22/05/2016
0 recensioniAnd they lived together, happily ever after.
La prima cosa che John percepisce è il calore.Un calore gentile, che lo avvolge come una coperta, l’amorevole carezza di un genitore.
La prima cosa che John sente è un coro discordante di voci sorprese.
Sa che sono quelle di tutti.
Apre gli occhi.
Il primo colore che John vede è il verde.
Migliaia e migliaia di sfumature di verde, nelle foglie degli alberi, nell’erba all’ombra dei tronchi, ovunque, così brillante da fargli quasi male agli occhi.
Il secondo colore che John vede è l’azzurro. L’azzurro del cielo, attraversato da bianche nubi che sono come batuffoli di cotone, o di zucchero filato.
John si gira, e ci sono tutti.
C’è Karkat, il volto, per una volta, disteso in un’espressione serena, con gli occhi rivolti al cielo.
C’è Calliope, con gli occhi sgranati dallo stupore, mentre si china ad osservare l’erba come se fosse la più grande meraviglia del mondo.
C’è Jane, che si appoggia al proprio padre e guarda tutti gli altri con sguardo felice.
C’è Dirk, c’è Jake, Rose, Kanaya, Terezi, Roxy.
E ci sono gli altri.
Alcuni non li riconosce subito. È normale, dopotutto non li ha mai visti.
Alcuni sembrano più adulti, altri meno. Alcuni hanno qualche somiglianza con i suoi amici. Uno ha le corna simili a quelle di Karkat, indossa un maglione rosso ed al collo porta un fischietto. Uno ha delle grandi corna e un vestito da scheletro. Una ha delle corna che sembrano orecchie di gatto ed un cappello blu.
Altri invece li conosce.
C’è Nannasprite, ma non è più uno sprite, è una persona vera e ride mentre il suo braccio staccato fluttua vicino a lei. C’è Jasprosesprite^2, che ridacchia sotto i baffi, che sono dei veri baffi di gatto. C’è Tavros, anzi, più di uno. Ci sono più versioni di tutti quanti, ad essere sinceri.
Ci sono così tante persone. Alcune sembrano stupite di trovarsi lì, altre meno.
Ma tutti, tutti quanti hanno gli occhi di persone vive.
John sorride, mentre il sole del nuovo mondo si staglia alto nel cielo.
C’è tantissima gente, pensa John.
C’è un sacco di lavoro da fare.