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Autore: _Kennett    24/05/2016    3 recensioni
Al fine di portare avanti la sua eredità, nonché la sua linea di sangue, Draco Malfoy dovrà sposare una mezzosangue. Solo il meglio per la famiglia Malfoy, ma le cose non sono mai semplici come sembrano, soprattutto quando la miglior candidata, colei che rispecchia tutte le loro necessità, sia proprio Hermione Granger!
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Accigliato, Draco ripiegò la lettera, prima di lanciarla sulla sua scrivania. Ghignò, immaginandosi la faccia di Pansy attendere una sua risposta. Era quasi un peccato non poter assistere alla sua delusione. Anche se non l'avrebbe propriamente aiutato. Tornò a pensare al suggerimento dei suoi genitori di prendere in sposa una mezzosangue. Era a conoscenza della Kurbs-blood, tutti ne avevano sentito parlare – quello che non sapeva era quanto gravemente avesse colpito la sua famiglia. Sorrise pensando che suo padre gli avesse suggerito proprio la Granger! A quel delizioso pensiero, permise ad un ampio sorriso, di sorgere sul suo volto.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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B L O O D 

Era una tipica serata fredda di Novembre. Lucius Malfoy soffocò uno sbadiglio mentre tristemente ascoltava il vento ululante accerchiare la casa, provocando correnti d'aria fredda che filtrarono attraverso lo spesso mantello di lana. Serate come quelle le aveva sempre odiate, e con nostalgia prese a pensare al fuoco scoppiettante, che senza ombra di dubbio, sarebbe stato acceso al centro del suo confortevole studio, a villa Malfoy. E invece se ne dovette stare in piedi nella grande casa di Voldemort, situata nel cuore della foresta Albanese, travolto dagli spifferi provenienti dall'alto soffitto della sala - per quanto riguardava l'Albania era il luogo dove Lucius pensava di essere, poiché era già da due ore lì intento ad ascoltare il Signore esporre il tema sulla purezza del sangue. Trattandosi di un argomento che Lucius aveva particolarmente a cuore, in un primo momento aveva prestato attenzione a ciò che Voldemort stesse esponendo, ma poi come il discorso si era soffermato sullo sterminio dei Babbani per ciò che rappresentavano, la sua mente era ormai finita alla deriva soffermandosi su altre questione che ugualmente richiedevano la sua completa attenzione. Il più urgente di questi era suo figlio Draco.

Come ogni antica famiglia purosangue, che appurava di mantenere all'interno della società dei maghi le solite tradizioni e i soliti standard, era essenziale che Lucius trovasse a Draco, presto, una sposa adeguata - preferibilmente prima del suo diploma ad Hogwarts, che distava di almeno un anno. Distrattamente pensò ai possibili candidati, coloro che avrebbero potuto corrispondere alle sue esigenze. Il problema però era che nessuno sembrava esserne all'altezza. Frustrato aggrottò la fronte, desiderando per la decima volta la fine di quell'incontro, di modo da potersene tornare a casa e riprendere a pensare a quel problema senza essere minimamente disturbato. Ripensò con disprezzo ai molteplici argomenti che lui e sua moglie Narcissa avevano dovuto affrontare a tal proposito - troppi per tenerne il conto. Lei non riusciva a vedere le cose al suo stesso modo, preferendo sempre ciò che appariva più semplice, ma dal momento che era il capo famiglia, spettava a lui assicurarsi il continuo della sua linea di sangue.

Un fruscio di abiti riportò, di nuovo, bruscamente l'attenzione di Lucius al presente. Guardandosi intorno, poté constatare che i Mangiamorte riunitisi si stavano frettolosamente preparando per tornarsene alle proprie dimore. L'incontro era ovviamente giunto al termine. Tentando di celare il proprio sollievo, si allontanò dalla cerchia di persone che circondavano Lord Voldemort, ma una voce sin troppo familiare e fredda lo fermò.

"Un momento, mio amico Lucius." Il cuore del suddetto affondò in quelle parole, anche se non fece trapelare alcuna paura. Si voltò verso l'alta figura scheletrica, ora, rimasto in piedi da solo al centro della stanza. Il Signore Oscuro gli sorrise, facendogli cenno di seguirlo. Senza proferire parola, Lucius lo seguì fuori dalla stanza per entrare in un'altra, che appariva molto più confortevole. Voldemort lo invitò a sedersi per poi chiamare un elfo domestico. Un essere minuto con indosso uno straccio che avvolgeva il corpo magro, con un pop debole apparve nella stanza, con un vassoio di bevande.

