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Autore: Ghillyam    21/05/2016    7 recensioni
Se una terrestre portata finalmente a far parte del mondo da lei tanto amato può sembrare un inizio banale per una storia, non lo saranno una profezia misteriosa, il ritorno delle tre streghe più temibili della Dimensione Magica, storie d'amore appassionanti e una minaccia così terribile da ribaltare ogni equilibrio finora conosciuto... ma questo forse dovreste deciderlo voi.
[Dall'ultimo capitolo]
«C’è qualcosa di strano, ragazze, lo sento.»
«Già, comincio a pensarlo anche io. Prima Timmy, adesso Bloom e gli altri sono ancora là dentro. E del mio anello nessuna traccia.»
«Senza contare che Darcy non si è ancora fatta vedere.» concluse Musa.
Sentendosi chiamata in causa la strega delle Illusioni non poté più trattenersi e finalmente rivelò la sua presenza. Avrebbe voluto guadagnare più tempo per permettere alla maggiore di riprendersi, ma le tre bamboline si stavano rivelando più perspicaci del previsto ed era meglio mettere a tacere i loro dubbi prima che riuscissero a mettere insieme i pezzi e capire che ad aiutarle c’era qualcun altro.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Crack Pairing | Personaggi: Musa, Nuovo personaggio, Trix, Winx
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Esercitazioni
 

Il sole splendeva nel cielo limpido e privo di nubi, illuminando la foresta di Selvafosca e la città di Magix; scoiattoli e passerotti popolavano i rami degli alberi, mentre numerosi pesci variopinti facevano di tanto in tanto la loro comparsa sulla superficie del lago di Roccaluce.
Era proprio accanto al lago che la preside Griffin insieme ad Ediltrude stava esponendo alle allieve del primo anno in cosa sarebbe consistita la prova che avrebbero dovuto affrontare quel giorno.
«Poichè quest'anno l'esercitazione che normalmente apre l'anno scolastico è saltata - stava dicendo la direttrice, riferendosi al fatto che quell'anno il ballo ad Alfea non fosse stato interrotto da spiacevoli inconvenienti, dato il loro invito all'evento - E a differenza delle allieve più grandi non avete ancora dato prova di ciò che sapete fare, io e le mie colleghe abbiamo ideato una prova di magia per testare le vostre capacità.»
A quel punto prese la parola Ediltrude «Dunque, ragazze, la professoressa Zarathustra ed io abbiamo nascosto nella foresta delle sfere magiche, il vostro obbiettivo è quello di trovarle nel minor tempo possibile e naturalmente -la donna fece una breve pausa prima di proseguire- sconfiggere la sorpresa che troverete al loro interno. Dopodichè dovrete tornare qui; il gruppo più veloce otterrà un ottimo voto sulla pagella finale.»
Le ragazze si guardarono leggermente preoccupate, pensando a quello che le aspettava: dal tono che aveva usato l'insegnante quell'esercitazione non si sarebbe di certo dimostrata una passeggiata.
«Scusi, professoressa - disse una strega che indossava un paio di grossi occhiali rotondi ed aveva i capelli blu - Ha parlato di gruppi, ma non sarebbe meglio per noi lavorare da sole?»
Questa volta fu la Griffin a rispondere «Solitamente avrei preferito una prova individuale, ma dati i fatti verificatisi negli ultimi anni ho imparato che lavorare insieme non è una cattiva idea e che potrebbe esservi d'aiuto.»
«Certo, signora.» rispose la ragazza, ma era chiaro che la spiegazione della preside non la convinceva del tutto.
«Bene, ecco da chi saranno composti i gruppi - iniziò la preside, prendendo un quaderno dalle mani della collega e leggendo i nomi scritti sopra - Dakota, Liv, Cindy, Rikky, Bailee e Jenna voi starete insieme. Erin, Fanny, Arya, Carina, Angie e Jules voi sarete il secondo gruppo.»
Erin, insieme alle sue compagne di stanza, raggiunse le tre indicate dalla Griffin, tra le quali c'era l'allieva che aveva parlato poco prima: indossava una semplice maglietta verde a maniche corte, che le lasciava scoperto l'ombelico, e dei pantaloncini marroni. Ai piedi portava un paio di ballerine verde smeraldo e accanto a lei c'era una ragazza con lunghi capelli rosa, raccolti in una crocchia, ma lasciati in parte liberi lungo la schiena. Indossava un semplice top nero ed una gonna verde che si abbinava alle sue scarpe con la zeppa; sulla spalla sinistra aveva tatuate due stelle i cui contorni gialli erano dello stesso colore degli occhi vispi, che si guardavano intorno senza sosta.
