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Autore: paie    11/04/2009    6 recensioni
[“Non posso occuparmi di lei ora, non ho abbastanza soldi per farla vivere ed essere felice. Per favore, prendetevene cura finché non sarò in grado di farlo io stessa. Il mio unico desiderio è che il suo nome sia Isabella. La lascio a buone mani. Addio.”] La vita è un susseguirsi di scelte ma l'uomo non potrà mai sapere le conseguenze che si avrebbero avute scegliendo l'altra via. Recensite in tanti, Paie.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charlie Swan, Edward Cullen, Isabella Swan, Renèe
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Scoperte notturne

 

Notte. Il vento soffiava forte e la pioggia batteva ininterrottamente sulle finestre delle case.

Una donna camminava sulle strade, infreddolita e stanca. Reggeva in mano una cesta in vimini che cercava di coprire con il suo stesso corpo. Continuava a guardarsi intorno finche non si fermò davanti una porta. Conosceva il proprietario e sapeva di potersi fidare ciecamente. Appoggiò la cesta all’ingresso, prese una busta da una tasca interna e l’appoggiò sopra. Suonò il campanello per due volte e, poi, andò via. Qualche minuto dopo, le luci della casa si accesero, un uomo in vestaglia, aprì la porta curioso di sapere chi l’avesse disturbato a quell’ora tarda, ma non vide nessuno, solo la cesta. Non sapeva che fare ma la curiosità era troppa e poi, pensò che se una persona lo avesse disturbato a quell’ora donandogli quella cesta, voleva dire che essa conteneva una cosa molto importante. Infine la prese e si chiuse dietro le sue spalle, la porta. Quando la pose sul tavolo, si accorse che dentro, c’era una lettera. La prese in mano, aprì il foglio che era piegato in due parti e iniziò a leggerla:

Non posso occuparmi di lei ora, non ho abbastanza soldi per farla vivere ed essere felice. Per favore, prendetevene cura finché non sarò in grado di farlo io stessa. Il mio unico desiderio è che il suo nome sia Isabella. La lascio a buone mani. Addio.”

L’uomo rimase sconvolto dalle poche ma dolorose parole che aveva appena letto. Ora sapeva cosa qual cesto conteneva ma voleva esserne più sicuro così, scoprì un po’ le copertine e vide una piccola bambina, i capelli, anche se corti e disordinati, erano di un marrone chiaro, la pelle candida e liscia, gli occhi erano beatamente chiusi. Dormiva. Era bellissima. Il cuore dell’uomo batteva forte. Questa era una delle sorprese che mai avrebbe immaginato di ricevere. Sebbene non avesse mai avuto l’occasione di badare a una bambina prima di allora, decise di seguire l’istinto. La prese in braccio, le diede un leggero bacio sulla fronte e si disse: “Sì, la chiamerò come la madre vuole. Il tuo nome sarà: Isabella.” Dopo di che la rimise nella cesta e la portò nella sua stanza da letto, pronto a prendersene cura come se fosse sua figlia.

 

 

 

Come ho detto nell’introduzione, la vita è una serie di scelte. Questa fic vuole dimostrare questa tesi. Spero che vi piaccia, Paie.

  
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