Lucius, dinanzi a quello, aggrottò la fronte. Sembrava che il Signore Oscuro avesse programmato quella discussione prima dell'inizio della riunione - o almeno lo sperava, anche perché non pensava che sarebbe stato ripreso per la disattenzione durante l'incontro. Iniziò a sentirsi a disagio non conoscendo il motivo per cui fosse lì. Naturalmente, se il Signore Oscuro avesse voluto punire qualcuno, non si sarebbe di certo preso la briga di invitarlo nel proprio studio per offrirgli da bere. Al contrario, avrebbe inferto la peggior punizione, preferibilmente avrebbe voluto vedere qualcuno rannicchiato ai suoi piedi sul duro pavimento di pietra.

"Che cosa preferite Lucius?" Chiese Voldemort con voce sibilante facendogli avvertire brividi lungo la schiena.

Senza alcuna esitazione, Lucius annuì verso il decanter di brandy, pensando che probabilmente avrebbe avuto bisogno di una bevanda olandese e forte per acquisire coraggio, se non altro. Immediatamente, l'elfo domestico con un po' di nervoso gli versò il liquido color ambra nel bicchiere, e poi frettolosamente si allontanò dalla stanza.

Una volta che l'elfo domestico se ne fu andato, Voldemort sorrise e disse: "Bene mio fedele amico, è bello a stare qui a bere un drink, non credi?"

Lucius in risposta si sforzò di ridere e la figura rettile prese a riparlare. "Senza troppi giri di parole, l'altro giorno ho notato qualcosa di strano! Ero seduto nel mio studio per lavorare alla nostra prossima mossa per sbarazzarci di quegli sporchi babbani, quando mi è capitato di notare questo libro riposto sul mio scaffale." Consegnò a Lucius un vecchio libro trasandato, che dall'aspetto sembrava come se uno strattone lo avesse fatto a brandelli. Il titolo della copertina sbiadito diceva "Blood: le proprietà magiche e le differenze all'interno dei diversi tipi di sangue" del professor Gilf Hinder. Lucius girò il libro fra le mani, cercando di capire dove quella conversazione sarebbe andata a parare.

"Devo ammettere che quando ho trovato questo libro, non mi sembrava particolarmente interessante." Disse Voldemort. "Ad ogni modo come mi sbagliavo! Ho deciso di sfogliarlo, e questo libro mi ha insegnato molto sul sangue, soprattutto delle sue proprietà magiche. Lucius, sai perché sei un purosangue?" Lucius dinanzi a quella domanda sorrise.

"Certamente, mio signore. Sono un purosangue perché nessun membro della mia famiglia è mai stata correlata a babbani. Le nostre linee di sangue non contengono geni babbani." Questa risposta però, tuttavia, sembrò divertire il Signore Oscuro.

"Sono sorpreso che ne sai così tanto, Lucius. Non ho mai pensato che qualcuno fosse stato a conoscenza di quali siano i geni. Dopotutto, sono cose che non vengono insegnate ad Hogwarts." Si appoggiò pensieroso allo schienale della sedia continuando a tenere nell'ossuta mano destra il bicchiere di whisky.

"Beh, ho pensato che fosse giusto approfondire le mie conoscenze, cosa che si è rivelata alquanto preziosa in particolare con Draco che ha cominciato a pormi domande sulla discendenza di sangue." Lucius solo in seguito si accorse che avrebbe voluto non aver fatto il nome di suo figlio. Poiché avrebbe potuto infastidire Voldemort, dal momento che Draco per qualche strana ragione che Lucius non aveva ancora elaborato, si era rifiutato di unirsi ai Mangiamorte. Ma quella sera, Il Signore Oscuro sorrise semplicemente.

"Quindi pensi che tutti i geni babbani siano da considerare sporchi?" Chiese Voldemort con un accento divertito.

"Certo che sì, mio Signore, non c'è nulla nei loro geni che i nostri non hanno."

"Dimmi, quanti figli ha portato in grembo Narcissa?"

Dinanzi a quell'improvviso cambiamento di conversazione, Lucius si morse le labbra, ma non osò mostrare il suo dispiacere troppo apertamente. A malincuore rispose, "Ha partorito sei figli, di cui solo Draco è sopravvissuto. Secondo i medi-maghi al San Mungo, Narcissa non è adatta con i bambini, anche se mi è stato assicurato che ciò non è dipeso da lei. A quanto pare alcune donne sono fatte così." S'interruppe sotto lo sguardo tagliente di Voldemort.

