Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Pareidolia    22/05/2016    2 recensioni
Una rapina fallita, Lupin ferito gravemente e un killer che insegue Goemon e Jigen in macchina; l'unico rifugio è un capannone in rovina.
Questa storia si ispira al film Reservoir Dogs di Quentin Tarantino ma mantiene lo spirito della serie originale di Lupin; buona lettura!
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fujiko Mine, Goemon Ishikawa XIII, Jigen Daisuke, Lupin III, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Coi finestrini abbassati, attraversati dal forte vento primaverile delle campagne francesi, una piccola Fiat 500 attraversava la stretta strada sovrastata dal vasto cielo color arancio. Qualche metro più in là, alle sue spalle, una Impala del '67 scura e scintillante la inseguiva con insistenza, senza perderla di vista nemmeno per un secondo, intenzionata a raggiungerla ad ogni costo.

-Maledizione, non ci molla più!- Gridò l'autista del veicolo più piccolo, premendosi il cappello sulla testa per paura che volasse via a causa del vento.

-Jigen laggiù c'è un capannone, potremmo rifugiarci all'interno.- Gli disse con tono calmo e distaccato Goemon, seduto accanto a lui. Nella sua voce si poteva percepire, però, una strana tensione che quasi mai il pistolero aveva avvertito. Sapeva, però, che quello indicava il fatto che fossero davvero nei guai e che difficilmente ne sarebbero usciti. Steso sui sedili posteriori, Lupin gemeva sommessamente per una grossa ferita da arma da fuoco al fianco sinistro il cui sangue gli macchiava l'intera camicia. Nonostante avesse perso i sensi il dolore lo seguiva anche nel sonno, come se non volesse affatto abbandonarlo.

Jigen guidava con sregolatezza, sforzando al massimo il motore truccato della vecchia ma ancora potente Fiat 500 che attraversava la strada a 150 Km/h nel disperato tentativo di sfuggire al proprio inseguitore. Erano pochi i veicoli lungo quella strada, per non dire che quasi non c'era nessuno ma, di tanto in tanto, dall'altra corsia comparivano degli abbaglianti fari di grossi camion che occupavano quasi tutta la strada e, se normalmente qualcuno si sarebbe dovuto fermare da un lato per permettere al mezzo di passare, il pistolero accelerava ancora di più riuscendo a infilarsi tra i veicoli e la fila di piante che si stagliavano ai lati dell'asfalto. L'Impala, invece, pareva del tutto indifferente e senza alcun problema eseguiva la stessa manovra, quasi senza nemmeno produrre alcun rumore ma spaventando ancor più gli autisti dei camion grazia all'aspetto minaccioso che aveva. Il solo vedere i fari luminosi di quel veicolo alle proprie spalle innervosiva Jigen al punto che voleva spararle contro ma doveva concentrarsi sulla guida, doveva riuscire a far perdere le proprie tracce e raggiungere il grosso capanno che scorgeva in lontananza, immerso nel tramonto.

Stringendo i denti e schiacciando così il filtro della sigaretta che teneva in bocca, affondò ancora di più il piede sull'acceleratore, svoltando all'improvviso alla prima deviazione che si trovò davanti. Come sperava nessuno apparve lungo quel sentiero e così, tirando un sospiro di sollievo, rallentò fino a fermarsi accanto ad un grosso albero. Fissò un attimo la sigaretta, ormai spenta e la gettò fuori dal finestrino, in mezzo alla strada.

-Secondo te se la caverà?- Domandò a Goemon.

-Penso di sì, la ferita non è molto grave ma dobbiamo raggiungere in fretta un posto tranquillo e pulirgliela.- Rispose il samurai, tenendo gli occhi socchiusi fissi sulla propria spada.

La Fiat ripartì, raggiungendo il grosso edificio tramite una strada secondaria.

Si trattava, probabilmente, di una vecchia fabbrica ormai in disuso, abbandonata da tempo, e in procinto di essere demolita. Tutt'attorno era stato infatti allestito un cantiere ma in quel momento non c'era nessuno, probabilmente i lavori erano stati momentaneamente interrotti. All'interno numerosi scatoloni pieni di attrezzi di vario tipo e mobili rimasti da portare via giacevano un po' dappertutto, coperti dalla polvere; la luce, però, ancora funzionava. Parcheggiarono sul retro e, una volta entrati, non accesero nulla per paura di farsi notare troppo. Subito stesero Lupin a terra, pulendo prima il pavimento. Jigen perlustrò rapidamente tutte le stanza, tenendo pronta la pistola ma, non trovando nessuno, si limitò a sciacquarsi il viso dal sudore e tornò da Goemon, il quale si stava occupando della ferita del loro compagno. Quest'ultimo si contorceva dal dolore, senza smettere di gemere; il suo viso era contratto in una smorfia che mai prima d'ora aveva nemmeno lontanamente sfiorato il suo volto e ancora non era rinvenuto, poiché la perdita di sangue gli aveva tolto ogni energia.

-Ma cosa diavolo è successo? Stava andando tutto così bene e poi quel tipo è spuntato fuori all'improvviso! Dev'essere tutta colpa di quella maledetta donna, ne sono certo!- Sbraitò il pistolero, calciando uno scatolone.

-Agitarsi non servirà a nulla, Jigen. E' ovvio che si tratta di una trappola ma ancora non sappiamo nulla di cosa sia in realtà successo là dentro. Quando Lupin si riprenderà ne parleremo meglio.- Cercò di calmarlo Goemon, dopo aver ritrovato la propria quiete.

-E allora come faceva a sapere che ci trovavamo lì proprio in quel momento? Era dentro la stanza blindata, del tutto impossibile che si trovasse là per puro caso e poi era preparato alla situazione. Lo sapeva e anche molto bene, ci scommetterei la pistola che è stata lei ad informare Beltrand del furto.-

-Lo so Jigen, anche a me qualcosa non convince in questa storia.-

   
 
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