La terza strega indossava dei jeans color marrone scuro, un maglioncino grigio-beije con le maniche a tre quarti e delle scarpe da ginnastica bianche. I capelli e gli occhi assumevano la stessa sfumatura arancione e la facevano sembrare una persona molto allegra e solare.
Quando le sei ragazze furono tutte insieme a rompere il ghiaccio fu la strega dai capelli rosa «Ciao! Io sono Carina, loro invece sono Jules e Angie - disse, indicando prima la ragazza con gli occhiali e poi l'altra - Voi invece dovreste essere Erin, Fanny ed Arya. Giusto?» chiese, indicandole rispettivamente mentre pronunciava i loro nomi.
«E tu come fai a saperlo?» domandò subito Fanny, sospettosa come al solito.
«Frequentiamo gli stessi corsi -rispose semplicemente Carina- Era anche ora che ci presentassimo.»
«Parla per te.» fu il secco commento di Jules, che se ne stava in disparte con le braccia incrociate e lo sguardo basso, che però non nascondeva le sopracciglia corrucciate e le labbra, colorate con un leggero lucidalabbra rosa, tirate in una smorfia di disappunto.
«Fammi indovinare: tu sei quella simpatica.» la provocò Erin, cercando di incrociare i suoi occhi, in parte nascosti dagli occhiali.
«Proprio così -confermò sarcastica Angie, giocherellando con una ciocca di capelli- Lei è quella simpatica tanto quanto Carina è quella intelligente.»
«La vuoi piantare di pensare che solo perchè i miei mi hanno affibbiato questo nome io sia un'idiota?» esclamò la diretta interessata, offesa.
«Ieri hai fatto esplodere una pozione e ti sei giustificata dicendo che i colori degli ingredienti si abbinavano bene tra loro.»
«Si, bhe...Zarathustra mi mette ansia ed è stata la prima cosa che mi è venuta in mente.»
«No, dai, sul serio hai detto una cosa del genere? Com'è che non me ne sono accorta?» si intromise Arya, palesemente divertita da quello scambio di battute.
«Forse perchè anche tu eri sul punto di farne esplodere una?» ci tenne subito a precisare la Metamorfamagus, che non perdeva mai occasione per mettere in imbarazzo l'amica.
«Vedremo quando succederà a te.»
«Sono un mito in Pozionologia, non commetterei mai un errore simile.»
«Bene, abbiamo capito chi tra noi è quella modesta.» scherzò Angie, che trovò subito approvazione a ciò che aveva detto nel successivo commento di Erin «Mai conosciuta persona più modesta ed umile di lei.»
«Per quanto mi piacerebbe stare qui a scherzare tutto il giorno, che ne dite di ascoltare quello che sta spiegando la preside e poi darci una mossa?» le riprese Jules acidamente, ottenendo però quello che voleva.
«Se farà così tutto il giorno non so se riuscirò a resistere.» sussurrò Acquamarina all'orecchio di Erin, che si trattene dal rispondere che molto spesso lei era anche peggio e si limitò ad una scrollata di spalle, mentre teneva un orecchio teso per ascoltare la Griffin che stava illustrando come avesse suddiviso la foresta in cinque quadranti, una per ciascun gruppo, e al loro interno vi fossero posizionate le sfere in modo tale che fossero facili da trovare, ma non troppo.
La superficie segnata dalla mappa olografica che Ediltrude aveva fatto comparire davanti alle ragazze non comprendeva tutta Selvafosca, ma buona parte di essa e Irene notò che tra le zone delimitate c'era anche quella all'interno della quale si trovava la casa-sotto-l'albero; le insegnanti avevano deciso di farle lavorare nelle parti più isolate e lontane dalle tre scuole e dalla città e per sfortuna le Trix si trovavano proprio in una di quelle. In quel momento non poteva rischiare di mandare un messaggio telepatico a una di loro per avvisarle, il rischio che le altre streghe (e in particolar modo la Griffin ed Ediltrude) la sentissero era troppo alto.
Accidenti, Irene, rilassati! Icy, Darcy e Stormy non sono più fuggitive e possono stare dove cavolo gli pare, non serve preoccuparsi così.