"Ho dato uno sguardo ai record dei Malfoy, non dicono nulla riguardo l'inidoneità di Narcissa a portare avanti gravidanze", lo contraddisse l'altro mago a bassa voce, "vi posso dire che al riguardo vi è una lettura interessante. Dopo averlo studiato, ho cominciato seriamente a pensare, ed è qui che mi è venuto in mente questo libro," con un tonfo sordo fece cadere il libro sul tavolino che destava accanto alla sedia di Lucius. "Secondo quanto riportato nei registri, cinque su sei dei tuoi bambini sono morti per mano di una malattia che colpisce solo i bambini nati da genitori purosangue. La malattia viene chiamata Kurb-Skalator ed è più comunemente conosciuta come Kurbs-blood".

Lucius sentì come se il terreno gli fosse stato strappato da sotto i piedi. Naturalmente, era sin troppo consapevole del motivo per cui cinque dei suoi figli erano morti, e aveva accuratamente proibito a qualsiasi medi-mago o strega che Narcissa era solita frequentare dire una parola al riguardo. Kurbs-blood stava divenendo un assassino comune di bambini nati da genitori purosangue, e a quanto pareva c'era ben poco da fare. Forse il Signore Oscuro era riuscito a trovare una soluzione, anche se a quell'idea Lucius si derise mentalmente. Il giorno in cui Voldemort avrebbe iniziato ad aiutare le persone anziché distruggerle, sarebbe stato il giorno in cui Albus Silente si sarebbe avvicinato all'oscurità. La voce del suddetto lo fecero fuoriuscire dalle sue fantasticherie con un sussulto.

"Questo libro ha dato pensiero a molte persone, suggerendo che Kurbs-blood potrebbe avere una base genetica. Come ben saprete, prima dei miei undici anni, sono cresciuto in un orfanotrofio babbano, in cui ci si aspettava di andare a scuola. Ci hanno insegnato tutto sulle differenti famiglie reali in Europa, come tutti i matrimoni svoltisi fra di loro, al fine di garantire che il sangue reale rimanesse all'interno di quelle stesse famiglie, così da rafforzare anche i legami fra i loro rispettivi paesi. Negli ultimi secoli la gente ha cominciato a sviluppare malattie come l'emofilia, riducendo le aspettative di vita in modo drammatico. Stranamente, avevo quasi dimenticato tutta questa storia babbana, ma mentre leggevo i record di nascita delle famiglie mi è tornato in mente. In ogni caso, la ragione delle malattie che si stavano manifestando, è risultata attraverso i test genetici dei genitori dei bambini. La gente, diciamo, possedeva troppi geni difettosi tramandandoli ai loro figli, che sono stati la causa della loro morte. Secondo i record tale discorso vale anche per le famiglie purosangue, in quanto la colpa del problema è all'interno della vostra linea di sangue. Non credere che io abbia ragione?"

"Beh, credo di sì, ma non c'è nulla che si possa fare al riguardo. Quello che voglio dire è che, secondo i medi-maghi non c'è alcuna cura per questa malattia." Rispose Lucius tentando di non sembrare troppo sulla difensiva.

Ci fu un momento di pausa poi Voldemort riprese la parola: "Torneremo a questo, ma come dicevo prima abbiamo iniziato a discutere della vostra famiglia, in quanto questo libro parla della diversa magia nel sangue di streghe e maghi purosangue e quello di patrimonio babbano. Rivela alcuni fatti davvero interessanti, e sono certo che vi troverete d'accordo con me." Lanciò uno sguardo penetrante a Lucius prima di proseguire con le spiegazioni. "Come saprete, la magia risiede nel sangue di un purosangue, è contenuta in una sostanza chiama emoglobina, nei Mezzosangue risiede nei globuli rossi, mentre in quello discendenti da babbani nelle piastrine. Per fartela più semplice, se nei purosangue c'è qualcosa di sbagliato con l'emoglobina, la magia risulterà alterata, con petardi. La differenza delle piastrine dei babbani aventi magia e di quelli che non ce l'hanno sta appunto nella forma della piastrina. Pensa, e sto cominciando ad essere d'accordo con questa teoria, che le persone dalla magia più stabile sono quelle che possiedono la magia sia nella loro emoglobina che nelle loro piastrine. Cioè qualcuno con un genitore purosangue ed uno mezzosangue."

