Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |       
Autore: KleineJAlien    21/05/2016    1 recensioni
Questa storia tratta le vicende di principalmente nove ragazzi, nove studenti della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Alcuni vedono le loro vite intrecciarsi molto tempo prima rispetto altri, che dovranno ancora conoscersi e superare vicende difficili.
MiniFF | 11 Chapters | AU!Hogwarts
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prologo




Per Jess era facile passare nei corridoi ad Hogwarts, anche alla fine delle lezioni quando i sette anni di ogni casa si riversavano fuori dalle proprie aule per dirigersi verso la mensa.
Potevano esserci un centinaio di studenti, questi al cento per cento si sarebbero spostati per farla passare. Lei d’altra parte non doveva nemmeno muovere un dito. Succedeva e basta.
«Non la sopporto.» disse a denti stretti Jennifer rivolta all’amica appoggiata alla parete del corridoio, con i libri stretti al petto «Si atteggia come se fosse la regina della scuola e nessuno fa niente. Che cavolo, è solo caposcuola, non Albus Silente!»
Sylvia alzò gli occhi al cielo «Cosa ha fatto questa volta?» Voleva solamente andare a mangiare.
Jess Adams era una Serpeverde del settimo anno, prefetto della propria casa  e caposcuola.
Tutto in lei, a prescindere dalla scelta del Capello Parlante, lasciava trasparire che fosse Serpeverde. In primis vi era la sua discendenza plurisecolare di Serpi, poi si passava dai lineamenti seri e diafani che contrastavano perfettamente con gli occhi glaciali e i capelli neri, ed infine vi era il suo modo di comportarsi, il quale poteva essere interpretato in diversi modi.
Di sicuro, a primo impatto, quello che si pensava su di lei era che  fosse austera nei confronti di chiunque non rientrasse nella sua ristretta cerchia di amici e conoscenti. Era raro di fatto, vederla anche solo sorridere con qualcuno che non fosse il suo compagno di casa Isaac o il suo ragazzo Louis. Appariva distaccata - fredda per la precisione - e quando passava per i corridoi di Hogwarts erano pochissime le situazioni in cui questa veniva attirata da qualcosa a tal punto da fermare la sua camminata sicura.
Al suo fianco c’era Louis Tomlinson – la sua copia al maschile -, Serpeverde del settimo anno anche lui. Insieme formavano una delle coppie più famose all’interno della scuola e di sicuro la più famosa all’interno della casa verde-argento. Il moro era uno dei combattenti migliori all’interno del Club dei duellanti, insieme ad Harry, prefetto dei Grifondoro, con il quale sin dal primo anno, si ritrovavano a scontrarsi continuamente. E se un giorno vinceva Louis, la volta dopo era sicuro che la vittoria sarebbe toccata all’altro. Mai questo andamento è stato spezzato.
Ecco perché tra i due non vi era un buon rapporto, allo stesso tempo però, non vi era mai stato uno scontro diretto o ripercussioni gravi, ma solo scherzi modesti da parte di Louis. Era ricorrente ad esempio, che il Serpeverde incantasse oggetti del Grifondoro per far si che i capelli di questo assumessero un colore diverso dall’originale, oppure scherzi che gli facessero cadere i suoi amatissimi capelli per ventiquattrore soltanto. A volte interferiva durante la lezione di Pozioni, gettando artigli di Porcospino nel suo calderone quando era distratto. Il risultato era un’enorme e densa nuvola di fumo che obbligava Piton ad interrompere la lezione.
In generale Louis era un tipo che si divertiva a provocare le altre case con scherzi che studiava nei minimi dettagli. Poteva esser considerato un degno erede dei gemelli Weasley.
Jess si preoccupava di controllare che non esagerasse, ed era questo uno dei suoi compiti anche all’interno della casa. Era prefetto, e per quanto i Serpeverde siano attacca briga, lei placava certi comportamenti eccessivi, prima che venissero denunciati a qualche docente.
«Guardala! Esiste ed è Serpeverde. Ecco cosa ha fatto!» rincarò la dose la prima assottigliando gli occhi castani in due fessure strettissime.
Era risaputo che Jennifer non sopportasse i Serpeverde, in particolare aveva un’antipatia innata e non del tutto motivata nei confronti della Caposcuola, antipatia di cui in particolare era a conoscenza solo Sylvia, migliore amica e compagna di casa.
Oltre quello di voler sempre essere la paladina della giustizia, la mora aveva un altro talento: gli scacchi. Da una parte dunque, vi era il suo coraggio smisurato, niente la fermava dal difendere un suo compagno di casa qualora venisse attaccato. Poteva trattarsi di un ragazzone – appunto - Serpeverde due volte più alto di lei - e non era difficile trovarne uno che lo fosse rispetto a lei, visto la sua statura minuta e asciutta -,  e niente l’avrebbe fermata. Era così sin dal primo anno, quando ad esempio aveva difeso Lauren Munch da un Serpeverde del quinto anno. Alla fine non vi era stato nessuno scontro perché il ragazzo aveva passato il tempo a deriderla con un ghigno che ancora Jennifer ricordava, e prima che un duello improvvisato fosse scoppiato nei corridoi - perché sarebbe potuto succedere - uno dei prefetti si era messo in mezzo.
