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Autore: Meramadia94    24/05/2016    1 recensioni
Sequel di '' Capace di uccidere?''
Sakura torna a Tokyo per svolgere un lavoro universitario e nel frattempo pensa di poter godere della compagnia del fratello e dei suoi nuovi amici... ma come arriva in città verrà coinvolta in un nuovo caso che vede protagonista un membro della prima squadra. Fantasmi del passato che vogliono vendetta ed una sfida alla polizia che in caso di sconfitta, potrebbe costare molto cara.
Genere: Angst, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ninzaburo Shiratori, Nuovo personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti, Wataru Takagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~'' Niente.''- fece Megure passandosi una mano sulla faccia sempre più frustrato -'' tutti quelli che Shiratori ha spedito in prigione stanno ancora scontando la pena. E nessuno di loro ha avuto contatti con l'esterno.''
Sato e Takagi si guardarono preoccupati.
Per il momento le indagini non avevano condotto a niente. Solo a buchi nell'acqua e più passava il tempo, più le possibilità di trovare vivo Shiratori diminuivano.
Sato non aveva ancora telefonato alla maestra Kobayashi per informarla dell'accaduto. Sapeva per certo che non avrebbe trovato le parole giuste per dirle che il suo uomo era sparito dalla circolazione, che non sapevano da dove iniziare a cercare e che non erano nemmeno certi di poterle assicurare di riuscire a ritrovarlo... ci era passata, ma non sapeva come dire una cosa del genere.
'' Speriamo che il detective Goro abbia avuto più fortuna di noi...''- fece Takagi. In quel momento vennero raggiunti dall'agente Chiba... con Sakura al seguito con il cartellino dei visitatori attaccato sulla giacca.
'' Che fa mia sorella qui?''- fece Wataru.
'' Oddio, scusa, mi sono scordata di avvertirti...''- fece Miwako dandosi dell'imbranata per essersi completamente dimenticata di informarlo -'' ha chiamato stamattina mentre stavi dormendo, era preoccupata perchè non ha avuto più tue notizie.''
'' Fa che non mi faccia il terzo grado davanti a tutti, ti prego...''- fece il poliziotto andandole incontro -'' Magari se le chiedo subito scusa me la fa passare...''
Prima ancora che Sakura potesse proferire un qualsiasi suono, il poliziotto aveva già iniziato a parlare -'' Scusa, ma ieri sera abbiamo riflettuto e fatto congetture fino a tardi poi mi sono addormentato e...''
Sakura lo prese in giro -'' Come no... guarda che non ho due anni e so cosa fanno due persone quando hanno un certo felling.''
Takagi diventò rosso come un pomodoro maturo e Sato, che a pochi centimetri di distanza aveva sentito tutto, lo imitò senza nemmeno accorgersene.
'' Comunque...''- fece poi la giovane tornando seria -'' non ero qui per questo. Ho trovato una cosa, mi è sembrata importante e ve l'ho portata.''- nel dir così diede la busta al fratello maggiore, così che potesse vedere con i suoi occhi cosa conteneva per poi informare l'ispettore Megure e gli altri agenti.
Takagi prese il foglio che pareva essere stato strappato da un blocco per gli appunti e diede il resto alla fidanzata, iniziando a leggere ad alta voce.
'' Non c'è peggior tradimento di quello che viene da colui che aveva giurato
di saltare nelle fiamme dell'inferno, per te.
La pugnalata alle spalle che mi hai inflitto è stata terribile, non lo puoi nemmeno immaginare.
E presto lo scoprirai anche tu.
So che in questo momento speri che i tuoi colleghi riescano a capire il gioco e ti
traggano in salvo. Illuditi pure finchè sei in questo mondo e vediamo cosa possono fare i tuoi amici per te.
Tradimento per tradimento. Ricevi ciò che dai.''
'' Mamma mia...''- fece Chiba rabbrividendo -'' da quale reparto psichiatrico è scappato questo qua?''