Quella dichiarazione fu accolta da Lucius con silenzio tombale, poiché sedeva come pietrificato. Era serio il Signore Oscuro? Se Lucius aveva correttamente interpretato il significato di quella spiegazione, gli stava suggerendo che Draco avrebbe dovuto sposare una sporca mezzosangue. Lucius divenne freddo con quell'orrore di pensiero. No, le cose che aveva letto sicuramente erano sbagliate, dopotutto, Voldemort non gli avrebbe mai chiesto di fare una cosa così terribile, anche perché era acuto quanto lui nel preservare la linea di sangue dei Malfoy, o forse no? Improvvisamente, Lucius non si sentì poi così sicuro. Ma naturalmente, il Signore Oscuro, reputava importante la purezza del sangue, altrimenti perché avrebbe dato ai Mangiamorte una lunga omelia, di quasi due ore e terminata solo quindici minuti fa, sul tema in questione? Ma poi la voce cattiva della sua coscienza si fece sentire ricordandogli che non aveva prestato alcuna attenzione a Voldemort poiché stava pensando ad una moglie adatta per Draco. Tentando di bloccare quella voce invadente, una smorfia comparve sul suo volto prima di riportare nuovamente l'attenzione sul Signore Oscuro.

"Dimmi Lucius, hai mai pensato al futuro di tuo figlio; tipo il matrimonio?" Fu una domanda apparentemente tranquilla.

"Naturalmente, proprio la notte scorsa io e Narcissa stavamo discutendo delle possibili corrispondenze." Rispose velocemente.

"E?"

"Abbiamo appurato un certo numero di ragazze idonee provenienti da grandi famiglie, come i Parkinson, i Bulstrodes, i Nantons e gli Ashworths. Tutte queste famiglie sono ovviamente purosangue, e le loro figlie sono di Serpeverde e per nulla contrarie alle arti oscure."

“Anche se va detto che la sig.ra Bulstrodes assomiglia molto ad un troll. La signora Ashworth è di sei anni più grande di tuo figlio. La signora Nanton è grande quanto Tiger e Goyle messi insieme, mentre la signora Parkinson; beh.. sto ancora cercando qualche aggettivo adatto. In ogni caso, credo che la Kurbs-blood abbia messo radici in ciascuna di queste famiglie. Naturalmente ci sono anche altre famiglie purosangue che possono essere prese in considerazione. Non saranno Serpeverde ma sono ugualmente purosangue, oh... non so, ci sono i Forcettes, i Weasley, i Purks, i Bones, gli Abbots, i Brocklehursts, i Patils, gli Hinshaws, la lista è alquanto infinita. Anche se dubito che qualcuno di loro acconsentirà di far sposare la propria figlia con tuo figlio, essendo amanti di Silente, per cui quest'altro problema non sussiste ancora. Sono del parere che non ci sia una famiglia purosangue che nel corso della sua storia non abbia avuto la Kurbs-blood, per cui molto probabilmente la maggior parte di essi sono portatori del gene. Non si può rischiare di rimanere le cose così come sono. Le probabilità che Draco porti il gene della Kurbs-blood sono alte, e quindi necessita che anche sua moglie porti lo stesso gene, per far si che il bambino nasca senza emoglobina nei suoi globuli rossi, così da condurlo alla morte.”

Questo, naturalmente, sarebbe stato il problema che avrebbe mantenuto sveglio Lucius Malfoy per diverse notti. Poiché non riusciva a vedere alcuna via d'uscita da quella situazione, indifferentemente da ciò che il suo cervello provava a pensare. L'unica soluzione ammissibile per lui era quella di trovare una ragazza purosangue che non portasse il gene. Però sapeva anche che quella sarebbe stata una soluzione impraticabile e costosa in termini di tempo. Anche perché se i risultati fossero usciti positivi, poi ci sarebbe sempre stato il rischio che la ragazza non avrebbe acconsentito al matrimonio.

Come se Voldemort gli stesse leggendo i pensieri suggerì: “Suppongo che si possa rapire ogni ammissibile ragazza purosangue, sottoporla al test e trovare quella giusta così da costringerla a sposare tuo figlio. Sai meglio di me che è una cosa poco pratica ed anche se l'esito sarà positivo non vi sarà alcuna garanzia. Per questo motivo ho creduto opportuno ragionare a vostro nome: E' vero che non do alcun privilegio ai mezzosangue essendo che possiedono i loro usi ed è una cosa che non dobbiamo assolutamente dimenticare. Alcuni di loro sono davvero dei maghi e streghe potenti – prendi ad esempio Lily Potter. Se non fosse stata tale non sarebbe mai riuscita a proteggere quel marmocchio da me – il mago più potente di tutti i tempi. Quello di cui hai bisogno quindi è di una potente ragazza nata babbana. Sicuramente, una che corrisponde alle nostre esigenze potrà sempre essere trovata ad Hogwarts, no?” Come ebbe finito di parlare rivolse un sorriso tirato a Lucius.