La ragazza respirò profondamente e scacciò l'agitazione che l'aveva attanagliata: era così abituata a vedere le Trix nascondersi per non farsi trovare che non aveva pensato al fatto che in quel momento non c'era niente di cui dovesse preoccuparsi, non ancora almeno. Magari si sarebbe offerta affinchè fosse il suo gruppo a controllare quel quadrante, giusto per stare tranquilla, non voleva problemi.
Già la sera prima, quando aveva tentato di scendere nella cripta, per poco non si era fatta beccare dal professore di Storia della Magia, che stava controllando proprio i corridoi lì vicino, ed era dovuta tornare in camera di corsa; la colpa ovviamente era di Sir Morgan che l'aveva distratta con le sue chiacchiere inutili e le aveva fatto alzare la voce nel pieno silenzio del castello. Era passata una settimana e mezza dalla festa ed erano state numerose le volte in cui aveva parlato con lo spirito: per di più lo aveva chiamato per cercare di convincerlo a raccontarle ciò che sapeva su Lunaris e la sua famiglia di origine, ma non appena quello compariva lei ci ripensava e da lì nascevano discussioni che portavano sempre Erin ad innervosirsi dato l'attegiamento da superiore del Guardiano nei suoi confronti.
Era curiosa e voleva sapere di più riguardo la profezia e tutto il resto, ma sentiva che se si fosse affidata a Sir Morgan gli avrebbe dato una soddisfazione immensa e non ci teneva per niente per cui fingeva di avere bisogno di lui per degli stupidi compiti o sciocchezze simili e nonostante questo fosse perfettamente chiaro ad entrambi lo spirito si divertiva a punzecchiarla, insinuando che fosse una strega incapace, e questo lei non lo sopportava.
La sera precedente era la prima volta che lo invocava per un aiuto concreto e lui ne aveva approfittato per darsi ancora più arie di quanto normalmente facesse, mandandola in bestia. Se c'era una cosa che non sopportava erano proprio le persone, o spiriti che fossero, che non sapevano fare altro che pavoneggiarsi; fortuna che il professor Cornelius non era nel massimo delle sue facoltà, soprattutto ad un orario superiore alle nove di sera, e si era limitato ad un'occhiata veloce nel corridoio senza prestare particolare attenzione. Comunque aveva preferito non rischiare ed era tornata in camera.
«Siccome oggi ci sentiamo magnanime, potrete scegliere voi la zona in cui operare.» disse la Griffin e Erin colse la palla al balzo, parlando prima di tutte le altre.
«Noi scegliamo il quadrante numero quattro.»
«Bene, è bello sapere che esistono ancora streghe che amano impegnarsi.» si complimentò la preside.
«Ma sei impazzita? È la zona più estesa ed isolata.» bisbigliò Arya al suo orecchio con una nota di disappunto nella voce.
«Appunto, di sicuro la sfera sarà più facile da trovare: più sono fitti gli alberi e la zona è pericolosa più sarà semplice trovarla, è logico.» replicò Fanny al posto di Irene, che si limitò ad annuire e ringraziò mentalmente la Metamorfamagus per la sua intuizione: a quello non aveva minimamente pensato.
«Se lo dici tu.»
Una volta che i gruppi restanti ebbero scelto, Ediltrude le fece materializzare all'interno delle rispettive aree e l'esercitazione ebbe inizio.
Subito le sei ragazze cominciarono a pensare a quale fosse il metodo migliore per individuare la sfera e ad ipotizzare che tipo di creatura potesse contenere.
«Secondo me dovremmo dividerci ed ispezionare ogni angolo.» propose Carina.
«Rischiamo di metterci troppo e di non riuscire comunque a trovare la sfera.» contestò Fanny.
«Potremmo provare con un incantesimo di localizzazione.» suggerì Angie, trovando l'approvazione di Arya, ma questa volta fu Jules a contestare «Per gli incantesimi di localizzazione serve avere qualcosa che appartenga alla persona o all'oggetto e noi non abbiamo niente.»
«Che ne dite allora di provare ad evocarla?» domandò Erin, che stava cercando di pescare nella sua memoria ogni singola prova di magia a cui avesse assistito alla televisione.
«Non è una cattiva idea.» concordò Angie.
«Ora ci provo.» disse allora Arya, chiudendo gli occhi e concentrandosi intensamente.
