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Autore: Meramadia94    23/05/2016    1 recensioni
Viene commesso un omicidio e non è una cosa insolita per il piccolo Conan, ma stavolta è diverso, in quanto ogni prova ed ogni indizio da come colpevole una persona molto importante per il detective Takagi.
Il piccolo detective dovrà dimostrare la sua innocenza, malgrado tutto converga contro di lei e nulla pare riuscire a scagionarla.
Genere: Angst, Generale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Miwako Sato, Nuovo personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Wataru Takagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~'' Sakura, finchè non saremo sicuri, al cento per cento...''- fece Takagi quella stessa sera davanti ad una porzione di sushi da asporto, seduto di fronte alla sorella -'' finchè non siamo certi che sia finita, vorrei che tu ti facessi vedere il meno possibile in giro.''
'' Oh?''- fece Sakura sorpresa, lasciando cadere il boccone di pesce che teneva tra le bacchette che usava per mangiare la sua parte -'' come mai?''
'' Sto più tranquillo a saperti a casa, al sicuro.''
'' Dai, Taru...''- fece la giovane con nochalance -'' ora non esagerare. So badare a me stessa, lo sai.''
Takagi sorrise.
Altrochè se lo sapeva.
Fin da quando era piccola, sapeva badare a sè stessa. Andava e tornava spesso a casa da scuola e viceversa, quando chiunque era impossibilitato ad andarla a prendere... e non si spaventava quando si ritrovava a stare in casa da sola per qualche ora.
Sapeva che sua sorella non aveva bisogno della guardia del corpo... ed infatti non era preoccupato per lei perchè riteneva che non fosse capace di difendersi da sola.
'' Lo so che non hai bisogno di essere protetta...''- fece il poliziotto -'' ma ho paura io. E tanta, anche.''- spiegò il poliziotto -'' Sai quando ti ho vista nel filmato dell'hotel all'ora del delitto... e mano a mano che passavano le ore... l'unica cosa che riuscivo a pensare e a sperare era... Ti prego, fa che non le sia accaduto nulla.''
Ed era vero. Certo, si era inquietato e non poco anche solo a sentire Shiratori ipotizzare che Sakura avesse ucciso una persona e a vedere gli indizi contro di lei accumularsi sempre di più... ma la paura che sua sorella fosse morta e che quindi non l'avrebbe più rivista su quella terra, aveva preso il sopravvento su tutto.
Voleva solo riaverla con sè. Al resto avrebbe pensato poi.
'' Prima ho avuto paura di perderti e di non poterti nemmeno dire addio... poi ho avuto paura che mi saresti morta tra le braccia, per due volte. Non voglio più provare quel sentimento... mai più.
Quindi per favore... promettimi che fino a quando non saremo sicuri che questa brutta storia sarà finita, starai al sicuro.''
Sakura annuì, sebbene l'idea di starsene rintanata come un topo nel formaggio non la facesse esplodere dalla felicità, ma decise di accontentare il fratello.
Quei giorni erano stati difficili, pieni di paura e più di una volta lei stessa aveva creduto che pur essendo ancora viva, la sua vita fosse ormai prossima alla fine.
Una condanna per omicidio le avrebbe distrutto per sempre la vita... e nemmeno sua madre e suo fratello ne sarebbero usciti indenni.
Poi l'assassino era stato preso e con il suo arresto molte donne che erano state assalite proprio da lui, forse avrebbero ritrovato il coraggio di uscire di nuovo e di avere di nuovo fiducia nel prossimo... ma a che prezzo?
La morte di una ragazza che come unica colpa aveva l'essere troppo spensierata e che questa spensieratezza, data soprattutto da una vita in cui non aveva mai dovuto privarsi o preoccuparsi di alcunchè, la portava spesso e volentieri a non vedere pericoli o impedimento alcuno?
Troppo alto come prezzo da pagare per togliere un criminale dalla strada e troppo dura ed ingiusta come punizione.
'' D'accordo, te lo prometto... ma tu in cambio promettimi che starai attento.''

Era uscito di soppiatto come se fosse un criminale dal suo stesso appartamento quella mattina, e non perchè avesse qualcosa da nascondere.
Sakura dormiva profondamente e non voleva rischiare di svegliarla, oltre a rischiare che la sorella, malgrado la promessa di non andarsene troppo in giro, lo implorasse di portarla con sè ad investigare.
Già lo sapeva come sarebbe finita... lui avrebbe cercato di opporsi, ma la sorellina gli avrebbe lanciato uno sguardo implorante con i suoi occhi da cerbiatto e lui l'avrebbe accontentata.
