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Autore: Aittam    19/05/2016    0 recensioni
In un episodio della nuova serie emerge che tra i compagni di classe dei Chipmun sembra essere molto apprezzato un gioco di ruolo fantasy molto simile a World of Warcrft: Mystic Mountain Adventure (da cui prende anche il nome della Fic) io ho quindi deciso di scrivere questa specie di Saga Epica partendo dal primo capitolo, penso che sarà l'unica Fic basata su questo argomento e spero di renderla migliore possibile.
ovviamente i personaggi non possono che non essere Alvin e company, però non saranno intenti a giocare al loro videogame preferito bensì a viverlo con il nome di battaglia dei loro avatar: saranno loro a combattere in prima persona contro un nemico malvagio e spietato come pochi, Logard, re dei Goblin, vuole infatti dominare sulla terra di Chipmunkaris, dove Alvin è destinato a regnare al fianco di Brittany con Simon come consigliere, Jeanette come maga di corte e Eleanor e Theodore alla difesa del popolo. sarà qualcosa di memorabile spero.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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                                                                 3. L’Arciere, la Strega e la Valkyria
 
Theodore credeva di essere morto, almeno è quello che pensava, inizialmente era stato doloroso poi si era sentito risollevare; all’improvviso però successe una cosa davvero strana; si sentiva ancora vivo e percepiva un corpo integro; sentiva un buon profumo nell’aria e all’improvviso sentì chiaramente di essere vivo, spalancò gli occhi e poté constatare di essere vivo più che mai, era riposato e non sentiva alcuna ferita, sentiva di indossare ancora gli abiti e si sentiva disteso su un letto morbido e setoso, si voltò e constatò che era un letto a una piazza con un lenzuolo bianchissimo e tanto candido da brillare; una coperta intessuta di fili lo copriva fino alle spalle. Si dirizzò di scatto e il lenzuolo gli cadde attorno alla vita, prima guardò la sua coperta: come aveva stranamente sospettato i fili erano d’oro puro; si guardò un po’ attorno e vide pareti di legno con finestre triangolari dai lati obliqui curvi, come delle grandi A tondeggianti, osservò l’arredamento: c’erano mobili in legno scuro e un focolare riscaldava l’ambiente già accogliente di suo; osservò il pavimento che era tutto formato da assi di legno ben solide e con una strana parvenza dorata. Osservò alla sua destra e notò un tavolo lucido e apparecchiato per due, c’erano due sedie: qualcuno ovviamente l’aveva portato li, ma chi?
Si alzò lentamente dal letto e scese da questo, era tutto a misura di Chipmunk!
Guardando alla sua destra vide che la stanza continuava dall’altro lato proseguendo in una rientranza, come in un edificio con cortile interno; osservò poi fuori dalla finestra che si affacciava da sopra la testiera del letto e ebbe la conferma della sua tesi: fuori si apriva un bel giardino pieno di alberi frondosi, un ruscello e un’orto nell’angolo a destra, nell’altro lato.
Si voltò osservando il fuoco, sembrava essere acceso da diverso tempo ma la legna era ancora abbondante e lo scomparto sotto il focolare era ricolmo di tronchi e legnetti; poi si diresse verso la porta, in quercia massiccia, che era decorata con motivi floreali e un largo rubino si trovava incastonato nel legno pesante.
<< Oh! Il mio mantello! E li c’è l’elmo >> esclamò guardando l’appendiabiti accanto alla porta dove il lungo mantello da viaggio bruno era ben stirato e appeso, notò che anche un altro mantello era appeso all’appendiabiti ed era di un rosso fuoco, di chi era? Poi la sua attenzione cadde sul magnifico elmo che fino a poco tempo fa era incrostato di neve e ghiaccio; ora era ben lucidato e le corna erano perlacee con la punta di un nero profondo, come nuove! Un altro elmo però era assicurato alla mensola, non sarebbe mai potuto cadere dato che i bordi erano rialzati, come gli orli di una vasca, uguale alla sua. A questo almo diede molto più interesse dato che, come per il mantello rosso, non era suo: era d argento lucente e brillante come un diamante puro, i guanciali erano decorati con disegni identici di un fiore per ciascuno, circondati da un orlo decorato con borchie dorate; al centro della parte frontale si sviluppava la maschera, i buchi degli occhi erano ellittici e larghi circa cinque centimetri mentre l’escrescenza nasale che scendeva a proteggere questo, era lunga dieci centimetri ed era decorata da una fila di borchie d’oro; la parte della testa era uguale a quella del suo elmo ma, a differenza delle corna taurine, l’elmo misterioso aveva de larghe ali dorate con piume finemente intagliate e perfettamente scolpite. Theodore si chiese allora chi vivesse li, doveva essere un guerriero con grande senso dell’ospitalità!
Una cosa era certa, non era un orco dato che la casa era troppo piccola per ospitare un orco! Sarebbe potuto essere un folletto o, in casi estremi, un nano, ma lo trovava praticamente impossibile: era grande anche per un nano… tra le mille possibilità gli balenò in mente questa: e se fosse un Chipmunk?
Theo si avviò nell’altra ala dell’edificio e trovò un divano accogliente, alcuni mobili e una vasta libreria, a percorrere tutto il settore erano presenti svariati tappeti e, tra questi, poteva benissimo vederne di diversi tipi, da tappeti persiani riccamente elaborati e tinti con gialli e blu, a comunissimi tappetini simili a zerbini, erano presenti anche vari piedistalli con busti di vari personaggi con il loro cartellino che diceva i loro nomi; erano presenti infatti i busti di numerosi eroi, umani e non, di cui aveva sentito parlare numerosissime volte: vedeva, ad esempio, Colberien il Temibile, primo grande conquistatore umano, con una pronunciata mascella quadrata e una lunga ferita sulla guancia, Lorkenmir il Resistente, il glorioso re dei Nani, con una folta barba bianca trattenuta in trecce e code, Hurleg Monozanna, uno dei più terribili e spietati guerrieri orchi, con un’unica lunga zanna affilatissima che gli arrivava a toccare le ciglia superiori, Hamendesis la Gloriosa, la più grande regina degli elfi mai esistita, bella da fare schifo con due occhi da cerbiatta, Likonsar, il Mistico, il più potente mago ricordato, con il volto incorniciato da lunghi capelli neri, uno sguardo astuto e un cappuccio azzurro con gli orli dorati e ricamati… si stupì poi vedendo uno incredibilmente bello e sorprendente: era il busto di un Chipmunk smaltato completamente di bianco se non fosse stato per il mantello rosso, l’armatura dorata, l’elmo di ferro con la visiera alzata e il pennacchio composto di fili scarlatti. Lesse la dicitura: “Iasor il Bianco, primo re di Chipmunkaris” rimase stupito, quel busto apparteneva a niente popò di meno che suo nonno! Rimase a fissarlo per un po’ gettando un altro sguardo agli altri busti, tutti erano titni con una sostanza che rendeva molto realistica la pietra facendola somigliare davvero molto a carne, anche se era palese che fossero in pietra; gli elmi e i monili parevano essere veri e propri elmi e monili: Il pennacchio del Chipmunk bianco ad esempio era realizzato da autentici filamenti rossi lucenti e i bracciali di Hamendesis erano d’oro puro e vero mentre il medaglione di Likonsar sarebbe potuto passare per una copia davvero realistica! Erano stupendi e chi li aveva scolpiti doveva averli conosciuti per averli realizzati in maniera tanto perfetta!
