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Autore: sharia    19/05/2016    1 recensioni
La storia è ambientata nel terzo libro, quando Jace osserva Valentine e Sebastian parlare nella grotta. Sa che Valentine è crudele e calcolatore ma lo ama, non come bisognerebbe amare un "padre" , ma di un amore passionale e distruttivo. Vuole essere annullato dalle mani di quell'uomo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Jace Lightwood, Valentine Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Jace osservava la scena in disparte, nascosto dalla grande roccia che lo
celava agli occhi di Valentine e Sebastian.
<< Devi fare quello che ho detto, Jonathan. Non posso aspettare qui fino a mezzanotte.
Mi ci vorrà un' ora per 
arrivare al Lago attraverso i tunnel e non voglio che la battaglia si
trascini a lungo. Le generazioni future dovranno sapere con quale
rapidità il Conclave è stato sconfitto e quanto
schiacciante è stata la nostra vittoria. >>
<< E' solo che mi dispiace perdermi il rituale
dell'Evocazione. Vorrei esserci, quando lo farai. >>
Sebastian aveva uno sguardo irriverente , avido , calcolatore e freddo
come una lastra di ghiaccio eppure dalla sua voce trapelava la voglia
di partecipare attivamente al rituale. Jace era pietrificato da
emozioni contrastanti, la paura di essere scoperto da entrambi e l'odio
per la confidenza che Valentine mostrava con Sebastian. Lo odiava e lo
amava allo stesso tempo , ma non si tratta di un amore che un "figlio"
può provare nei confronti di un padre , era un amore
passionale e distruttivo che lo stava sgretolando lentamente. Jace vide
Valentine toccare la guancia di Sebastian: un rapido, ma esplicito
gesto d'affetto. Un gesto apparentemente normale, ma che lo fece
soffrire terribilmente : era geloso. Sentì le mani prudergli
per l'irritazione e la voglia di essere toccato di nuovo da Valentine
come aveva fatto sulla nave e molte altre volte. Necessitava di essere
sgretolato da quell'uomo ancora di più. Era crudele, ma lo
amava. Si meritavano a vicenda, pensò Jace.
 << Sai , credo che andrò in città... ho ancora una
cosa da fare. >> Disse Sebastian, allontanandosi con un
sorriso sinistro che stonava con il suo viso angelico.
<< Puoi uscire, Jonathan >> sibilò Valentine.
<< Lo so che sei lì. >> Jace si
immobilizzò, ma solo per un secondo. Il suo corpo
vibrò in risposta alla voce dell'uomo. Uscì a
passo incerto dal suo improvvisato nascondiglio. << Eri
li dietro da un bel po', ti sarai stancato , suppongo. >>
Il tono di Valentine era duro, così come il suo sguardo.
<< Vieni qui. >>
<< No >> Valentine sbuffò di fronte
all'ostinazione del biondo, e si avvicinò lentamente.
<< Sei venuto per uccidermi? O perchè il tuo
corpo sta implorando una mia carezza ? >> Gli occhi di
Jace brillarono, perchè si trovava li? Non ci aveva pensato
davvero, aveva sentito il bisogno di vedere Valentine ancora una volta
prima dell'inizio della guerra. L'uomo alzò una mano per
toccargli il viso. << Non toccarmi... >>
disse jace, << con la mano con cui hai toccato
lui. >> il tono freddo e irriverente. Valentine sorrise,
come se fosse soddisfatto dalla reazione di del ragazzo.
<< Sei geloso >> Non era una domanda, ma
un' affermazione. << Mi implorerai di toccarti, Jonathan. Adesso >>
<< Mai. >>
Valentine gli si avvicinò sempre di più, tanto
che Jace dovette indietreggiare per non cedere al suo sguardo nero e
pieno di eccitazione, fino a sbattere le spalle contro la fredda roccia
della grotta. Valentine a pochi centimetri da lui, avvicinò
le labbra al suo orecchio e incominciò a parlare con quella
sua voce roca , profonda e seduttrice. << Il tuo corpo
è al limite, sei venuto qui perchè dovevi
vedermi, Jonathan. >> Jace era stordito , il fiato caldo
di Valentine gli solleticava il collo e il suo profumo gli stava
annebbiando i sensi. Si eccitò solo sentendo la sua voce che
lo sfiorava. Lui continuava a ripetere il suo nome e aveva poggiato le
braccia ai lati del suo viso. Jace lo voleva. Voleva che lo toccasse ,
che lo distruggesse con il suo amore malato. Valentine sapeva far
appassire tutte le cose belle, ma Jace si sentiva rinascere ogni volta
che era con lui. << Fallo >> Disse, al
limite della sopportazione. << Fallo cosa ? Toccarti ? >>
 Jace non rispose subito , costretto a trattenere un
imprecazione quando Valentine gli sfiorò il lobo
dell'orecchio con le labbra.
 << Si >>
<< Girati >>
 Jace si girò lentamente, poggiando le sue mani vicino quelle di Valentine , accanto
al viso.
<< Pregami >>
Jace ringhiò in risposta.
Ma il suo corpo lo voleva , ne aveva bisogno. Andava oltre il semplice
sesso , necessitava di sentirsi suo.
 << Ti prego >>
<< Questo è il mio ragazzo >>
 Si lasciò annullare dalle mani della sua personale fonte di sofferenza. Il
piacere che provava era proporzionale al dolore che avrebbe provato
quando non lo avrebbe avuto più vicino. Ma a lui non
importava.
  
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