Ci riusciva sempre, senza eccezioni. La sua sorellina e la sua fidanzata erano le uniche due persone su tutta la faccia della terra capaci di fargli fare tutto quello che volevano. E a lui andava bene così.
Tranne quando c'era di mezzo un assassino ed il serio pericolo che una delle due si facesse male sul serio.
Dopo essere uscito di casa, era dapprima andato alla centrale per sapere se c'era qualche novità sul loro caso, ma tutto quello che era riuscito a sapere era che al momento le indagini vertevano tutte sul controllare la fedina penale di coloro che in un modo o in un altro, avevano avuto a che fare con il loro colpevole.
Cosa abbastanza lunga.
'' E nel frattempo, per quanto ne sappiamo, il nostro uomo o la nostra donna potrebbe star pianificando un piano di evasione o di fuga dal paese.''- aveva commentato Megure ad un certo punto.
'' Ispettore, credo che sarebeb una buona idea perquisire di nuovo l'ufficio di Sakuragi ed il suo computer.''- propose il giovane agente -'' L'ultima volta, tra la pubblicità da cestinare ho trovato una prova scottante a suo carico. Magari se lo riperquisisco, cercando indizi sul suo complice, salta fuori qualcosa.''
Megure ci pensò su per un attimo per poi dargli il consenso.
'' A proposito...''- fece l'ispettore con un tono falsamente minaccioso -'' che non ti venga in mente di chiedermi di pagarti gli straordinari.''- lo prese in giro.
Takagi soffocò una risata, per poi uscire dalla stanza, rassicurando l'ispettore. L'unica cosa che gli interessava al momento era restituire la serenità a sua sorella. Tutto qui quello che voleva.
Mentre usciva, incrociò Miwako alla quale riferì le sue intenzioni di andare ad investigare all'hotel dove Sakura era stata vista prima del fattaccio.
'' Sta attento, mi raccomando.''- in genere, non era una donna sentimentale che piagnucolava o che si preoccupava quando vedeva il suo uomo uscire per andare di pattuglia... ma il rapimento che aveva subito e la paura di non vederlo più cambiava tutto.
Takagi, per tutta risposta, le prese il viso tra le mani e le depose un bacio sulla fronte.
'' Sta tranquilla. Faccio solo qualche ricerca e torno.''

'' Che fratello testa di rapa...''- pensò la giovane divertita mentre prendeva l'ascensore per salire al piano degli uffici dove lavorava suo fratello.
Non era molto carino da pensare, però era vero.
Come diavolo aveva fatto a dimenticarsi a casa il cellulare? Niente da dire, era un poliziotto in gamba ed era il fratello che tutti avrebbero sognato di avere... ma certe volte era davvero sbadato.
Appena arrivata al piano desiderato, si ritrò a passare davanti alla macchinetta del caffè dove trovò l'ispettore Shiratori, in pausa.
'' Toh... guarda chi si rivede. Ciao Sakura.''- la salutò l'ispettore.
Sakura rispose al saluto con cordialità.
'' Pensavo che tuo fratello ti avesse chiesto di startene agli arresti domicliari per un po'.''
'' E l'avrei pure fatto...''- fece di rimando Sakura -'' ma si è scordato a casa il cellulare, sono venuta a portarglielo.''
'' Benedetto ragazzo, chissà dove ha la testa...''- fece Shiratori tendendo la mano verso la ragazza -'' tuo fratello comunque non c'è. Se vuoi puoi affidarlo a me: glielo riconsegnerò non appena sarà di ritorno.''
Sakura storse il naso.
Non si fidava troppo a lasciare il cellulare del fratello in mano alla persona che fino a poco tempo prima gli aveva procurato non pochi problemi sul posto di lavoro, ma non era solo quello a preoccuparla, seppur in modo leggero.
Se suo fratello era preoccupato a saperla in giro con il complice di un folle assassino a piede libero, nemmeno lei era tanto tranquilla a riguardo.
'' Dov'è andato, te l'ha detto per caso?''
'' Sì, ha detto che andava a fare qualche indagine nell'ufficio di Sakuragi alla ricerca delle prove sul suo complice.''
'' Ho capito... allora lo raggiungo.''- fece Sakura voltandosi per riprendere l'uscita.
Shiratori però le bloccò un polso.
'' Meglio di no. Sai com'è, se ti accadesse qualcosa e tuo fratello venisse a sapere che ti ho lasciata andare senza fare nulla, sarebbe la volta buona che mi fa fuori.''
Con quello che tu e compagnia bella gli avete fatto passare sarebbe il minimo.... pensò, ma lo tenne per sè.
'' Dammi retta, aspettalo...''- ma proprio in quel momento, dal corridoio attiguo, spuntò l'agente Chiba venuto a chiamare Shiratori.