Camminò ancora verso la porta infondo gettando uno sguardo anche agli altri busti, continuò fino a raggiungere la porta e la trovò aperta, la varcò e, sentendo che qualcuno si muoveva nella stanza, si mosse più silenziosamente possibile; l’aroma di buon cibo lo attirò fuori dall’anticamera e sbirciando nella stanza vide una cucina ben arredata con mobili di legno ben lucidi, una piccola figura delle sue dimensioni armeggiava dietro a un bancone con appoggiati alcuni bicchieri, tazzine, piatti, posate e utensili vari da cucina; da dietro poteva vedere che era anche lei una chipmunk con due corte code di cavallo all’altezza delle tempie che le ricadevano sulle spalle coperte da una candida veste; lei si voltò rivelando il volto: Un viso dolce e sensibile ma allo stesso tempo forte e deciso, aveva degli occhi bellissimi e celesti con sfumature verdi acqua; i capelli biondi le ricadevano in una larga frangia tra gli occhi senza coprirli e il suo viso non era certo magro, al massimo paffuto ma incredibilmente bello.
<< Ti sei svegliato! Era ora! >> disse la Chipmunk posando un recipiente pieno di insalata accanto a una torta alle mele.
<< Dove sono? E, soprattutto, chi sei? >>
<< Sei nella mia casa, e sia io che te siamo morti. >> lo disse con tranquillità, come se nulla fosse.
<< MORTI? >> chiese lui d’un tratto spaventato.
<< Morti, hai presente? Quando il corpo non funziona più e l’anima abbandona la sua normale sede? >> disse la ragazza.
<< So cosa significa morire, l’ho appena sperimentato! >>
<< Idem, sai che sei il primo Einherjar che io abbia mai preso, fino ad ora non ho mai avuto ospiti qua! Anche perché sono morta da solo tre settimane! >>ridacchiò uscendo dal bancone e mostrandosi completamente, aveva una veste bianca legata alla vita e il colletto era dorato con una specie di cerniera a forma di freccia che scendeva fino a metà petto con una punta abbozzata.
<< Chi saresti esattamente? >> chiese poi Theodore non avendo ricevuto la risposta che voleva.
<< il mio nome dovrebbe essere Heleonore, ma se vuoi puoi chiamarmi con il mio nome da viva, Eleanor, preferisco così! >>
<< Sei morta? Quindi sei come me? Sei una…come hai detto? Enerjiar? >>
<< Einherjar! Comunque no, son una Valkyria. >>
<< Che differenza fa? I maschi si chiamano Einherjar e le femmine Valkyrie? >> chiese lui ancora più confuso.
<< Non esattamente; quando un guerriero cade in battaglia gloriosamente e con valore, la sua anima non discende ne agli inferi ne a nessun’altro luogo di morte bensì si reincarna in un corpo identico a quello di prima e qui le strade si dividono: quando una donna cade in battaglia con valore diventa una Valkyria e ciò accade quando gli appare al fianco un Valkhorse, un cavallo di luce che diverrà il suo destriero e la accompagnare nel difficile compito di prelevare le anime degli uomini caduti in battaglia; io, fortunatamente, ero, e sono, un Chipmunk quindi non avrei problemi in questo compito essendo parte di una specie pacifica ma per altre è un’impresa ardua e davvero faticosa. >>
<< E riguardo agli Einherjar? >>
<< Voi maschi invece, se morite con valore, verrete prelevati da una Valkyria e portati nella sa casa, li rimarrete con lei per un breve lasso di tempo e potrete decidere se rimanere o tornare a vagare per il mondo come dei raminghi eroi, compiendo imprese eroiche e vigilando sui deboli e gli indifesi. >>
<< E se ciò non accadesse? >>
<< Resteresti qui. >>
Theodore aiutò Eleanor a portare le cibarie al di là della stanza dei busti e continuò ad osservare bramosamente il busto di suo nonno.
<< Sei un suo parente? >> chiese la giovane Valkyria.
<< Si, ero suo nipote, come hai fatto a indovinarlo? >>
<< Presentimento femminile. >> rispose lei.
<< È considerato il più grande Chipmunk della storia! Un grande guerriero e un giusto re, liberò la vostra terra dall’oppressione degli orchi e eresse la specie dei Chipmunks a esseri regnanti. >>
<< Verissimo, purtroppo non l’ho conosciuto, è morto prima che io nascessi, mio padre mi diceva che avevo ereditato i suoi occhi e il valore! >>
<< Ho parlato solo di me fino ad ora, parlami di tè! Che sbadata, non ti ho nemmeno chiesto come ti chiami. >>
<< Theodore, detto Darnak il Terribile. >> rispose addentando un pezzo di ghianda ripiena.
<< Interessante >> disse lei abbassandosi e mettendo le dita intrecciate sotto il mento e socchiudendo gli occhi.
<< Vedi, fin da piccolo volevo essere un barbaro per difendere il mio popolo da incursioni da nord, ho iniziato a vagare per i Boschi Grigie e le Montagne degli Orchi per circa un anno fin che mi sono trovato in questa zona di confine e mi sono trovato a lottare contro un Orco su un lago ghiacciato, ho cercato di sfruttare il ghiaccio che pensavo fosse fragile ma a quanto pare era uno strato spesso; abbiamo combattuto per un bel po’ fin che non ci siamo feriti a morte a vicenda: io un colpo d’ascia nel fianco e lui una clavata sul cranio! >> si tastò la capoccia per controllare che fosse ancora integra.
<< Fa parte dei potere del’Einherjar: sei invulnerabile e le ferite, anche se mortali, si rimarginano come le cicatrici che spariscono. >>
<< Ci sono altri poteri? >> chiese Theodore afferrando una forchettata di insalata.
<< Oh si! Immortalità fino alla fine del mondo, forza fisica, agilità e velocità raddoppiate, invecchiamento fino ai trentacinque anni… si e no questi poteri valgono anche per noi. >>
<< Davvero Interessante! Posso osare prendervi una fetta di torta? >>
<< Prendete pure messere, l’ho preparata apposta per voi! >> rise sotto i baffi e scoppiarono a ridere entrambi.
<< Sei divertente Eleanor, o meglio: Heleonor la Salvatrice. >>
 
