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Autore: Nicoranus83    11/04/2009    6 recensioni
Mi sono immaginata come i genitori terrestri delle seshi abbiano appreso della nacita delle loro rispettive figlie. E mi è venuto in mente che ciò possa essre avvenuto tramite dei sogni premonitori; e da ciò è nata questa raccolta di one-shot. Vi prego recensite, anche negativamente, perché ogni critica per me può essere costruttiva.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Kannushi= sacerdote

Kokugakuin= università a Tokyo in cui si svolge un seminario shintoista

Torrii= entrata di un tempio Shintoista

Rei



Erano anni che Risa non saliva più quei gradini e varcava la torii del tempio di Hikawa, più precisamente da quando si era sposata, forse per quello che si sentiva stranamente stanca era semplicemente fuori allenamento. Sapeva che ritornare dal padre avrebbe significato riprendere discorsi purtroppo per niente piacevoli, infatti il padre non era affatto d'accordo della scelta di Risa di sposarsi, specialmente in così giovane età, e con un uomo così freddo e calcolatore come Takashi.

Ryuuichi Hino era un uomo sulla cinquantina, non molto alto, con una fronte a dir poco spaziosa, coronata da corti capelli brizzolati, molto estroverso, socievole, bonaccione, alle volte anche un po' sporcaccione, ma se gli si faceva un torto era capace anche di non parlarti per anni, e non importava se eri la sua unica figlia, e frutto del suo più grande amore che era morto dandoti alla luce. Risa, anche la madre si chiamava così, soffriva di una grave forma di diabete che le avrebbe precluso la possibilità di rimanere in stato interessante, non perché la rendesse sterile, ma perché la scelta di avere un bimbo sarebbe stato come firmare la propria condanna a morte. Nonostante ciò la donna alla notizia di essere incinta era raggiante come qualsiasi altra madre, non vedeva l'ora di abbracciare quel frugoletto, la sua gioia era così immensa da essere quasi contagiosa, infatti essa aveva preso il posto della malinconia e della preoccupazione per la sorte della povera gravida. Il giorno del parto il sogno di Risa durò poco, giusto il tempo di tenere in braccio sua figlia che iniziarono le prime complicazioni, che la portarono in breve al coma e successivamente alla morte. Ryuuichi scosso dalla morte della sua adorata moglie decise di chiamare la bimba come la madre.

Il rapporto tra il sacerdote e la figlia era un rapporto di tipo simbiotico infatti se succedeva qualcosa alla figlia egli se ne accorgeva anche solo guardandola attraversare la torii. Per Risa suo padre era come la sua migliore amica gli confidava qualsiasi cosa, dalla più insignificante al più importante degli eventi.

Il kannushi inoltre sognava per la figlia un futuro da kannushi, ella sarebbe stata la prima sacerdotessa della famiglia. Perciò la iscrisse in una famosa scuola privata così da facilitarle l'ingresso alla Kokugakuin, l'università di Tokyo in cui si teneva un seminario per futuri kannushi. La ragazza appena arrivava a casa si toglieva la sailor fuku scolastica per indossare il candido kimono e lo scarlatto hakama e calzare i tabi, per servire il tempio come miko. Un giorno la mora arrivata da scuola aveva una strana luce negli occhi, quel giorno era il primo giorno di scuola dell'ultimo anno delle superiori, ancor prima di cambiarsi andò dal padre per dirgli che quel giorno era arrivato un nuovo ragazzo, questi era molto affascinante, era alto, aveva profondi, penetranti e impenetrabili occhi scuri, fisico asciutto, capelli neri e cortissimi, che si era appena trasferito da Kyoto perché il padre era stato appena nominato sottosegretario alla difesa, questo ragazzo si chiamava Takashi Hino, una strana coincidenza aveva lo steso nome di un suo prozio, ma questo pensiero lo sfiorò appena perché un altro pensiero lo preoccupava di più. Quel pensiero era che quella luce che brillava negli occhi di sua figlia l'aveva vista solo una volta prima, quella volta la luce promanava dagli occhi di sua moglie, e sapeva quello che significava quel brillio, e sapeva anche che ciò avrebbe significato lo sfumare dei suoi progetti per la figlia, perché all'epoca anche se era stato permesso alle miko e alle kannushi di sposarsi, ancora nessuna di loro dopo sposata aveva continuato l'attività sacerdotale, e lo stesso sarebbe stato per Risa.

Il tempo passava e Ryuuichi conobbe Takashi, si venne a scoprire che egli altri non era che il bisnipote del fratello maggiore del nonno del kannushi, che dopo una lite col padre lasciò il tempio e Tokyo per trasferirsi a Kyoto per iniziare la carriera politica. Ciò creò una grossa frattura fra i due rami della famiglia. Ma l'uomo ci passò sopra, perché se è vero che le colpe dei padri non devono ricadere sui figli, tanto meno quelle dei bisnonni, e diede fiducia al giovane. Ma più conosceva il ragazzo più capiva che mai fiducia fu più mal riposta, infatti Takashi aveva ben presto svelato il suo vero carattere, egli non era innamorato di Risa ma usciva con lei perché gli serviva una ragazza da sposare subito dopo il diploma per potersi dedicare a tempo pieno alla sua futura carriera politica, e inoltre per un politico avere una famiglia era utile per poter scalare più facilmente i vari gradini dell'ascesa politica.

