Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Meramadia94    24/05/2016    1 recensioni
Sequel di '' Capace di uccidere?''
Sakura torna a Tokyo per svolgere un lavoro universitario e nel frattempo pensa di poter godere della compagnia del fratello e dei suoi nuovi amici... ma come arriva in città verrà coinvolta in un nuovo caso che vede protagonista un membro della prima squadra. Fantasmi del passato che vogliono vendetta ed una sfida alla polizia che in caso di sconfitta, potrebbe costare molto cara.
Genere: Angst, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ninzaburo Shiratori, Nuovo personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti, Wataru Takagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~'' Sono preoccupato.''- fece Takagi finendo di sparecchiare la tavola per poi appoggiare i piatti vicino al lavello. Piatti che la sorella si stava occupando di lavare ed asciugare.
Occhio e croce erano ormai ventiquattro ore che l'ispettore Shiratori non era tornato in servizio dopo il suo giorno di riposo.
Dal pomeriggio del giorni prima nessuno l'aveva più ne visto ne sentito.
Altrochè se era preoccupato.
Ok, Shiratori aveva i suoi difetti... era arrogante, presuntuoso,sbruffone, a volte egocentrico e non erano sempre andati d'accordo... certe volte lavorare con lui era come camminare in equilibrio su una corda.
Ma al di là del giudizio personale le carte in tavola non cambiavano: era un ottimo poliziotto ed era una persona onesta.
'' Anch'io...''- fece Sakura passando la spugna impregnata di acqua e detersivo per i piatti su un piatto sporco -'' Ieri pomeriggio ha detto che doveva occuparsi di qualche commissione. Dici che le due cose sono collegate?''
'' No, questo direi che è improbabile.''
'' Come mai?''
'' Ti ho detto, no che Shiratori era interessato a Sato perchè credeva che fosse la stessa persona che vent'anni fa lo ha fatto innamorare per la prima volta...''- le spiegò il fratello -'' ma poi si è accorto che in realtà Sato e quella persona erano due persone diverse, anche se la somiglianza è quasi incredibile. La sua fidanzata si chiama Sumiko Kobayashi ed è una maestra elementare. E' la maestra di Conan e dei suoi amici.
Conan mi ha detto che in questi giorni la signorina Kobayashi sarà assente perchè è andata a fare un corso di aggiornamento a Tottori con alcuni colleghi. E' partita ieri sera.''
'' Adesso ho capito...''- fece Sakura -'' voleva dire che stava andando a prendere la sua fidanzata per accompagnarla all'aereoporto.''
'' Sì. Mi ricordo che lo aveva detto.''- confermò il fratello -'' insomma, niente che possa essere collegato a ciò che successo poco più tardi.''
In poche parole, le forze dell'ordine al momento non avevano in mano nessuna idea di chi potesse essere stato a fare una cosa del genere ne tantomeno del perchè qualcuno avesse fatto una cosa del genere.
E al momento non avevano una risposta nemmeno per la domanda che li incuriosiva di più.
'' Perchè riesce sempre a farsi odiare da qualcuno?''- fece Sakura con nochalance.
'' Bella domanda...''- fece Takagi ridendo sommessamente, malgrado sapesse che la situazione non era delle migliori... ma non sarebbe servito a niente vedere la cosa solo da punto di vista tragico o farsi prendere completamente dall'angoscia.
Il suo telefono vibrò, per avvisarlo che era arrivato un messaggio.
'' Ti devo parlare con urgenza, raggiungimi in centrale''- recitava l'SMS partito dal numero di Miwako.
Forse c'erano delle novità.
Salutò velocemente la sorella, recuperò la giacca e guidò sino alla centrale di polizia.
Il dipartimento stava lavorando alacremente per far luce sul mistero e da l'indomani sarebbero iniziate le indagini vere, quelle che non avrebbero risparmiato nessuno. Cercò Miwako in tutta la stanza, tra tutte le scrivanie, ma non gli riusciva in alcun modo trovarla.
