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Autore: benedettagaba    18/05/2016    2 recensioni
ATTENZIONE SPOILER SPOILER! CHI NON HA VISTO "Family first" NON LEGGA
Dopo che Ziva è morta(molto probabilmente) ha lasciato a Tony la figlia, Tali, di solo due anni.
Mi sembra normale che a una bambina così piccola possa mancare la madre defunta e che le manchi casa.
In questa storia ho provato a scrivere di ciò
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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DOV'E' LA MIA IMAH?
Era una domenica soleggiata a Washington e l’ormai ex Agente Speciale DiNozzo dormiva alla grossa.
“Abba! Abba!”
Almeno avrebbe voluto… Sua figlia era davanti al letto, cercando di svegliare il genitore. Erano solo cinque giorni da quando aveva scoperto della sua esistenza, ma già occupava il primo posto nel cuore e nei pensieri dell’uomo. Mentre durante il giorno la bambina giocava e si divertiva con il padre la notte era costantemente perseguitata dagli incubi, le mancava la madre che mai avrebbe potuto più rivedere.
“Tali, un altro incubo?”
La bambina si limita ad annuire e Tony la invita a stendersi vicino a lui battendo con la mano sul materasso.
“Voglio Imah!”
I riccioli biondicci le coprivano una parte della faccia e gli occhi marroni, identici a quelli di Ziva, erano pieni di lacrime che minacciavano di sgorgare da un momento all’altro. Voleva la mamma, anche Tony la voleva, cosa avrebbe fatto se l’avesse rivista?
Le avrebbe chiesto spiegazioni? Le avrebbe urlato contro dicendole che non sarebbe successo se fosse ritornata in America con lui? Probabilmente nessuna delle due ipotesi, l’avrebbe baciata fino a consumarsi le labbra mentre la stringeva forte a sé.
La piccola che gli si era accollata al pigiama lo distrasse dai suoi pensieri, cosa avrebbe dovuto fare?  Coccolarla ora come ogni notte non sarebbe servito a nulla visto che ogni volta gli incubi continuavano a tormentarla. Iniziò ad accarezzarle i capelli lo stesso, poi prendendola in braccio le porse il suo cagnolino di peluche a cui era tanto affezionata.
“ Allora…pronta per la colazione?”
Domandò mettendo sul tavolo dei cereali per lui e una merendina per la piccola, che finì in un batter d’occhio.
Quando ebbero finito Tony portò Tali al parco, ne aveva bisogno quella bambina no? E poi Abby, che ormai si era auto-proclamata “Zietta”, doveva raggiungerli per giocare un po’ con la piccola prima che “Tony se la porti via in Israele e non me la faccia più vedere” come Abby continuava a borbottare.
Quando arrivarono Abby era già lì, con in mano uno scatolone gigante pieno di giocattoli di ogni genere perché “Non so quale preferisce!”
Le ore passarono in fretta e si era già fatta sera.
“Dobbiamo andare Tali, forza vieni da abba!”
La bambina mollò il trenino che aveva in mano e dopo aver salutato Abby con la manina, afferrò il dito di Tony.
A casa la bambina continuava a giocherellare con il ciondolo, prima appartenuto alla madre, che Tony le aveva regalato, passandoselo da una mano all’altra e balbettando un “Imah” ogni tanto.
Tony voleva fare qualcosa, qualsiasi cosa, per vedere la figlia un po’ più felice, ma continuava a stare in piedi a fissare quell’unica cosa rimastegli della donna che amava, una cosa che era anche un po’ sua, la cosa migliore che avesse creato.
Spinto non si sa bene da quale forza la prese sulle ginocchia, e dopo qualche momento di silenzio iniziò a parlare
“Manca anche a me la tua Imah, lo sai? Era una grande donna, Abba le voleva tanto bene, quanto ne vuole a te, forse più. Posso capire quanto fossi legata a lei, tutti i bambini sono legati alla mamma…posso anche capire he tu non mi conosca bene e che ti senta sola, ma ci sono io per te, sarò sempre qui con e per te. Anche mamma è sempre con te, anche se non la vedi e non la senti, lei è qui con NOI, SEMPRE”
Si girò a guardare in faccia la piccola, trovandola profondamente addormentata sulla sua spalla.
Tony non sa quanto Tali abbia effettivamente capito del suo discorso, l’unica cosa che sa è che quella notte  fu la sua prima senza incubi.
 
 
 “abba”----papà
“imah”----mamma
  
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