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Autore: cin75    22/05/2016    2 recensioni
Jared è un artista molto particolare e unico nel suo genere.
Jensen è un critico molto apprezzato e unico nel suo genere.
Entrambi hanno un passato alle spalle. Entrambi capiranno che devono vivere il presente. Entrambi faranno di tutto per avere un futuro insieme!!!
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Richard Speight Jr.
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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N:B:   piccolo avviso. Posterò questo capitolo e poi di seguito anche il finale della storia perchè per motivi di famiglia non so quanto e quando posso garantire sulla lettura e sulle pubblicazioni. Chiedo anche scusa per le storie che seguivo e su cui non avrò la stessa presenza delle altre volte. Mi scuso sul serio. Cercherò di rimediare.
Ma questa storia era alla fine ormai e mi dispiaceva davvero non terminarla. Per rispetto a chi la seguiva e la sta ancora seguendo.
Quindi questo è!
Grazie a chi ha seguito , a chi comprenderà e a chi anche con il solo pensiero mi starà vicino, perchè so che siete tutte persone fantastiche!!
Spero di ritornare presto.
Un bacio!
Cinzia.




“Ti lascio , Jensen! Tra noi deve finire. Adesso!” disse senza pensarci e senza troppi giri di parole.

Il respiro di Jared si bloccò in gola quando vide Jensen bloccarsi e vacillare appena. Sembrava quasi come se l’altro non avesse più la forza di muoversi.
Ed era così!
Jensen sentì quelle parole e quelle parole fecero più male dei colpi che aveva ricevuto in quell’assurda aggressione. Rimbombarono fragorose nel suo cervello. Ogni pensiero smise di essere coerente e istintivamente si chiese se fosse tutto vero o, per una triste sorte del destino, erano tornati indietro di mesi. Ad una assurda mattina in cui Jared gli confidava nel modo più doloroso che aveva dei dubbi su di loro. Sulla sincerità del loro amore.
Per un attimo fissò quello che aveva davanti: la cucina, i pensili, la scatola dei croccantini di Angel. Cercava in quelle cose una conferma che fosse tutto vero. Che non stava avendo un incubo. Che non c’era stato nessun salto del tempo.
Si girò lentamente e si ritrovò a fissare lo sguardo spaurito di Jared. I suoi occhi lucidi.
“Cosa?!” sussurrò.

Jared deglutì, più che altro per trovare la forza di rispondere. Di essere sincero.
“Sono stanco di mentire. A me. A te. Così non so che altro fare se non lasciarti.” ripetè cercando di sembrare più convinto in quella sua decisione così assurda e inaspettata.
“Mentire?...a me?...a te?...ma di che stai parlando, Jared?!” si ritrovò a chiedere incredulo.
E solo a quel punto Jared ignorò l’incertezza dei suoi pensieri e cercò di spiegare il perché di quella sua decisione.
“Andiamo, Jensen!!...quanto ancora devi soffrire per causa mia, per colpa mia!!” fece il giovane indicando la sua più che palese ferita e riferendosi anche a ciò che mesi prima era successo tra loro.
“Questo…” disse Jensen indicando quel maledetto tutore. “…questo non è colpa tua. La mente malata di Gil non è colpa tua…che cosa….che cosa….”
“Ma la sua cattiveria faceva parte della mia vita e io l’ho portata nella tua. Pensaci Jensen..” affermò convinto Jared, restando fermo nella sua decisione.
Fermezza che fece tremare Jensen. Non poteva accadere di nuovo.
“No…stai farneticando!” si costrinse a dire il biondo avvicinandosi al compagno.
“No..pensaci bene. Da quando mi hai conosciuto non hai fatto altro che soffrire perché stavo male, o perché ero in ospedale o perché avevo dubbi sul nostro rapporto o perché un folle psicopatico ti ha massacrato di botte.” elencò con astio tutto quello che aveva dovuto sopportare Jensen da quando stavano insieme , costringendosi ad ignorare il movimento quasi isterico della testa di Jensen che continuava  a negare quella sua presa di posizione.
“Da quando ti ho conosciuto non ho fatto altro che amarti, Jared!!” replicò, invece Jensen.
“Non dire così..”
“Per favore, non fare questo. Non fare questo a me, a te. A noi! Non di nuovo!!” esclamò cercando di riportarlo alla ragione.
“Non ce la faccio più a vederti stare male.” sembrò giustificare quella sua insana decisione.
“No…”
“Non lo meriti. Tu meriti di essere felice. Di avere accanto una persona che porti nella tua vita solo felicità e non pezzi di vita da rimettere insieme!” continuò soffrendo nel vedere il modo in cui Jensen lo guardava.

L’aveva ferito di nuovo. Gli stava facendo di nuovo del male mentre provava a non fargliene più.

