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Autore: Janta    24/05/2016    3 recensioni
Aveva passato giorni e giorni a cercare un regalo adatto. Negozio dopo negozio, aveva setacciato tutto il quartiere, e ora si era inoltrato in centro città, senza però trovare nulla che potesse piacere a Taehyung. O meglio, di cose che sarebbero potute piacere a Tae ce n'erano molte, in fin dei conti lui non era un tipo esigente. Anzi, sembrava si accontentasse di qualsiasi cosa lui gli regalasse. Ma, in realtà, ciò che Jungkook stava cercando disperatamente da ormai più di una settimana era qualcosa di veramente speciale. Nemmeno lui sapeva bene cosa, ma era qualcosa che, appena il diciottenne l'avesse visto, avrebbe pensato "Questo è perfetto per Tae!"
[vkook | one shot molto fluff, perchè sì. ]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aveva passato giorni e giorni a cercare un regalo adatto. Negozio dopo negozio, aveva setacciato tutto il quartiere, e ora si era inoltrato in centro città, senza però trovare nulla che potesse piacere a Taehyung. O meglio, di cose che sarebbero potute piacere a Tae ce n'erano molte, in fin dei conti lui non era un tipo esigente. Anzi, sembrava si accontentasse di qualsiasi cosa lui gli regalasse. Ma, in realtà, ciò che Jungkook stava cercando disperatamente da ormai più di una settimana era qualcosa di veramente speciale. Nemmeno lui sapeva bene cosa, ma era qualcosa che, appena il diciottenne l'avesse visto, avrebbe pensato "Questo è perfetto per Tae!"
Vedendo che già si era fatto buio, e stava diventando sempre più freddo, decise di rinunciare. Anche quell'anno, per la sua stupida cocciutaggine, era rimasto senza il regalo per Tae. Ormai era una convenzione che non glielo facesse. Non che l'altro avesse mai dato l'idea di arrabbiarsi per questo, ma a lui dispiaceva lo stesso. Anche perchè, poco dopo Natale, avrebbe dovuto pensare comunque al regalo di compleanno per Taehyung, e per quell'occasione voleva assolutamente trovare qualcosa da dargli. Non un regalo rimediato all'ultimo perchè non era riuscito a trovare quello perfetto.
Sospirò, dirigendosi verso la fermata del bus che l'avrebbe poi riportato a casa. Salitoci sopra, tirò fuori la lista dei regali da fare ai ragazzi, e vide riluttante che tutti erano spuntati, tranne quello per Tae. Quell'anno aveva trovato senza difficoltà tutti i regali per i ragazzi, a parte quello per Taehyung che, come al solito, rimaneva un dilemma.
****
Quella notte Jungkook non chiuse occhio. Pensò e ripensò a quel regalo mancato, a tutti i desideri che lui aveva riposto in un dono che, però, non sarebbe mai riuscito a dare. Aveva freddo, un gran freddo ma, per quanto si coprisse, non riusciva a scaldarsi. Alla fine tentò di alzarsi, ma non ci riuscì. La stanza intorno a lui cominciò a girare, per cui il diciottenne, più demoralizzato che mai, si decise a rimettersi a letto. Ammalarsi il giorno di Natale. Era uno scherzo. Non poteva essere altrimenti. Come aveva potuto sentirsi male proprio in un giorno come quello? Nemmeno lui riusciva a spiegarselo. L'amarezza si impadronì di lui, e ciò contribuì soltanto a non fargli più chiudere occhio per tutta la notte. Al mattino, più che una persona, sembrava un cadavere vivente. Si guardò annoiato allo specchio, e constatò che sarebbe stato del tutto inutile tentare di fare qualcosa di produttivo, quel giorno. Spesse e scure occhiaie violacee gli contornavano gli occhi e, come se non bastasse, esse erano risaltate dal contrasto con il viso pallido e malaticcio che aveva quella mattina. Uscì dalla sua stanza sperando di non incontrare nessuno ma, purtroppo per lui, i suoi piani andarono presto in fumo quando Jimin gli venne incontro. Vedendolo barcollare, quello gli chiese immediatamente: -Ehy, buon Natale! Ma... Che hai? Sembra che stanotte un camion ti sia passato sopra venti volte... Non hai per nulla una bella cera, stai male?- Sembrava lievemente preoccupato.