Nel frattempo a Chimpunkaris la morte di Theodore non era ancora stata annunciata dato che il cadavere sarebbe stato trovato solo alcune settimane dopo.
Simon diventava sempre più bravo e, dopo un anno di addestramento con lo spettro dello stregone era diventato molto bravo, ora sapeva modificare l’ambiente e controllare gli elementi, stava per imparare a usare la telecinesi e la lettura del pensiero.
<< Come sto andando? >> chiese il ragazzo rivolto al mago.
<< Perfettamente Simon, io mi assento qualche minuto, intanto continua a esercitarti con la telecinesi! >> disse lo stregone bianco prima di scomparire.
Simon stese la mano verso una pietra e con la mente le fece fare un lungo volo e una doppia giravolta con avvitamento. Ormai se la cavava davvero bene e provò allora con la lettura del pensiero, anche se sapeva che il suo maestro era lontano da lui provò lo stesso, per vedere semplicemente se si ricordava come fare.
“Allora, fissare intensamente nella direzione della persona designata e spremere le meningi ripetendo mentalmente e lentamente: Comprendi, Comprendi, Comprendi, Comprendi!” pensava di non avvertire nulla eppure sentì una flebile voce venire dalla direzione in cui aveva puntato: un cespuglio verde illuminato dalla luna.
<<”Spero che non mi scopra!”>> Simon era stupito, chi pensava?
Si diresse allora verso il cespuglio, ci girò intorno e decise di entrarvi per vedere se c’era qualcuno.
Ora vi ricordo che si parla di un Chipmunk e, per un Chipmunk, il cespuglio è abbastanza grande.
Entrò in quell’intrico di rami e foglie e notò un moviemtno sopra di lui, un’ombra buia si dileguò a destra in una macchia di rami fitti; lui si arrampicò e iniziò a seguire la creatura che continuava a sfuggirgli, era molto veloce e sembrava quasi trasferirsi da un punto all’altro.
Tentò di acciuffarla ma ci andò molto vicino, la creatura era sempre più veloce e sembrava quasi essere in più posti contemporaneamente; continuò ad inseguirla fin che non le afferrò quella che era probabilmente la coda, era un Chipmunk.
Il Chipmunk perse l’equilibrio e caddero entrambi giù dal ramo finche non atterrarono sul suolo terroso che si trovava sotto il cespuglio, osservò ci si trova accanto a lui: era una Chipmunkcon gli occhiali, simili ai suoi ma viola; aveva gli occhi del medesimo colore e capelli mossi bruni legati in un piccolo Chignon dietro alla testa; due ciocche di lunghi capelli le ricadevano sulle guance lisce.
<< Chi sei? >> chiese lui.
<< Mi chiamo Jeanette. >> disse lei rialzandosi con la schiena dolorante. In piedi era alta come lui e si guardarono dritti negli occhi.
<<  Come mai mi spiavi? >> chiese Simon
<< Vedi, ho visto che sei un mago e… io sono una strega… volevo imparare nuove cose. >>
<< Sei una strega? >> chiese Simon stupito.
<< Si, sono ancora una principiante ma perché la mia insegnante morì prima di insegnarmi tutto. >>
<< Oh, mi dispiace, come è successo? >>
<< Goblin, l uccisero perché mi volevano rapire! >>
<< Perché avrebbero dovuto rapirti? >>
<< Ero principessa di un piccolo regno che si trovava a sud del Golfo Sintersico, non troppo vicino ai Goblin, comunque loro hanno deciso di invaderci e hanno ucciso buona parte dei sudditi di mio padre. >>
<< Un regno governato dai Chipmunks non troppo lontano dal regno dei Goblin… non venivi forse da Chipetarsis? >>
<< Si, vivevo li! >>
<< Mi ricordo di quel regno, la seconda città dei Chipmunks, il Dominio di Settentrione come lo chiamiamo noi.