“Io voglio nella mia vita , te. Voglio solo te!!”, fece Jensen avanzando ancora. “Dannazione Jared!!” imprecò alla fine, esasperato da tutto quello che sentiva e da quello che vedeva sul volto del compagno. “Me lo avevi promesso. Mi avevi promesso che non avresti mai più dubitato di noi.” sembrò, a questo punto, rimproverarlo.
“Io non dubito di noi. Non dubito del nostro amore. Non dubito di te. Io dubito di me. Io dubito di essere all’altezza del tuo di amore!” fu la rassegnata giustificazione
 
Lo schiaffo arrivò secco e improvviso sul volto del giovane che si ritrovò a fissare un Jensen che forse era ancora più sconvolto di lui a causa del gesto istintivo che si era ritrovato a fare.
 
“Jensen…” sussurrò Jared.
Jensen lo fisso con astio, con dolore e di certo c’era anche rimorso per lo schiaffo. I suoi occhi verdi brillavano di rabbia e di lacrime trattenute.
“Non osare mai più dire una cosa del genere.” fece stringendo a pugno la mano che aveva inferto il colpo. “Nessuno mi ha amato come tu sei stato capace di amarmi. Nessuno mi ha fatto sentire talmente vivo come mi sento vivo quando sono con te. La vita a volte fa schifo.” ammise, indicandosi il braccio ferito. “Alcune persone a volte fanno schifo. Ma da quando sto con te, da quando ti amo e so che tu ami me, quello schifo non mi fa più male perché so che ho te al mio fianco.” confessò con una tale amarezza che non sembrava essere una dichiarazione d’amore.
Poi Jared lo vide respirare profondamente. Lo vide tirare indietro le spalle e riprendere il controllo. “Ho bisogno di te , Jared. Dio solo sa quanto ho bisogno di te. Mi odio e mi fa paura rendermi conto di quanto ho bisogno di te.” confessò con un sorriso amaro. E poi addolcendo i suoi lineamenti con quella dolcezza che Jared aveva imparato a scorgere in ogni timida espressione: “Non vivo senza te, maledetto stupido!!” disse quasi in un singhiozzo.
Jared ascoltò quelle parole rapito. Dimenticò lo schiaffo. Ignorò il bruciore sul suo viso. E per quanto strana , ritenne che quella, era la dichiarazione d’amore più bella che avesse mai sentito.
Ed era per lui. Solo per lui.
Ed era un uomo meraviglioso, unico al mondo , che si dichiarava.
Si massaggiò appena la guancia che bruciava a causa dello schiaffo e poi riprese coscienza di quello che stava facendo.

Voleva lasciare Jensen per non farlo soffrire e invece l’unica cosa che aveva ottenuto era farlo soffrire ancora!

“Perdonami…perdonami…” disse solo annullando lo spazio tra lui e Jensen. Lo abbracciò. Lo abbracciò forte facendo attenzione alla spalla infortunata. “Sono uno stupido. Sono uno stupido. Oddio, perdonami….Perdonami…” quasi singhiozzava in preda al senso di colpa.
“Ok!” sussurro Jensen stretto in quell’abbraccio. “Ok!”
“…è che vederti soffrire…vederti stare male mi ha mandato fuori di testa…ho avuto paura. Ho avuto paura!! Perdonami…perdonami, amore mio. Amore mio grande!!!”
“Non azzardarti a lasciarmi Jared. Non azzardarti mai più a dire che vuoi lasciarmi!!” fu il pacato rimprovero da parte del biondo che comprese appieno quello che aveva confuso le idee del giovane amante e quindi , sollevato, da quel sperato rinsavimento, si rilassò tra le braccia del compagno che lo stava ancora tenendo stretto a lui.
“Mai più. Mai più. Non esiste…non esiste che io ti lasci!” disse poi spostandosi appena così da poterlo baciare.
Un bacio forte, intenso. Pregno di amore e disperazione. Un bacio in cui Jensen si lasciò guidare. Non era arrabbiato, non più. Aveva inteso perfettamente quello che aveva spaventato Jared, e ora, era solo felice che il giovane avesse capito che non c’era colpa in lui. Che potevano riprendere ad amarsi serenamente.
Le mani del giovane andarono ad incorniciare il volto del compagno , mentre Jensen cercava di stringersi a lui, il più possibile, ignorando il dolore alla spalla.
Non gli importava di sentire dolore. Lui voleva solo sentire Jared. La sua bocca. Il suo sapore. Il suo respiro. Il suo calore che lo avvolgeva. Voleva solo sentire Jared.
“Perdonami!” fece un ultima volta Jared, poggiando la sua fronte a quella di Jensen.
“No, perché non ho niente da perdonarti, amore mio. Dimmi solo che mi ami. Dimmi solo “Ti amo” e niente di quello che ci siamo appena detti, ce lo saremo detti!”  promise restando vicino al viso del compagno.
“Ti amo!” gli sussurrò sulle labbra Jared. “Ti amo immensamente!”
Jensen sospirò, felice, soddisfatto. Sereno.