Le ragazze aspettarono qualche minuto in attesa di vederla comparire, ma non accadde nulla.
«Bisogna conoscere l'oggetto in questione per poterlo evocare.» fece notare Jules con aria di sufficienza.
«Perchè non l'hai detto subito?» chiese Irene, piuttosto irritata dato che la sua idea non aveva avuto successo.
«Perchè così è più divertente e poi almeno ho dimostrato che anche se ci hai scavalcate scegliendo per prima la nostra area d'azione non sei la migliore.»
«Per tua informazione non avevo intenzione di mettermi in mostra o cose del genere, ho solo pensato che la Griffin avrebbe potuto apprezzare maggiormente ilnostro gruppo.» si difese Erin, sottolineando volutamente l'aggettivo nostro dato che non aveva alcuna intenzione di passare per la Bloom della situazione e far pensare alle altre che volesse prendere il comando; naturalmente sapeva che ad un certo punto una di loro avrebbe dovuto prevalere sulle altre, un gruppo non poteva funzionare senza un leader, ma se fosse toccato a lei non voleva che si pensasse che si fosse auto-eletta.
«Quindi, tecnicamente, volevi metterti in mostra.» insistette quella.
«Quello che Erin voleva era far sì che avessimo un vantaggio rispetto agli altri gruppi e lo perderemo se stiamo qui senza far niente, perciò se hai una proposta che può esserci utile parla altrimenti sei pregata di tenere chiusa quella bocca.» intervenne Fanny, ponendo fine alla discussione.
Jules alzò le mani in segno di resa e si aggiustò gli occhiali, poi disse «Non possiamo contare su incantesimi di evocazione nè di localizzazione, ma la sfera è un oggetto magico e come tale emetterà di certo un qualche tipo di aura perciò dobbiamo individuarla e il gioco è fatto.»
«E per quanto riguarda il mostro?» domandò Carina.
«Ci penseremo quando sarà il momento.»
«Perfetto, ma resto dell'idea che dovremmo dividerci.» ripetè la strega coi capelli rosa.
«Concordo. Adesso che sappiamo come muoverci come idea può andare, ma meglio rimanere in coppia almeno così se dovessimo trovare la sfera e il mostro si manifestasse immediatamente avremmo più possibilità fino all'arrivo delle altre.» aggiunse Angie, facendo spuntare un sorrisetto soddisfatto sulle labbra dell'amica.
«La soluzione migliore è scegliere le coppie in base ai nostri poteri allora - ragionò Jules e, data l'approvazione delle compagne, proseguì- Arya, Carina avete il potere di controllare l'acqua e l'elettricità, se combinate possono essere letali quindi voi andrete insieme. Fanny il tuo potere di Mutaforma è molto simile al controllo molecolare di Angie quindi una di voi verrà con me e l'altra andrà con Erin.»
«Chi sta facendo il capo adesso?» la interruppe quest'ultima, inarcando un sopracciglio.
«Si, bhe, il mio pianeta natale è Newron e io sono la strega della conoscenza cos'altro dovrei fare secondo te se non pianificare e pensare a possibili strategie?» replicò l'altra, mettendosi sulla difensiva.
Erin non ribattè e la invitò a continuare, incrociando però le braccia al petto e battendo insistentemente il piede a terra.
«Come stavo dicendo -riprese la Newroniana- Data la somiglianza tra i vostri poteri e visto che i miei e quelli di Erin si basano più sull'utilizzo della mente è opportuno che Angie venga con me e Fanny vada con lei.»
«E adesso diamoci da fare.» concluse Arya, afferrando Carina per un braccio ed addentrandosi tra gli alberi con la speranza di finire il prima possibile quell'esercitazione.
«Le prime che trovano la sfera devono mandare un messaggio telepatico alle altre con la posizione in cui si trovano.» le urlò dietro Jules prima di incamminarsi nella direzione opposta insieme ad Angie.
«Allora noi andiamo di qui.» disse Erin, dando le spalle al luogo in cui si trovava la dimora delle Trix e lasciando anche lei la piccola radura.
Lei e Fanny camminarono a lungo nel più completo silenzio, concentrandosi il più possibile per riuscire a percepire un'aura magica diversa dalla loro e da quella delle compagne, abbastanza vicine a dove si trovavano per avvertirne la presenza, ma nessuna delle due era riuscita ad avvertire qualcosa.