'' Forse ci sono delle novità!''
Nel sentire quelle parole, la giovane Takagi scattò come un pupazzo a molla seguendo a ruota l'ispettore, ansiosa e curiosa come non mai di scoprire l'altro responsabile della morte di Yuky e delle recenti disgrazie che l'avevano presa di mira.

'' Stavamo controllando le generalità e la fedina penale di tutti i dipendenti dell'albergo...''- spiegò Sato davanti al computer della sua postazione di lavoro, agli ispettori Megure e Shiratori, oltre che a Sakura -'' e tutti loro non hanno la benchè minima macchiolina, nemmeno una multa per sosta vietata o eccesso di velocità. Tranne una persona.''
'' E chi sarebbe questa persona?''- chiese il più alto in grado fra tutti loro.
'' Kaori Hidakura.''- fu la risposta della bella poliziotta.
'' Kaori...''- fece Shiratori tentendosi il mento con l'indice ed il pollice della mano destra per cercare di ricordare dove aveva già sentito quel nome. Se lo ricordò dopo qualche secondo circa -'' Se non ricordo male, Sakuragi aveva usato il suo nome per incastrare il concierge dell'hotel.''
'' Esatto.''- confermò Sato -'' anche lei è pulita, Anche troppo direi.''
'' Scusa...''- si fece avanti Sakura -'' che intendi dire con... troppo pulita?''
'' Vogliamo dire...''- rispose l'agente Chiba -'' che non solo non c'è traccia di lei negli archivi della polizia. Ma che non è registrata nemmeno alla motorizzazione, non risulta aver conseguito nessun titolo di studio, nessuna traccia di un lavoro precedente... niente di niente.''
'' Da come parlate di lei, pare quasi che questa ragazza sia spuntata fuori dal nulla.''- fece l'ispettore Megure per smorzare un po' il tono serio che si era venuto a creare.
....
....
....
'' Non è apparsa dall'aria.''- fece una vocina alle loro spalle -'' è morta.''
I poliziotti e la ragazza si voltarono e si ritrovarono faccia a faccia con il ragazzino con gli occhiali.
'' E tu da dove sei spuntato fuori?''- fece Sakura sorpresa di vedere lì quel bambino spuntato proprio '' dall'aria'', tanto per restare in tema.
'' Goro ha fatto delle ricerche su tutti i dipendenti, amici e conoscenti di Sakuragi... e l'unica Kaori Hidakura che ha trovato, risulta essere deceduta da un bel po'. Mi ha chiesto di venirvelo a riferire.''- mentì il bambino. In realtà era stato lui a scoprire la verità riguardo alla ragazza che si fingeva Kaori usando il papillon cambia voce imitando la voce del detective Goro approfittando del fatto che questi, dopo aver cercato di sbrogliare la matassa, si era addormentato, stremato.
'' Con deceduta...''- fece Shiratori che iniziava ad avere un brutto sospetto -'' intendi dire che la vera Kaori è stata assassinata?''
'' No.''- fece Conan -'' Goro ha fatto ricerche basandosi sulle generalità che Kaori o come si chiama ha fornito a chi l'ha incontrata. E stando al numero di previdenza sociale, Kaori Hidekura è nata morta in seguito alle complicazioni sopravvenute durante il travaglio.''
Gli investigatori iniziarono a capire. Ciò spiegava il perchè non ci fosse niente di niente sulla nuova misteriosa commessa del banco dei dolci dell'hotel. I suoi colleghi l'avevano descritta come una persona tranquilla, gentile, ma che non amava dare troppa confidenza.
Non era così chiusa e riservata perchè era la tipica ragazza appena arrivata nella grande città. Temeva di lasciarsi scappare un'informazione che avrebbe tradito la sua vera identità.
Non c'erano dubbi.
Era lei la persona che aveva aiutato Sakuragi.
Il motivo era ancora sconosciuto, ma non c'erano dubbi sul fatto che fosse lei l'altra colpevole.
'' Rintracciate quella ragazza. Portatela immediatamente qui.''- ordinò Megure ai suoi sottoposti per poi rivolgersi a Sakura -'' Sta tranquilla...''- fece mettendole paternamente una mano sulla spalla -'' tra poco sarà finita. Per sempre stavolta.''
Ma Sakura non ascoltò l'ispettore, malgrado il cenno d'assenso che usò come risposta.
Era passato un bel po' da quando era arrivata in centrale, ormai. E di suo fratello ancora non c'era traccia.
E non poteva nemmeno contattarlo al cellulare per assicurarsi che stesse bene...
