Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Ace of Spades    23/05/2016    3 recensioni
“Mio padre non era così, prima di perdere mia madre era un'altra persona. Di sicuro non una dolce e carina, ma almeno era una persona. Dopo la morte di sua moglie è diventato un mostro senza sentimenti, animato solo da ciò che ci potrebbe essere di più oscuro dentro un cuore vuoto.”
Degli occhi neri lo fissarono.
“Come se avessero aperto il Vaso di Pandora”
“Aperto? Direi più che è caduto al suolo e si è frantumato. Quando si perde una persona amata in modo traumatico è come perdere il sostegno che ti teneva sulla retta via, come la colonna su cui posava il Vaso. Senza quella, le piaghe dentro al tuo cuore prendono vita e ti divorano da dentro”
“Ho sempre trovato quel mito abbastanza insulso”
“Come mai?”
“Sai perchè esiste il detto ‘la speranza è l’ultima a morire’? Perchè è l’ultima che esce dal Vaso di Pandora. Ma perchè dovrebbe essere l’ultima se è ciò di cui si ha più bisogno?”
“Perchè le speranze le hanno le persone, ma i destini li distribuisce il diavolo.”
•••
DoflaCroc + Mihawk / AkaTaka/ KiddLaw/ KillerPenguin.
Genere: Angst, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Crocodile, Donquijote Doflamingo, Drakul Mihawk, Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

24) " Il posto migliore per nascondere qualsiasi cosa è in piena vista.















 

Crocodile sollevò una gamba pronto a tirargli un calcio, quando successe qualcosa che nessuno dei due aveva previsto.
 

". . . eEEEETCIÙÙ!" 
 

Doflamingo starnutì senza riuscire a trattenersi, tutto per colpa di quei maledettissimi capelli neri che gli avevano solleticato il naso.
Sfortunatamente lo starnuto era stato un bel po' forte e non aspettandosi una cosa del genere Crocodile era capitolato in avanti, appoggiandosi alle ante socchiuse che non ressero il suo peso, quindi si ritrovò per terra tirandosi dietro anche il biondo, che gli si spalmò sopra.

Si stavano ancora lamentando per la caduta quando una voce li colse alla sprovvista.

"Tana per voi" disse Mihawk abbassandosi e mettendosi a chinino, dando un buffetto sulla fronte di Crocodile e uno scappellotto sulla nuca di Doflamingo; il primo sbuffò passandosi una mano tra i capelli e il secondo rotolò di lato mettendosi a pancia in su.

"Mancavate solo voi" commentò Vergo arrivando dal corridoio.

"Come ha fatto a trovarti?" domandò curioso il biondo al nuovo arrivato.

"È alquanto imbarazzante dirlo, ma è inciampato ed è caduto sopra la pianta dietro la quale mi ero nascosto" rispose grattandosi la nuca.

"E poi sono andato a caso, sono passato qui davanti e non c'era nessuno, ma poco dopo ho sentito uno starnuto" concluse Mihawk guardo l' armadio.
"Ma eravate entrambi... no, non voglio saperlo. Tocca a uno di voi due"

Crocodile si alzò in piedi scocciato mentre una vena pulsava pericolosamente sulla sua fronte; la causa del suo malumore si pulì i pantaloni un po' impolverati e si girò a fissare gli altri.

"Bhe, dato che manchiamo solo noi ti lascio volentieri andare per primo" commentò rivolgendosi al coccodrillo, il quale assottigliò lo sguardo.
Non sprecò neanche tempo a chiedergli il motivo dato che l'altro concluse con un "io ti sto dietro, come sempre~" che gli fece alzare gli occhi al cielo.

Crocodile si mise in posizione e cominciò a contare; se pensavano veramente che avrebbe perso si sbagliavano di grosso. Sarà anche stata una pagliacciata ma ormai era una questione di principio.

I tre sfidanti corsero via e si sparpagliarono.
Il moro finì di contare e si passò stancamente una mano tra i capelli.
Volevano giocare? Ottimo. Avrebbe fatto in modo che nessuno di loro ne uscisse vincitore.

Dopo qualche minuto si mosse con un ghigno sul volto e un piano in mente ben  preciso.
Trovare Mihawk fu facile; bastò andare nelle cucine, prelevare una fetta di torta, posizionarla sulle scale e attendere che il dolce profumo fungesse da esca al povero falco.
E così accadde.

"Tana per te" gli disse passandogli una mano sui capelli e oltrepassandolo, lasciando che si gustasse il suo dolce seduto su un gradino.

