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Autore: Blue Eich    24/05/2016    3 recensioni
Cosa succederebbe sorteggiando una shipping casuale con una canzone casuale e scrivendoci qualcosa sopra, sera dopo sera?
[In questa raccolta saranno presenti tutti i tipi di coppie, anche Crack Pairing. Di tanto in tanto faremo degli strappi alla regola, perciò ci sarà qualche shot in mezzo alle flash.]
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
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Evening four

 
Sequelshipping, Videogioco, OOC – Hurricane (Bridgit Mendler)
 
L'angusta stanza era ancora pervasa dal vapore dell'acqua bollente, che si era abbattuta come un'incessante ma delicata pioggia sul bel corpo di Rina, che ora profumava di mandorle. Canticchiando allegramente sottovoce, finì di acconciarsi i capelli ancora umidi. Sorrise al suo riflesso nel vetro e sfiorò quelle sue due buffe codine raccolte, che lasciavano altre lunghe ciocche libere di svolazzare nell'aria come le graziose sciarpe di un Sylveon. Ripose la spazzola sull'orlo della specchiera, avvolta in un semplice asciugamano bianco.
«Insomma, Rina, hai finito?» si sentì gridare da fuori, con un'impazienza nella voce mista a una scocciatura mal nascosta. «Sei lì dentro da un'ora.»
Si concesse uno sbuffo silenzioso: non ci aveva messo poi così tanto, Toni era il solito esagerato. «Sì, adesso esco» gli rispose, aprendo la porta. Dopo averlo fatto se lo trovò davanti, già pronto per lavarsi, coperto solo da un telo in vita. Si imbambolò per un tempo decisamente spropositato a fissargli i pettorali nudi e fu proprio quello il suo errore: non essendosi sistemata la copertura con la dovuta attenzione, essa scivolò dispettosamente, furtiva come un Liepard al buio.
Lo sguardo di Toni andò immancabilmente a posarvisi e, approfittando del fatto che lei non se ne fosse ancora accorta, le si parò davanti.
«Uhm… Davvero interessante» commentò, con un sorrisetto sicuro e malizioso, afferrando i due lembi dell'asciugamano per aprirlo un poco, quel tanto da intravedere i profili dei suoi seni – due piccole collinette ancora non del tutto sviluppate.
Rina si disincantò e avvampò come un Pokémon con l'abilità Aiutofuoco attiva, prima di tirargli uno schiaffo impulsivo sulla guancia. Il suo orgoglio femminile ferito le impose di marciare via a bocca serrata, cercando di rimuovere quell'imbarazzante episodio. Okay, si sarebbe offesa se non avesse neanche cercato di sbirciare, perché l'avrebbe preso come un segno di poco interesse nei suoi confronti, ma quello era davvero troppo.
Toni rimase solo in mezzo al corridoio, a tastare lo stampo pulsante, che sentiva di non meritarsi. «Ma che ho detto di male? Era un complimento…» bofonchiò, varcando la soglia del bagno.
 
 
Chessshipping, Manga, What if? – A midnight fairy dance (Touhou Project, War of fairy)
 
