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Autore: L1107    24/05/2016    3 recensioni
Questa storia sarà diversa da tutte quelle che avete letto, o almeno ha questo obiettivo. Non è la solita storiella dove due persone, anche se diverse come Hermione e Draco, s'innamorano e improvvisamente esistono solo loro due, che si salvano. È drammatica, ho deciso di mettermi alla prova, parlando di una Hermione che farà di tutto per conquistare quel Malfoy, che perderà tutto per lui, usando anche i suoi stessi amici inconsapevolmente e consapevolmente poi. Non è una di quelle favolette con il solito "e vissero felici e contenti", questa storia è reale, ed è una storia che parte da una mia esperienza personale e da una mia sofferenza. Spero vi piaccia.
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cedric Diggory, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Ginny, Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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RICATTI

Avevamo finalmente preparato quella pozione, quel dannato filtro d’amore, c’era voluto un mese. Un mese in cui io e Harry avevamo lavorato giorno e notte, cercando di renderlo il meno attivo possibile, lottando contro i nostri stessi principi, nella consapevolezza del dolore che quella pozione avrebbe causato, nella consapevolezza di quello che entrambi avremmo perso. Avevo sperato, in realtà, versando gli ultimi ingredienti che quella pozione avesse tutti i colori eccetto il rosa acceso, ma ovviamente fedele al mio stato di eccellente studentessa, la pozione aveva fin da subito cambiato colore, diventando infine quel rosa acceso. Avevo alzato lo sguardo verso Harry, il quale scarmigliato e con gli occhiali leggermente appannati mi aveva rivolto uno sguardo di comprensione che aveva illuminato i suoi occhi verdi, verdi come la speranza, speranza che quel giorno non sarebbe successo nulla di irrimediabile, nulla che ci avrebbe portato a drastiche conseguenze. Avevo versato il contenuto del calderone in una fialetta, tre gocce nel succo di Ginny e sarebbe stata completamente in balia di Malfoy, il nostro nemico. Finito ciò avevo evocato la magia per far sparire le prove del nostro reato, era illegale a Hogwarts creare filtri d’amore, non dovevano assolutamente circolare, ed era per questo che Malfoy aveva chiesto una cosa del genere, voleva che venissi espulsa, era stato chiaro fin da subito- Hogwarts sarebbe dovuta essere popolata da maghi Purosangue.
“E’ pronta?” mi chiese Harry.
Annuii alzandomi e lisciandomi le pieghe della gonna, ignorando il dolore alle gambe che protestavano per essere state così tanto tempo piegate quel giorno, accanto a un calderone. Il fumo aveva reso ancora più indisciplinati i miei capelli, vari ciuffi sfuggivano dall’elastico in cui li avevo obbligati a stare.
“Si” risposi mentre anche Harry si rialzava. Era stato utile per la creazione della pozione, senza di lui e il suo mantello dell’invisibilità probabilmente non avrei mai ottenuto gli ingredienti che mi servivano per crearla, tutti custoditi nell’ufficio di Severus Piton.
“Adesso dobbiamo solo darla a Ginny” aggiunsi dopo una lunga pausa, facendomi coraggio e dicendo quello che nessuno di noi avrebbe voluto dire ma che entrambi sapevamo essere inevitabile.
“Come?” si limitò a chiedermi Harry, stringendo impercettibilmente le nocche, il pensiero che Ginny ricadesse di nuovo nelle mani di un Malfoy, piccola ma non indifesa come pensava che fosse, lo tormentava più di me, soprattutto perché lui non sapeva della grande forza che possedeva Ginny, che aveva ricavato dopo essere stata quasi in punto di morte nella Camera dei Segreti.
“Il sole sta per sorgere, tra qualche ora scenderanno tutti per la colazione, dobbiamo assicurarci che tre gocce precise raggiungano il calice di Ginny” spiegai attentamente.
“Intendi scambiare i calici mentre sarà distratta?” mi chiese Harry.
