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Autore: Lafilledesfleurs96    20/05/2016    1 recensioni
Chanel Hemmings è la classica brava ragazza: bella, dolce ed ingenua, non fuma, non beve e non esce dai suoi canoni di figlia modello.
Harry Styles, suo fidanzato, è il suo perfetto opposto: il don giovanni di tutta la scuola, affascinante e carismatico, ma non abbastanza innamorato... o forse si?
Justin giocherebbe sporco pur di portarsi a letto Chanel, ma perchè tanto interesse attorno a una ragazza che non vuole saperne di lui?
Un mix di risate, gioie, dolori, delusioni, per una fanfiction un pò alternativa....
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3 

"Guarda guarda chi si vede"

Non appena sentii la voce di Justin, alzai di scatto la testa dagli armadietti e mi girai dalla parte opposta alla sua, per nascondere la lacrima solitaria che non ero riuscita a frenare. Me la asciugai con la manica della camicetta di velo bianca, e per fortuna non mi ero truccata quella mattina. 

"Che cavolo vuoi Justin?!" domandai sprezzante

Justin Drew Bieber. A primo impatto il suo nome faceva pensare a qualcuno d'importante, ma non era altro che il figlio di papà più stronzo che avessi mai conosciuto. Bello, ricco e sfacciato, era uno di quei ragazzi che credeva che nella vita tutto gli fosse dovuto, di quelli che si soffermavano solo sull'aspetto esteriore delle cose, senza analizzarle nel profondo. In quanto a popolarità lui ed Harry erano ad un livello stazionario, ma la sua superficialità mi dava così la nausea che proprio non mi spiegavo come metà delle ragazze della Wedryton gli stesse ai piedi. Addirittura quando al primo anno mi invitò ad un appuntamento e non mi presentai, uscii sul giornalino della scuola come "Prima ragazza che ha dato buca a Bieber", e nonostante fossero passati già due anni, preservava ancora l'amaro in bocca per quell'umiliazione e ogni occasione era buona per darmi fastidio...

"Siamo già così dolci di prima mattina? Cos'è, litigato con il fidanzatino?" fece il finto muso.

"Fatti i cazzi tuoi!" gli dissi cercando di superarlo ma lui fù più veloce di me e mi prese per l'avambraccio sbattendomi contro gli armadietti per poi bloccarmi la testa tra le sue braccia "Ma che problemi hai eh?"

"Modera il linguaggio quando parli con me Hemmings"

Io gli feci un sorrisino beffardo "Mi dispiace ma con le persone come te, non riesco ad usare mezzi termini"

"Mmmh... ho sempre adorato questo tuo lato "aggressivo", bramo ancora il momento in cui ti porterò a letto" mi sussurrò malizioso ad un orecchio e a quelle parole uno strano senso di ribrezzo si fece largo nel mio stomaco.

Lo spintonai lontano da me "Sogna pure Bieber, perché non succederà mai!"

"Mai dire mai Hemmings" lo sentì gridare alle mie spalle mentre mi allontanavo il più possibile da lui.

Quanto odiavo Justin, e non si trattava di odio destinato a tramutarsi in amore, era proprio odio. Le sue parole mi avevano un po' turbato ma se c'era una cosa della quale ero sicura al 100%, questa era proprio il fatto che non ci sarei andata MAI e poi MAI e dico MAI a letto.

"Scusi il ritardo prof!" dissi entrando in classe con il fiatone e solo in quel momento mi resi conto che avevo corso.

"Hemmings stavo giusto chiamando per le interrogazioni"

Quel lunedì si prospettava più lungo del previsto ed eravamo solo alla prima ora....

*******

Quando la campanella suonò , consegnai il compito alla professoressa. Non osavo immaginare quali obbrobri aveva combinato su quel foglio! Ci mancava solo il quiz a sorpresa di storia, ma ringraziando il cielo la mia dea bendata mi aveva assistito e c'erano solo da mettere delle crocette. Mi auguravo almeno di averne azzeccata qualcuna....

Era da stamattina che non vedevo ne Karen, ne Marine e ne tantomeno Micheal ma il lunedì non avevo nessuna lezione in comune con loro quindi ci vedevamo direttamente a pranzo. Entrata nella mensa vidi subito la chioma rossa di Micheal spiccare nella fila per le polpette, e accanto a lui c'era Karen.

