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Autore: elefiore    24/05/2016    0 recensioni
Con il cuore in gola, guardai una sagoma in verde lanciarsi contro il coso a destra, quello colpito dalla freccia, e colpirlo più volte con una spada fino a quando non lo vide accasciarsi a terra, per poi scattare verso l’altro e ucciderlo con tre colpi ben assestati.
Finalmente si fermò e si voltò ed incamminò verso di me, rinfoderando la spada.
Quando fu ad un solo passo di distanza, mi tese una mano.
«Grazie» dissi timidamente
Lui annuì e buttò uno sguardo alle proprie spalle, poi mi prese per un polso e corse quasi trascinandomi fino ad un bellissimo cavallo. Mi fece salire, poi saltò in sella a sua volta e partimmo al galoppo.
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Premetto che il mondo è quello di Ocarina Of Time (e che Link ha una storia diversa dalla "sua")!
[Link x OC]
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Link, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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«HEY!»
Scattai a sedere con il cuore in gola.
«Navi, c’era proprio bisogno di gridare?!»
«Non ti saresti svegliata! E oggi troveremo Link!»
Mi stiracchiai, mi alzai e mangiai le bacche che avevo trovato due giorni prima nel bosco, poi andai con Navi da Haer.
«Buongiorno» lo salutai quando lo vidi «Cosa facciamo oggi?»
Mi fece cenno di sedermi accanto a lui.
«Oggi meditiamo.»
«… Meditiamo?» ripetei, perplessa.
Annuì e chiuse gli occhi mentre io lo imitavo incrociando le gambe e svuotando la mente.
«Ascolta.»
Tesi le orecchie per sentire ogni più piccolo rumore.
Neshea.. Dove sei? Vieni da me, io non posso uscire.. Sono bloccato qui.. trovami, Nesh..
Sospirai.
«Non riesco a concentrarmi, non riesco a sentire altro che lui!» esclamai, scoraggiata, «Non vuole smetterla!»
«Ti parla? Credevo dicesse solo il tuo nome.»
«Mi dice di trovarlo, mi chiede dove sono.. è da eri sera che ha iniziato a fare così!»
«Capisco. In questo caso.. Non puoi fare altro che andare a cercarlo. Ormai è tempo.»
Mi alzai in piedi.
«Come lo libero?»
«Sta a te scoprirlo, ma ricorda: è una lotta tra lui e la sua parte più oscura.»
«Ma allora-»
«Vai. Capirai quando sarà tempo.»
Mi voltai verso il bosco.
«Grazie, Haer. Di tutto.» dissi, poi iniziai ad inoltrarmi tra gli alberi.
Neshea.. ti sento.. finalmente ti avvicini..
Seguii la sua voce. Era sempre più vicina, sempre più forte, poi svanì.
Quello fu il momento in cui lo vidi.
Stava tirando Deku Nuts ad un ramo, seduto al centro di uno spiazzo completamente bruciato.
Era vestito completamente di nero, lo stesso colore che avevano i suoi capelli, ma la sua pelle era bianca come quella di un cadavere.
Si fermò a metà gesto e ripose la Deku Nut, poi si alzò.
«Mi hai trovato.»
La sua voce era più scura di quanto la ricordassi.
Si voltò verso di me.
I suoi occhi.
«Sei stupita di vedermi così?»
Era lui e non era lui allo stesso tempo.
«Pensavo che il rosso fosse un colore.. attraente
«Sicuramente non nei tuoi occhi.»
si avvicinò lentamente a me e mi accarezzò una guancia.
«Mi sei mancata, Nesh.» sussurrò, abbassandosi per arrivare alla mia altezza.
Sta’ attenta a chi troverai.
Lo allontanai con una spinta prima che potesse sfiorarmi le labbra con le sue.
«Tu non sei Link!» dissi «Non mi toccare!»
Lui sospirò.
«Io sono Link. Sono solo un po’ più.. oscuro, da quando ti ho salvata.»
«Non è vero!»