“Non saprei ma penso di si, solo che lei sarà ugualmente una mezzosangue, inquinerà e contaminerà la nostra linea di sangue che è una delle più pure..” Nell'agitazione, Lucius scattò in piedi cominciando a camminare per tutta la lunghezza dello studio. “Siamo molto orgogliosi della nostra linea di sangue, siamo conosciuti proprio per questo. Le persone venerano il nome dei Malfoy.” La voce di Lucius vacillò dinanzi all'espressione sul volto di Voldemort.

“Cosa te ne fai di una linea di sangue pura che quasi certamente è destinata a morire, se non nella generazione di tuo figlio, sicuramente in quella successiva? Lucius, è necessario imparare ad osservare il legno degli alberi, è molto meglio avere figli mezzosangue così da garantire la continuità del nome dei Malfoy, non pensi?” Non attendendo una risposta continuò, “In questo modo, avrete il meglio di entrambi i mondi, i vostri nipoti saranno liberi dalla Kurbs-blood, e la loro magia sarà molto più stabile di quella dei purosangue – basta osservare quel marmocchio di Potter. Se quello che dice Codaliscia è vero, che quel marmocchio al suo terzo anno era già in grado di produrre un Patronus decente. Questo tipo di magia è molto avanzata, e la maggior parte degli adulti, senza citare nessuno, hanno ancora grandi difficoltà con determinate procedure guidate.”

“Sono certo che è solo una questione di fortuna, non c'è nulla che quel marmocchio possa fare che Draco non può. In ogni caso, c'è l'amica di Potter, la mezzosangue Granger. È una delle più potenti streghe dei nostri tempi, molto più di Potter, ed è una mezzosangue in tutto e per tutto!”

Voldemort si trovò a sorridere dinanzi a quello: “Beh, il gioco è fatto, questa è la risposta al problema di Draco. Se tutto ciò che mi giunge all'orecchio è vero, non credo che sarà tanto contrariato a sposarla. Come hai detto tu stesso, è una strega molto potente, e i suoi figli erediteranno la sua magia. Accoppiato con la linea magica dei Malfoy, i vostri nipoti, nel loro diritto, saranno davvero potentissimi.”

“Si, per quanto sia potente non toglie il fatto che sia pur sempre una mezzosangue, e non c'è nulla che possa cambiare la situazione.” Sostenne Lucius ostinatamente.

“No, mi trovi d'accordo con te, ma è potente e questo è tutto ciò che conta. Ricorda che per assicurare la continuità della tua linea di sangue è necessario una ragazza potentemente magica, e questa ragazza sembra fare al caso vostro, che altro c'è da dire?”

Lucius aggrottò la fronte; il Signore Oscuro effettivamente aveva ragione, non c'era nessuna ragazza purosangue che conosceva, o che aveva vissuto, a non avere nei propri geni la Kurbs-blood, per cui che alternative aveva? Lucius smise di camminare continuando ad aggrottare la fronte in direzione di Voldemort. A dire il vero, non si era mai soffermato sulla possibilità, che suo figlio Draco, avrebbe dovuto sposare una mezzosangue – supponeva che avrebbe dovuto iniziare a chiamarli Nati Babbani. Tuttavia, l'idea della Granger effettivamente gli sembrava intrigante. Era ben consapevole del fatto che fosse la strega più intelligente di Hogwarts, e data la quantità di tempo che suo figlio trascorreva a lamentarsi sul suo conto, Lucius non poté non intuire che molto probabilmente Draco aveva una cotta per lei, e che probabilmente a causa della loro posizione non aveva fatto mai nulla al riguardo.

La sua mente tornò al suo ultimo argomento con Narcissa. Come il Signore Oscuro, anche lei, gli aveva suggerito che Draco avrebbe dovuto sposare una nata babbana. Inizialmente si era assolutamente infuriato con sua moglie non capacitandosi del fatto che avesse avuto il coraggio di suggerirgli una cosa del genere, ma dato che ora era stato lo stesso Lord Voldemort a suggerirglielo, l'idea non risultava più così male. Dopotutto, quali altri opzioni avevano? Per cui a malincuore decise che se Draco avesse dovuto sposare una mezzosangue, avrebbe dovuto sposare quella più potente – poiché la famiglia Malfoy necessitava solo del meglio!

“Torna a casa e discutine con tua moglie. Credo che entrambi vi troverete d'accordo con me. Essendo una donna alquanto sensibile è fin troppo consapevole dei problemi che Draco dovrà affrontare nello sposare una ragazza purosangue. È ansiosa quanto te che la vostra famiglia continui ad esistere.” Voldemort sorrise di nuovo constatando che anche per quella sera il lavoro era stato compiuto.