“Si, tu dovrai distrarla, magari parlando del Quidditch, lei ama lo sport…” aggiunsi quella frase quasi con nostalgia, il filtro d’amore non l’avrebbe solo fatta cadere tra le braccia della Serpe, ma le avrebbe anche annullato tutte le sue passioni per le quali lei viveva, offuscati solo dal desiderio cocente di Malfoy.
“Non le farà del male, vero Herm?” mi chiese Harry e io alzai lo sguardo dopo aver riposto la fialetta dentro la tasca nascosta del mantello. Fui sorpresa nel notare l’espressione seriamente preoccupata di Harry, era come un bambino in cerca di rassicurazioni.
“Non glielo permetterò Harry, te lo giuro”
E Harry mi sorrise sinceramente, prima di spalancare le braccia e accogliermi nel suo caldo petto, affondai il viso sulla sua spalla respirando il suo odore, odorava di buono, odorava di gentile, odorava di Harry Potter.
“Andiamo allora” mi sorrise prima di sciogliere le braccia e insieme ci avviammo verso la Sala Grande.
La trovammo quasi deserta, eccetto per Ron il quale si era alzato prima sostenendo di essere stato colto da uno dei suoi soliti “attacchi di fame”. Ginny ci raggiunse poco dopo e abilmente Harry instaurò una conversazione con lei e Ron, notai il sorriso della mia migliore amica, sincero e felice che il ragazzo che amava realmente le stesse rivolgendo la parola, felice di condividere con lui la passione per il Quidditch. Velocemente estrassi la fiala e, cercando di bloccare il tremore delle mie mani, versai tre gocce del filtro d’amore nel succo di zucca di Ginny, per fortuna nessuno mi notò, troppo concentrati sui gufi che stavano planando in quel momento portando la posta. Con mia sorpresa un gufo piccolo e bianco atterrò su di me, freddo e sprezzante mi rivolse uno sguardo orgoglioso prima di tendermi la propria zampa, una busta con un simbolo verde e argento spiccava. La slegai afferrandola tremante, mentre Harry mi gettava un’occhiata intuendo chi me l’avesse mandata,. Offrii la mia colazione al gufo che, disgustato, volò via aprendo le piccole ali candide, dopo feci scivolare la lettera nella mia borsa, non era saggio aprirla davanti a quella gente. Il mio sguardo cadde inevitabilmente sulla tavolata dei Serpeverde, su cui spiccava in particolare lui, con il suo portamento da nobile e i capelli perfettamente pettinati che brillavano alla luce che veniva dal soffitto stregato da Silente. Mi rivolse un occhiolino ammiccante prima di addentare con eleganza una fetta di pane e burro, distolsi lo sguardo velocemente imporporandomi d’ira. Cercai conforto nello sguardo di Harry che aveva seguito il nostro scambio, senza però farsi notare dalla Serpe, mi rivolse un sorriso sincero come a farmi capire che sarebbe andato tutto bene, un sorriso che ricambiai immediatamente. Ginny afferrò il suo calice dopo aver mangiato una piccola fetta di marmellata di pesche, svuotando in poco tempo il calice. Sapevamo bene che l’effetto non si sarebbe verificato subito, non solo perché avevo cercato di renderlo il meno forte possibile, ma perché avevo deciso di metterne una piccola quantità per ritardare l’effetto. Ginny mi guardò e mi sorrise candidamente, intavolando subito una discussione su di me, ignara di quello che le avevo fatto.
Quando la colazione finì salutai gli altri, dicendo di aver lezione di Antiche Rune, una materia che avevo aggiunto insieme a molte altre. Appena svoltai l’angolo una mano mi tappò la bocca, trascinandomi dentro una stanza vuota e chiudendosi la porta alle spalle. Non appena mi lasciò andare sgranai la bacchetta, puntandola contro il mio assalitore che mi stava osservando con un ghigno vittorioso.
“Malfoy, cosa vuoi?”
“Sempre gentile, Granger” mi derise lui, facendo un piccolo inchino come suo solito.
