Il prezzo da pagare 

Oikawa ride.
Oikawa piange.
Oikawa mente.
Oikawa fa quei falsi sorrisi che gli fanno andare il sangue alla testa.
E poi Oikawa è viziato, vanitoso e sembra un bambino in cerca di attenzioni
Oikawa lo fa arrabbiare in continuazione e ogni volta vorrebbe dargli un pugno, e lo fa, eccome se lo fa.
Ma Oikawa gli fa provare sensazione nuove.
Oikawa lo ama.
E lo fa sentire amato.
Oikawa avrà anche mille difetti, ma è suo, solo suo, guai a chi glielo tocca.


Hajime corre
Sente la milza dolergli e vorrebbe prenderla e togliersela in modo tale da non sentire più quel dolore allucinante.
E vorrebbe cacciarsi dal petto anche il cuore, magari così smetterebbe di soffrire.
È buffo come Hajime vuole davvero non soffrire e per far questo soffre.
Soffre perché corre sotto quel diluvio.
Soffre perché non si ferma.
Soffre perché ricorda.
E i ricordi fanno così male, impressi nella sua memoria, sono delle luci sfavillanti contro la dura realtà.
Una realtà che Hajime sa di non voler accettare.
Perché non può, perché se si arrendesse ad essa sa che non potrebbe più tornare indietro.
Fatti una vita nuova
Ma Hajime non vuole, non vuole cazzo perchè Hajime vuole lui.
Vuole Oikawa Toorou e basta perché avrà anche mille difetti ma è suo e solo suo e guai a chi glielo tocca, prenderebbe a calci colui che ci proverebbe.
Hajime all'inizio è rimasto stupito perché colui che gli ha portato via il suo Toorou non è un lui bensì una lei è Hajime sa che è difficile prenderla a calci.
In fondo lui è sempre stato così rispettoso e la mamma gli ha sempre insegnato che “le donne non si toccano nemmeno con un fiore”
Ma quella non è una donna, è una sporca puttana e se solo sapesse dove si trovasse la prenderebbe a calci fino a farla svenire in modo tale che non dia fastidio più a nessuno, che gli ridia il suo Toorou.
Iwaizumi si ferma e respira velocemente, deve riprendere fiato e intanto ride perché dicono che l'amore porti alla pazzia e forse è proprio vero.
Pensa che sia stupido a fare pensieri tanto sciocchi, eppure adesso vorrebbe proprio incontrarla quella sporca puttana e gridargli che vuole indietro il suo Oikawa perché è suo e solo suo e lo ama terribilmente.
Lo ama così tanto che è diventato di importanza vitale e adesso vorrebbe solo stringerlo nel letto, respirare il profumo dei suoi capelli e sussurrargli quelle parole taboo.
Hajime spalanca gli occhi, come colto da un'improvvisa folgorazione.
E allora riprende a correre, più forte di prima, con più ansia, con una meta ben precisa.
Arriva su un ponte.
Da piccoli lui e Oikawa attraversavano spesso quel ponte, dall'altra parte c'era un parchetto dove giocavano insieme.
Hajime era sempre a caccia di coleotteri, quelli grossi e neri, quelli che facevano schifo a Oikawa.
Si ricorda che lui gonfiava le guance in un modo assolutamente tenerissimo e si lamentava del fatto che avrebbe di gran lunga preferito fare qualche palleggio piuttosto che trovare quei mostri.
Allora Iwaizumi sbuffava lamentandosi di come Oikawa fosse poco virile, che alla fine lui riusciva sempre a convincerlo con quel faccino paffuto.
E allora Iwaizumi abbandonava il retino e prendeva la palla arancione, quella che si usa in spiaggia.

Adesso Hajime è su quel ponte che lo può portare o nel parchetto oppure dalla parte opposta, dove c'è casa sua.
Oppure giù, nell'acqua nera in un tuffo che sicuramente lo porterebbe dritto da lei.
Alla sporca puttana.

Hajime si aggrappa al ponte e si affaccia in giù in una pozione maledettamente instabile.
Inizia a urlare.
Urla il suo rancore, la sua rabbia, il suo dolore.
Perché Oikawa ha un sacco di difetti, ma diamine lui lo ama.
Lo ama così tanto che sarebbe anche disposto a buttarsi da quel ponte, per rincontrarlo.
E allora inizia ad urlare alla sporca puttana “perché?”
“Perché” che vagano nell'aria.
Le urla di un diciassettenne abbattuto e depresso, un diciassettenne che ha perso il suo grande amore, che ha perso una parte di lui.
Digrigna i denti ricordando ciò che è successo poche ore fa e si dà la colpa, perché è tutta colpa sua.
È solo colpa sua se Oikawa è morto.

Inizio flashback

< Smettila Shittykawa, così ti farai male seriamente e addio pallavolo >
< Tranquillo Iwa-chan, faccio qualche altra schiacciata e poi smetto >
< Non pigliarmi per il culo >

Iwaizumi è arrabbiato e cammina velocemente verso di lui, lo guarda male e lo prende per la collottola.
Oikawa ricambia lo sguardo e lo guarda dall'alto.

