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Autore: Caskett_94    20/05/2016    3 recensioni
Seguito alla 8x22... Sette anni dopo. Questa fanfiction è arrivata un po' per volta nei giorni di vuoto misto a tristezza successivi al Series Finale. Per me ci sarebbe stato ancora molto da raccontare. Bastava volerlo davvero. Ho una mezza trama in testa ma sto costruendo di volta in volta le Slice of life e i momenti Caskett che caratterizzeranno concretamente la fanfiction. Buona lettura! E.V.
Genere: Romantico, Slice of life, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Tenendosi per mano, agonizzanti a terra, si erano promessi che nulla avrebbe più potuto mettersi in mezzo al loro amore. Questa volta erano stati entrambi colpiti da un proiettile  ed il sangue fluiva contemporaneamente dalle loro membra come a voler dire che in quei corpi non voleva più dimorare. 
«You are in my veins...» canticchiava debolmente Rick, disegnando piccoli cerchi sul palmo della mano di Kate, a terra, tremante, accanto a lui. Erano giunti alla consapevolezza di essere l' uno il sangue dell'altra, la linfa vitale che ora però non voleva più saperne di scorrere dentro a due corpi che vivevano giorno dopo giorno in una situazione di costante pericolo, tra segreti, seppur a fin di bene, oltre che ad incomprensioni e tensioni. Era arrivato il momento di cambiare davvero e la loro vita doveva prendere una direzione diversa perché non c'era altro modo per arrivare alla destinazione che entrambi cercavano di raggiungere da sempre. 
Questa "destinazione" era stata da loro talmente idealizzata che sia Beckett che Castle si chiedevano se da qualche parte esistesse davvero oppure no: una famiglia tutta loro. Una famiglia con dei figli, la cui madre non rischia di essere uccisa in un vicolo per un regolamento di conti e il cui padre non sparisce dalla loro vita per ricomparire anni dopo con scuse più o meno giustificabili dal lavoro che svolge. 
Erano davvero pronti, Kate aveva vinto tutte le sue battaglie e Rick aveva saputo aspettare e far crollare insieme a lei quel muro che evidentemente non era ancora crollato del tutto. William Bracken aveva confidato a Rick che a suo modo di vedere le cose, Kate non sarebbe mai cambiata ma lo scrittore sapeva di essere l'unico a conoscerla veramente e non l'aveva mai abbandonata, neanche nell'ennesima battaglia a cui era stata messa di fronte. Dopotutto, per quanto riguardava LokSat, lei non ne aveva avuto del tutto colpa ed era comunque sempre stata sé stessa,  la donna coraggiosa e determinata di cui Castle si era innamorato. 
Nei  sette anni trascorsi dalla sparatoria che, per l’ennesima volta, era quasi costata la vita a Castle e Beckett  molte cose erano cambiate. Beckett si era dimessa ed aveva iniziato a lavorare alla Training Unit  del NYPD School Safety Division dove formava nuovi potenziali agenti ed alla Division Canine Unit, il centro di addestramento che fornisce agli agenti federali, statali e locali i cani specializzati nelle attività antidroga, nel salvataggio di persone e nella ricerca di esplosivi. Ora si occupa del distaccamento  situato nei dintorni di New York e solo saltuariamente viene richiamata nella sede centrale di Cooperstown, a più di 300 km dalla Grande Mela. Aveva voluto dare un taglio netto alla vita disseminata di pericoli alla quale era abituata, l’aveva fatto per sé stessa ma soprattutto per Rick. Sapeva quanto soffrisse nel saperla sempre implicata in qualche caso che avrebbe potuto coinvolgerla inaspettatamente. Aveva così deciso di impiegare la propria esperienza sul campo in un lavoro molto più tranquillo e sicuro, per lei e per la propria famiglia. Proprio così, una famiglia. Il loft non era più soltanto il nido d’amore di Rick e Kate ma era stato movimentato dall’arrivo di tre piccoli Caskett. La primogenita Lily è  il ritratto di Kate: il viso dai lineamenti delicati, i profondi occhi di un castano intenso che cela impercettibili sfumature di verde sul fondo, i capelli castani e luminosi come quelli della mamma.