 

 

 

Con un pop debole, Lucius si materializzò dinanzi alle porte di villa Malfoy. Su di esso, le nuvole correvano nel cielo, oscurando la vista della luna. La notte era fredda, e una brezza crudele si era posizionata dinanzi al suo volto. Sospirando, varcò la soglia della casa sapendo, senza ombra di dubbio, che Narcissa stava attendendo il suo ritorno. Sentiva come se il mondo si fosse improvvisamente capovolto, e che non vi era alcuna idea stabile a cui potersi aggrappare. Una cosa era che un semplice medi-mago gli avesse suggerito che un Malfoy avrebbe dovuto sposare una Mezzosangue e un'altra era che il Signore Oscuro gli aveva detto la stessa identica cosa. Il mondo era impazzito!

“Lucius, sei tu?” La voce di Narcissa risuonò dal salotto, mentre entrava silenzioso nella sala.

“Si, sono tornato”, la sua risposta fu abbastanza accigliata, e senza altri pensieri si diresse in salotto, trovando Narcissa sdraiata sul divano sorridente.

“Com'è andata?” gli chiese. Un braccio era poggiato casualmente dietro il capo, mentre con l'altra mano giocherellava con il gambo di un bicchiere di vino. La luce del lampadario illuminò la bionda chioma dei suoi capelli, lasciando il resto del volto in ombra. Al suo ingresso, si alzò con grazia dal divano per depositare un bacio casto sulla guancia del marito. “Questi incontri tendono a durare sempre di più. Di cosa ha discusso il tuo Signore Oscuro per tutto questo tempo?”

“Non è il 'mio' Signore Oscuro. Se, come qualsiasi altra persona di buon senso, si è uniti ai Mangiamorte, dovresti sapere di cosa si discute in questi incontri.”

"Lucius caro, siamo stati lì tutto questo tempo e anche più volte. Lo sai che non posso entrare, insomma le cose che si fanno lì, beh, sono poco adatte per una signora. Uccidere babbani, come ben saprete, non rientra nei miei passatempi come non rientra nei miei interessi. Immaginate, tutto quel sangue e gore, il solo pensiero mi fa rabbrividire.” Con altrettanta grazia tornò a sedere di nuovo, fissandolo con intensità prima di proseguire, “Allora, cosa hai deciso per quanto riguarda il futuro di nostro figlio? Chi sarà la donna tanto fortunata che avrà il compito di portare il nostro tanto stimato cognome?” Nella sua voce si poté percepire una nota di sarcasmo. “Chissà forse lei sarà più fortunata e magari partorirà più di un figlio e forse questi sopravviveranno!” Ora invece, nella sua voce, c'era una sfumatura amara, una sfumatura che Lucius non poté non notare.

“Narcissa, non ricominciamo. Ho avuto una discussione abbastanza estenuante poche ore fa, e l'ultima cosa che mi serve sono le tue lamentele al riguardo. In ogni caso, il Signore Oscuro ha introdotto l'argomento questa sera ".

"Davvero? E di grazia, cosa aveva da dire in proposito?" gli chiese guardandolo acutamente.

“Ha detto che non abbiamo altra scelta se non quella di diluire il nostro sangue, consentendo alla sporcizia babbana di entrare nella nostra famiglia. A quanto pare, questa è l'unica cosa che possiamo fare per assicurarci che la nostra linea di sangue sopravviva". Aveva detto Lucius con voce piatta per poi proseguire con voce più promettente, “Se ti interessa saperlo, ha in mente un ulteriore motivo, anche se non so di cosa si tratti.”

Ci fu una pausa e poi Narcissa chiese con attenzione: “Ti ha detto anche chi aveva in mente? Quello che voglio dire è se ha specificato qualche criterio. Dobbiamo prendere in conto qualcosa prima di proseguire con la nostra selezione?”

“Ha insistito sul fatto che dovrà essere una strega molto potente nel suo pieno diritto. Ha detto che solo così la nostra linea di sangue riuscirà a mantenere il suo potere magico.” Rammentò Lucius versandosi del brandy all'interno del decanter di cristallo, appoggiato su un tavolino.

“Per non essere qualcuno della famiglia, sta nutrendo un sacco di interesse nei nostri confronti, non credi? Mi chiedo cosa voglia davvero. Forse spera che Draco, o il suo erede, assuma il potere una volta che non ci sarà più.” Suggerì Narcissa pensierosa.

“Per quanto ne so, è immortale. Anche se, come dici tu, perché tutto questo improvviso interesse? Che cosa ne ricaverà?” Lucius sorseggiò il suo drink seduto sul divano.