'' Sì, pure io ho reagito in questo modo quando ho letto quella lettera.''- aggiunse Sakura.
'' Ma che significa, si può sapere?''- domandò Megure.
Takagi non gli negò una risposta -'' Significa che in passato, Shiratori ha tradito la fiducia di qualcuno che si fidava cecamente di lui. Non l'ha digerita e l'ha sequestrato. Forse Shiratori gli ha fatto indirettamente capire che si fida dei suoi colleghi...''
''... e per ripagarlo con la stessa moneta, vuole fare in modo che non riusciremo a salvarlo prima dell'inevitabile.''- concluse Sato -'' Qui invece c'è un trafiletto di un vecchio giornale. La storia non è spiegata a dovere e non ci sono nomi ma...
Sembra che poco prima di essere promosso ispettore e trasferito a lavorare qui, Shiratori abbia denunciato un collega.''
Malgrado lo sconvolgimento per l'ultima rivelazione, Megure si rivolse a Sakura -'' Figliola, si può sapere dove l'hai presa?''
'' Adesso le spiego ispettore...''- fece la giovane -'' Ero andata alla biblioteca dell'università di Touto per svolgere alcune ricerche.
Quando ho finito ho preso il catalogo per rimetterlo a posto... e a quel punto è scivolata fuori quella busta. Era già aperta, ho visto il suo contenuto e sono venuta subito a portarvela.''
'' Hai fatto bene.''- si complimentò Megure.
Quella storia si faceva sempre più strana.
'' Non sembra anche a voi che quella busta sia stata piazzata lì di proposito?''- fece Sato -'' Ha l'aria di un biglietto di sfida...''
'' Andiamo Sato...''- fece Megure poco convinto -'' ti ricordo che questa busta adesso è qui perchè Sakura stamattina ha deciso di andare alla biblioteca... e da come parla sembra che l'abbia deciso d'istinto senza pensarci prima. Se voleva farlo avere alla polizia perchè non l'ha messo in un posto in cui era certo al cento per cento che l'avremmo trovato?''
'' A dire il vero...''- s'intromise Sakura -'' Ci pensavo mentre venivo... magari non ha fretta e vuole divertirsi a tenerlo un po' sulla corda... e poi forse lo sapeva che presto o tardi ci sarei andata.''
'' Che intendi dire?''- fece suo fratello incuriosito.
'' Quando l'ispettore mi ha dato un passaggio in centrale, mi ha chiesto cosa mi portasse a Tokyo... e gli ho detto la stessa cosa che ho detto a te: che ero qui per fare una ricerca per l'università e ho specificato l'argomento... oltre che di avere il pass per la biblioteca delluniversità di Touto.''
'' Ispettore...''- fece Takagi -'' Tutto lascia pensare che come cosa fosse premeditata, ed anche da un bel po'... e se per avere più informazioni sul suo bersaglio, il nostro uomo avesse nascosto una trasmittente o una cimice nell'auto di Shiratori?''
'' Se è così...''- fece Megure considerando attentamente la riflessione del suo sottoposto -'' il nostro rapitore sapeva a colpo sicuro che tua sorella prima o poi sarebbe andata alla biblioteca e quali fascicoli e libri avrebbe consultato.''
'' Però c'è una cosa che non mi torna...''- fece l'agente Chiba -'' il suo movente non mi convince più di quel tanto.''
'' Nemmeno a me, a dire il vero.''- si aggregò Takagi -'' Shiratori ha i suoi difetti, questo è sicuro, come tutti del resto...
Ma io non posso credere che abbia fatto una cosa simile.''
'' In effetti...''- fece Sato -'' lui non mi sembra tipo che si mette a denunciare i colleghi per fare carriera.''
Una voce alle loro spalle spezzò i loro discorsi ed il filo dei loro pensieri.
'' A volte le cose sono più complicate di quanto non sembrino.''- fece una voce alle loro spalle. Si voltarono e videro non solo il detective Goro accompagnato da Ran e dal piccolo Conan, ma anche il capo della sezione omicidi della città di Kyoto.