Per Kate era stato un momento molto speciale rendersi conto di essere incinta di Lily, molto più che per qualunque altra mamma. Per lei significava la possibilità di poterle donare non solo il proprio amore di madre verso la propria figlia, ma anche tutto l’amore che Johanna Beckett avrebbe potuto ancora donarle se qualcuno non glielo avesse impedito per sempre quel maledetto 9 gennaio 1999. Kate aveva anche avuto paura di non essere all’altezza di un ruolo così importante,  aveva avuto paura che questo evento così sconvolgente avrebbe potuto in qualche modo riaprire la ferita della perdita di sua madre. Lei era fatta così, forte e determinata ma anche fragile per certi aspetti. Rick lo sapeva, l’aveva capito fin da subito ed era stato pronto in ogni momento a rassicurarla, a convincerla che quella piccola nuova vita che stava per nascere non era altro che la prova vivente di tutte le vittorie che Kate aveva saputo ottenere in nome di Johanna. E così era stato. Non si aspettava di trovarsi così a proprio agio nelle vesti di mamma, aveva sempre pensato che Castle le avrebbe dovuto insegnare un’infinità di cose su come ci si comporta da genitori ed invece tutto era venuto da sé.
La piccola Lily era anche diventata  la seconda musa di Castle. Nei romanzi di Rick, Nikki Heat non aveva mai smesso di risolvere casi e catturare assassini  ma le imprese di Katherine Beckett non erano più le uniche storie che occupavano gli scaffali delle librerie sotto la firma di Richard Castle. Il famoso scrittore di gialli era riuscito a farsi amare anche da un pubblico tutto nuovo: aveva infatti iniziato a pubblicare una serie di libri per bambini con protagonista proprio la piccola Lily.
Una vita tranquilla insomma, ma scandita da una quotidianità sempre inaspettata. 
Inaspettata come la notizia della seconda gravidanza che, a differenza della prima non era stata cercata. La sorpresa ancora più grande era che sarebbero stati due gemelli, maschi. Appena ricevuta la notizia da Kate, Rick non era più in sé. Era il suo sogno privato avere un figlio maschio dopo aver avuto due figlie femmine ed ora erano addirittura due i maschietti in arrivo. L’ispirazione per i suoi racconti per bambini aveva subito iniziato a moltiplicarsi nella sua testa. La sua creatività si faceva condizionare facilmente quando una situazione lo interessava direttamente. E dopotutto quelle storie sarebbero state le stesse che avrebbe letto ai suoi Caskett babies, perciò era ancora più motivato. Non aveva mai considerato in passato questa opzione, non si era mai scostato dal genere investigativo anche se a dire il vero si divertiva tantissimo a raccontare di luoghi e personaggi fantastici. La personalità di Richard Castle in fin dei conti era sempre stata quella di un bambino rinchiuso nel corpo di un adulto. Kate andava matta per questo lato di Castle e con la nascita dei gemelli, Jake e Reece, tutto era diventato ancora più magico. Le sembrava proprio di vivere in uno di quei mondi creati dalla fantasia di Rick, in cui lo scrittore non aveva mai inserito personaggi cattivi o mostri da combattere. Kate non sapeva se fosse stata una scelta voluta o se si fosse trattato di una conseguenza di riflesso a tutto ciò che avevano passato. Dopotutto i cattivi li aveva mantenuti nei romanzi di Nikki Heat e non poteva essere altrimenti, trattandosi di gialli. Kate si trovava spesso a riflettere su questo aspetto e le tornava spesso alla mente una frase che lei stessa aveva detto a Rick qualche anno prima: «That’s why you write mysteries and that’s why I became a cop. We are both trying to bring justice to this world».
Era davvero stata fatta giustizia a sufficienza nel mondo? Se così fosse, allora quella frase non avrebbe più significato ora. Castle scriveva ancora libri gialli e lei continuava ad essere un poliziotto sebbene non in modo attivo, eppure la loro missione sembrava terminata.
Qualcosa dentro di lei le diceva che non si sbagliava quando aveva pronunciato quella frase. Era quella parte di lei dove il famoso muro era crollato ma ne erano rimaste le macerie ed era la parte di Katherine Beckett che aveva caratterizzato la sua personalità da quando sua madre se ne era andata e questo nessuno lo poteva cambiare. Nemmeno Rick, perché lui stesso si era innamorato di quella Kate. Lui aveva solo imparato a non farla sprofondare sotto alle macerie di quel muro che insieme avevano abbattuto.
L’intuito di Kate difficilmente si sbagliava. C’era quindi ancora spazio per Castle e Beckett per essere partners in crime oltre che in life?
   
 
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