“Beh, qualunque cosa sia, sono certa che ti informerà quando sarà giunto il momento. Prova ad immaginare il prestigio che riceverà la nostra famiglia se decidesse che o Draco o il suo erede dovrà essere il suo successore! Nessuno poi avrà più il coraggio di ritenerci inferiori per un bambino non purosangue.” C'era una precisa nota di soddisfazione, ora, nella voce di Narcissa. Sorridendo dolcemente al marito continuò, “penso che trarrò una certa soddisfazione nel vedere quello che, oltre tutte le streghe di Hogwarts o Beauxbatons, una strega nata babbana sarà in grado di offrire. Sono certa che Draco mi aiuterà. Dopotutto, è la sua sposa quella che stiamo cercando. Si, potrà senz'altro collaborare con la selezione delle belle ragazze; anche se questa cosa della potenza mi lascia un po' dubbiosa, come facciamo a capire, in realtà, se una strega è o meno potente?”

“Credo che al riguardo ci sarà un incantesimo, oscuro, naturalmente. Sono quasi sicuro che la nostra biblioteca contiene dei testi contenenti tali incantesimi.” Guardò verso la porta della biblioteca prima di proseguire, “C'è una ragazza che il Signore Oscuro ci ha suggerito di vedere, ed ho anche il sospetto che a Draco non le è indifferente. Il suo nome è Hermione Granger. Sono sicuro che vi ricorderete quante ne abbiamo dovute sentire sul suo conto, giusto?”

“E' a Hogwarts? Ricordo vagamente una ragazza testarda nonché amica di quel marmocchio di Potter: l'ha descritta come una dai tanti capelli folti e i denti anteriori sporgenti che ricordano tanto quelli di un coniglio. Non era quella che stava sugli spalti della nostra casa durante la Coppa del Mondo di Quidditch?” Aggrottò la fronte pensierosa.

“Si, è quella. Secondo Draco, Victor Krum, il ricercatore bulgaro, quello stesso anno la portò al Ballo del Ceppo. Ad ogni modo è una questione che va discussa con Draco; sta tornando a casa per il Natale, giusto? Sicuramente saprà dirci molto di più sul suo conto, così da decidere di conseguenza se lei sarà o meno adatta a noi!”




 

 

Draco Malfoy se ne stava languidamente steso suo letto enorme a baldacchino. Guardandosi intorno alla stanza, la sua mente vagava nuovamente agli avvenimenti di quegli ultimi due giorni, da quando era tornato a casa. Erano le vacanze di Natale, e aveva deciso di tornarsene a casa per trascorrerle insieme ai suoi genitori. Nell'ultima lettera ricevuta, Lucius Malfoy, gli aveva espressamente detto che c'era una cosa di tale urgenza che avrebbe voluto discuterne con lui. Draco non poté non sorridere dinanzi alla sua fortuna.

Durante la sua prima serata, i suoi genitori lo avevano fatto accomodare spiegandogli tutti i problemi che stavano riscontrando per trovargli una moglie adatta. Dinanzi alle loro riflessioni, il volto del giovane venne oscurato dal dolore. Non era mai stato messo al corrente del fatto che la madre avesse dato alla luce cinque figli, e che tutti e cinque fossero morti. Aveva sempre pensato che i suoi genitori non volevano altri figli, e non aveva mai approfondito la questione poiché aveva sempre sostenuto che tutto ciò non avesse nulla a che vedere con lui. Certo, avrebbe voluto anche lui un fratello, poiché essere figlio unico comportava a sentirsi molto soli. Draco Malfoy sapeva fin troppo bene cosa volesse dire avere così tanto denaro da poter comprare qualsiasi cosa, o quasi. Ed ecco perché, spesso, aveva invidiato gli altri studenti, chiedendosi sempre come sarebbe stata la compagnia di un fratello o di una sorella. Essendo figlio di genitori la cui posizione sociale era tutto, la sua infanzia di conseguenza era stata isolata. Riflettendoci anche i suoi amici erano stati selezionati in base alla loro idoneità.

Si ridestò dai suoi pensieri poiché la sua attenzione fu catturata da uno scricchiolio alla finestra. Alzandosi, si avvicinò e l'aprì, lasciando entrare una civetta con una lettera legata alla zampetta. La riconobbe subito poiché il gufo era di Pansy Parkinson. Slegò la lettera, l'aprì e la lesse:

 

“Caro Draco,

Spero che le vacanze stiano andando bene. È bello essere di nuovo a casa non credi? Non ho molto tempo, ti scrivo solo per chiederti di una cosa, i tuoi genitori non ti hanno detto niente di un nostro presunto fidanzamento? Te lo chiedo, perché la scorsa notte ne ho discusso con i miei e mi hanno semplicemente detto che non passerà molto prima che qualcuno chieda la mia mano. Non pensi che sia meraviglioso? Stavo pensando che forse potremmo organizzare una grande festa, sai, invitando tutta la cada dei Serpeverde.