un regno circondato da paesi ostili
e sotto continua minaccia                  
ma resistente come il Marmo di Ykary            
di cui conserva la traccia,      
splendido come i lucenti diamanti                                                                
comparabile solo e soltanto                                                                                    
alla bellezza dei suoi abitanti >>
 
<< Siete un vero poeta! >>
<< Questa poesia c’era già e, comunque, grazie… me la cavo… >> Simon era leggermente imbarazzato dato che si era accorto della figuraccia appena fatta per aver citato gli ultimi versi.
<< Usciamo, forse lui ti accetterà volentieri come allieva! >>
Fortunatamente lo stregone decise di addestrare anche lei.
<< Jeanette, ti conosco da quando eri ancora molto piccola, ho vegliato su di te per tanto tempo e ho detto alla tua insegnante di introdurti nelle arti magiche e nella divinazione! >> disse una di quelle sere il vecchio.
<< Divinazione? Sai leggere il futuro? >>
<< Beh! Non bene ma posso dire di capire che domani sarai vivo! >> Jeanette ridacchio seguita dagli altri due.
Trascorsero svariate sere durante le quali Simon e Jeanette si incontravano nella radura ad aspettare il vecchio Leks, impararono insieme nuovi trucchi e incantesimi e presto riuscirono a padroneggiare l’arte della magia… ora però Simon si chiedeva dove poteva sistemare Jeanette per le notti seguenti: non avrebbe potuto dormire nella foresta per tutto il tempo, anche se è paradossale dato che i Chipmunks sono animali silvestri.
Decise dunque che, quella sera, avrebbe presentato Jeanette a suo padre e avesse chiesto di ospitarla a palazzo.
Cayus accettò volentieri e fu felice di avere in casa una degli ultimi superstiti di Chipetarsis, passarono alcuni giorni e stranamente di Theodore non arrivavano più notizie ne lettere.
<< Sto iniziando a preoccuparmi! >> disse Alvin alla madre mentre stavano cenando attorno al grande tavolo della sala del trono.
<< Non ti preoccupare caro, vedrai che tornerà, sarà impegnato a fronteggiare qualcosa di grosso e perdura da un po’. >>
<< Si ma un combattimento non può durare così tanto! >> ribatté Simon.
<< Non saprei, tuo fratello sarebbe in grado di lottare per un anno intero contro un troll senza mai ucciderlo, per il gusto di farlo. Quanto a te Jeanette, ti stai trovando bene da noi? >>
<< Oh si, vostra altezza, sono molto felice che mi accogliate così a braccia aperte! >>
<< Per noi è il minimo cara. >> disse lei cingendole la spalla con il braccio e guardando con sguardo malizioso Simon.
Nel frattempo Alvin si alzò da tavola e si diresse verso la biblioteca.
<< Al? Dove vai? >> chiese Simon.
<< Ho un dubbio, vorrei consultare una cosa. >> e si chiuse nella grande sala ricolma di volumi.
Scartabellò tra vari documenti, consultò i calendari e lesse i libri più storici più recenti: tutto coincideva, sarebbero arrivati domani e nessuno se lo ricordava!
Alvin uscì di scatto fuori dalla stanza irrompendo nella sala del trono.
<< È TERRIBILE! DOMANI ARRIVERANNO E FARANNO CiÒ CHE FARANNO! >>
Cays si alzò di scatto dal trono. << Chi figlio mio? CHI? >>
<< I GOBLINNN! >>
Il silenzio scese nella sala da pranzo, tutti i commensali, reali e non , smisero di mangiare e guardarono Alvin preoccupati.
<< Ho no! Quelle bestie sataniche! Perché? Ogni anno, con la precisione di un orologio, arrivano e, con i loro modi da distruttori abbindolanti ci distraggono con i loro modi giocosi e da giullari mentre il nostro regno viene distrutto! Non voglio che accada di nuovo! >> si commiserò Cayus.
<< Padre, non vi preoccupate, uniremo un esercito che potrà difenderci! >> declamò Simon alzando la mano in segno declamatorio.
<< E come senza Theodore? È lui il rappresentante bellico qua! >>
<< Ci riusciremo fratello, come è vero che il mio nome è Simon! >>
Quella notte rimasero tutti svegli, Alvin e Simon reclutavano guerrieri e Jeanette li segnava su una pergamena.
<< OK, siamo giù a 500 soldati, ce ne servono altri 500 e siamo mille giusti! >> decretò Jeanette dopo aver scorso tutto l’elenco, i nomi erano tutti molto vari, tra i guerrieri si erano inseriti anche donne e anziani colpiti da un’improvvisa ondata di vigore.
<< Che Chipmunkaris e Lokmotis, il grande dio dei Chipmunks vegliano su di noi! >> decretò poi Alvin assieme al fratello che unirono le mani in gesto di intesa.
<< Ora vi spieghiamo il piano altri centocinquanta si offrano! >> disse Simon.
<< I Millecinquecento che ora verranno scelti si apposteranno in vicoli, zone strette, strade, insenature nei muri, tetti e sottopassaggi, tutti i punti adatti a imboscate e attacchi improvvisi, vi unirete in gruppi non troppo numerosi ma di minimo tre individui per sorprendere e uccidere i Goblin che passeranno accanto a voi, spargetevi più ovunque e omogeneamente possibile, gli altri Millecinquecento seguiranno noi della famiglia reale che è, volente o nolente, costretta a assistere allo spettacolo dei Goblin, penso che come al solito ci intratterranno con spettacoli di danza, sfilate e cose simili, nel frattempo gli altri Goblin faranno varie razzie ma ci sarete voi a fermarli, una parte dell’esercito, l’esercito completo, come faremo credere ai Goblin, dovrà essere presente al loro spettacolo così da illuderli di non avere scampo. >>
Vennero scelti gli ultimi Millecinquecento e l’esercito fu completo, più di tutti, i soldati dovevano dormire e tutti si unirono alla veglia; dormirono ammassati nella sala del trono con dei sacchi a pelo e, quando il canto del gallo li destò, si udì un verso strano, come il grido di un’uccello unito a l’urlo di un uomo; Cajus uscì con i figli, Jeanette e la moglie e videro Armand, la sentinella, accompagnato da una strana creatura. Aveva il corpo uamanoide ricoperto di piume grigie, zampe d’uccello e mani artigliate, la testa era quella inconfondibile di un gufo e le piume delle braccia e deelle gambe erano molto lunghe, ma non lunghe quanto quelle delle ali che spuntavano dalle scapole ed erano lunghe fino al ginocchio e alte fino a venti centimetri sopra il capo; era quello che si poteva definire un Hulmen, un Uomo Gufo. Alla sola vista i Chipmunks indietreggiarono spaventati, gli Hulmen erano una popolazione che viveva nella parte a Sud Est della Foresta Grigia, confinavano con la penisola di Chipmunkaris per pochi chilometri e si verificavano molto di rado attacchi di questi uccelli ad un singolo abitante essendo per fama degli animali molto saggi e intelligenti ma, no si sa mai, dopotutto l’istinto e la fame sono sempre i più avvantaggiati.
<< Vengo in pace, sono qui per donarvi assistenza, saprete giù che i Goblin sono già alla periferia del regno e stanno arrivando con un esercito. Noi siamo qui per darvi manforte in caso la situazione vi sfugga di mano, quando ciò avverrà, se avverrà, fateci un fischio. >> e consegnò un lungo tubo bianco a Cajus.
<< Soffiateci dentro e noi vi raggiungeremo. >>
Volò via.
<< ARRIVANO!!!! >> si sentì gridare da ogni dove nella penisola mentre l’esercito si riuniva, i millecinquecento destinati a appostarsi in giro per la città si avviarono verso le loro postazioni; passarono alcuni minuti, o forse una mezz’ora e li videro arrivare: una schiera di esseri più piccoli di esseri umani (circa 1 metro d’altezza), avevano occhi gialli con l’iride arancione e la pupilla nera, pelle umana ma di un verde ramarro, mascella pronunciata negli individui più vecchi e canini inferiori affilati che sporgevano dalle labbra, avevano lunghi capelli e barbe arancione vivo e indossavano armature costituite da maglie di ferro, piastre per proteggere il ventre, il torace, le gambe e i fianchi, bande di cuoio nere borchiate, spade, scudi e lance rozzamente intagliate nella pietra più dura e resistente, quelli erano i Goblin!
Ma alla loro testa era presente un Goblin diverso, alto più degli altri, con capelli arancioni più corti e un lungo mantello verde, aveva uno sguardo omicida e il suo volto era concentrato in un ghigno malvagio, brandiva in una mano un pesante scudo di bronzo con disegnato, al suo centro, un simbolo simile a due parentesi aperte verso l’esterno: “)(“ e unite tra loro in un piccolo punto di giunzione. Nell’altra mano invece brandiva una spada con l’elsa decorata troppo bene per essere stata forgiata da un Goblin, anche la lama era dipinta con simboli runici e arcani, l’orlo e la spina della lama erano tinte di un color rosso sangue mentre il resto era doro purissimo, la spada pareva brillare per la sua maestà!
Mentre i Gobin avanzavano iniziarono a cantare una canzone dal tono potente e impetuoso:
       
