buttando un occhio fuori dalla grotta; io balzai fuori dal mio pertugio seguito dall’ermellino per poi imboccare il passaggio principale che ci avrebbe portati fuori dalla Grotta; uscii fuori dall’apertura e osservai il panorama: immense vallate boscose si spalancavano sotto di me e un fiume blu serpeggiava verso nord est inerpicandosi sulle montagne innevate; sapevo benissio che in un punto isolato tra quei monti si trovava il complesso roccioso che ospitava Chiponkia, Chipmonkia! Con le sue alte guglie di roccia bruna, le gallerie nascoste sotto tonnellate di roccia che nascondevano un regno dove i Chipmunks avrebbero dovuto regnare incontrastati… eppure, purtroppo per loro io ero presente da ormai dodici anni, dodici lunghi anni durante i quali io ero sempre stato sulla vetta della catena alimentare e durante i quali, a partire dai miei quattro anni, quando conobbi Harry il Traditore, ero diventato immensamente temibile e ferocie, ero ritenuto la Piaga degli USAS (United States of America Sylvan, Stati Uniti d’America Silvana) e tutti tremavano nel sentirmi nominare; col tempo mi ero fatto anche più esperto e scaltro, sebbene per noi Martore i veri e propri “Bambini” sono i cuccioli appena nati o che raggiungono gli undici mesi d’età, a un anno si entra in pubertà e a due sei già n’adulto assimilabile a un diciottenne; si matura in fretta ma i comportamenti restano quelli, invariati nel corso del tempo: ero ancora un’adolescente nel cuore, un’adolescente molto cattivo e brutale, ma pur sempre un’adolescente.
Osservai ancora la grande distesa poi notai del movimento giù nel prato sovrastato dal picco di Blackrock: vidi delle macchie arancioni avanzare tranquille lungo il sentiero dissestato fin che Matt non mi si parò davanti raggiungendomi alla mia destra.
Notai che reggeva qualcosa in bocca, teneva per la collottola un Chipmunk con i capelli spettinati e gli occhi lucenti e furiosi, notai che aveva una ferita all’orecchio.
- Alvin? –
- Marter? – rispose lui di rimando assumendo un’espressione poco amichevole.
- Com’è bello incontrarvi dopo così tanto tempo… nove anni se non sbaglio? Come avete fatto a ricordarvi del vostro vecchio nemico? –
- Colpa di un ragno. – disse Alvin instillando in ogni parola un rancore inaudito.
- So che avete ucciso i nostri genitori! –
- Già, forse Matt vi ha raccontato qualcosa… comunque, forse è meglio procedere, Branco Rosso, sapete dove metterli. –
Matt annuì sollevato e corse verso una cavità a forma di piccolo anfiteatro; uno alla volta entrarono e lasciarono già i Chipmunks.
- Non erano sei? – chiesi a Matt.
- Manca la ragazza ramata, non l’abbiamo trovata e siamo arivati con questi icnque, sono Alvin, Simon Theodore, Jeanette e Eleanor! –
- Manca Brittany, la Rosa di Chipmonkia, come la chiamavano quando era piccola! – dissi io rievocando quei tempi così lontani.  
- Però, bella memoria! – ridacchiò Matt.
- Che vuoi farci, sono fatto così! –
- Ora che farai? –
- Ci parlerò, voglio conoscerli prima di finirli! –
 
Mi avviai verso la cavità e saltai dentro; quando fui davanti ai Chipmunks mi allontanai da loro e mi misi su due zampe per guardarli meglio.
- Mi sembra superfluo dire che siete cresciuti! –
- Aspetta, quanti anni hai? – mi chiese il Chipmunks con gli occhiali che probabilmente era Simon.
- Uno più di voi, Quindici! -  dissi io sornione sedendomi e incrociando le zampe anteriori.
- Quindi hai quasi la nostra età, sapendo questo mi dispiacerebbe serbarti rancore! –
- Facciamo così, vi do quest’opportunità, unitevi a me e non succederà nulla a voi cinque; a proposito, non eravate sei? –
- L’altra ci ha voltato le spalle – disse Alvin aumentando la sua incavolatura già presente.
