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Autore: Scorpion550    23/05/2016    1 recensioni
L'uomo? l'uomo ha preso qualcosa da ogni animale, guardando con attenzione e studiando bene i particolari, ogni animale ha un comportamento umano, anzi, molti di loro sono più umani di noi.
Spero di avervi spinto a dare un'occhiata
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOI
Esisteva una sola parola che potesse descrivere la sua vita: omologata.
Viveva in una città uguale a tutte le altre, con un sistema gerarchico uguale agli altri: regina, soldati e lavoratori, anche il loro aspetto: uguale agli altri membri della comunità: tutti completamente neri.
La vita era monotona, monotona all’inverosimile, soprattutto per i costruttori come lui: loro si dovevano limitare ad espandere la città creando continuamente nuove aree e rinforzarle, i soldati, invece, si occupavano di procacciare il cibo e di difendere i confini, erano enormi rispetto a noi lavoratori, con armi possenti in grado di uccidere con facilità, infine sopra tutti vi era lei: la regina, colei che dettava legge e si occupava di incrementare la nostra popolazione, per questo andava protetta anche a costo della propria vita.
I soldati che tornavano dal limitare più estremo dei nostri territori parlavano dell’avvistamento di alcune truppe rosse che si aggiravano nelle loro vicinanze, ma mai nulla di preoccupante. Persino i draghi verdi e i tessitori non potevano nulla dinanzi alla forza combinata di una ventina di soldati. Gli unici contro cui non abbiamo mai potuto nulla sono i giganti, loro ci ignorano, ma spesso finiscono per distruggere le nostre città per sbaglio.
Alla fine la mia vita qui non andava troppo male, ognuno adempiva al lavoro a cui è stato destinato alla nascita.
Poi avvenne la catastrofe: le truppe rosse si mossero sul piede di guerra verso la nostra colonia, ruppero le nostre linee difensive impreparate e invasero la città, a noi costruttori venne detto di nasconderci, in modo da riparare i danni una volta eliminato il pericolo.
Improvvisamente la vedo, una truppa rossa, si sta dirigendo verso la camera della regina? Devo fermarla! Con i miei miseri attrezzi da costruttore mi lancio verso il nemico, devo rallentarlo, devo dare tempo ai soldati di riprendere sotto controllo la situazione. Pare funzionare, ha smesso di muoversi, ma so anche cosa succederà ora.
Mi sento sollevare, sono inerme davanti a lui, è tutto molto rapido, mi decapita.
Nei miei ultimi secondi di vita vedo uno dei nostri soldati raggiungere il nemico ed ingaggiarlo.
Ora posso essere felice di morire, ho protetto la regina, ho adempito al mio compito.
La vita di una formica è tutta in funzione della regina, una volta sparita quella l’intero formicaio muore.
   
 
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