Ora toccava al cagnolino del rompipalle. Probabilmente era quello più difficile da trovare dato che non lo conosceva bene e non sapeva che posti preferisse o come farlo uscire allo scoperto.
Poi però gli venne un'idea.
Si nascose dietro un angolo al primo piano e cominciò a parlare.

"È ovvio che quel menomato non potrà mai battermi, io sono molto meglio di lui. Non capisco proprio come faccia a mostrare la sua brutta faccia in giro ogni giorno, quegli occhiali sono ridicoli e la sua camminata sgraziata lo rende decisamente divertente. E pensare che qualcuno lo reputa intelligente, ma per favore, scommetto che è scappato con la coda tra le gambe per non farsi trovare dal sottoscritto e-"

"Rimangiati quello che hai detto sul Signorino"

Crocodile si girò verso il corridoio sorridendo.
"Tana per te"

Vergo aprì la bocca per dire qualcosa ma capì di essere caduto in una trappola fin troppo stupida e non riuscì a dire niente.

"Niente di personale, sapevo che non avresti resistito a difendere il tuo amichetto"

Il ragazzo lo guardò curioso.
"Come facevi a sapere che ero qui?"

"Non lo sapevo, era una possibilità."

"E se avessi trovato il Signorino?"

Crocodile si allontanò salendo le scale.
"Non correvo nessun rischio dato che so esattamente dove si è nascosto quella testa bacata"

Il moro arrivò al secondo piano e sospirò; alla fine era stato piuttosto semplice, ora ne rimaneva solo uno.
E per sua sfortuna lo conosceva abbastasta.

Camminò fino ad una porta con attaccato un fenicottero rosa; abbassò la maniglia ed entrò.
La camera era in penombra, si distinguevano i mobili ma non c'era nessuno.
Fece un passo all'interno finchè una mano non lo strattonò facendolo finire sopra il letto orribilmente rosa.

"Fufufu~ Croco-chan come facevi a sapere dov'ero?"

Il moro sollevò gli occhi al cielo per la milionesima volta e si girò trovandosi il volto di Doflamingo troppo vicino.
Il fatto di essere sdraiato con i gomiti piantati sul materasso non aiutava.

"Perchè sei prevedibile" commentò godendosi la smorfia fintamente offesa dell'altro.
"Non avevi detto che mi avresti fatto provare questo letto? Dato che pensi con le parti basse era più che logico che saresti venuto qui e avresti aspettato che entrassi da quella porta per soddisfare le tue più sfrenate fantasie"

"Per risponderti" sussurrò divertito il biondo a pochi centimentri dalla sua bocca "penso con le parti basse solo quando ci sei tu nelle vicinanze. E comunque non sapevo fossi così interessante ai tuoi occhi, pensavo che la maggior parte del tempo non mi ascoltassi"

"Non montarti la testa, io ascolto e ricordo, non si sa mai cosa potresti dire, magari potrei pure ricattarti"

"Ne dubito. Ma dato che sapevi cosa ti sarebbe successo se fossi venuto qui deduco che tu non abbia obiezioni a riguardo" concluse sbrigativo Doflamingo infilando una mano sotto la camicia del moro.

Crocodile sorrise e si avvicinò ulteriormente alle labbra dell'altro.
"Vedi" disse prendendolo per il colletto della maglietta "con me non dovresti abbassare la guardia in questo modo".
Prese con entrambe le mani il colletto e posizionò i piedi sulla pancia del biondo, poi spinse all'indietro e lo fece ribaltare alle sue spalle, mandandolo a gambe all'aria sul suo stesso letto.
"Tocca a te contare. Ah, tana per te" concluse uscendo dalla camera.

Doflamingo portò le mani sotto la testa e sorrise.
"Quanto ti odio"



 

Crocodile scese le scale e raggiunse gli altri due al piano terra; data la faccia soddisfatta, Mihawk aveva gradito la torta.
"Manca solo Doflamingo" disse quando lo vide arrivare. "Lo hai trovato?"

"Certo, ora tocca a lui stare sotto" rispose sorridendo mentre il biondo in questione scendeva le scale e si avvicinava.

'Allora non era un bleuff, sapeva sul serio dove trovare il Signorino' pensò Vergo guardandolo.

"Sì, l'unico momento in cui io potrei mai finire sotto" commentò Doflamingo affiancandolo.

Crocodile non gli rispose ma non gli sfuggì il mezzo ghigno sul suo volto.

Proprio mentre stavano per dare il via all'ultimo round, una voce li interruppe.