“Mi chiedevo se avessi finalmente portato a termine la tua missione…” aggiunse poi, avvicinandosi di qualche passo a me. Non riposi la bacchetta, dall’ultima volta ero sempre stata attenta e guardinga, decisa a non farmi mai più battere da lui. Per fortuna gli incontri non erano stati molti, dopo l’ultima aggressione mi aveva bloccato mentre passavo lungo un corridoio vuoto, mi aveva quindi chiesto quanto tempo ci volesse per preparare il filtro e poi, senza fiatare, se n’era andato.
“La missione è portata a termine, l’effetto si dovrebbe verificare tra mezz’ora esatta, ti conviene farti bello” aggiunsi con tono sprezzante, guardando con finto disgusto i suoi vestiti perfettamente stirati e curati, la divisa gli calzava a pennello.
“Io sono sempre bello, Granger, non te ne sei forse resa conto?” domandò ancora, avvicinandosi notevolmente e costringendomi con le spalle al muro.
“Ho visto di meglio, schifosa Serpe” lo provocai, pronunciando quelle parole con lo stesso disgusto che mi riservava sempre lui.
“Attenta Granger, non vorrei che Fierobecco finisse accidentalmente senza testa” mi minacciò.
I miei occhi si ridussero a due fessure, mentre stringevo i pugni e conficcavo le unghie nella carne, per trattenere la mia ira.
“Vale così poco la parola di un Malfoy?”
Vale così poco la parola di una Grifondoro?” replicò lui, mellifluo.
“Di che diamine parli? Mi sembra di essere stata sincera con te”
Ovviamente mentivo, non ero mai stata sincera con lui, ma questo lui non poteva saperlo.
“Parlo, mia cara Grifondoro, di come il tuo corpo reagisce quando ti vengo vicino” mi provocò ancora.
Sentii il sangue defluire dal mio corpo, notando solo ora che non stava mentendo e che il mio corpo reagiva alla sua vicinanza, il suo odore mi attraeva più vicino, e non mi ero resa conto di essermi avvicinata leggermente a lui e di aver continuamente e insistentemente osservato le sue labbra mentre parlava, di aver seguito ogni movimento della sua lingua che s’intravedeva dalle sue labbra socchiuse.
“Non so di cosa parli” negai ancora, negare fino all’evidenza, negare soprattutto l’evidenza- così mi aveva detto Harry.
“Vuoi forse farmi credere che una parte di te non brami ancora le mie labbra? Che non desideri ancora il mio bacio?” mi provocò ancora, schiacciandomi contro il muro, il braccio che impugnava la mia bacchetta giaceva inerme accanto al mio fianco, stregata dai suoi occhi non riuscivo a comandare i miei arti come avrei voluto.
“Non bramo niente di te, mi fai solo schifo Malfoy, solo SCHIFO!” urlai quest’ultima parola prima di ritrovare la mia forza e spingerlo via da me, indietreggiò più per la sorpresa che per la mia forza. Non gli permisi di dire nient’altro mentre puntavo la bacchetta contro la porta e dopo aver gridato l’incantesimo per sbloccarla, uscii fuori, chiudendomela alle spalle.
Colta da un pensiero improvviso afferrai la lettera tirandola fuori dalla mia borsa, la aprii leggendo le poche righe scritte in una grafia piena di ghirigori ma ordinata, con inchiostro verde.

-Non ti permetterò di sfuggirmi, Mezzosangue, verrai all'inferno con me.-

Ti odio, Draco Malfoy, ti odio con tutto il cuore.

Eccomi di nuovo qui con questo nuovo capitolo, l'ultimo non ha ottenuto molte visualizzazioni ma ringrazio comunque a ladyathena e Francy_Remus che hanno gentilmente recensito il capitolo precedente. Non ho molto da dire, Draco sembra essere più forte e più sicuro di sè ogni volta, trionfante per il dolore che sta causando alle persone da lui odiate. Ha una specie di fissazione per la Granger, lo si può capire dall'ultima frase scritta nella lettera, suona molto come una minaccia. Fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo, ci terrei molto a leggere le vostre recensioni, sapendo così anche come potermi indirizzare con il prossimo e dove eventualmente migliorare. Ovviamente non vi obbligo a recensire, ci mancherebbe altro! Solo se vi fa' piacere e se avete tempo vi chiedo di lasciare anche solo due riga, altrimenti non fa' nulla.
Grazie mille a chi la sta seguendo :)
L1107

 
   
 
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