< Voglio fare qualche altra schiacciata Iwa-chan >
< Non è colpa tua se oggi abbiamo perso, sfinirsi in questo modo, questa cazzo di punizione che ti vuoi autoinfliggere non porterà da nessuna parte! >
< Iwa-chan se oggi abbiamo perso è per colpa mia, e questa non è una punizione! Voglio semplicemente allenarmi, che problema c'è? >
< NON PIGLIARMI PER IL CULO >

Iwaizumi non pensa molto quando lo spinge verso il muro e lo fa sbattere ad esso, non si rende conto dello sguardo stupito di Toorou e della sue urla.
È arrabbiato perché se oggi hanno perso è sopratutto per colpa sua e vedere Oikawa in questo stato lo fa andare fuori di testa, letteralmente.
Odia il fatto si prenda la colpa tutta lui.
Ha delle spalle troppo piccole per sorreggere quel peso, bisogna essere almeno in due.

< Dovresti smetterla con questo...questo, beh questo “prezzo da pagare” >
< Non c'è nessun prezzo da pagare Iwa-chan! >
< Questo è quello che dovresti capire tu! Cazzo Toorou perché fai sempre così? In campo si gioca in sei e si perde in sei >
< Ma io sono il capitano! >
< E hai fatto il tuo dovere da capitano! Ma sei solo un essere umano, non sei tanto più speciale degli altri! >

Oikawa lo guarda con occhi sbarrati e abbassa le testa, stringe i pugni e digrigna i denti.
La voce gli trema.

< Hai ragione tu Iwa-chan, tanto sono uno dei tanti, una persona comune che non ha nulla di speciale... >
< NO! Non è questo che intendo voglio solo dire che... >

Ad Iwaizumi muoiono le parole in bocca quando lo vede piangere.
Piange e sorride e sembra un angelo dannato.
Gli asciuga una lacrima piano.
L'ha visto un sacco di volte piangere, ma questa volta è diverso.
Si aspetta che il suo fidanzato si abbandoni al suo petto e che si sfoghi su di lui, ma non è quello che fa.
Oikawa si alza barcollante e si asciuga goffamente le lacrime.
Hajime resta fermo mentre sente il portone della palestra chiudersi.
Ha gli occhi vacui, fissa il pallone, ma non lo vede.
Ha un sacco di pensieri nella sua testa, ma non vuole pensare.
Gli fa male...
Si alza qualche minuto dopo, stanco come se avesse corso per chilometri.
Prende la borsa ed esce.
Fuori piove, ma lui non ha un ombrello e onestamente non gli interessa.
Cammina lentamente con le mani in tasca quando all'improvviso sente una stretta al cuore e sa che c'è qualcosa che non va.
Allora si risveglia da quel sogno e inizia a correre e vorrebbe scappare.
Vede ciò che non avrebbe mai voluto vedere.
Si avvicina urlando il suo nome, ma è troppo tardi ed è solo colpa sua.
Il camion che ha slittato sulla curva bagnata e non ha visto la figura cupa di Oikawa.
È così bello anche adesso.
Su quella strada grigia dipinta di rosso, con i capelli spettinati e il sorriso sulle labbra.

< Ho p-pagato il mio prezzo Iwa-clan? >
< Non parlare stupido! >

Iwaizumi appoggia la sua testa sulle proprie ginocchia.
Vede delle persone avvicinarsi, ma non ci fa caso.
Piange e nega con la testa.
Si mette a pregare e accarezza la guancia bianca di Oikawa.

< S-sei uno stupido, non devi pagare un bel niente >
< Ti amo Iwa-chan >
< Andrà tutto bene, vivrai >
< Fatti una vita nuova Iwa-chan >
< Andrà tutto bene >

Per una volta i ruoli si sono invertiti perché Hajime piange e Oikawa lo rassicura con quel suo sorriso sincero.

Hajime avvicina lentamente il suo volto a quello del suo capitano.
Le labbra si incontrano in un bacio casto.
Un bacio che sa di amore e di dolore.
Quando alza la testa il sorriso di Oikawa è il più bello che abbia visto.
Arriva una signora, crede che sia un medico.
Abbassa gli occhi ad Oikawa.
Così sembra che stia dormendo sussurra, e glielo portano via.
Lo portano via e Iwaizumi non fa niente per fermargli.
Forse è troppo straziato.
Forse è morto anche lui con Oikawa.

Fine flashback

Il ragazzo dai capelli corvini si siede sul ponte fradicio anche se ora piove un po' di meno.
Forse se cercasse di prendere a calci la morte Oikawa non glielo perdonerebbe mia.
Hajime chiude il pugno così forte da farsi uscire il sangue.
Guarda verso l'altro e fra le nubi grigie vede un fascio di luce.
Forse glielo doveva.
Doveva vivere anche per lui.
Non doveva mollare.
Quando la vita è ingiusta bisogna continuare a lottare.
Hajime si alza e se ne va via traballante, va verso il parchetto.
Sono le dieci di sera all'incirca, piove e fa freddo, ma Hajime si mette a cercare un coleottero.
Lo trova, è grosso e nero, proprio di quelli che fanno schifo a Oikawa.
Lo trova e si sdraia sull'erba bagnata alzando il braccio verso l'alto, guardando il coleottero.
Sorrise debolmente.
Avrebbe vissuto anche per lui.
Era il suo prezzo da pagare.
Un'esistenza senza Oikawa.




Angolo autrice

Hey, è la mia prima volta nel fandom di haikyuu e sono parecchio emozionata!
Volevo scrivere una IwaOi ed è uscita di getto, lo so che è un mare di angst gomene però a me farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate, anche un commento breve sarebbe ben accetto.
Anche critiche costruttive ovviamente.
Credo di essere stata abbastanza OOC con Iwaizumi però è una situazione particolare quindi secondo me è plausibile, comunque ringrazio tutti coloro che sono arrivati fin qui.

Baci
K