"Scusate"
Minako apparve con la solita espressione indifferente.
"Non volevo disturbarvi, ma pensavo voleste sapere che Vostro Padre è appena tornato"

Doflamingo sbuffò mentre Crocodile e Mihawk si scambiavano un'occhiata. Vergo rimase impassibile ma la cosa preoccupava pure lui.

"Non doveva tornare oggi" sussurò il biondo rivolto alla cameriera.

"Non so molto, prego vi accompagno da lui" disse Minako voltandosi e camminando.

Il gruppo di ragazzi non parlò in quel tragitto, ognuno preso dai propri pensieri.

Dopo poco sentirono una voce profonda e alterata che capirono appartenere al capo famiglia.
"Com'è potuto accadere che quel pezzo di merda entrasse in casa mia senza che nessuno lo fermasse? Voglio delle spiegazioni! Qui qualcuno- oh, figliolo"
L'uomo si interruppe quando vide Doflamingo.
"Padre"

Crocodile e Mihawk si ritrovarono a fissare un uomo abbastanza alto, con capelli biondi e un buffo ciuffo; su un occhio portava un monocolo ed era vestito con giacca e cravatta. Sarebbe stato quasi perfetto se non fosse stato per le scarpe viola e bianche e i calzini arancioni.

'Decisamente un Donquixote' pensarono entrambi.

"Come mai siete tornato prima?"
"Ho concluso l'affare in poco tempo"

Vergo si era allontanato ed era andato di fianco ad un uomo che sembrava la sua versione più adulta; doveva trattarsi di suo padre, il braccio destro del boss.

"Comunque mi fa piacere fare finalmente  la vostra conoscenza" commentò sorridendo "io sono Homing Donquixote" disse allungando la mano.

"Drakul Mihawk" rispose il falchetto stringendo la mano davanti a sè.

L'altro moro pensò che quel sorriso era così falso che anche un bambino lo avrebbe capito.
"Crocodile"

Strinse la mano con forza senza rimuovere i suoi occhi da quelli verdi smeraldo dell'uomo.
 

'Occhi neri come la pece, sguardo deciso ed espressione annoiata. Deve essere per forza lui'
 

"Ora si è fatto tardi, parleremo domattina" concluse Homing lasciando la mano del coccodrillo e girandosi dando loro le spalle.

"Certo" rispose Doflamingo uscendo dalla stanza, seguito subito dagli altri tre ragazzi.
Minako fu l'ultima ad uscire e chiuse le porte del salone.

"A domani" disse brevemente la cameriera allontanandosi senza dare modo a Crocodile di parlarle.
Fortunatamente al momento il ragazzo aveva altro a cui pensare.

"Ora sappiamo da chi hai preso il tuo orrido gusto nell'accostare colori" commentò Mihawk mentre salivano le scale e il biondo gli rispose con uno sbuffo divertito.

Salutarono Vergo e camminarono fino alla loro camera.

"Direi che domani sarà una lunga giornata" sussurrò Dofamingo mentre si sdraiava.

Gli altri due non potero che essere d'accordo con lui.



 

▪▪▪


 

Crocodile si svegliò per primo; aveva dormito le sue 5 ore e dati i pensieri che gli frullavano nella mente era molto se era riuscito a chiudere occhio.
Si guardò intorno e mosse il collo; ormai non si stupiva più di trovare i due compagni di stanza attaccati a lui e sopra il suo letto.
Senza far rumore si alzò e andò in bagno a cambiarsi; dopo qualche minuto, con indosso una camicia blu e dei jeans chiari, scendeva le scale diretto al salone.
Non sapeva cosa aspettarsi dal padrone di casa, ma lui aveva bisogno di un caffè.
Si legò i capelli neri in un basso codino e girò l'angolo ritrovandosi davanti alla porta. Nella stanza non c'era nessuno a parte un maggiordomo che puliva i mobili.

Si sedette a quello che aveva battezzato il suo posto e si rilassò sulla sedia imbottita; per fortuna non aveva fame e la casa era immersa nel silenzio.

Dopo quelle che sembrarono ore, un rumore a lui famigliare lo fece riscuotere dallo stato di trance.
Aprì gli occhi e si trovò davanti Minako, la quale aveva appena appoggiato davanti a lui una tazzina di caffè fumante e una zuccheriera in porcellana dai ricami floreali.

Aprì la bocca per chiedere finalmente spiegazioni alla donna quando la porta del salone si aprì e Homing fece la sua entrata nella stanza.
Minako gli rivolse uno strano sguardo che non seppe decifrare, sembrava preoccupazione, poi si allontanò.

