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Autore: ClosingEyes_    20/05/2016    5 recensioni
Si sa che il successo porta altro successo, ma cosa accade se durante questo successo qualcosa si mette in mezzo fino a far intoppare tutto e creare un grandissimo.. Disastro?
Le avventure della nostra Rin non sono ancora finite, cosa accadrà ora?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Io avvocato, lui avvocato.

Troppe volte me lo ero ritrovato come avversario e tante volte ancora l’avevo distrutto davanti ai giurati, eppure non mi odiava ,ero io ad odiare lui.

Io di fama mondiale, lui altrettanto.

Fascino con le donne? Forse troppo, abbindolava anche il giudice se era una donna, spesso le sue cause andavano bene solo per questo.

Classico fidanzato pieno di soldi che tutte le ragazze vorrebbero al loro fianco solo per prosciugargli il patrimonio di famiglia fino al'ultimo centesimo.

Solo una cosa mi lasciava perplessa, era un demone.

Allora lavoravamo nello stesso studio di avvocati, che bei ricordi: mi soffiava da sotto il naso i casi migliori, quelli più impegnativi, e mi lasciava i casi semplici pur di dimostrare a tutti che ero solo una principiante, quanto lo odiavo.

Decisi allora di andarmene, non potevo sprecare i miei anni di laurea così: andai a lavorare nello studio di mio padre, anche lui famoso in tutto il mondo.

Su 10 casi ne risolveva 10, era un nuovo “Cicerone”, io invece ero conosciuta come la figlia di Himoto Setzuna, non come Rin Setzuna.

Speravo tanto che lavorando con lui non avessi più rivisto Sesshomaru, ma si sa che in tribunale nulla era certo.

Il tribunale, dove la legge è uguale per tutti, dove bastava il tocco del martellino in legno del giudice a far zittire un'aula intera, dove i giurati sceglievano la tua sorte e non potevi fare nulla che affidarti a qualche divinità.

Mi ricordavo benissimo una causa di molto temp fa: la mia cliente era stata investita da questo signore abbastanza danaroso.

Non voleva pagare i danni e fece di tutto pur di smentire che fosse stato lui e ovviamente a chi mai poteva affidarsi, se non a qualcuno forte o, quasi, come lui.

Capelli argentei, camicia bianca abbastanza aderente, cravatta nera sistemata perfettamente, giacca nera, postura eretta, pantalone nero e scarpe di Prada.

Ma certo chi mai poteva essere se non Sesshomaru.

Quella causa fu ardua da vincere, infatti si arrivò ad un pareggio, non era bastato quello che ho fatto perchè a quanto pare qualcuno mi aveva dato del filo da torcere.

Ma chi me lo aveva fatto fare, di accettare quel tipo di incarico con lui, anzi come era venuto in mente a mio padre di farlo.

Bene pensò di andare in uno studio giudiziario a Parigi e , fino e qua, non c'era nulla di male , ma un piccolo dettaglio non sfuggì alle mie orecchie.

Stesso albergo, stessa stanza, stesso letto..

Dunque facendo due più due, dovevo dormire con Sesshomaru, ottimo.

Due erano le cose : o un complotto organizzato oppure il Karma mi odiava troppo.

Vidi solo la Torre Eiffel dalla finestra, i soliti alberghi di lusso scelti da mio padre che, se non spendeva i milioni, non si sentiva ricco.

Tutto questo appoggiato dal padre di Sesshomaru, Inu NoTaisho, amico/avversario di mio padre da anni.

Quindi era una cosa ereditaria a quanto pare, visto che tra me e Kagome quella che aveva fatto giurisprudenza ero io.

Kagome lavorava in banca , gestiva la parte finanziaria degli istituti di prestito, bella vita la sua.

Da quando si era fidanzata con Inuyasha, fratello di Sesshomaru e anche lui avvocato, mia sorella vestiva marche costosissime e dentro casa c'erano sempre dei fiori, stavo diventando quasi allergica.

Io di fidanzati non ne volevo sapere, troppo impegnativo e sopratutto facevo un lavoro tale che non mi permetteva di dedicarmi all'amore.

Dunque se si aspettavano che io potessi fare coppietta con quel ghiacciolo bastardo, se lo potevano scordare.

Mia madre, Sakura, era casalinga e dedicava la sua vita alla casa; morì quando avevo 16 anni e da allora mio padre ha dedicato tutto al lavoro.

Da allora io non sono stata capace di essere più felice come una volta , mia madre era la mia pietra di appoggio e potevo sempre contare su di lei.

 Mancava, anche in tribunale, quando sentivo parlare di famiglie sconquassate e di problemi di violenze dentro casa.

Mio padre era follemente innamorato di lei e adesso, ogni giorno, va a trovarla al cimitero, portandole una rosa di un colore di verso tutte le volte.

Comunque avrei fatto volentieri la contadina piuttosto che stare con Sesshomaru per una settimana intera nella stessa stanza.