        EHI VOI!
        DI QUA!
        DAI LASCIATE OGNI MESTIER
        È ARRIVATO IL GRANDE DÌ
        EHI VOI!
        SI VA!
        NON ESISTERETE PIÙ
        VI RIDUCIAMO IN SCHIAVITÙ
        OGGI È IL GIORNO IN CUI
        SI
        PUÒ       
 
Il canto terminò all’improvviso con l’ultima parola gridata a pieni polmoni da tutti i Goblin.
Poi fu il Capo dell’orda a cantare, aveva una voce squillante ma si avvertiva una punta di perfidia.
       
        Una volta all’anno ormai chi non lo sa?
        Noi buttiamo all’aria tutta la città.
        Ogni re potrebbe ritrovarsi un Clowun (indicandosi)
        Oggi comandiamo solo noi!
        Oggi la follia diventa un ordine
        E possiamo fare l’impossibile!
        Benvenuto ad ogni pazzo,
        Questo è il giorno suo.
 
<< M chi è? >> chiese Jeanette.
<< Lorgark, Re dei Goblin! >> le sussurrò Alvin preoccupato. << Preparati al peggio! >>
Jeanette ovviamente sapeva chi era, aveva giù incontrato Lorgark, lui stesso era intenzionata a rapirla per farla prigioniera, ma era riuscita a sfuggirgli per un soffio, a differenza di sua sorella.
 
        Tutto quanto è Sottosopra!
        Tutti sembrano Impazziti!
        Resti a casa chi non ce la fa,
        A buttare all’aria la città!
 
       
Coi tamburi e con le Trombe!
 
Gridò Lorgark mentre i rullii delle percussioni risuonavano per tutto il paese e gli squilli delle trombe li accompagnavano.
 
        Coi Barboni e i Farabutti!
 
E pochi si accorsero che dalle retrovie alcuni Goblin si gettavano verso le case abbandonando la via principale, Alvin, Simon, Jeanette, Cayus e la Regina sapevano benissimo perché ma nel frattempo dovevano guardare.
 
        Liberiamo il peggio che c’è in noi!
        Per un giorno solo all’anno
        L’Obbiettivo è far del danno
        E buttare all’aria la città!
 
In lontananza si sentì un forte rumore di lotta ma Lorgard non parve curarsene, fece invece spazio a un carro che procedeva lungo la strada, la carovana si dispose e, a un suo schioccar di dita, decorazioni e nastri da festa si disposero sopra di loro da una casa all’altra mentre il rumore della battaglia risuonava ma veniva attutito dal canto dei Goblin.
       
        Di qua!
        Ehi voi!
        L’occasione è questa qua!
        Per scoprire la Beltà!
        Per voi!
        C’è lei!
        Tra i Chipmunks! Un’entità!
        Per Bellezza è Rarità!
        Ecco a voi…
        BRITTANNEAAAA!
 
Il palco del carro che si trovava di fronte ai Chipmunks si aprì mostrando una Chipmunks dalla pelliccia color rame, occhi grandi e lucidi, indossava un abito rosa che le arrivava alle caviglie e tra i i capelli legati in una coda spiccava una coroncina principesca, aveva un’espressione tristissima ma cantò comunque.
       
        Eccomi!
        Io sono qua!
        Or sono costretta a danzare solo per voi!
        Ma lo capite che
        Io non voglio ma costretta sono stata!
        Da Chipetarsis io son stata ormai rapita!
        Io mi salverò solo se danzerò!
        Se danzerò!
 
La ragazza iniziò allora a danzare con passi aggrazziati e a certi punti sensuali
       
        Io sono certa!
        Si lo sono!
        Che io vivrò! 
        Si vivrò!
        Ma poi come mai potrei salvarmi?
        Ma non mi salverò!
        Sono pri-gioniera!
        Io sarò per sempre qua!
        Rimarrò qua!
        Mai tornerò alla mia vecchia vita!
        Rimarrò qua!
        Non fuggirò, non lo farò
        Non posso più… sfuggire a lor…
        Sfuggire a lor!
        Perché son qua!
        Ma che farò?
        E solo così
        Lo so
        Che io vivrò!
 