Non che fosse così famosa, ma quel briciolo di notorietà era dovuta dalla sua sfacciataggine e dal suo coraggio. Quelli degli anni inferiori, le matricole in particolare, facevano riferimento a lei ogni qualvolta qualcosa non andava. Il prefetto invece veniva chiamato per le situazioni incontrollabili.
Dall’altra parte vi erano, come già accennato, gli scacchi. Chi non era stato facilmente umiliato dalle doti della ragazza in quel gioco? Chiunque dei Grifondoro aveva avuto modo di essere battuto da lei, perlomeno coloro che si erano messi in gioco. Stessa cosa per i Corvonero e i Tassorosso, coi quali in particolare, le partite duravano pochi minuti solamente. Noioso.
Con Sylvia si erano conosciute alla stazione, poco prima che entrambe salissero sull’espresso. Sylvia Thompson mezzosangue era disorientata, aveva saputo di far parte di quel mondo da appena due mesi, e Jennifer era stata il suo sostegno da quel giorno. Le due ragazze avevano avuto anche la fortuna di finire nella stessa casa, ma di carattere, come d’aspetto, avevano in comune solamente il coraggio che caratterizzava i Grifondoro.
Ad esempio, Sylvia era una ragazza slanciata - più alta rispetto all’amica - aveva i capelli mossi - quasi quanto l’altra - castani, e non capiva nulla di scacchi, in compenso però  era in grado di fare una telecronaca perfetta di quella che era una partita di Quidditch, partite alle quali non mancava mai, che fosse o meno coinvolta la squadra giallo-rossa.
L’irascibilità di Jennifer era quasi del tutto assente nella castana, la quale non si trovava continuamente impicciata in scontri contro altri allievi, o non provava insofferenza dei confronti dei Serpeverde, anzi si poteva quasi dire che il suo fastidio - un briciolo lo provava - fosse racchiuso unicamente nei confronti di una persona che portava i loro stessi colori sulla divisa.
«Guarda un po’ chi sta arrivando.» ghignò la mora indicando con un cenno alla loro destra.
In fondo al corridoio un gruppo di ragazze civettuole circondavano un ragazzo alto e slanciato dalla lunga chioma castana e riccia. Sul volto di questo era stampato un sorriso perfetto contornato da due fossette che facevano venir voglia a chiunque di infilarci dentro un dito.
A tutti, tranne a Sylvia, che scosse la testa e spostò lo sguardo dalla parte opposta.
Harry Styles era il ragazzo più famoso all’interno dei Grifondoro, abile duellante, prefetto, capo della squadra di Quidditch e studente modello. Tutti erano suoi amici, Harry non faceva sentire nessuno trascurato o inferiore e aveva attenzioni da rivolgere a chiunque le avesse ricercate.
In tutto questo però, c’era una persona che non lo vedeva di buon occhio, ed era proprio Sylvia.
«Ora per favore, possiamo andare a mangiare?» chiese supplicante questa staccandosi dal muro.


Liam camminava a passo svelto per il corridoio. Il mantello svolazzava mentre cercava di schivare gli studenti riversati nel corridoio e che andavano controcorrente rispetto a lui.
Da più di cinque minuti cercava Jess Adams per poter recarsi con lei nell’ufficio del professor Albus silente, ma la missione si stava dimostrando più difficile di quanto potesse essere.
Quando finalmente trovò la ragazza in compagnia di Louis, e riuscì a raggiungerli, il Tassorosso posò una mano sulla spalla del ragazzo e prese il loro passo mentre con un sospiro, si passava l’altra mano sulla testa, su quel taglio molto corto in cui i suoi capelli castani erano acconciati«Buongiorno Louis. Buongiorno Caposcuola Adams.» salutò poi gentilmente.
Il primo gli rivolse un sorriso e ricambiò il saluto con un nomignolo stupido e affettuoso nei suoi confronti. Jess invece fu più formale, in fondo non avevano molta confidenza, anche se il suo ragazzo e lui erano cari amici «Buongiorno anche a te Caposcuola Payne.» disse.
Liam Payne era uno dei pochi allievi che all’inizio del proprio ultimo anno scolastico, aveva già ben in mente che cosa avrebbe fatto nella vita. Anzi aveva diverse possibilità. Una sarebbe stata ad esempio allontanarsi dal mondo della magia e lavorare nel mondo babbano nel quale era nato, e magari continuare il lavoro del padre in fabbrica, oppure salvare la vita delle persone. La seconda possibilità che aveva – era quella per la quale era più propenso – ovvero comunque salvare le persone, ma nel mondo magico, e dunque come  ministro del dipartimento delle catastrofi e degli incidenti magici. Dopo esserci letteralmente cresciuto, era troppo affezionato al mondo della magia per abbandonarlo davvero.