- Che peccato! Forse sarebbe stata proprio Brittany a permettere la vostra vittoria; va bhe, siete destinati a perdere! –
- Ho scoperto di odiare le martore! – continuò Alvin furioso come non mai.
- Era ora, vi ho pedinati per gli ultimi quattro anni, ho scoperto che eravate diventati famosi a livello internazionale tra gli umani, e, a proposito, avete fatto una delle cose più pericolose e illegali del mondo animale: avete parlato e cantato per gli umani e, cosa ancor peggiore, ora sanno dell’esistenza dei Chipmunks! Non sono stupidi, l’avranno capito che non siete tamie! –
  - Tieni conto che eravamo convinti noi stessi di esserlo fin che Simon no è stato morso da un aracnide che gli ha fatto tornare la memoria, ha preso il veleno e ci ha fatto ritornare memori degli accadimenti. –
- Le Phuneutre Baiensis sono le peggiori, come diavolo avete fatto a trovarvene una? –
- Naufragio su un’isola caraibica. –
- Isola Caraibica? Oh no! –
- Sei dispiaciuto per noi? –
- No, eravate a un passo dal beccarci: su un’isola caraibica c’era un Tasso del Miele che era mio alleato! –
- Aspetta un attimo! Un tasso del miele l’ho incontrato mentre raccoglievo la legna… -
- Ora basta con le chiacchiere! Cosa decidete allora? –
- Mai! – dissero in coro
- Perfetto, preparatevi a morire! –
Feci un salto verso di loro e atterrai sulle quattro zampe mostrando i denti e estraendo gli artigli acuminati.
Alvin si protese in avanti ringhiando e aspalancando le zampine rivelando degli artigli abbastanza appuntiti, lo stesso lo fecero gli altri.
Partii all’attacco: feci un salto in avanti piombando su Simon ma Eleanor mi balzò sul dorso e mi graffiò la base del collo; Jeanette mi morse una zampa e io la scrollai via mentre Alvin partiva all’attacco colpendomi al ventre, io reagivo ferocemente scrollandomeli di dosso e colpendoli con potenti zampate e colpi di coda, Theodore, stranamente per la sua goffaggine ovvia, mi tartassò di graffi e morsi sui fianchi mentre Simon iniziava a colpirmi violentemente con un rametto; io azznnavo l’aria cercando di colpirli ma erano troppo veloci, colpì Jeanette con un colpo di zampa scaraventandola al di la dell’arena, all’improvviso Simon mi balzò alla gola cercando di bucarmi la pelle con gli artigli, io feci uno scatto con le mandibole e gli strappai un pezzo di pelo della coda con i denti, lui cadde all’indietro tenendosi la coda tra le zmpe, era stato privato di una parte di pelliccia e ora era furibondo, Alvin però colpì nuovamente con un’attacco alla faccia, me lo scrollai di dosso e cercai di afferrare con le mandibole Eleanor che intanto mi aveva morso una zampa, io colpivo a destra e a manca e a un certo punto riuscii a braccare Jeanette tirandola su e trattenendola con le mandibole strette ai fianchi, Simon partì di nuovo all’attacco e colpì con un calcio alla guancia, io sputai la scoiattolina che rotolò via si rialzò dolorante. Mi diedi uno schiaffo involontario per levarmi quell’odioso roditore. Cercai anche di afferrare Theodore che nel frattempo aveva dato alla scalata la mia schiena e tentava di colpirmi alla nuca; ad un certo punto Alvin iniziò a correre verso il bordo e vidi gli altri seguirlo, ero leggermente confuso ma iniziai ad inseguirli: il duello si spostava nella foresta.
Scesero giù da Blackrock e li vidi inoltrarsi nella foresta, li inseguii e li raggiunsi in poco tempo, si nascosero trai rami fitti di un cespuglio ma io riuscivo a introdurmi ovunque, sembravano abbastanza stremati ma non ci volle molto a raggiungerli; dopo circa un’ora di inseguimento li persi di vista per poi ritrovarmeli addosso saltare giù dai rami e balzarmi sul dorso, Mi scossi furiosamente ma sembravano attaccati con l’Attack al mio pelo; continuai a correre come un folle e ad un certo punto Alvin prese il volo staccandosi dalla mia coda, gli altri scesero da me in corsa e lo raggiunsero, correvano verso nord ovest e diedi loro un po di tempo prima di partire nuovamente all’attacco.