La ragazza chinò la testa, Alvin pareva rapito dalla bellezza di quel canto e della fanciulla appena esibitasi.
<< Come ha detto che si chiama? >> chiese a Simon.
<< Britanea, mi pare >>
<< Il suo vero nome è Brittany, ed… è… mia sorella! >>
Alvin rimase stupito.
<< Cavolo! Altro che il luogo comune della Sorella Figa, questa è bella da fare schifo! >>
<< Alvin! Un po’ di contegno! >> lo rimproverò Simon dandogli una capocciata.
Brittany guardò intensamente Alvin come a dirgli: “Ti prego, liberami da sto supplizio!”
Il tendone si chiuse e arrivò un Goblin al cospetto di Lorgard.
<< Maestà! Un’imboscata! Sono stati furbi! Ci sono soldati Chipmunks ovunque! >>
<< Perfetto! Missione fallita, attaccheremo presto, intanto posizionate i carri un po’ in giro e diamo a questi roditori un po’ di festa! >> disse il re all’orecchio del Goblin.
I carri si posizionarono ai lati della piazza e i Chipmunks fecero finta di niente, finsero di divertirsi e di gioire, nel frattempo Alvin cominciò a girare e a osservare la scena, voleva trovare la ragazza che aveva ballato allo spettacolo! Voleva liberarla a tutti i costi.
Una mano leggera gli si posò sulla spalla, si voltò e vide un Chipmunk avvolto in un manto nero con il cappuccio calato sui baffi.
<< Chi siete? >> chiese Alvin.
<< Non è il luogo adatto, li non ci sentiranno ne ci vedranno >> disse il Chipmunk celato indicando con il muso un vicolo dove non sembrava infuriare alcuna battaglia. Si diressero li e, al sicuro da occhi indiscreti, il Chipmunk si levò il cappuccio corvino rivelando la testa della danzatrice.
<< Tu? >> chiese Alvin.
<< Son Brittany, prima però ero chiamata Brittanea la Scoccatrice. >>
<< Bell’Epiteto! Strano che io non ne abbia ancora uno, eppure sono il futuro sovrano di Chipmunkia, principe dei Chipmunks e erede al trono, non capisco perché… >> Brittany gli tappò la bocca.
<< Quando un principe è destinato a diventare re riceve il suo epiteto solo quando è salito al trono, ora sei solo Alvin, futuro Imperatore di tutti gli Huniversi >>.
<< È già un inizio, manca solo il nome ideato… >>
<< Non c’è tempo, ero la principessa di mezzo nel regno di Chipetarsis, come mai c’è anche mia sorella Jeanette cn voi? >>
<< Mio fratello l’ha trovata e si è unita a noi, però nostro fratello minore, Theodore, non si è fatto vedere da circa due settimane! >>
<< La nostra sorella minore, Eleanor, è morta per salvarci, forse c’è sotto qualcosa, siamo tutti tre fratelli e tre sorelle e tra di noi ci assomigliamo molto, è normale? >>
<< Non è esattamente il momento, ora iniziamo a vedere cosa possiamo fare! >> disse Alvin concentrandosi sul ciuffo di capelli che le scendeva appena sopra l’occhio sinistro.         
Brittany tirò fuori dal mantello un grande arco d’argento decorato finemente con un manico intrecciato di fili d’oro, fori larghi e stretti nei bracci e una punta che reggeva un filo teso di puro argento.
<< Io sono pronta, è grazie a questo che mi sono guadagnata il soprannome di “Scoccatrice”, è un’arco magico, dalla mira infallibile! >> e estrasse una freccia d’argento dalla faretra che fu scoccata verso un goblin davanti a loro, la freccia lo colpì tra le scapole e cadde in avanti; il dardo scomparve e ricomparve nella faretra.
<< Qualcuno ha ucciso un Goblin! >> gridò una voce seguita da altre, si radunarono tutti li attorno e si scatenò il Caos.
Brittany sbucò all’improvviso con la freccia incoccata gridando: << Ora, o mi liberate e lasciate questo regno o vi faccio secchi uno dopo l’altro! >> e scoccò un’altra freccia che volò in cielo per poi colpire un altro Goblin dritto sul cucuzzolo del cranio, il sangue zampillò e Lorgard sguainò la spada.
<< Ora ti ribelli? >>
<< Si, viscido rettile! >>