-Ti penti di essere qui?- dissi

-No, sto bene lontano da tutto e tutti per una volta..-

-Ma non sei lontano da me..- dissi ancora.

-Infatti non voglio esserlo..-

Ecco, tutto era iniziato così, da quella sua frase a doppio gioco sicuro.

Cosa voleva da me?Troppo forse, mi sembrava troppo strano che non mi odiasse o, magari, non lo faceva notare.

Certo Parigi era pur sempre Parigi, ma non con lui, cioè non era il mio fidanzato perchè mai ero felice che lui sia qui con me.

-Io invece vorrei starti a chilometri di distanza e invece sono costretta a stare qui con te..- dissi.

Da avvocato mentivo abbastanza bene, ma nella mia vita normale facevo pena.

Donne al posto mio sarebbero venute volentieri a passare una settimana con Sesshomaru, a letto però.

Io invece avevo preferito il divanetto scomodo del salottino.

-Non sai mentire Rin..- disse

Fantastico, ora non potevo manco nascondere questo, stava diventando un inferno ed era solo un giorno che stavamo insieme in quell'albergo.

Una camera per pazzi era meglio.

-Perchè invece di fare Freud non fai il tuo lavoro?- dissi dandogli dei documenti.

-Perchè non scendiamo a patti o compromessi senza impegno?- disse lui.

Allora il quadro della situazione era questo: ci stava palesemete provando e io non avevo nessuna intenzione di caderci nella sua trappola, i compromessi già non erano di mio gradimento , una egual parità non era da me, ma la curiosità mi divorava il cervello, cosa c'era di male infondo ad ascoltare i suoi “compromessi”.

-Che tipo di compromessi?- dissi

Il suo sguardo si fece serio e forse anche un po soddisfatto, ma eravamo pur sempre avvocati, la soddisfazione era all'ordine del giorno.

-Io ti aiuto a risolvere in buona parte il caso Chapou e tu mi aiuterai a fare bella figura con l'avvocato Chatelier e suo figlio..- disse

Quindi ricapitolando io dovevo farmi aiutare da lui che sicuro avrebbe fatto fare tutto a me e io dovevo andare ad una probabile cena e spacciarmi per la sua ragazza.

-Non se ne parla..- dissi senza ombra di dubbio.

Sembrò non arrendersi, tanto da avvicinarsi a me con le mani in tasca, sguardo deciso e lapidario come suo solito.

-Neanche se ti porto a fare shopping e pago io?- disse con un sorrisetto.

L'unica cosa che avevo capito era stato Shopping e pago io.

Lo so, da avvocato non era certo una cosa professionale, non dovrei pensare a queste frivolezze, ma ero pur sempre a Parigi, nella favolosa Parigi e potevo fare compere non a spese mie.

Mi avrebbe sul serio portato a fare shopping , ma non avevo tempo per queste sciocchezze, avevo un caso enorme a cui pensare e che valeva milioni di euro.

-Facciamo così, io accetto ma tu devi aiutarmi sul serio con il caso Chapou.- dissi con un finto sorriso.

-Hai dubbi sulla mia parola?- disse

-Forse anche troppi..- dissi

Si, avevo sin troppi dubbi considerando che nel suo lavoro sapeva mentire abbastanza bene, ma d'altronde finalmente una cosa positiva di questo viaggio stava spuntando lentamente.

Presto avrei svaliggiato negozi interi e mio padre mi avrebbe ucciso sicuro, ma che importa, tanto paga Sesshomaru.

-Ma aspetta mi stai corrompendo!Questa è corruzione verso un avvocato, potrei farti causa!- dissi puntandogli il dito contro.

Mi guardò divertito e si passò una mano fra i capelli, maledizione quanto era bello.

Rin non pensarci nemmeno!!!

-Stai dando i numeri, andiamo ad aprire quelle pratiche va..- disse

Mi appoggiò una mano sulla schiena e lentamente mi spinse verso lo studio, pronto a subirsi una giornata lavorativa.

Mi sarei scostata volentieri dal suo tocco per motivi professionali, ma in quel momento forse, non ero in me, ma stava di fatto che proprio quella mano non mi dispiaceva affatto.

Il lavoro prima di tutto Rin, il lavoro...

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccomi quiii!

Mentre incomicio una storia ecco che ne faccio sbucare un'altra!

Sono la solita :P

Allora buonasera a tutte innanzitutto.

Questa storia è stata ispirata in alcuni punti alla serie “ Non dirlo al mio Capo”, di Vanessa Incontrada..

Comunque tornando alla storia, beh direi che stavolta c'è una causa fra i due amanti, ma a quanto pare sarà più difficile del solito far evolvere questo amore considerato che Rin non ne vuole sapere un piffero di fidanzamento.

Speriamo bene, incrocio le dita e spero che vi piaccia!

Intanto l'altra è Work in Progress ( per chi non lo sapesse giustamente , l'altra storia si intitola “ Il Filo del Tempo”).

Aspetto i vostri commenti!

 

 

Alla prossima!

Bacioni a tutte!

   
 
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