Li rincorsi per un’altra mezz’ora ma li vidi sparire in una galleria per poi ricomparire poco più in la; ero sfinito e mi gettai a terra stanco.
- Perfetto, è sfinito! – esultò Jeanette
- D’accordo, finitemi ora se volete, sono qui! – dissi io incitandoli ad avvicinarsi… poveri ingenui: appena mi furono a tiro io balzai come un felino e stesi Alvin a terra.
- D’accordo Marter, ne vogliamo parlare? –
- Ho già visto questa scena! – gridò una voce sopra di me, l’ombra scura di un uccello si profilò sul terreno avvicinandosi sempre di più, Teodore sembrava terrorizzato.
- Sam! Nel momento più opportuno! –
- Che bello rivedervi, mi ricordo bene la scena nello zoo e la stessa di cui parlo si verifica ora sotto le mie  ali! –
- Te lo dicevo! Sta con lui! – disse Alvin a Simon
- Non avevo dubbi infatti! – precisò Quattrocchi puntando gli occhiali s Sam.
Lui planò e atterrò su una radice. – Pochi giorni fa mi dicesti che ti annoiavi! E appena ti presenta l’occasione di sfogarti la spremi così? Lasciali vivere! Il bello verrà quando marcerannocontro di noi e vinceremo definitivamente i Due Clan! –
- Sai Sam, sei un genio! Perché non mi è venuto in mente, io torno a Blackrock! – e mi defilai.
Mi appostai dietro a una roccia osservando Sam ce guardava fisso Theodor e diceva: - Quanto a voi! Ho un affaruccio in sospeso! E partiva all’attacco a artigli larghi.
Me ne tornai a Blackrock e andai subito a dormire, come giornata era stata abbastanza complessa.
Quella notte però fui svegliato da una strana sensazione, mi dovevo recare a Nord Ovest, dietro a Blackrock, senza far rumore mi avviai in quella direzione e raggiunsi la palude che si estendeva in quella zona.
Ero entrato poche volte li e feci però poca fatica a raggiungere il centro dove si trovava un grosso albero nero e cavo, qualcosa mi diceva di entrarvi e mi introdussi in un buco buio e nero che si apriva tra le radici, camminai per breve tempo lungo una galleria fin che non raggiunsi un’ampia galleria dove si trovava un grosso macigno posizionato a tavola contro la parete di fondo, sul macigno era presente un grosso sasso piatto con altri due sassi ai lati eretti verticalmente; un trono! Quello che mi stupì di più però fu l’essere che vi si sedeva: alto circa venticinque centimetri, coda lunga e folta, occhi luminosi, orecchie appuntite e ghigno scaltro; pareva essere li ad aspettarmi… ma per cosa?
- Vieni avanti! – disse lui facendomi segno con la mano di avvicinarmi e notai altri due come lui sbucare da dietro il trono; erano delle stesse dimensioni dei Chipmunks!
- Chi siete? –
- Chipreddish! – esclamò lui con voce stridula, ma non troppo, come Simon! Lui balzò giù dal trono e un raggio di luce della luna che filtrava da un buco nel soffitto lo illuminò: era uno scoiattolo rosso antropomorfo, come i Chipmunks ma, indubbiamente, più grande, rosso, con la coda più folta e, soprattutto, no sguardo maligno.
- Benvenuto Marter, Benvenuto nel regno di Chipreddiskya! – ed esplose in una risata malvagia degna di un demone, aveva uno sguardo incredibilmente folle ma non sembrava pazzo e nemmeno svitato sembrava solo… me!
- Con chi ho il piacere di parlare? – chiesi io perentorio.
- Nessuno di che, solo il sovrano appena salito al potere, il re in assoluto, il rosso conquistatore, il dominatore degli scoiattoli rossi, il maestro della strategia, il signore della magia, il rotitor stregone, il grande e potente Simòn! -
   
 
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