<< L’hai voluto te, piccola impertinente >> e gridò a pieni polmoni: << LA FESTA È FINITA! FATE CiÒ PER CUI SIAMO VENUTI! >> stese il braccio che reggeva la spada in orizzontale e gridò ancora più forte: << GOBLIN! ATTACCATEEEE!!!! >> e  l’orda partì all’attacco: fu uno scontro colossale: schiere di Goblin iniziarono a sferrare colpi di spada e di scudo a destra e a manca sui Chipmunks che reagivano sguainando spade e lance a loro volta, fu un combattimento epico senza esclusione di colpi, le frecce argentate della danzatrice volavano ovunque e, quel che è peggio, è che molti Chipmunks caddero in quello scontro, ma all’improvviso l’attenzione di Alvin fu colpita da uno strano bagliore, si fece strada a colpi di spada tra i combattenti e poté osservare Simon scagliare una potente raffica di fuoco contro Lorgark che aveva catturato Jeanette; lei premette le sue dita contro quelle artigliate del re dei Goblin e una potente scosse elettrica investì il terribile essere che cadde indietro gridando di dolore, la spada gli cadde di mano e finì sul selciato della piazza, Simon la osservò, l’elsa dorata incastonata di rubini e zaffiri, decorata a maestria come solo una divinità potrebbe farlo.
Lorgard si dirizzò all’improvviso e brandì la spada sui due Chipmunks: << Dei Chipmunks Stregoni? Questa è nova! >> rise con la sua voce flautata mostrando le zanne affilate quanto quelle che sporgevano dal labro inferiore.
Alvin balzò in avanti brandendo la sua spada e iniziò a colpire Lorgard, lui riusciva a parare ogni suo colpo con il piatto dorato e rosso della spada.
<< Giovane Principe, forse no sai che questa è la Spada delle Mille Previsioni? Un’arma potentissima in grado di prevedere ogni colpo dell’avversario e di vincere ogni battaglia? >>
<< Bhe! Vediamo se riesce a prevedere questo! >> disse Alvin saltando contro all’essere e brandendo la sua contro l’armatura di Lorgard; il re dei Goblin però scomparì di colpo e riapparve dietro di lui.
<< E ti pareva! >> imprecò Alvin voltandosi e trovandoselo davanti che ridacchiava maligno.
<< Non mi sconfiggerai mai!!! Sono troppo potente per te misero roditore! >>
<< Ma come ti permetti? Misero roditore a me? >> Alvin fu colto da una furia cieca e andò a colpire Lorgark sulla guancia facendolo cadere indietro, la guancia gli sanguinava copiosamente.
Si rialzò e sferrò un colpo rotante con la spada per poi essere raggiunto da un servitore.
<< Oh grande Lorgard, i nostri guerrieri sono sempre di meno e siamo rimasti in poche decine! >>
<< Ritirata Kamartrachor! Ritirata! >>
E si rialzò. << Come mai siamo così diminuiti? >>
<< Tra i Chipmunks è apparso quello che sembra un guerriero invincibile, è accompagnato da una Chipmunk bionda a cavallo, sembrano, barbari! >>
<< Barbari? >> chiese improvvisamente Alvin.
<< Tu stanne fuori >> disse Lorgard stendendo il braccio nella sua direzione e facendo volare via sia lui che l’arciere.
Presto si trovarono in quattro a lottare contro alcuni Goblin che sembravano inarrestabili.
<< Simon, Jeanette? Dove avete imparato a usare la magia? Perché non me l’avete detto? >>
<< In realtà ci siamo conosciuti assistendo a delole lezioni di magia, non ti riferisco i dettagli ma sappi che è un’anno che mi alleno di sera con un bravo maestro e qualche mese con lei! >>
<< Già! Giù! >>   confermò lei prima di chinare la testa schivando il colpo di una spada per poi voltarsi e colpire il malcapitato con una bacchetta abbastanza lunga e dura da sopportare i colpi di una spada.
Il malcapitato volò indietro battendo la testa su un gradino del municipio e morendo sul colpo.
Dopo poco giunse un urlo stridulo ma chiaro, proveniva da pochi metri di distanza e un Chipmunk con mantello bruno e verde muschio combatteva roteando l’ascia dal lungo manico lungo quanto quello di un’Alabarda, si muoveva velocissimo e agilmente malgrado la bassa statura e la mole robusta, Alivn non ci credeva a quella scena e a quanto pare anche Brittany osservava qualcosa con stupore incredulo, seguì io suo sugardo e vide una ragazza molto simile a lei ma con il pelo più chiaro, i capelli biodni legati in due trecce, un ciuffo che le ricadeva tra gli occhi, una lancia e uno scudo che cavalcava un cavallo con la criniera e la coda di pura luce bianca, aveva uno sguardo omicida negli occhi e combatteva con foga e perizia, il mantello rosso fuoco aleggiava sotto vorticoso sopra le vesti bianche tenute insieme da un filo dorato e le ali dell’elmo d0’argento sembravano farla veramente volare.
Alvin gridò così forte che l’avrebbero potuto sentire nell’Emisfero Sud: << THEODORE!!!! >>
E lo stesso fece Britt: << ELEANOR!!! >>
Si guardarono negli occhi: cos’era successo ai loro fratelli, fino a poche ore fa non erano dati per morti, un conto per Theodore ma per Eleanor, la sorella che morì per salvare le altre due da Lorgark il Re dei Goblin? Come facevano ad essere ancora vivi… o forse…
 