'' Ispettore, non pensa che sia passato troppo tempo da quando Taru... ehm, l'agente Takagi è uscito?''- fece Sakura non riuscendo più a trattenersi.
Conan la guardò intuendo dove la giovane volesse andare a parare. Se lo conosceva bene, il poliziotto era andato all'hotel in cui era accaduto il fatto a cercare qualche prova, un indizio, qualsiasi cosa potesse far arrivare la polizia all'altro colpevole.
Con tutta probabilità, Kaori aveva finto di tornare da Okinawa e di essere all'oscuro dei fatti, come aveva finto di essere sconvolta e dispiaciuta del fatto che il suo nome era stato usato per incastrare il povero Akira.
Ma a vedere un poliziotto ad indagare all'hotel, quando la faccenda era ufficialmente chiusa, si sarebbe allarmata di certo.
'' Ispettore!!!''- fece Chiba allarmato -'' Ho appena chiamato l'hotel... Kaori non è più lì e non risponde nemmeno alla linea fissa del suo appartamento. Ma c'è di peggio.''
I presenti iniziavano ad intuire quale fosse il peggio a cui si riferiva il poliziotto, ma speravano con tutto il cuore di sbagliare.
'' E' stata vista allontanarsi poco fa, dicendo di avere una faccenda urgente da sistemare in tempi rapidi... ed era accompagnata da un giovanotto sulla trentina.''
Sato e Sakura furono quelle che si sentirono maggiormente raggelare da quella notizia. Troppe coincidenze per poter dar credito ad una qualunque altra ipotesi.
'' Deve essersi allarmata quando ha visto un agente di nuovo sulla scena del crimine, anche se i giornali hanno dichiarato il caso chiuso...''- fece Conan -'' credo sia opportuno cercarli.''
Megure annuì, mentre Sakura e Sato maledivano la sbadataggine del poliziotto.
Ma proprio in quel giorno doveva scordarsi a casa il telefono? Ammesso che gli fosse successo qualcosa... non avrebbe potuto chiamare neppure aiuto.
'' Andiamo immediatamente.''- fece Sato, cercando di riprendersi e di calmarsi allo stesso tempo. In fin dei conti... Wataru era già stato in situazioni pericolose che non davano molte garanzie di uscirne vivi... tipo quando aveva risolto il caso della morte di suo padre, il caso dell'uomo che fischiettava... per non parlare della disavventura più recente in cui aveva davvero rischiato di morire.
Non sembrava da fuori, ma aveva una tempra d'acciaio e sapeva badare a se stesso. Di certo non si sarebbe lasciato ingannare da una persona che lavorava in quell'hotel, dato che sapeva più e meglio di chiunque altro che in quel momento, in quell'hotel non potevano fidarsi di nessuno.
'' Vengo con voi!!!''- fece Sakura raggiungendo gli ispettori Sato e Shiratori.
Quest'ultimo la bloccò tenendola per le spalle.
'' Meglio che tu rimanga qui. Potrebbe essere pericoloso.''
'' C'è la complice di un assassino pazzo e pericoloso in giro e con tutta probabilità, adesso è nello stesso posto in cui si trova mio fratello, più pericoloso di così.''- fece Sakura con un tono che non ammetteva repliche.
'' Sì...''- fece Sato cercando di tranquillizzarla, malgrado lei stessa fosse abbastanza in pena per il fidanzato, a cui non poteva nemmeno telefonare per sincerarsi che stesse bene, dato che l'apparecchio telefonico era nelle mani di Sakura, al amomento -'' ma tuo fratello non è un inetto. Sono certa che ha tutto sotto controllo. E comunque... ci sono molti uomini sui trent'anni, non è detto che sia lui...''
Ipotesi probabile, ma che fosse forzata era evidente a tutti.
'' Cerca di stare tranquilla...''- fece Shiratori -'' è tutto a posto...''
'' E' tutto a posto un corno!!!''- sbottò la giovane Takagi facendo quasi trasalire l'ispettore -'' non mi dire che è tutto a posto!!!''- fece poi iniziando a battere i pugni sul torace dell'ispettore.
'' Calmati...''- fece Sato cercando di calmarla mentre il suo collega borbottava un -'' Tosta la ragazzina eh...?''
Inutile dire che capirono quasi subito che non sarebbero riusciti a farle cambiare idea.
Decisero quindi di portarla con loro, per evitare che facesse qualche sciocchezza e decidesse di andare a cercare quella Kaori o come cavolo si chiamava da sola e che quella donna, in preda al panico commettesse un gesto inconsulto contro se stessa o i due fratelli.
In fin dei conti... più al sicuro che con due poliziotti, dove sarebbe potuta essere?

  
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