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Autore: TIZKI    21/05/2016    0 recensioni
Questa è la prima confessione di una serie che hanno come filo conduttore il delitto. Le confessioni sono frutto esclusivo dell’immaginazione; nulla di tutto ciò che leggerai è successo veramente: la realtà è di gran lunga più bieca, ma molto, molto meno interessante…
Se hai paura, se non te la senti, se pensi di non riuscirci: fermati qui, non oltrepassare questa linea.
La donna protagonista della prima confessione vive in una famiglia numerosa. La convivenza con un agglomerato di esseri umani farà scaturire nella mente, che esimi luminari potrebbero definire disturbata, reazioni lucide, di una lapalissiana evidenza.
La mente a volte spazia in ambiti che possono essere particolarmente pericolosi, essa trasforma le visioni oniriche in realtà e viceversa.
Non stupirti se troverai in questa confessione e nelle prossime situazioni talmente assurde ed incredibili da riservare loro la condizione di irrazionalità; esse saranno sempre lì ad attenderti: loro non hanno fretta.
Genere: Dark, Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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In famiglia siamo in otto. Strano di questi tempi, ma a mio marito sono sempre piaciute le famiglie numerose; sarà perché lui è figlio unico, non so.
Io mi ci sono abituata, non è che la cosa all’inizio mi andasse a genio, avrei preferito avere uno o due figli al massimo e non quattro e mi sarebbe piaciuto vivere in una casa tutta mia anziché stare in quella della famiglia di lui.
Niente da dire sui miei suoceri, persone a modo e molto riservate. La casa è grande e ci si sta, ma vuoi mettere l’indipendenza?
Va be, comunque ci ho fatto l’abitudine. I nonni mi danno una mano, anzi direi che sono veramente carini. Loro si preoccupano per me e non vogliono che mi affatichi nella gestione della casa; si occupano di tutto loro. Non faccio nemmeno la spesa se non per qualche stupidaggine che si deve prendere con urgenza. La nonna è un tornado nel tenere pulito dappertutto e il nonno si occupa del giardino e di tutte le commissioni; è addirittura lui che porta e va a prendere i figli a scuola. Notare che ho una bimba all’asilo, un bimbo alle elementari, una che fa la terza media e il più grande che ha quasi finito il liceo. Due maschi e due femmine, la gioia della casa. Quando ci sono loro regna l’allegria. C’è confusione, è vero, ma quattro figli non possono stare sempre in religioso silenzio, sarebbe innaturale.
Mio marito vorrebbe che continuassimo, lui ha in mente la famiglia Breadford, ti ricordi quei telefilm degli anni settanta?
Gradirebbe una famiglia come quella: otto figli.
Io gli ho detto che per me può farseli con qualcun'altra.
Io mi fermo qui. Come si dice: getto la spugna.
Non potrei sopportare ancora più gente in casa.
La confusione non mi preoccupa e nemmeno le finanze sono un problema; grazie al cielo i miei suoceri stanno bene, anzi molto bene e mio marito porta avanti i supermercati di famiglia con ottimi profitti.
No, non sono quelli i problemi che mi angustiano; i veri problemi sono altri.
Io ormai ho le mie abitudini, i miei spazi e i miei tempi.
Sono per così dire abitudinaria. La mia vita deve seguire certe regole, me lo hanno insegnato sin da piccola. In una famiglia numerosa poi le regole dovrebbero essere messe al primo posto.
Sono anni che cerco di impostare una sorta di regolamento famigliare, un vademecum che metta ordine al caos della famiglia.
Non ci sono ancora riuscita. Credimi, di tentativi ne ho fatti parecchi.
Ad esempio: passare a chiudere tutte le finestre e le porte prima di coricarsi; cosa sempre disattesa.
Portare fuori la spazzatura e non farlo fare sempre al nonno; anche questa disattesa.
Un’ora massimo di videogiochi al giorno, si nascondono anche negli sgabuzzini per non farsi beccare, mio marito compreso.
Lavarsi le mani prima di mettersi a tavola, ecco lavarsi, questo è il problema più grande.
Al mattino tutti si fanno la doccia. Ma dico io, con ventiquattro ore disponibili al giorno, proprio tutti insieme bisogna farsi la doccia?
Non ho mai preteso niente dalla mia famiglia, li ho sempre assecondati, ma questa cosa non mi va giù, proprio no.
Ho i miei ritmi, le mie precedenze e le mie abitudini, l’ho già detto. Sono cose che porto con me sin da piccola.
Se si fa la doccia tutti insieme poi qualcuno la fa fredda quella stramaledetta doccia.
Io la doccia la devo fare al mattino e non in altri momenti, io sono stata abituata così, sin da piccola la doccia l’ho sempre fatta appena sveglia e questa situazione deve cambiare.
Sono anni che faccio la doccia ghiacciata perché nessuno mi ascolta, nessuno si preoccupa di me.
Non additatemi e non giudicatemi quindi se li ho ammazzati tutti: la doccia è un mio sacrosanto diritto.
   
 
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