Erin inoltre, nonostante si fosse detta di non pensarci, non riusciva a smettere di preoccuparsi per la loro vicinanza ad Icy, Darcy e Stormy ed era sempre più nervosa, non aveva pensato che come l'aura della sfera anche la loro poteva essere avvertita, e molto più facilmente, perciò si stava agitando ulteriormente; forse sarebbe dovuta andare verso di loro invece che nella direzione opposta, almeno così avrebbe avuto sotto controllo la situazione. O forse no.
Non ci stava capendo più niente e stava permettendo all'ansia di prendere il sopravvento; purtroppo era un difetto che aveva sempre avuto quello di preoccuparsi troppo, sia che si trattasse di qualcosa di importante sia per delle sciocchezze.
Fanny sembrò accorgersi della sua agitazione e la fece fermare «Che cosa c'è che non va? Non riesco a pensare con te che non fai altro che guardare dietro di noi.»
Erin provò a dissumulare, dicendole che era tranquillissima e il suo nervosismo dipendeva dall'esercitazione, ma la Metamorfamagus non se la bevve.
«Prima scegli senza nemmeno riflettere questa zona e adesso non fai altro che guardarti intorno, hai per caso ucciso qualcuno e nascosto il cadavere da queste parti?»
«Molto divertente - disse la strega dai capelli ramati, trattenendo una risatina nervosa - Sono solo molto competitiva e voglio assolutamente trovare quella sfera prima delle altre.»
Neanche a farlo apposta proprio in quel momento le due streghe videro sopra di loro una luce color magenta, che illuminò per qualche istante gli alberi circostanti; quando sollevarono lo sguardo videro una sfera del medesimo colore che fluttuava tra i rami degli alberi.
«Che stupide! -esclamò Fanny- Avremmo potuto pensarci prima di usare il tuo potere.»
«In realtà avrei preferito che l'avessimo trovata da sole.» disse Erin, che però era felice che la loro conversazione fosse stata sviata.
«Non dire cavolate e contatta le altre, io vado a prenderla.»
Pronunciate queste parole, la Metamorfamagus assunse le sembianze di un falco in un batter d'occhio e spiccò il volo; in un attimo la sfera fu tra i suoi artigli e lei tornò a terra.
«Sai che avresti potuto semplicemente volare?» domandò Irene, retorica.
«Certo, ma così è stato più divertente.» rispose l'altra con voce gracchiante, facendo sorridere l'amica.
«Hai chiamato le altre? Questa cosa continua ad agitarsi.» disse Fanny, che stava tentando di tenere fermo l'oggetto, che cercava in tutti modi di liberarsi dalla sua presa.
«Niente paura siamo qui.»
«Che velocità.»
«Stavamo venendo in questa direzione -spiegò Arya- Miss-so-tutto-io e Angie?»
«Le ho chiamate, dovrebbero arrivare.»
«Che ne dite di trasformarci intanto? La sorpresa di cui parlava Ediltrude ha proprio voglia di venire fuori.»
«Buona idea, Fanny.» concordò Carina, prima di venire avvolta da una luce color rosa pallido, che svanì dopo pochi secondi.
«Non male il vestito - fu il commento di Arya - Ma non è un po' troppo... rosa?»
La strega dell'elettricità lanciò un'occhiata veloce all'abito che indossava: era un vestito corto di cui la gonna a balze e parte del corpetto erano rosa scuro, mentre la restante parte superiore assumeva una sfumatura bluastra, che riprendeva il medesimo colore del leggero velo, cucito alla parte sinistra della gonna, che toccava il terreno. Le scarpe le lasciavano scoperto il piede ed avevano una sottile fibbia che le circondava le caviglie, inoltre sulle braccia portava due manicotti leggeri della stessa tonalità dei suoi capelli su cui risaltavano dei brillantini.
Alla fine, con un'alzata di spalle, rispose «Probabile. Facci vedere il tuo adesso.»
«Volentieri.»
«La piantate di comportarvi come se foste in una boutique d'alta moda e mi date una mano?» le rimproverò Fanny, a cui stava diventando sempre più difficile tener ferma la sfera.
«Ops, scusaci. Lasciala pure.»
La Metamorfagus la lasciò andare poi recuperò le sue sembianze e, mentre Carina intrappolava l'oggetto in una gabbia elettrica di dimensioni ridotte, si trasformò insiema ad Erin e Arya.