E poi come se davvero niente fosse successo si allontanò appena dal compagno. Voleva cancellare quel quarto d’ora di assurdo panico e riprendere da quando Rich era uscito.
“Io stavo per prendermi un caffè, ne vuoi uno anche tu!?” domandò sorridente e nel girarsi verso il bancone della cucina, vide tutto sfocarsi e girare.
Sentì l’equilibrio farsi precario e le gambe farsi molli. “Cazzo!” si ritrovò ad imprecare, un attimo prima che le braccia di Jared lo afferrassero appena in tempo per non farlo cadere.
“Jensen…Jensen che hai?!” chiese apprensivo il giovane, che aveva preso ad accarezzargli preoccupato, il viso sudato.
“Niente. Tranquillo.” rispose Jensen che si passò una mano sul viso per riprendersi.
“Come niente? Sembrava che stessi per svenire!” parve rimproverarlo. “Chiamo Rich e ti porto in ospedale!” fece prendendo il cellulare.
“No!!” lo fermò Jensen. “Sono quei dannati antibiotici. Li ho presi poco fa, ma non  ho ancora mangiato e credo che…”
“Stupido incosciente!” lo ammonì Jared , facendolo sedere sul divano e lasciandolo solo per un attimo. Andò in cucina e tornò dal ragazzo con un intero cartone di pizza. “Mangia. Subito!” ordinò con tono severo.
Jensen obbedì e poi alzò il volto verso il compagno che continuava a fissarlo e ad assicurarsi che mangiasse. E sorrise.
“Che hai da sorridere? Mi hai fatto prendere un colpo!” lo rimproverò severo.
“Lo vedi?” fece ironico.
“Cosa?!” replicò dolcemente il giovane , alzandosi da dove era seduto e portandosi accanto a Jensen.
“Ho bisogno di te!”
Jared gli accarezzò il volto , di nuovo sereno. Restarono per un po’ a godersi quella tranquillità. Perfino il silenzio spezzato solo dai loro respiri sincroni.
“Sai? Sei la cosa più bella che io abbia mai visto. Prima di perdere la vista e dopo averla riavuta!” gli confessò Jared, dolcemente.
“E tu sei la cosa più bella che io potessi mai sperare di avere!” rivelò in un respiro che andò a confondersi con quello di Jared, prima di sparire in un dolcissimo bacio.
Fu un bacio lento, teneramente ipnotico. Le teste che si muovevano sinuose alla ricerca dell’angolazione perfetta. Le labbra che si stuzzicavano per poi scontrarsi appassionate. Le lingue unite in una danza perfetta e sensuale.
“Jared…” mormorò Jensen , spostandosi appena dalle labbra del compagno.
“Sì??!!” sussurrò Jared, spostandosi a baciarlo lungo il mento e poi scendendo piano verso il collo che si tese non appena le labbra di Jared si posarono calde e umide sulla pelle già di per se accaldata.
“Io…io….” biascicò Jensen e Jared si voltò a guardarlo. “Vorrei…”
Il biondo era accalorato, decisamente quanto lui. Gli occhi lucidi di desiderio. Le labbra che tremavano appena come se volessero dire qualcosa.
Qualcosa che lo stesso desiderio di Jared comprese.
“Ne sei sicuro?” chiese dolcemente Jared. “Possiamo aspettare ancora se….”
“No!” fu la risposta immediata, quasi allarmata, da parte del ragazzo. “Voglio stare con te. Voglio….te!”
“Ma….” cercò di rassicurarlo Jared, carezzandogli la spalla ferita.
“Faremo piano!” sussurrò arrossendo imbarazzato per quella sua insistenza. Poi alzò gli occhi e li fissò negli occhi chiari di Jared. “Ti amo. Ti prego fa’ l’amore con me, Jared!”

Il ragazzo sorrise, di un sorriso dolcissimo, innamorato, completamente conquistato e vinto dalle parole di Jensen. Si alzò dal divano e prese il cellulare dalla sua giacca, compose un numero e attese la risposta.
“Rich?!”
“Ehi!! sono davanti all’ingresso. Sto per salire!” fece l’amico.
“Già!! Sì!! No!! …senti, …non ho portato Angelo fuori prima di venire qui da Jensen. ti dispiace andare a casa mia e fargli fare due passi!?!”
“E le medicine di Jensen!?” chiese Rich anche se dalla voce di Jared aveva già intuito il perché di quella richiesta.
“Lasciale nella cassetta della posta. Scendo io a prenderle …..dopo!” rispose Jared.
“Dopo?.. “dopo” di che?!” lo provocò l’amico.
“Beh!! io…hem!!!....” balbettò preso alla sprovvista.
“Tranquillo, scemo. Ci vediamo domani mattina!” lo rassicurò Rich. “Jared?!”
“Sì?!” rispose prima di chiudere la comunicazione.
“Va tutto bene, ragazzo?!”
“Va tutto benissimo. E andrà ancora meglio!” fece guardando Jensen seduto di fronte a lui. Poi mise giù e lasciò il telefonino sul tavolo.
“Davvero va tutto bene e andrà anche meglio?” lo parafrasò Jensen, cercando la sua mano e stringendola quando Jared strinse la sua.

Jared, conquistato dal quel bellissimo contatto , non rispose, ma con movimenti gentili invitò Jensen ad alzarsi e a seguirlo verso la camera da letto. 
   
 
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