-Sto malissimo.- Gli rispose il più giovane, senza nascondere nulla, e non aggiunse altro. Si sentiva la gola secca e impastata, era scosso da brividi lungo tutto il corpo per quanto fosse pieno di vestiti e coperte. "Mi sa che me ne torno a dormire" pensò, sbadigliando. Con il fatto che non aveva chiuso occhio per tutta la notte era stanchissimo, per cui lasciò semplicemente Jimin con un -Dì agli altri che purtroppo io oggi non posso festeggiare con voi, sto troppo male. Me ne torno a letto. Fai gli auguri anche da parte mia, okay?- e, detto questo, ritornò nella sua stanza. Finalmente, dopo qualche ora, riuscì ad addormentarsi, ma per il nervoso non fece altro che incubi. Sognò di perdere i ragazzi, di rimanere solo, di non riuscire più a rendere nessuno felice. Quando si svegliò, alla fine, era pieno di sudore dalla testa ai piedi. Si sentiva il cuore in gola, e gli veniva da piangere a causa della febbre. Era triste, stanco, stressato e frustrato. Non voleva vedere nessuno, ma al contempo si sentiva profondamente solo. Si faceva pietà, non si perdonava il fatto di essersi ammalato per cercare un regalo che nemmeno aveva trovato e, soprattutto, non riusciva a rassegnarsi all'idea di dover passare la giornata a letto mentre i ragazzi erano in giro a divertirsi. Guardò verso la finestra, ma non vide null'altro che buio. Perplesso, si girò verso il comodino per guardare l'ora, e scoprì che era passata la mezzanotte. Ma ciò che, in realtà, lo incuriosì di più fu un bicchiere con un medicinale che frizzava già all'interno, a cui era stato appoggiato un bigliettino. Jungkook lo lesse velocemente. Diceva: "Ho saputo che stai male, e ho pensato di portarti una medicina. Guarisci presto mi raccomando, e buon Natale, per quanto questo possa valere in una situazione del genere."
Non era firmato, ma la calligrafia era chiaramente di Taehyung. Jungkook arrossì leggermente, poi sorrise. Era sorprendente come ogni volta quel ragazzo riuscisse a riportarlo di buon umore, qualsiasi cosa facesse. Poi, sporgendosi un po', con la coda dell'occhio notò della carta colorata brillare alla luce ovattata della piccola lampadina sul comodino. I ragazzi gli avevano persino portato i regali lì senza disturbarlo. Il diciottenne sorrise leggermente, ringraziando i suoi amici con il pensiero. Scartò i doni uno ad uno velocemente e, solo alla fine, si accorse che, però, i pacchetti erano solo cinque. C'erano cinque carte colorate diverse, cinque regali, cinque bigliettini d'auguri. Jungkook si rese improvvisamente conto di una cosa. "Ma dov'è il regalo di Tae?" Era perplesso. Era la prima volta che succedeva, e si chiese se, magari, il maggiore non gli aveva regalato niente per colpa sua. In fin dei conti, era stato lui il primo a non dargli nulla il Natale precedente. Probabilmente Taehyung aveva pensato che fosse una cosa ormai decisa, quella di non farsi più i regali a vicenda. Eppure, a ipotizzare questo, Jungkook non poteva non starci un po'male. Era successo a causa sua, se ne rendeva conto, e questa consapevolezza non faceva che rattristarlo maggiormente.
All'improvviso, sentì il vociare dei ragazzi nell'altra stanza, a giudicare dalle loro grasse risate stavano ancora festeggiando della grossa. Il giovane sorrise, malinconico. Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di essere là con loro. Tutt'a un tratto, la porta della sua camera si aprì piano. Era chiaro che, chiunque fosse venuto a trovarlo, non aveva nessuna intenzione di disturbarlo. Quando, finalmente, la persona in corridoio si accorse che il malato era sveglio, la porta si spalancò, e il minore potè vedere chi era andato a trovarlo. Era Tae. Jungkook sorrise. Vederlo era sempre una sorpresa piacevole. Immancabilmente, il suo sguardo finì negli occhi del maggiore, quegli occhi così profondi e calmi che amava da quando li aveva incrociati per la prima volta. Subito, facendo questo, capì che l'altro doveva aver bevuto un po'. Per quanto fosse stabile sui suoi piedi, infatti, aveva le iridi molto più lucide e acquose del solito. Taehyung continuò ad avanzare finchè non arrivò dal letto del più giovane, e a quel punto il sorriso che aveva in viso si spense. -Sai, ho una cosa da dirti. Purtroppo, come avrai già visto, non ti ho preso nessun regalo quest'anno. Io... mi sto sentendo malissimo per questo, ma non ne ho trovato nemmeno uno che mi convincesse, mi dispiace davvero.- L'espressione dipinta sul volto di Taehyung era di pura tristezza, come se si stesse pentendo di aver commesso un grave peccato.