"Oh buongiorno! Crocodile, vero? Sei mattiniero" esclamò allegro Donquixote senior sedendosi un po' lontano da lui.

Il ragazzo annuì e girò lo zucchero nel caffè.

Non era affatto intimidito da quell'uomo ma la sensazione di essere squadrato da capo a piedi non era molto bella. E in quel momento gli sembrava di essere sotto i raggi X.
Quel tipo avrebbe potuto collegarlo alla macchina della verità per sapere cose su di lui senza il minimo rimorso.

"Ecco a lei Donquixote-sama" disse una cameriera dai tratti orientali servendo la colazione all'uomo che le sorrise di rimando senza però distogliere lo sguardo da lui.

Finito di bere il caffè, Crocodile alzò lo sguardo leggermente irritato e lo puntò in quello di Homing.
"Se deve chiedermi qualcosa lo faccia, non mi piace essere fissato in quel modo" 
Il boss mafioso ampliò il suo ghigno e dimostrò come il famoso detto corrispondesse a verità.

'Che caratterino, ora capisco perchè ha catturato l'attenzione di mio figlio' pensò addentando un pezzo di fetta biscottata.

"Mi farebbe piacere sapere come vi siete conosciuti voi tre. Sai, mio figlio non mi racconta molto della sua vita privata, e se lo fa si perde in dettagli di natura... come posso dire..."

"Carnale" finì per lui il ragazzo.

"Esattamente" commentò sorridendo.

"Non c'è molto da raccontare, ci siamo incontrati all'asilo" disse sbrigativo Crocodile incrociando le braccia al petto.

Quel gesto non sfuggí al mafioso che aveva imparato da tempo a leggere il linguaggio del corpo; si incrociano le braccia come difesa verso un'altra persona, segno quindi che il moccioso si sentiva minacciato.

"Capisco"

Crocodile capì che l'unico modo per far finire quella tortura era mettere in chiaro le cose, e dato che era sempre stato diretto non vedeva alcun problema nel dire le cose come stavano.

"Se vuole sapere se ci siamo avvicinati a lui con l'intento di derubarlo o sfruttarlo per non so quale fine è sulla strada sbagliata. Se pensa che siamo minacce per suo figlio invece ha ragione, oggi pomeriggio ho provato ad affogarlo nel fiume ma con scarsi risultati" concluse non abbassando lo sguardo. 
Non si sarebbe mai permesso di parlare in quel modo a qualcuno che non conosceva, in special modo ad un boss mafioso, ma la persona che aveva di fronte gli sembrava troppo Doflamingo e quindi l'unico modo era rispondergli a tono.

Il boss mafioso rimase qualche secondo immobile poi scoppiò in una fragorosa risata.
"Interessante"
Era la prima volta che si sbagliava ad analizzare il comportamento di qualcuno.
Aveva incrociato le braccia non per difesa, ma come atto di superiorità. 

In quel momento la porta si spalancò e Donquixote junior entrò in fretta nel salone.
Sapeva che Crocodile era mattiniero e sapeva anche che suo padre non si sarebbe fatto sfuggire l'occasione di psicanalizzare lui e Mihawk.
Gli vennero i brividi quando, scese le scale, sentì suo padre ridere. Ridere di gusto.

Velocemente si sedette di fronte al moro rivolgendosi al padre.
"Salve padre"

"Doflamingo. Ho delle questioni da concludere, ci vediamo più tardi" commentò alzandosi e lasciando il fazzoletto affianco al piatto.
"È stato un piacere chiacchierare con te ragazzo"

Una volta uscito dal salone il biondo cominciò a fissare insistentemente Crocodile.
"Dio anche tu! Cosa vuoi?"

"Cosa ti ha chiesto? Non ti ha minacciato? Ti ha fatto qualcosa?"

"Ti calmi? Mi ha solo chiesto come ci siamo conosciuti, tutto qui."

L'altro sembrò rilassarsi un po' e si mise più comodo sulla sedia.
"Ok. Ma sai, era da tanto che non lo sentivo ridere, cosa gli hai detto?"

Crocodile lo guardò sorridendo sinistramente.
"Che non ci siamo avvicianti a te per spillarti dei soldi o per qualche altro motivo, ma che non garantiamo la tua incolumità fisica"

Doflamingo ghignò divertito; decisamente una risposta da Croco-chan, schietta e decisa.

Non disse altro e cominciò a mangiare un panino con la Nutella.