«Ti concedo una cosa: non sono quel Link.. ma provo tutto ciò che lui prova.. ed in modo più intenso, più.. viscerale
«Viscerale?»
«L’odio per Ganon, il nervosismo per il perpetuo ronzio di Navi nelle orecchie, l’affetto per i Kokiri e l’amore per te. Tutto è amplificato, si ripercuote nella mia essenza, nel mio spirito e nel mio corpo. La mancanza di te mi ha distrutto, non riuscivo a pensare alla possibilità che non mi cercassi.»
«Infatti non cercavo te perché volevo trovarti, ma per salvare Link e farlo tornare com’era.»
«Non puoi tornare indietro.»
«Lui sì.»
Fece un mezzo sorriso.
«Sono io che comando. Lui non tornerà, non lo lascerò tornare. Mi ha represso per anni, ora tocca a lui.»
Sguainai la mia spada.
«Ti costringerò!»
Scoppiò in una risata, sguainando la propria.
«Sarà divertente. Non puoi combattermi con quella, e se anche potessi.. tutto ciò che accade a me accade anche a lui. Il corpo è il suo, dopotutto.»
Esitai. Se l’avessi ferito-!
Una fitta al braccio sinistro interruppe i miei pensieri.
«Non ti concentri nemmeno? Mi sottovaluti.»
Ignorai il dolore e mi lanciai verso di lui.
Sparì dalla mia vista per un istante.
«Dove-?!»
Mi voltai di scatto, ma non in tempo per schivar il calcio che mi arrivò in pieno stomaco, causandomi un attacco di nausea e facendomi indietreggiare.
Cercai di nuovo di attaccarlo, ma dopo appena un paio di colpi fece breccia nella mia guardia e fermò la spada ad un nulla dal mio petto.
«Avrei potuto ucciderti almeno tre volte, se avessi fatto sul serio.»
«Ma non l’hai fatto.»
«È troppo divertente per farlo finire così in fretta.»
Approfittai dell’attimo di deconcentrazione per tentare di disarmarlo, e finalmente riuscii a coglierlo di sorpresa, facendogli perdere la presa sulla spada.
Lo vidi fare per scattare a raccoglierlo, ma sì immobilizzò, quindi la raccolsi io.
Si sbloccò parte per parte e sogghignò.
«Non sarà così facile.»
Corse verso di me, stavolta a velocità normale, ed  io mi difesi schivando e ferendolo ad una gamba con la sua stessa spada, ma nel farlo feci cadere la mia, che lui prese.
«Scambio di lama?» chiese «La tua era troppo.. normale?»
Ci scontrammo ancora, più e più volte, poi lui si bloccò ancora ed io lo colpii ad un fianco solo un istante prima che si sbloccasse.
Tremava come una foglia, era visibilmente affaticato da qualcosa.
«Non lo farai!» ringhiò a denti stretti «Comando io!»
Scattò all’attacco.
Schivai i primi colpi, parai gli altri ed infine cedetti e lui mi colpì ad una spalla.
«Non riuscirai ad uccidermi!» disse, gli occhi rossi che scintillavano d’ira, «Non riuscirai a farlo!» e mi fece sbattere contro un albero.
Ma la spada nella mia mano incontrò il suo ventre.
Indietreggiò di qualche passo.
«No.. cos’hai fatto?!» gridò «Cos’hai fatto?!?!»
Fu come se fosse tirato indietro da qualcosa, con uno strappo si separò da Link, che recuperò la spada.
Mi guardò e sorrise.
«Sapevo che ce l’avresti fatta.» disse, e si voltò verso l’altro Link, che ora era completamente nero, ad eccezione degli occhi, rossi.
Se non l’avessi visto tridimensionale, avrei creduto che fosse un’ombra.
Erano identici, se non si contavano i loro colori.
Il Link dagli occhi rossi si preparò ad attaccare.
«Pagherai per questo!» ringhio, lanciandosi verso di me, ma il vero Link fu più veloce e si mise tra noi due.
«Sono io il tuo avversario.»
  
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