Irene rimirò il vestito e le scarpe per qualche secondo con un luccichio di felicità ad illuminarle gli occhi, era solo la seconda volta che si trasformava ed era emozionante per lei.
«Bene, diamoci da fare.» esclamò Fanny, che adesso indossava un semplice abito viola, le cui maniche si congiungevano poco sotto il seno per poi divedersi lungo il busto, lasciando scoperto il resto del vestito color magenta. Le scarpe chiuse, anche quelle viola scuro, erano decorate con dei nastrini blu e slanciavano la sua figura.
Arya, invece, portava un top ed una gonna azzurri molto semplici, che le lasciavano scoperta gran parte del ventre e le gambe erano coperte da una calzamaglia della stessa tonalità, che ricordava vagamente le squame di un pesce, accompagnata da un paio di stivali cobalto, che le arrivavano sotto le ginocchia.
Le quattro ragazze si alzarono in volo e circondarono la sfera, che si stava ingrandendo sempre più e che ormai nemmeno la gabbia di Carina riusciva più a contenere. Poco a poco la sfera assunse una forma più definita e, tempo un paio di minuti, le giovani streghe si trovarono davanti ad una creatura che non si sarebbero mai sognate di vedere e che le lasciò a bocca aperta: la prima cosa che notarono furono le tre diverse teste, i cui colli spuntavano dal busto argenteo, che sarebbe potuto essere quello di un cavallo se non fosse stato per le numerose scaglie che lo ricoprivano anche sulle zampe e terminavano solo dove invece iniziava l'orribile pungiglione di uno scorpione, nel punto in cui si sarebbe dovuta trovare la coda del cavallo. La prima testa era quella di un leone dalla folta criniera cremisi, che, come ebbero la sfortuna di capire quando spalancò le temibili fauci, sputava fuoco. La testa centrale, invece, era quella di una tigre, che a parte avere un'aria feroce sembrava non avere particolari (e pericolose) capacità, tranne forse quella di staccarti un braccio con un morso. Infine, rimaneva la testa di quella che doveva essere una pantera, che, dopo aver fatto brillare di una luce sinistra per pochi istanti gli occhi gialli, iniziò a lanciare raggi di energia in ogni direzione, disintegrando tutto ciò che colpiva.
Come se non fosse abbastanza, il mostro con un balzo si alzò in volo e sovrastò le quattro streghe, che si spostarono velocemente dalla sua traiettoria e si scambiarono un'occhiata preoccupata.
«E noi come dovremmo fare per sconfiggere quella...cosa? E' assurdo!»
Mai come quel momento Erin si trovò d'accordo con Arya, quell'esercitazione si era rivelata più complicata del previsto.

 

*


Nello stesso momento Jules e Angie si stavano dirigendo il più velocemente possibile dalle compagne, ma improvvisamente vennero fermate da una rete comparsa dal nulla che bloccò loro il percorso e si ritrovarono senza una via d'uscita.
«E questa che cavolo è?! -esclamò Angie, guardandosi intorno spaesata- Pensi che faccia parte dell'esercitazione?»
Jules non rispose, ma subito iniziò a valutare attentamente la situazione; non credeva che quella fosse una prova ideata dalla preside Griffin e, anzi, un'ipotesi si stava facendo strada nella sua testa. Ipotesi che venne confermata quando tre figure pouttosto familiari comparvero da dietro gli alberi.
«Ehi, ragazze, guardate cosa abbiamo catturato oggi. Che ne dite di divertirci un po'?»
«Molto volentieri, sorellina, mi andava proprio di scaldarmi un po'.»
«Credo che siamo finite in un bel guaio.» sussurrò Angie, mentre le Trix gli si avvicinavano con un ghigno poso rassicurante in volto, che non faceva presagire nulla di buono.

 

 



NdA: ed eccomi di nuovo qui, anche se questa volta con un capitolo che non mi soddisfa del tutto. In questo periodo purtroppo sono impegnatissima e il tempo da dedicare alla scrittura è diminuito perciò non sono pienamente convinta di quanto ho scritto, ma spero lo stesso che non lo consideriate un disastro totale e lo abbiate apprezzato almeno in parte.
Fatemi sapere cosa ne pensate e al prossimo aggiornamento!
Ringrazio
-TheStrangeCaseOfCass per aver aggiunto la storia alle seguite
e ovviamente TressaMartiAntares DarcyRocks99 per le loro preziose recensioni.

   
 
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