PS: questo capitolo è abbastanza corposo: avvengono numerose cose che non sarei riuscito a descrivere in due capitoli a se stanti dato che le Chipettes si incontrano e si uniscono tutte con i Chipmunks in questo capitolo.
Anche questo titolo è un rimando a Clash Of Clanse ma, come ormai sembra scontato, è totalmente casuale dato che, ad esempio, Eleanor rispecchia molto di più la Valkyria della Mitologia Norrena più che quella che compare nel noto gioco.
Menzione va fatta a Lorgark, personaggio più volte nominato e presentato anche nell’episodio da cui la Fanficiton prende spunto; ho semplicemente preso il personaggio di Basil, compagno di classe dei Chipmunks che dovrebbe essere Lorgark nel gioco, e l’ho rielaborato facendolo somigliare più ad una creatura con poteri magici e abilità superiori ai suoi pari; menzione va fatta anche alla Spada delle Mille Previsioni, arma che viene nominata nello stesso episodio e viene rubata da Dave (su questo parleremo poi in un altro capitolo), si: piccolo spoiler!
In oltre, avrete notato l’ovvia citazione al film della Disney “Il Gobbo di Notre Dame” dato che Lorgard canta proprio la canzone, rielaborata e adattata al momento, che viene cantata da Chopin durante la Festa dei Folli e, cosa più importante, la canzone di Brittany è stata scritta sulle note della canzone “Via da Qui” presente nel già citato film, solo però sulle note cantate da Frollo nella prima parte della canzone. E dopo questo spero di non essere accusato di plagio.
Al massimo mi scuso per la lunghezza del capitolo e per i possibili errori grammaticali.
Recensite numerosi!
   
 
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