In generale all’interno della scuola, Liam era una delle persone più affidabili e responsabili, buona parte del corpo studenti e docenti era stato d’accordo nel nominarlo caposcuola.
«Bene ora che c’è Liam, io andrò a prendere il posto in mensa.» iniziò Louis prima di rivolgersi unicamente alla ragazza «Fai in fretta ok?» bloccandosi al centro del corridoio, e attirando a sé Jess per poterle lasciare un bacio veloce a fior di labbra. Questa in risposta annuì solamente stringendolo, per poi riprendere a camminare con al fianco l’altro caposcuola.
Erano ancora parecchio lontani quando Liam rallentò un secondo il passo per salutare un compagno di casa, e amico Niall. Lo scambio di battute fu veloce. Il caposcuola gli chiese come mai non fosse già in mensa - perché conoscendolo non avrebbe perso tempo a raggiungerla dopo le lezioni - e quello gli rispose, con un’espressione alquanto contrariata e triste, che aveva appuntamento in biblioteca con un’altra persona per un progetto di Astronomia.
Niall Horan era un ragazzetto del sesto anno Tassorosso. Una chioma bionda chiaro, che non faceva altro che ripetere in giro e vantarsi, della sua provenienza irlandese.
Anche chi non lo conosceva direttamente sapeva benissimo che dove ci fossero feste, anche lui ci sarebbe stato, e forse proprio grazie a lui queste assumevano una luce diversa, una sfumatura di divertimento in più. Era leale e sincero, l’unica pecca che gli si poteva attribuire era la sua poca attenzione a scuola, bastava poco per distrarlo, e bisognava motivarlo a studiare di continuo.
Ecco perché in quel momento il biondo stava saltando - contro ogni sua propensione - il pranzo. Quando varcò la porta della biblioteca, il chiasso del corridoio venne completamente sostituito dalla calma di scaffali e scaffali di libri vecchi millenni. Marciò a passo deciso fino ad uno dei tavoli isolati, dove sapeva avrebbe trovato Alexis, già intenta a studiare. Infatti così fu.
Era lì, una piuma bloccata a mezz’aria e i capelli castani lunghi poco più delle spalle, buttati tutti su un lato, mentre il suo viso delicato e roseo assumeva un’espressione concentrata.
Niall si chinò su di lei per lasciarle un bacio sulla guancia, al quale questa rispose immediatamente con un sorriso compreso di fossette, e si sedette.
Hogwarts non avrebbe mai potuto possedere Corvonero migliore di Alexis Walsh.
Forse il motivo per cui lei e Niall erano tanto amici, era dovuto al fatto che fossero entrambi irlandesi, sebbene i capelli della ragazza tendessero più ad un rosso-castano. In realtà entrambi sapevano che lei fosse il motivo per cui il biondo non aveva perso ancora nemmeno un anno.
Era lei che lo aiutava a studiare quando aveva bisogno, ed era lei che gli passava le risposte agli esami, quando non sapeva qualcosa.
I posti in cui era possibile trovarla erano sicuramente il proprio dormitorio, la biblioteca dove amava fare ricerche e leggere, oppure a Hogsmeade dove, quando non passava il tempo a I Tre manici di Scopa con Niall, era possibile trovarla ad ammirare l’emporio Ollivanders da oltre la vetrina. Dall’altra parte però, Alexis era anche divertente, il biondo lo sapeva bene nei momenti in cui rischiava di farsi andare di traverso il pranzo o la cena per una delle sue battute improvvise. Ed infine, era riservata, la sua riservatezza era così tanto elevata che era difficile a chiunque notare come questa fosse completamente, follemente, irrimediabilmente cotta per un Serpeverde, o meglio, il Serpeverde  capitano della squadra di Quidditch, Isaac.
Isaac Lahey in generale aveva la stessa compostezza e rigidità richiesta per entrare a far parte dei Serpeverde. Alto, magro e dalle spalle larghe, capelli biondo scuro e sguardo di ghiaccio. Ricordava vagamente il cielo primaverile, solo un po’ più trasparente. Da quando lo conosceva, Alexis non aveva mai notato in lui il desiderio di voler attaccare qualcuno appartenente ad un’altra casa, se non direttamente provocato, d’altra parte però aveva l’abitudine di guardare tutti dall’alto verso il basso e non sembra aver mai avvicinato nessuno che non fosse della propria casa. Motivazione? Tutti pensavano che questo non volesse sporcarsi con un sangue diverso da quello Serpeverde, sebbene quasi più nessun erede di Salazar la pensasse così.
Alexis sospirò mentre osservava il diretto interessato grattarsi appena all’altezza della voglia scura che aveva sul collo, mentre Madama Pince era intenta a registrare il volume che poco prima doveva aver preso dagli scaffali.
Niall sollevò il capo posando lo sguardo su quello della amica «Tutto ok Alex?»
«Alla grande.. Iniziamo?»
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: KleineJAlien