Those lips
 
 Le sue labbra emanano una risata sprezzante.
 Quelle stesse labbra che sono state spesso oggetto del tuo desiderio.
 Quelle stesse labbra che, un tempo, hanno formulato frasi che sono state capaci di farti innamorare ancora di più.
 Di farti sorridere.
 
 Preferisco morire, piuttosto che stare con voi, Guy di Gisborne.
 
 Quasi stenti a crederci che queste parole siano uscite proprio da quelle labbra, dalle stesse labbra che un bellissimo giorno hanno lambito con passione le tue.
 Ti fermi, pregando Iddio di trovarti in un incubo.
 Non può aver pronunciato quelle parole.
 Non lei.
 
 Io sposerò Robin Hood.
 
 Tra tutti i nomi che avresti voluto sentire, questo è senz’altro l’ultimo.
 Robin Hood.
 Il tuo rivale.
 Quel ragazzino che, da quando hai memoria, hai desidero visceralmente di vedere morto, immerso in una pozza di sangue, del suo sangue.
 
  Io amo Robin Hood.
 
 Improvvisamente ti rendi conto che i tuoi timori non erano infondati: la donna di cui sei follemente innamorato ha sempre avuto un altro uomo nel cuore, lo stesso uomo per il quale nutri un astio che va oltre ogni misura.
 Lei ti ha sempre preso in giro: tutti i sorrisi, tutte le attenzioni che ti elargiva avevano un loro scopo ben preciso.
 Mentre tu ti crogiolavi nell’amore per lei e speravi che i tuoi sentimenti venissero corrisposti, lei si dilettava con quel fuorilegge insignificante.
 Quel fuorilegge che più di una volta ti ha umiliato pubblicamente.
 
 Io amo Robin Hood.
 
 Ripete questa terribile frase con risolutezza, causandoti un dolore indescrivibile nel ventre.
 La sua voce è decisa, non possiede nemmeno l’accenno di un tremito a tradirne la baldanza.
 Non sta mentendo, ciò che dice è il vero e vuole che tu lo capisca.
 
 Preferisco morire, piuttosto che stare con voi, Guy di Gisborne. Io sposerò Robin Hood. Io amo Robin Hood.
 
 Queste parole turbinano pericolosamente nella tua mente, annebbiandola, indebolendola.
 Il tuo braccio agisce per te, senza che tu possa controllarlo: si allunga, per far sì che la spada penetri il corpo esile della lurida traditrice che hai davanti.
 Improvvisamente la sua espressione muta: non c’è più quel sorrisino soddisfatto a incresparle le labbra, bensì una smorfia di dolore, dovuta alla lama che le ha appena trapassato il ventre.
 La stringi a te, continuando a pregare Dio di svegliarti presto.
 Ora sei pentito di quello che hai fatto e vorresti con tutto te stesso tornare indietro.
 La tieni tra le tue braccia, come se stessi cercando di impedire alla morte di portartela via.
 Ella ti rivolge un ultimo sguardo, ricco di rabbia, di dolore, di risentimento e di paura. Lo sguardo di chi è consapevole di star morendo.
 Tu fissi le sue labbra, mentre un’opprimente sensazione di mestizia ti pervade, perché sai che questa è l’ultima volta che le contempli.
 
L’Antro di Lucri:
 
MUAHAHAHAHAH. MUAHAHAHAH. MUAHAHAHAH! Muori, brutta…
Oook, mi fermo qui prima che partano censure all’infinito xD.
Questa è mia la primissima fanfiction nel fandom di Robin Hood, e ho voluto incoronare il mio approdo in questa sezione con una flash su una scena che ho letteralmente adorato.
Fan di Richard, ora mi rivolgo a voi: non avete goduto in questa scena? Io tantissimo, muahahahah U.U (salvo per il povero cuoricino di Guy, spezzato in due).
Adoro il personaggio di Guy di Gisborne, dal primo momento che l’ho visto; lo trovo immensamente interessante, così ho voluto cimentarmi in un lavoro di introspezione che riguarda lui, in un momento un po’ critico (un po’ tanto critico, eheh).
Spero che le fan di Lady Marian non me ne vogliano per i miei commenti poco carini di prima, ma quella cozza non la posso proprio patire U.U
Un bacione e spero che la fanfiction via sia piaciuta! ;-)
 
Lucri