Fumimaro Ayanokoji, detto anche '' L'Aristocratico''... noto alla sezione omicidi di Tokyo come '' L'ispettore con lo scoiattolo''.
'' E purtroppo a volte... bisogna prendere decisioni sofferte, che fanno male e di cui in futuro ci si pentirà quasi certamente.... ma che devono essere attuate, se sono giuste.''- aggiunse il poliziotto.
'' Ispettore Ayanokoji...''- fece l'ispettore Megure ricevendo il loro ospite -'' che ci fa lei qui?''
'' Ieri sera mi ha chiamato il detective Goro e mi ha informato che una nostra comune conoscenza non stava vivendo un bel momento, e mi ha chiesto informazioni.''- fece il poliziotto in transferta -'' credo di potervi dire chi è il nostro uomo. Solo che non è una conversazione da poter fare al telefono.''
I presenti sussultarono.
Finalmente si stava avvicinando l'ora di una spiegazione.

Poco dopo, nella sala riunioni della polizia di Tokyo, erano radunati gli agenti che formavano la prima squadra investigativa con il loro comandante, il detective Goro, Ran, Conan e Sakura. Al primo posto vi era l'ispettore Ayanokoji e tutti loro, eccetto i tre ragazzi che avevano davanti un bicchiere di succo di frutta, avevano a disposizione una tazza di caffè bollente.
'' E' una storia che risale a molto tempo fa.''- fece l'ispettore Ayanokoji iniziando il racconto -'' Come già sapete, io e Shiratori eravamo nello stesso corso all'accademia di polizia e molte persone ci consideravano perfetti rivali. In un certo senso è così. Ma aveva anche un amico. A differenza degli altri, che venivano tutti da famiglie ricche o nobili, quel ragazzo era riuscito a farsi ammettere all'accademia grazie ad una borsa di studio e meriti scolastici, perchè veniva da una famiglia povera.
Ma Shiratori era legatissimo a lui, quasi come un fratello. Per lui, quel ragazzo era la prova che chiunque poteva realizzare qualsiasi cosa e che a volte un cognome era solo un dato anagrafico. Erano sempre assieme, peggio di due innamorati a volte.''
'' Scusi...''- s'intromise Sato -'' perchè questa grande amicizia avrebbe dovuto incrinarsi allora?''
'' Fu una presa di coscienza a dividerli.''- spiegò il poliziotto -'' Erano entrambi in lista per una promozione ad ispettore quando si trovarono ad indagare su un caso di omicidio. L'amico di Shiratori arrestò un sospettato e dato che quest'uomo aveva sia il movente, l'arma e l'opportunità per commettere il fatto, il caso pareva essere chiuso.''
'' E poi quel sospettato si rivelò essere innocente?''- fece Conan.
Ayanokoji annuì.
'' Sì. Saltò fuori che la prova principale che lo inchiodava era falsa e quindi doveva essere rilasciato... e qui iniziano i guai.
Se Shiratori era dell'avviso che il rapporto dovesse essere riscritto, così come l'indagine era tutta da rifare... il suo collega la vedeva molto diversamente.''
'' Ma perchè scusi?''- fece Ran sconvolta -'' Se sapevano che un uomo innocente sarebbe marcito in prigione per qualcosa che non aveva fatto, dato che era stato proprio lui ad arrestarlo, lui più di tutti avrebbe dovuto impegnarsi a cercare la verità.''
'' Proprio perchè era stato il collega di Shiratori ad arrestarlo.''- rispose l'ispettore -'' Shiratori gli disse che l'indagine era da rifare e che dovevano impedire un errore giudiziario che poteva costare caro ad un innocente... e come risposta, quello che considerava il suo migliore amico gli disse che se fosse stato veramente innocente ed estraneo ai fatti, allora non sarebbe stato arrestato nemmeno per errore. Insomma, gli disse di far finta di non essersi accorto che quella prova era stata fabbricata. Male che sarebbe andata, avrebbero tolto un futuro omicida dalla strada.''