Presi un vassoio e mi avvicinai a loro "Rosso credevo che non le volessi polpette!"

"Eh infatti e così, ma Karen mi ha costretto a farle compagnia in fila" disse mettendo le braccia conserte

"Non puoi sottrarti dai tuoi doveri di cugino Micheal!" esclamò Karen facendomi ridere

"Dai vai a posto Micheal, tanto ci sono io che le faccio compagnia"

"Sei un vero angelo Chanel" mi disse per poi andare a sedersi vicino a Marine, che stava già addentando il suo panino.

"Allora, come va?" mi chiese Karen ad un certo punto

"Nulla di che. Matematica ha interrogato e M.ss Wright ha fatto uno dei suoi soliti compiti a sorpresa" dissi facendo spallucce

"Non intendevo con la scuola, intendevo come va con Harry"

"Ah" domanda di riserva? "Con Harry va" risposi semplicemente per non dare troppe spiegazioni.

"E va come sempre, o si è dato una regolata quell'idiota"

Sospirai "Karen non mi va di parlarne, davvero"

Karen e Marine erano più che migliori amiche per me, ma neanche con loro mi andava di parlare troppo apertamente di Harry perché non avrebbero capito. Mi avrebbero detto come al solito di lasciarlo perdere, che per uno stupido del genere non ne valeva la pena di stare così male, ma come lo spiegavo al mio cuore? 

Purtroppo quando una persona ragiona in modo razionale, non può capire le ragioni di una persona innamorata, perché mentre la persona razionale vede le cose come stanno veramente, la persona innamorata vede la realtà distorta dal suo sentimento ed e per questo che non mi avrebbero capito e di conseguenza la ragione per cui non mi andava di parlarne.

"Comunque sai che per qualsiasi cosa puoi sempre contare su di me vero?"

Le appoggiai una mano sulla spalla e le sorrisi "Ma certo che lo so"

Forse non potevano capirmi ma avevo la sicurezza che mi sarebbero sempre rimaste accanto e che in qualsiasi circostanza avrei sempre potuto fare affidamento su di loro. 

Dopo aver preso la nostra porzione di polpette al sugo raggiungemmo Marine e Micheal al nostro tavolo che stavano parlando della tinta viola che aveva in mente di farsi il rosso. La nuova tinta non l'aveva fatta nemmeno da un mese, prima o poi si sarebbe ritrovato senza capelli ne ero sicura!

Intravidi Luke e Calum parlare con un paio di ragazze, una bionda platino e una bruna, forse del quarto anno, e dopo averle salutate, vennero a sedersi vicino a noi.

"E anche questa è fatta!" affermò mio fratello compiaciuto guardando il suo amico. 

"Devi ringraziare me se abbiamo rimorchiato quelle due. Insomma, sei il capitano della squadra di basket e devo abbordarti io le pupe?!" fece Calum cacciando il suo panino dalla borsa.

"Siete sempre i soliti, e chi sarebbero le due sfortunate stavolta?" gli domandò Karen 

Il moro mise le braccia conserte sul bordo del tavolo e si sporse verso di lei "Gelosa Karen?"

"Risparmiami Hood!" esclamò lei secca

"Se vuoi, domenica non ho impegni sull'agenda" disse Calum facendole l'occhiolino

"Beh io invece sì: ho un appuntamento con l'arrosto di mia madre. Mi dispiace tanto, sarà per la prossima volta" disse facendo il finto muso.

Calum si era preso una specie di cotta per Karen già da un paio di anni, le piaceva perché a differenza della altre ragazze con cui era sempre uscito era simpatica, carina senza necessariamente quintali di mascara e soprattutto non seguiva nessuna dieta: mangiava qualsiasi cosa fosse commestibile. Lei però non ci era mai voluta uscire, lo considerava troppo un don Giovanni e aveva paura di affezionarsi alle persone anche a causa del divorzio dei suoi genitori avvenuto due anni prima.

Dopo qualche minuto ci raggiunse anche Ashton "Cavolo devo imparare questa benedetta tavola periodica per la prossima ora!" disse buttando il libro di chimica sul tavolo e sedendosi accanto a Calum.