«Nero, non così veloce!» protestò Bianca, imbronciata.
Il ragazzino, che la teneva per un braccio e non smetteva di correre trascinandola con sé, ignorò il suo lamento: era sempre stata un po' capricciosa e fifona.
Lei sbuffò, schermandosi con la mano libera quando passarono in mezzo a un groviglio di arbusti. Era già buio, perciò temeva di vedere fantasmi o Pokémon pericolosi intenzionati ad attaccarli sbucare fuori da un momento all'altro. «Dai, mi dici dove andiamo?»
«No, se aspetti lo vedrai!»
Quando superarono anche l'ultima schiera d'alberi, il paesaggio cambiò. Nero si arrestò, con Bianca dietro di lui che si trascinava stancamente, con le guance arrossate dallo sforzo.
Soddisfatto, lui mise le braccia sui fianchi, lasciate scoperte dalla sua felpa color fiordaliso a mezze maniche, con i cordini originari dal cappuccio che penzolavano. «Andiamo giù!» propose, rivolgendo alla bambina un sorriso impaziente di vivere un'avventura.
Bianca si sporse: una discesa erbosa conduceva alla riva di un lago, le cui calme acque, scure per via del buio, riflettevano nitido il riflesso della luna. «Come facciamo a scendere?» gli chiese, innocentemente.
«Scivolando, no?» le rispose Nero, sicuro. «Dai, andiamo.» Le porse la mano.
Bianca stette a fissarla. Il suo vestitino bianco che le arrivava alle ginocchia di sicuro si sarebbe irrimediabilmente macchiato di terra, se l'avesse fatto. Così come probabilmente una volta arrivata là sotto, laddove il terreno era più fangoso, le sue scarpine da tennis nuove si sarebbero sporcate.
«Avanti, che aspetti?» la richiamò Nero, con una smorfia impaziente. Decise che le aveva lasciato abbastanza tempo per pensare, perciò la prese per un polso e lo strattonò, per farla abbassare insieme a lui sul prato umido.
Il cuoricino di Bianca prese a battere a mille. «Ma che fai?» mugugnò, allarmata.
«Fidati di me» disse il bambino, prima di darsi uno slancio con le ginocchia. «E… Via!»
Quella spinta fu sufficiente purché entrambi cominciassero a scendere, come su uno scivolo. Bianca serrò le labbra e trattenne il respiro, leggermente rassicurata dalla presa ferrea che lui aveva ancora sul suo debole polso.
Arrivati in fondo, Nero fu il primo ad alzarsi, mentre Bianca esitò, abbassando lo sguardo su di sé: come previsto, il suo abitino estivo si era ridotto male.
«Ehi, guarda là!» esclamò lui, d'un tratto, sorridendo meravigliato in direzione dell'altra sponda del lago.
Bianca alzò il capo e vide tre Illumise e tre Volbeat svolazzare elegantemente in cerchio. Andavano su e giù in alternanza, con le code accese come lanterne, sfiorando coi loro tozzi corpi l'acqua che s'increspava appena.
«È bellissimo» sussurrò, come in trance. «È una danza della fate!» concluse poi, con occhi luccicanti e un sorriso luminoso quanto una stella.
Il bambino stava per spiegarle che quelli non erano Pokémon di tipo Folletto e quindi di fatato non avevano proprio niente, ma scelse di non farlo per non rovinare il suo entusiasmo. Lasciò che lei gli arpionasse il braccio e si appoggiasse alla sua spalla, con le guance un po' imporporate. Si sorrisero a vicenda, ammirando quell'incantevole spettacolo.
 
 
Twinleafshipping, Videogioco – Ti sposerò (Nesli)
 
«Quando saremo grandi ti sposerò!» esclamò Barry, dinamico, tirando con forza l'ennesimo sassolino a pelo del Lago Verità, che affondò definitivamente dopo alcuni saltelli. «Va bene?» domandò poi, voltando il capo alla sua destra.
Lucinda annuì con sicurezza. Lanciò anche lei un sasso, che fece quattro balzi stentati. «Non vedo l'ora» commentò, portandosi una mano al cuore con aria sognante. «Avrò un vestito bianco come la neve e ci saranno tantissime persone!» affermò, con un'allegra giravolta che le gonfiò per alcuni momenti la gonna.
«E se qualcuno oserà opporsi…» Barry strinse i pugni. «Gli farò una multa coi fiocchi!» minacciò, pestando con decisione un piede a terra. Dato che era troppo vicino alla riva, però, quel gesto impulsivo gli fece perdere l'equilibrio. Gli occhi innocenti di Lucinda lo osservarono impotenti mentre, con un grido allarmato, cascava nell'acqua fredda inzuppandosi dalla testa ai piedi. «Uffaaaaaa! Mi stai prendendo in giro, Lago? Guarda che dovrò multarti, eh!»
La ragazzina ridacchiò compostamente, porgendogli la mano per aiutarlo a rialzarsi.
 
«Lucinda di Duefoglie, vuoi tu prendere quest'uomo come tuo sposo?»
La ragazza aprì gli occhi, riemergendo dal tuffo nell'infanzia in cui si era immersa. Diede un veloce sguardo alla chiesa gremita di gente in piedi e uno fugace all'elegante abito di chiffon che indossava, degno di una principessa, così come la collana di perle al suo collo e il velo che le ornava i capelli. «Sì, lo voglio» dichiarò, con un sorriso, voltandosi verso Barry che sorrideva caldamente di rimando al suo fianco. Sempre il solito buffo Barry, solo in smoking beige, con la cravatta un po' storta e l'emozione che gli si leggeva in faccia. Il Barry che da sempre amava, l'unica persona che riusciva a farla ridere.
 
 

 
Angolo Autrice
Hiya!
Allora, so che la canzone apparentemente non c'entra un cavolo con la prima, sì. Ma fate questo collegamento: uragano quindi acqua, acqua quindi doccia e Rina arrabbiata è peggio di un uragano (?). Spiegazioni a parte, ci tengo a dedicarle tutte e tre a una mia carissima amica come regalo di compleanno: tanti auguri, Lila (la Twin so che ti piace, la Chess non lo so but non avevo altro di pronto XD)
Nient'altro da dire, se non che sono soddisfatta di tutte e spero che qualcuno mi calcolerà. Alla prossima e di nuovo auguri alla Lila
-H.H.-
Per leggere anche il capitolo di Chiara, cliccate
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