I presenti sussultarono, indignati.
Non era concepibile che un rappresentate della legge pensasse che fosse meglio un innocente in prigione per prevenire un potenziale futuro male e rovinarne così la vita e quella di tutti che lo conoscevano.
Ma la verità era lampante.
Un agente in lista per una promozione che riusciva ad arrestare il colpevole di un efferato delitto... la promozione sarebbe stata automatica.
'' Vigliacco...''- borbottò Sakura -'' Shiratori ha fatto la cosa più giusta.''
Sì ne era certa... i poliziotti a cui si riferiva il trafiletto che aveva rinvenuto erano sicuramente Shiratori e quella sottospecie di sciacallo opportunista del suo collega.
Era Shiratori ad aver denunciato un collega. Ma non lo aveva fatto per amore di carriera e squallido opportunismo... per amor di giustizia.
'' Ecco un altro dei tuoi difetti...''- pensò Takagi -'' sei di buon cuore, ma sei sempre troppo acido e sicuro di te.''
'' Non avrebbe voluto.''- fece il poliziotto di Kyoto -'' Quando ha capito che il suo collega voleva chiudere in fretta il caso, lo ha implorato di ripensarci e di ricordarsi perchè erano in polizia... gli ha dato una possibilità: se fosse rinsavito e avessero fatto il loro lavoro sino in fondo, magari un giorno ci avrebbero riso sopra... ma in caso contrario, avrebbe raccontato tutto ai loro superiori. Lo implorò di non costringerlo a fare una cosa simile.''
'' Gli eventi di oggi mi fanno intuire che quell'appello accorato non è stato ascoltato.''- fece Chiba.
L'ispettore annuì.
'' Non ha avuto altra scelta. Quando ha scoperto che il suo collega aveva detto ai suoi superiori che aveva preso il colpevole e che dunque potevano convocare la stampa, Shiratori è stato costretto a raccontare tutto.''
'' Ecco perchè in casa di Shiratori c'erano quelle scritte sul muro!''- fece Goro.
'' Lo so.''- fece Ayanokoji -'' quando lei mi ha detto che il muro di casa sua era stato imbrattato con quelle parole, non ho avuto dubbi. Ne sono certo: si tratta di Akinari Shouto. Agente di polizia cacciato dalle forze dell'ordine.
Da quel giorno, Shiratori ha messo al bando i contatti umani a meno che non fossero legati al lavoro. Eccetto, quando si è fidanzato, ovvio.''
Per lo meno, adesso si spiegavano molte cose.
Non solo le scritte in casa di Shiratori, la sua sparizione, chi e perchè... quella era solo la punta dell'iceberg.
'' Quindi è andata così...''- pensò Takagi. Fin da quando l'aveva conosciuto, aveva sempre pensato che quella sicurezza arrogante di cui Shiratori andava tanto fiero e che sfoggiava con tanta disinvoltura, deriva dal fatto che aveva una famiglia ricca su cui poter contare, a differenza di molti altri agenti.
Nulla di più sbagliato.
Solo un modo come un altro per nascondere un dolore enorme. Ora che ci pensava, anche se Shiratori era sempre stato molto apprezzato sia dai colleghi che dai superiori per il suo carisma e per le sue doti investigative, era sempre stato molto sulle sue. Si limitava spesso al '' buongiorno'', '' buonasera'', spendeva qualche parola in più quando cercavano di sbrogliare una matassa e a volte con Sato ne spendeva pure troppe per i suoi gusti, per non parlare delle '' amabili'' chiacchierate che si facevano fino a non molto tempo prima... ma a ben vedere non era mai stato particolarmente in confidenza con qualcuno della prima divisione. E nemmeno fuori dal posto di lavoro ad onor del vero.
Anche alle feste della polizia o a qualche cena tra colleghi organizzata per festeggiare la fine di un caso importante, per tirargli fuori qualche parole bisognava usare le tenaglie.