"Tu che studi?? Luke preparati, siamo davvero agli ultimi tempi!" disse il moro dando una pacca sulla spalla a mio fratello facendolo ridere.

"Idioti per forza, o quella stronza della Dixon mi farà ripetere il quarto anno per la terza volta"

"Hai la Dixon che ti fa chimica? Dio, quanto la odio, era con noi l'anno scorso, ricordi Chanel?" mi domandò Marine

"Già, una vera vipera . Ti costringeva a imparare la tavola periodica a memoria" dissi mentre giocavo con la forchetta con quelle che avrebbero dovuto essere polpette.

"E non è cambiata affatto. Abbiamo un test alla prossima ora e l'unica cosa che ho imparato è il simbolo dell'idrogeno. Sono fottuto" affermò quasi arreso all'evidenza.  

"Se vuoi... posso mostrarti un trucchetto per impararli a memoria, non proprio tutti ma la maggior parte almeno " gli propose Marine

Ashton per poco non balzò dalla sedia "Davvero ne saresti capace?"

"Certo, Marine è un genio in chimica, garantisco io per lei" questa volta era stato Micheal a parlare. Solo qualche settimana prima anche lui aveva avuto un test di chimica e copiando le risposte da Marine aveva ottenuto una bella A già al primo compito. Grazie a Marine ora lo consideravano una specie di Einstein in chimica, ma in realtà l'unico miscuglio omogeneo che conosceva era quello delle sue tinte.

"Possiamo metterci nella sala studio se ti va" suggerì la bionda

"Grazie, sei la mia ultima speranza Marine"

Lei fece un lieve sorrise, si alzò e prese la sua borsa "D'accordo, allora a dopo ragazzi" disse andando via seguita a ruota da Ashton.

"Piccolo Ash fai il bravo mi raccomando" fece Calum prendendolo in giro e beccandosi il dito medio da parte dell'amico.

Io intanto con lo sguardo stavo cercando l'unica persona che mi interessava sui 500 studenti che in quel momento erano presenti nella mensa. Avevo visto Zayn e Louis sedersi insieme a quell'odiosa di Kelsie, ma di Harry non c'era neanche l'ombra, e non lo vedevo da quella mattina. Non che fosse una novità, ormai quel vuoto stava diventando abitudine, ma era più forte di me, avevo bisogno di vedere i suoi occhi, quegli occhi che erano la mia droga, meglio di qualsiasi ecstasy o cocaina.

"Come mai Bieber ti sta fissando da tre ore?" mi domandò improvvisamente Luke

Io lo guardai stranita e poi gettai una veloce occhiata al tavolo di Justin dove c'era anche tutta la sua compagnia di idioti e di troie, ma non appena incontrai quel ghigno fastidioso sul suo viso, abbassai subito lo sguardo sul vassoio, tornando a giocare con le polpette. Mi ero completamente dimenticata di quello che era successo quella mattina davanti agli armadietti fino a quel momento. "Non ne ho la più pallida idea"

"E' successo qualcosa che devo sapere?" mi chiese e a quel punto mi guardarono anche Micheal, Karen e Calum.

Scossi la testa "No, nulla non preoccuparti"

Se avessi raccontato a Luke la verità, probabilmente avrebbe ammazzato di botte Justin, e non era per Justin che lo faceva perché anch'io gli avrei volentieri fatto una faccia di schiaffi, era per mio fratello e una cazzata del genere poteva costargli anche l'espulsione dalla squadra di basket, e lui ci teneva troppo.

"Dai Calum, sbrigati che abbiamo due ore di spagnolo" disse Luke mettendosi in piedi

"Non preoccuparti Luke, la Martinez è innamorata di me, se arriviamo un po' tardi non ci dice niente"

"Certo, non ci dice niente perché ci sbatte direttamente in presidenza, perciò alza il culo"

"Uff, e va bene" fece il moro contrariato

Poi Luke si rivolse a me "Tieni" e mi diede una banconota da 5 dollari "Prendi qualcosa alle macchinette, visto che non hai mangiato nulla"

"Luke non c'è ne bisogno" dissi un po' scocciata

"Decidi: o questo o dico alla mamma che non hai toccato cibo e ci penserà lei stasera a rimpinzarti come un tacchino"

Sgranai gli occhi "Luke!"