 

*ufficio privato di Donquixote Homing*

L'uomo si sedette davanti al pc e sollevò la cornetta.
"Sì sono io. Potete mandarmi i video della sorveglianza? Grazie" concluse riattaccando.
Poco dopo sul suo pc arrivarono i video delle ultime 24 ore di tutta la casa.
La prudenza non era mai troppa, per quello tempo prima aveva fatto installare telecamere in ogni stanza.
Visionò parecchi video fino a quando non comparvero suo figlio e Yukimura.





 

"Vedo che ti mantieni in forma, come va con la scuola?"

"Tutto bene, grazie per l'interessamento"

"Su, su,  non essere così freddo con me, ormai ci conosciamo da tanto tempo, da quando la tua povera madre ci ha lasciato. Quanto era bella, tuo padre è stato molto fortunato, aveva un bel corpo e una grande personalità, ma ciò che più mi piaceva di lei era il suo sguardo. Aveva degli occhi davvero particolari, sai, mi ricorda molto il tuo adorabile fratellino... povero, lui è quello che ha sofferto di più, se mi concentro riesco ancora a sentire le sue urla di dolore davanti al corpo senza vita di vostra madre..."

 


 

"Figlio di puttana" sibilò guardando lo schermo.



 

"Non ti azzardare a nominare mia madre e mio fratello "

"Stavo solo rivangando il passato, non arrabbiarti. A proposito, da quanto porti questi occhiali? E dire che hai gli occhi uguali a tua madre, non dovresti coprirli.
O forse lo fai per poter parlare con tuo padre e con i tuoi amici? Ahaha ma quali amici, tutte le persone a cui tieni finiscono male"





 

Homing strinse i pugni, ma si rilassò quando vide il ragazzo moro che stringeva saldamente il polso di Yukimura.




 

"...Croco-chan"

"Mi dispiace Signor Yukimura, ma è proprio ora che lei se ne vada"

"Brutto ragazzino impertinente, chi diavolo sei? E come ti permetti di parlarmi in questo modo irrispettoso?"

"E dire che mi sono anche trattenuto e non le ho detto dove deve andare"

"Maledetto-"




 

Quel ragazzo gli piaceva sempre di più, aveva un atteggiamento strafottente e deciso.
Quando le due guardie fecero un capitombolo rise. Gli sembrava una scena presa da Paperissima.






 

"Questo tappeto non si abbinava al resto dei mobili, andava rimosso"

"Ragazzini, voi non sapete contro chi vi siete messi"

"Contro una persona che non ha il minimo gusto nel vestirsi"

"E che ha un polso rotto e una voce sgradevole"





 

"Non ha mai avuto gusto in niente" commentò annuendo in risposta ai ragazzi, come se potesserlo realmente sentirlo.



 

"Le visite a quest'ora non sono per niente gradite, la pregherei di andarsene, fategli vedere dov'è l'uscita"




 

Quando Yukimura fu scortato fuori dalla stanza sorrise e quando vide il ragazzo dagli occhi dorati che diceva che cercava il bagno e che si era perso stava per chiudere il video, credendo di aver visto tutto, ma si fermò.




 

"Ti muovi o devo prendere per mano anche te?"

"Mi sa che ti toccherà prendermi per mano perchè anche io potrei perdermi"

"In casa tua."

"Sarà che ultimamente ho una costante fonte di distrazione nelle mie vicinanze e sono parecchio distratto..."

"Ma non mi dire..."

"Uno ti dà la mano e tu ti prendi il braccio."

"In realtà quello che voglio prendermi è un'altra parte del tuo corpo, anzi, diverse, probabilmente tutte, sai, non faccio differenze, poi potrebbe sembrare che io sia razzista~"

"Ma ti ascolti quando parli?"

"Dio sì, ho una voce meravigliosa, adoro ascoltarmi"




 

L'uomo osservò la scena ma si concentrò soprattutto su suo figlio; non aveva mai visto un'espressione così felice sul suo volto.
Chiuse il pc e si appoggiò allo schienale della sedia.

"Davvero interessante"























 



Angolo dell'Autrice:
Siamo alla fine del capitolo, come sempre mi scuso per l'aggiornamento in ritardo, ma mi sono rimessa a scrivere quindi saranno più regolari (impegni permettendo)
Nascondino si conclude (ammettetelo che non vi aspettavate lo starnuto) ed entra in scena Donquixote senior.
A quanto pare gli piacciono le persone che gli tengono testa, proprio come al figlio, ma non riesce ad abbinare i colori. Deve essere una caratteristica di famiglia, saranno tutti daltonici.
Dopo aver visionato i video chissà cosa vorrà fare.
Lo vedremo presto.

( La citazione del titolo è di Edgard Allan Poe, 'La lettera rubata' )

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Ace of Spades