Optò dunque per la breakroom.
Ed infatti fu proprio lì che la trovò, seppur non nelle condizioni migliori.
Era seduta scompostamente su di una sedia, con lo sguardo basso, la faccia scura ed un'espressione affranta.
'' Sato...''- fece il poliziotto avvicinandosi a lei preoccupato -'' c'è... qualcosa che non va?''
Domanda stupida. Il dipartimento non avrebbe dovuto fare le ore piccole per cercare di capire cosa diavolo fosse accaduto all'ispettore Shiratori, se non ci fosse stato qualcosa che non andava.
Ma Sato non l'avrebbe chiamato per chiedergli di raggiungerlo per poi accoglierlo con un'espressione affranta sul viso.
Iniziò a fare mente locale per capire se per caso non avesse combinato qualcosa che l'aveva turbata o offesa ed in quel caso porgerle immediatamente le sue scuse ed implorare il perdono.
Lei per tutta risposta, alzò lo sguardo mostrandogli gli occhi viola tremolati a causa delle lacrime che cercavano disperatamente di uscire e baciandolo sulle labbra.
Gesto che lo sorprese ma che lo riempì di gioia al tempo stesso.
'' Scusa...''- fece Sato una volta che si furono separati -'' Ho sentito il bisogno di vederti... per favore, portami via. Andiamo da qualche parte. Qualsiasi parte, non importa, decidi tu...''
'' Va bene...''- fece il poliziotto prendendola sotto braccio. Non sapeva bene come comportarsi... sembrava quasi che le fosse caduto il mondo addosso.
Nel dubbio, decise di riaccompagnarla a casa.
'' Mi dici che cos'è successo?''- fece Takagi rompendo il silenzio che li aveva avvolti durante tutto il tragitto.
La poliziotta, per tutta risposta lo abbracciò.
'' Stavo stilando la prima parte del rapporto, quando Megure mi ha detto che sarebbe stato opportuno informare i genitori e la fidanzata di Shiratori del fatto... e mi sono ricordata di quando...''
Takagi capì anche se Sato non aveva concluso la frase.
Quasi tre giorni.
Due giorni e qualche ora senza sapere dov'era e se mai l'avrebbe rivisto, se mai avrebbe più provato la meravigliosa sensazione di sentirsi nel posto in cui doveva stare quando dormiva sul suo petto, se mai più avrebbe assaporato quelle labbra sapor di miele, e la sensazione di riuscire ad affrontare qualsiasi cosa, se mai avesse rivisto quel sorriso cristallino che sprizzava dolcezza e gioia di vivere che tanto le piaceva... tutto per un dannatissimo errore.
Per questo, quando Megure l'aveva praticamente incaricata di informare la signorina Kobayashi di quanto era accaduto aveva sentito un magone alla gola.
Era stato come rivivere un brutto sogno... ed il suo istinto di donna le aveva praticamente ordinato di prendere il cellulare e chiamare
'' E' stato orribile... ho creduto di averti perduto per sempre....''
'' Tu non mi perderai mai... te lo prometto. Non andrò da nessuna parte, fino al giorno in cui non sarai tu ad ordinarmi di sparire dalla tua vita. Fino ad allora, io resto con te.''
In poche parole, il giorno del mai.
Per nessuna ragione al mondo gli avrebbe mai chiesto una cosa del genere. Mai. Nemmeno se l'avessero minacciata con una pistola puntata alla testa.
Lo abbracciò di nuovo baciandolo sulle labbra. Un bacio a cui il poliziotto non oppose la minima resistenza.
Così come la lasciò fare quando gli sfilò la cravatta.
Stessa cosa quando lui le sollevò la camicetta.

'' Uff...''- fece il detective Goro rimettendo a posto la cornetta del telefono, per poi adagiarsi stancamente sulla sedia girevole della scrvania -'' e questa era l'ultima.''
'' L'ultima di cosa?''- fece Ran portando una birra in lattina al padre.