Per questo i rapporti tra il kannushi e sua figlia cominciarono ad incrinarsi, ella non voleva vedere quello che vedeva il padre accecata com'era dall'amore che provava per Takashi. Arrivarono alla frattura definitiva il giorno del matrimonio, Ryuuichi sperava fino all'ultimo che Risa cambiasse idea, così l'ultima immagine che aveva della figlia fu quella di una ragazza dai lunghi cappelli neri raccolti sotto il velo di foggia occidentale; con gli occhi neri con riflessi viola nei quali si potevano scorgere sentimenti contrastanti, uno di gioia nello sposare l'uomo che amava, l'altro di tristezza nel lasciare in quel modo il padre; il corpo slanciato coperto da un abito stile impero.

Risa non sapeva neppure cosa la spingeva ad andare dal padre, ne sentiva semplicemente il bisogno, specie dopo quegli strani sogni che si succedevano da un po' di tempo a questa parte. La donna ogni notte si sognava all'interno di una camera magmatica camminare a piedi nudi sulla roccia fusa; fino a quando vedeva due fanciulle identiche dai lunghi capelli neri raccolti, vestite solo da body accollati, l'una rosso e l'altra blu entrambi con una stella nera a sei punte all'altezza del petto, con due fiocchi di tulle trasparente uno all'altezza delle scapole e l'altro all'altezza dell'osso sacro, con ai piedi delle scarpe nere con tacco a spillo ed un laccio alla caviglia. Le due fanciulle improvisamente spiccarono il volo trasformandosi in due corvi che si posavano ai lati dello schienale di un trono dal quale si alzava una figura femminile indistinta in quanto in controluce, la quale tendeva un arco di fuoco pronta a scoccare una fiammante freccia che andava a colpire il ventre di Risa, quest'ultima non sentiva né dolore né bruciore nel punto colpito ma uno strano e confortante calore. Sentì così il bisogno impellente di confidare questi sogni al padre per capire cosa significassero.

Quando finalmente attraversò la torii vide il padre che la salutò con un freddo, e per niente sorpreso: “Konnichiwa, Hino-san.”. “A cosa devo la sua presenza in quest'umile tempio?” domandò infine con fare sarcastico il kannushi, anche se dentro di sé era felice di rivedere la figlia dopo due anni di lontananza. Dopo minuti di silenzio che parvero ad entrambi un'eternità Risa prese finalmente la parola: “ Chi... Hino-sama” fece intimidita la ragazza: “ vi chiedo umilmente il permesso di interrogare il sacro fuoco.” aggiunse con fare reverenziale, a quella richiesta Ryuuichi cercò di rispondere il più freddamente possibile: “No, lei ha perso tale diritto quando decise di sposarsi due anni orsono. E poi perché?”. L'ultima era una domanda retorica, in quanto egli sapeva il motivo di tale richiesta. Da una settimana faceva uno strano sogno in cui era un semplice spettatore, vedeva una donna alta dai lunghi e fluenti capelli neri dai riflessi violacei, vestita con un lungo vestito rosso con al centro una fascia rosa che lo percorreva per tutta la lunghezza, mentre scoccava un dardo fiammante verso la figlia colpendole il ventre.

Sul viso della ragazza brillò una lacrima, ciò fece crollare la già fragile barriera di ghiaccio costruita dal kannushi, che non resistette e abbracciò la figlia e si mise a piangere assieme a lei. Piansero per una buona mezz'ora, quando si ripresero fu il kannushi a parlare per primo: “ Volevo dirti che non c'è alcun bisogno che consulti il sacro fuoco perché l'ho già fatto io, in quanto anch'io, come penso tu, ho fatto uno stranissimo sogno. Ho sognato una donna che ti colpiva il ventre con una freccia. Incuriosito andai ad interrogare il fuoco che mi ha fatto vedere una tua immagine mentre accarezzavi una bella bimba dai capelli corvini, e da questo ho capito che tu aspetti una bimba e che ella sarà una bimba speciale.”. Il kannushi non poteva dirle che il fuoco gli aveva rivelato, che Risa non avrebbe potuto vedere la figlia diventare una donna, in quanto sarebbe stata colpita da una malattia fra una decina di anni.

Quella sera finalmente la donna dei sogni si presentò dicendo di chiamarsi Rei e ordinando a Risa di chiamare così anche la figlia.

I mesi della gravidanza passarono in fretta e la donna dei sogni non si fece più vedere. Durante questo periodo la gestante visitò assiduamente il tempio, tanto che durante una delle visite la donna avvertì le doglie e partorì una splendida bimba di nome Rei.





Passiamo ai ringraziamenti:

maryusa, luciadom, Kaoru, chichilina per aver continuato a seguire e recensire le mie one-shot precedenti;

un benvenuto a mononoke;

grazie inoltre a luciadom e Mana per continuare a preferire questa raccolta;

a luciadom per continuare apreferirmi come autrice.

Vorrei ringraziare luisina per aver recensito e preferito la mia raccolta di poesie “Poesie di una neomaggiorenne” , beab per la recensione della stessa raccolta.

Per rispondere a maryusa e a chichilina per Mamoru ho intenzione di fare una one shot a parte.

Vorrei esprimere il mio cordoglio ai terremotati dell'Abbruzzo, posso solo immaginare lo sconforto per una tragedia così improvvisa.





   
 
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