Con amore.
Pansy.”

 

Accigliato, Draco ripiegò la lettera, prima di lanciarla sulla sua scrivania. Ghignò, immaginandosi la faccia di Pansy attendere una sua risposta. Era quasi un peccato non poter assistere alla sua delusione. Anche se non l'avrebbe propriamente aiutato. Tornò a pensare al suggerimento dei suoi genitori di prendere in sposa una mezzosangue. Era a conoscenza della Kurbs-blood, tutti ne avevano sentito parlare – quello che non sapeva era quanto gravemente avesse colpito la sua famiglia. Sorrise pensando che suo padre gli avesse suggerito proprio la Granger! A quel delizioso pensiero, permise ad un ampio sorriso, di sorgere sul suo volto.

Dalla prima volta che l'aveva incontrata sul treno per Hogwarts, quel primo giorno del loro primo anno, era rimasto affascinato dall'atteggiamento fiducioso di Hermione Granger nei confronti della vita, cosa che però non aveva mai ammesso a nessuno. Nel corso degli anni, la sua ammirazione per il suo talento si era trasformata in una frustrazione delirante, poiché per quanto si sforzasse riusciva sempre a batterlo in ogni ambito – il denaro e l'influenza di suo padre non avevano alcuna resistenza. Sapeva benissimo che fosse la mente dietro le scappatelle del Golden Trio, altrimenti quell'orribile ippogrifo come avrebbe fatto a sfuggire alla sua esecuzione al terzo anno? Ricordava, fin troppo, gli eventi di quella giornata, soprattutto quando lei, un paio di giorni prima, lo aveva schiaffeggiato. A parte la guancia dolorante, quello schiaffo lo aveva preso completamente alla sprovvista, poiché nessuno, prima di allora, aveva osato fare una cosa del genere. Colpito da una ragazza! Aveva proibito sia a Tiger che Goyle di parlarne nuovamente, ma ad ogni modo più che il suo odio, in lui da quel giorno, era nato un rispetto immenso. Era stato solo durante il Ballo del Ceppo, al quarto anno, che la sua attenzione era stata attratta dalla sua bellezza fisica: quegli abiti azzurri che fasciavano la sua pelle chiara avevano messo alla perfezione in evidenza le sue forme, per non parlare dei suoi capelli! Quel giorno era stata irriconoscibile – dovette a malincuore rispettare la metamorfosi della so-tutto-io. Da quel momento in poi, durante le lezioni, mentre la sua attenzione era altrove, non poteva non lanciarle occhiate furtive. Nel corso dell'ultimo anno era cresciuta di alcune dita. Aveva trascorso un sacco di tempo, soprattutto durante l'ultimo termine, a fantasticare su quel corpo sotto le vesti della divisa scolastica. Naturalmente, quei due balordi – Potter e Weasley – non avevano mai notato lo sbocciare della sua femminilità, anche se andava detto che non erano le persone più osservanti del mondo.

Aveva smesso di chiamarla 'Mezzosangue' più di un anno fa; quel nomignolo ormai non sembrava avere più alcun effetto su di lei, e l'unica persona che ne rimaneva ferito poi rischiava di essere lui. Come i suoi genitori gli avevano rammentato, lei era una delle più potenti streghe che avesse mai incontrato, e ciò che aveva visto in lei era il fatto che fosse una delle persone più belle del loro anno. Ma come avrebbe potuto catturare il suo interesse? Questa era la domanda sulla quale avrebbe dovuto iniziare a riflettere. Suppose che fosse giungo il momento di usufruire del suo status di Malfoy e iniziare a tirare un po' le stringhe!

 

 


Buongiorno miei lettori,
una piccola premessa prima di iniziare a leggere questa fan fiction. Come avrete potuto notare dalla descrizione è una traduzione, la scrittrice è Athena Linborn , alla quale faccio i miei più sinceri complimenti poiché è una fan fiction davvero stupenda. Come saprete, o forse no, sono un'amante delle fan fiction Dramione, mi fanno impazzire, ma non essendo molto brava a scrivere mi do alle innumerevoli traduzioni. Premetto, ancora una volta, che troverete sicuramente qualche errore grammaticale o di traduzione. Chiedo venia in principio. Ad ogni modo non essendo farina del mio sacco siete liberi di non recensirla qualora non vi vada di farlo.
A presto con la traduzione del secondo capitolo.

Con amore
Rose

  
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