'' Qualcuno ha ipotizzato che le scritte in casa dell'ispettore fossero state fatte con un rossetto... ho appena chiamato tutte le aspiranti pretendenti dell'ispettore, sono tutte sposate, fidanzate o in procinto di mettere il guinzaglio a qualcuno.''
E per inciso, per chiamarle tutte, c'erano volute tre ore precise.
Non si sarebbe mai immaginato che la lista delle sue pretendenti fosse così lunga... carismatico, ricco, di classe e tutto quello che voleva, ma era anche vero che a sopportarlo certe volte ci voleva la pazienza di un santo.
'' E quindi la pista della donna fuori di sè dalla gelosia può essere esclusa...''- fece Conan pensando tra sè e sè.
Inutile dire che quella storia non lo aveva convinto: da quando Shiratori si era fidanzato, tutte le altre donne che gli passavano davanti, Sato compresa, erano diventate di vetro.
Ergo, non avrebbe lasciato entrare in casa una donna che pensava essere attratta da lui. Inoltre dagli esami che erano stati condotti sinora, risultava che sul bicchiere dell'ospite di Shiratori non vi era traccia di rossetto e quel residuo di saliva che era rimasto era stato analizzato. Non avevano trovato una corrispondenza, ma nel DNA recuperato era presente un cromosoma Y.
Non c'erano dubbi avevano a che fare con un uomo. Ed anche molto arrabbiato che aveva organizzato tutto con meditazione.
Sui bicchieri non c'erano altre impronte a parte quelle del padrone di casa, questo significava che prima di fargli quell' ''improvvisata'' si era ricoperto i palmi delle mani con dello smalto per non lasciare alcuna impronta.
Intelligente, metodico, pazzo e furbo... una combinazione da paura.
E come smentito da Takagi, non era un collega adirato per il suo improvviso voltafaccia.
'' Però...''- fece Conan -'' potrebbe essere un suo vecchio conoscente della scuola di polizia.''
'' In effetti è possibile...''- fece Goro -'' c'è da dire che la carriera dell'ispettore Shiratori è stata tutta in salita ed anche particolarmente fulminea... magari qualcuno non ha avuto la sua stessa fortuna e vuole fargliela pagare proprio per questo... ma non vedo comunque il nesso tra le scritte trovate a casa sua. Parlavano di un tradimento che non è stato perdonato non di invidia.''
'' Ad ogni modo, se a fare questo è stata una persona con cui era in contatto all' accademia di polizia...''- fece Conan -'' c'è una sola persona che sa tutto a riguardo.''
'' E chi sarebbe, questa persona?''- domandò Ran.
'' Parli di quell'ispettore stravagante?''- fece Goro -'' quello che se ne va sempre in giro con uno scoiattolo?''
Conan annuì.
Goro non potè non convenire con il marmocchio: in fin dei conti, i due erano cresciuti nello stesso quartiere, avevano frequentato l'accademia assieme e a quanto pare avevano fatto anche carriera assieme.
Se Shiratori aveva avuto un dissapore con qualcuno e se questo qualcuno gliel'aveva giurata, l'ispettore Ayanokoji lo sapeva di sicuro.
Fu per questo che il detective Goro compose il numero della centrale di Kyoto, anche se ormai era quasi mezzanotte.
In fin dei conti... i poliziotti non avevano festività o orari fissi.
'' Polizia di Kyoto?''- fece Goro -'' Sono il detective Goro e chiamo da Tokyo.
Devo parlare con l'ispettore Ayanokoji. E' urgente.''


La mattina dopo, Sakura si svegliò sul divano. Non si era nemmeno tolta i vestiti indossati il giorno prima.
Guardò l'orologio.
Le 8.30 del mattino.
'' Accidenti... devo essermi addormentata...''- voleva restare sveglia ad aspettare suo fratello e chiedergli se per caso Miwako non aveva scoperto niente di nuovo sul caso della sparizione improvvisa dell'ispettore Shiratori, ma alla fine il sonno aveva avuto la meglio su di lei.