Jungkook, sollevato che il problema fosse solo quello, e anche un po'intenerito dall'espressione affranta dell'altro, si limitò ad annuire. In fin dei conti Tae lo sapeva. Nemmeno lui gli aveva fatto un regalo. Quindi erano pari. Fu a quel punto che successe qualcosa di inaspettato. Taehyung attirò il minore a sè, di modo che la testa del giovane fosse appoggiata al petto del più vecchio, proprio nel punto dove stava il cuore. -In realtà, non ho ancora finito di parlare.- Sospirò. -Lo senti questo?- Disse poi. -Questo è ciò che provo per te. Tu mi piaci. E da tanto, anche. Ti prego di non giudicarmi, qualsiasi cosa tu provi per me io lo accetterò. Ci tenevo solo a dirtelo, perchè... Perchè vorrei che, in un momento di sconforto, quando ti sentirai scoraggiato o solo, ripensassi a queste mie parole, al mio battito accelerato per te. E al fatto che c'è stato qualcuno che ti ha voluto davvero bene.-
Detto quello, Tae allontanò Jungkook da sè, e il più giovane si perse a fissare quegli occhi grandi e magnetici che lo fissavano serissimi. Era assolutamente incredulo. Sapeva che il più vecchio non stava scherzando, eppure non riusciva a realizzare il significato di quelle parole per la troppa felicità. In quel momento sembrava che, nella stanza, il tempo si fosse fermato. Nessuno parlava, nè il vociare dei ragazzi nell'altra stanza sembrava toccare i due. Improvvisamente, il suo hyung si alzò, in silenzio, e il tempo riprese a scorrere. Solo a quel punto Jungkook si accorse di non aver dato una risposta a Taehyung.
***
Mentre aspettava che arrivasse l'ora X che avevano fissato per vedersi, Jungkook ripensava a quella sera di festa. Era stato il Natale più bello della sua vita, non se lo sarebbe dimenticato mai più. Persino in quel momento, sei giorni dopo, si ricordava tutto nei minimi dettagli. L'odore di Tae mischiato leggermente a quello dell'alcol, i battiti forti e veloci del cuore suo e di quello dell'altro, la sensazione indescrivibile di quel contatto così veloce. Erano tutte cose impresse nella sua mente, come se fossero successe un'ora prima. Eppure non riusciva ancora a spiegarsi la ragione per cui non era riuscito a rispondere all'altro. Su quelle parole, le due stupide parole "mi piaci", lui aveva fantasticato così spesso, senza mai rivelare nulla a nessuno. Le aveva aspettate per talmente tanto tempo che, quando finalmente erano uscite dalla bocca segretamente desiderata, le aveva ritenute parte di un sogno.
Accorgendosi del fatto che l'ora tanto agognata si stava avvicinando sempre più, riportò la sua mente alla realtà. Era giunto il momento di andare nel parco dove lui e Tae si erano dati appuntamento. Jungkook non voleva ammetterlo, ma era piuttosto nervoso. Si morse il labbro, incamminandosi frettolosamente verso la meta. Quando arrivò, vide che Taehyung era già lì, seduto su una panchina, e gli dava le spalle. Quatto quatto Jungkook si avvicinò, e quando fu a distanza sufficientemente ravvicinata, coprì gli occhi dell'altro. Tae, senza nemmeno aspettare che il giovane iniziasse a parlare, disse: -Ciao, Kookie.- il tono tradiva una certa agitazione, una tensione che il più giovane non aveva mai sentito trasparire dalla voce profonda e calda che amava tanto.
Tentando di dissimulare una certa tranquillità, e anche per porsi un po'di autocontrollo, rispose quindi con un: -Tanti auguri Taeeeee~- Fece una pausa, poi riprese a parlare. A quel punto iniziava il difficile, ma non poteva nè voleva più tirarsi indietro. -Sai che ho finalmente trovato il regalo perfetto, quello che cercavo per te da un anno?- A quel punto fece un'altra pausa. Era agitatissimo, ma non poteva fermarsi, doveva finire il discorso. Si sporse in avanti da dietro la panchina, in modo da incontrare dall'alto lo sguardo di Tae. Tuttavia, non ci riuscì, perchè l'altro guardava fisso davanti a sè. In realtà, avrebbe preferito guardarlo negli occhi. Lo sguardo magnetico di Tae, ogni volta che si ritrovava a fissarlo, riusciva a farlo rilassare. -Allora... Sei pronto?- A quel punto, ecco che gli occhi di Taehyung, curiosi, si diressero verso il suo viso. Jungkook sorrise, imbarazzato ma anche improvvisamente tranquillo. -Ecco, anche tu mi piaci. Ti amo. Quindi... Ti va di stare insieme a me?-
   
 
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