Ora capiva tutto... tutta una corazza che si era costruito intorno e addosso per proteggersi. Aveva ancora paura che se avesse dato una fiducia fraterna a qualcuno, questi lo avrebbe deluso di nuovo.
E lui che quando era a tanto così dall'esasperazione a causa dei suoi continui interrogatori serrati era sul punto di dirgli che per lui era tutto facile quando si aveva un padre ricco su cui contare.
Si sentiva da fare schifo per avere pensato una cosa simile pur non avendola mai espressa ad alta voce.
'' Scusi...''- fece Sakura -'' che ne fu poi di Shouto?''
'' Venne arrestato per tentato intralcio alla giustizia, frode e meditata corruzione. Shiratori gli fece un ultimo regalo in quell'occasione: fece in modo che i nomi di coloro che erano coinvolti nel caso non venissero resi pubblici, in modo che una volta scontata la pena, potesse ricominciare una vita onesta.''
In quel momento, tutti non poterono fare a meno di pensare che il detto '' Più bene fai, più la gente ti odia'', era l'unica cosa vera a cui valeva la pena credere.


Ogni tanto veniva a dargli un po' d'acqua, per impedirgli di morire disidratato.
Almeno quello... non sapeva da quanto era lì, forse da qualche ora, forse da un giorno, magari due... nel posto in cui l'aveva sistemato dopo avergli costretto polsi e caviglie con della corda ed un bavaglio alla bocca non c'era nemmeno una finestrella, quindi non sapeva nemmeno se fosse giorno o notte.
Almeno ogni tanto gli concedeva il lusso di bere un sorso d'acqua, dato che poteva dire con sicurezza matematica che erano diverse ore che non mangiava.
Oltre a quella, di tanto in tanto, il suo aguzzino gli somministrava anche delle sostanze nutritive per endovena, oltre alla solita sostanza che paralizzava i muscoli, anche se non tutto insieme e a piccole dosi, o sarebbe sicuramente morto per overdose nel giro di poco.
Evidentemente voleva divertirsi e tirare quel gioco ancora un po' in lungo.
Aveva messo in conto di progettare un qualche piano appena l'effetto della droga fosse terminato, ma se andava avanti così... l'effetto finiva e quello gliene iniettava un'altra... aveva seri dubbi sull'uscire vivo da lì. Non da solo, per lo meno.
'' Ma in fin dei conti...''- pensò Shiratori, sentendosi sempre più debole... quando l'effetto della droga paralizzante sarebbe finito definitivamente, i muscoli gli avrebbero fatto un male incredibile per diverso tempo, ne era sicuro -'' non sono certo io il poliziotto migliore...''
Ammetterlo gli costava, ma c'era un agente che lo superava sotto tutti i punti di vista.
Partito promettente o meno, l'oggetto dei desideri e delle attenzioni di tutta la prima squadra investigativa gli aveva preferito la persona meno... indicata e quella con meno possibilità di successo.
Erano entrambi sopravvissuti ad un bombarolo, solo che Takagi ne era uscito senza nemmeno un graffio, forse con un po' di paura però... lui invece ci aveva messo un mese per riprendersi del tutto.
Era finito in una trappola mortale nella quale una persona normale sarebbe quasi certamente morta dopo essere impazzita dalla paura ed era riuscito a dar loro segni ed indizi per farsi aiutare... ora che ci pensava, ce n'erano di possibili spiegazioni da dare ai colleghi che continuavano a chiedersi -'' Che diavolo ci farà una ragazza così con uno come lui?''
No, doveva solo stare calmo, avere pazienza e fiducia. Ormai quasi certamente avevano capito chi e che cosa gli era capitato.
Doveva rimanere lucido. Alla prima occasione buona si sarebeb fatto venire in mente un'idea, anche se confidava che la sua squadra fosse già sulla buona strada.
Non si era mai messo le mani nei capelli dalla disperazione, non c'era ragione di iniziare adesso.
Anche perchè in quel momento, mani libere o meno, non avrebeb potuto.

  
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