Constatato che il fratello non era rincasato e non aveva quindi dormito nel suo letto, controllò il suo cellulare.
Nessun messaggio e nessuna chiamata.
'' E allora lo chiamo io.''- decise componendo il numero.
L'unica risposta che ebbe fu la voce registrata del fratello per i messaggi in segreteria telefonica.
Istintivamente, decise di chiamare l'agente Sato.
'' Pronto...?''- fece dall'altro capo del telefono la voce stanca ed assonnata di Miwako.
'' Miwa?''- fece Sakura -'' Hai notizie di Wataru? Non è tornato a casa e non risponde nemmeno al cellulare.''
'' Ah...''- fece la poliziotta dall'altro capo del telefono -'' Non... non ti preoccupare... ieri sera abbiamo lavorato assieme al caso, è caduto come una pera cotta e si è fermato a dormire da me... adesso lo tiro giù dal letto e andiamo in questura assieme.''
'' Ah.''- fece Sakura con una faccia scettica pur sapendo che la poliziotta non poteva vederla -'' Allora buon lavoro.''- e nel dir così riattaccò, fingendo di bersi la storiella che la quasi cognata le aveva raccontato.
'' Almeno non è nei guai... per ora.''- dopo di chè si fece una doccia, si pettinò e si cambiò i vestiti. Optò per una maglietta a collo alto in cotone, senza maniche, una giacca rosa, dei jeans chiari ed un paio di scarpe da ginnastica bianche.
Anche se il fratello le aveva suggerito di lasciar passare qualche giorno e di rilassarsi un po' prima di iniziare il suo lavoro di ricercatrice non ci sarebbe comunque riuscita. Era troppo preoccupata per quanto era accaduto.
Lo ammetteva, Shiratori non le piaceva. Il loro primo incontro non era avvenuto certo nel migliore dei modi e certe volte era un po' troppo gonfiato, sicuro di sè, arrogante e autocompiaciuto... ma non aveva mai spinto qualcuno giù dalle scale ed anche se era un poliziotto, Shiratori stesso le aveva detto che se non avesse indagato personalmente sull'omicidio di Yuky e su di lei, forse si sarebbero conosciuti in un' aula di tribunale se le cose si fossero messe male.
Questo la diceva lunga su di lui.
Pieno di difetti forse, arrogante di sicuro, ma era anche corretto e onesto.
Sperava che stesse bene... soprattutto per la sua fidanzata e per tutte le persone che in un modo o nell'altro gli erano affezionate.
Questi pensieri la guidarono fino alla biblioteca dell'università di Touto, dove grazie al pass della sua università riuscì ad accedere senza il minimo problema e dove iniziò subito il suo lavoro.
Reperire il materiale non fu certo un impresa... omicidi passionali, vendette... altro che ricerca, avrebbe potuto scriverci un trattato!!!
Altri invece erano articoli sui serial killer, che agivano secondo la loro mente contorta.
'' Ma sull'argomento noi sappiamo giù tutto...''- fece tirando fuori il cellulare osservando le foto in memoria -'' vero Yuky?''
Fece per rimettere a posto quel catalogo di articoli. Secondo l'orologio del cellulare, aveva passato quasi tre ore rintanata in biblioteca e si era fatta l'ora di pranzo.
Nel prenderlo, dalle pagine cadde una busta.
Non era sigillata.
Quasi come se qualcuno l'avesse messa lì di proposito per farla trovare ed invitare chi la trovava a scoprirne il contenuto.
'' Beh, è una busta aperta in un dossier pubblico a disposizione di tutti...''- tecnicamente parlando non stava infrangendo alcuna regola sulla privacy.
C'erano due fogli dentro la busta. E quando li ebbe letti impallidì.
Mise la busta in tasca ed uscì a passo svelto dalla biblioteca. Non sapeva se si trattava di uno scherzo o meno, ma era meglio avvertire suo fratello e gli altri in ogni modo.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Meramadia94