Ma prima che potessi ribattere, lui e Calum erano già fuori la mensa.

"Vedi che palle avere un fratello più grande?!" domandai retorica a Karen

"Io lo trovo adorabile e poi meglio un maschio che una femmina fidati. Io con mia sorella più grande mi scanno tutti i giorni"

"Karen nel tuo caso sarebbe la stessa cosa anche con un maschio" intervenne Micheal.

"Pff, tu la vorresti una sorella come me!"

"Scherzi? E' già tanto se siamo nello stesso stato di famiglia"

I battibecchi tra quei due erano un vero spasso, mi divertivo sempre a vederli punzecchiarsi a vicenda.   

Ad un certo punto vidi Kelsie Barton alzarsi dal tavolo dove era seduta con Zayn e Louis, e andarsene, lasciando i due a parlare da soli. Strano, di solito era una sanguisuga con il suo "orsacchiotto" come lo chiamava lei, ma decisi di approfittarne e colsi al volo l'occasione per avvicinarmi al loro tavolo e chiedere del terzo componente che mancava all'appello.

"Ragazzi scusate, sapreste... sapreste dirmi per caso dov'è Harry?" domandai un po' titubante con la paura di essere inopportuna e di averli disturbati.

"Ehi dolcezza, come va'?" mi domandò Louis non appena mi vide e incurvai le labbra in un sorriso a quella domanda.

"Dopo tutti questi mesi credevo non ti imbarazzasse più parlare con noi" disse Zayn passandosi una mano nel ciuffo, come al solito.

"Già ma lei rimane sempre timida e piccola Chanel" disse Louis facendomi l'occhiolino e l'atmosfera mi sembrò molto più leggera rispetto a qualche secondo prima.

"Comunque Harry è stato sospeso, hanno chiamato il padre ed è tornata a casa" mi spiegò Zayn

"E... perché è stato sospeso?"

"Ha bucato le ruote di M.ss Collins e..."

"E quel fesso si è fatto beccare dalle telecamere della scuola" finì Louis

"Gli avevamo detto di mettersi un passamontagna, o quantomeno un calzino, ma lui non ci ha dato retta, ha detto che gli si sarebbero ammaccati i ricci" disse poi ancora Zayn.

"Già, che demente!" esclamò Louis scuotendo la testa. 

"Ma perché ha bucato le ruote a M.ss Collins?" forse stavo diventando un po' troppo ficcanaso ma d'altronde era pur sempre il mio ragazzo avevo il diritto di sapere cosa gli fosse successo 

"Perché mi ha sospeso senza motivo" affermò Zayn

"Beh, non è proprio senza motivo visto che l'hai chiamata troia e gli hai detto di farti un pompino davanti a tutta la classe" controbatté Louis

"Mi ha messo D ad un saggio che meritava quantomeno una B, come avrei dovuto reagire amico?!"

"Comunque tornerà a scuola solo la settimana prossima"

"Ah... ho...ho capito" dissi quasi con un filo di voce.

Se io ed Harry non ci incontravamo a scuola, o meglio se io non lo cercavo, era molto difficile che ci incontrassimo al di fuori della Wadryton e quindi non l'avrei visto per una settimana intera.

Mi portai una mano sul gomito come per sopprimere quell'angoscia che mi stava tormentando da quella mattina, quando lo avevo incontrato davanti agli armadietti. Era sempre la stessa storia....

Zayn e Louis si guardarono e poi quest'ultimo parlò "Chanel ascoltami" sospirò "Harry è una grandissima testa di cazzo e nonostante è il mio migliore amico, ti dico che tu meriti molto, molto di più, perciò lascialo perdere perché purtroppo non cambierà mai"

 

 

 

 

 





Raga rieccomi tornataaaaa!!

Con il terzo capitolo e le cose già cominciano a smuoversi un pò e mi auguro proprio che vi stia piacendo come fanfiction. Perdonate qualche errore grammaticale se c'è ma scrivo abbastanza veloce quindi ogni tanto mi scappa qualche parola!

Volevo ringraziare tutte le persone che hanno letto anche se siamo soltanto al terzo capitolo. Siete dolcissime, grazie mille davvero <3 <3

ci vediamo al prossimo Chappy e se vi fa fatemi sapere se vi sta piacendo, baci :* =))

 
   
 
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