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Autore: Florestan    24/05/2016    2 recensioni
La storia vuole essere una possibile prosecuzione della serie classica del ’78 e vi sono precisi riferimenti e citazioni da specifici episodi di quest'ultima:
Miime calò lentamente l’ultima carta sul bel tavolo di mogano che faceva parte dell’arredamento della stanza del capitano: asso di picche!
-Brutto segno, commentò a bassa voce, ma senza scomporsi minimamente finì il calice ricolmo di vino e rapidamente se ne versò dell’altro.
Harlock se ne stava sdraiato sul grande letto che dominava all’interno della sua cabina, le mani incrociate dietro la nuca, lo sguardo perso, immerso nei pensieri che si rincorrevano e si smarrivano lontano nel tempo e nei ricordi...
Erano ormai trascorsi tre anni da quando lui e Miime a bordo dell’Arcadia avevano intrapreso il loro viaggio senza meta per le vie dell’universo.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Miime, Nuovo personaggio, Raflesia
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                       2. Il passato torna a bussare
Mazone... pensò Harlock tra il sorpreso ed il preoccupato, le fantasie e i ricordi in cui si era perso pochi minuti prima si stavano inaspettatamente rimaterializzando davanti ai suoi occhi.
Ad una prima scansione la nave mazoniana mostrava gli scudi abbassati e le armi disattive, anzi incredibilmente sembrava che gli apparati difensivi fossero del tutto non operativi od assenti.
-Piuttosto insolito per una nave mazoniana, pensò tra se, -Sarà una nave civile, disse Mime che aveva captato le perplessità del capitano. –ci stanno chiamando, aggiunse subito dopo.
-Sullo schermo, ordinò lui.
Ecco che si stava per riproporre una scena alla quale avevano purtroppo assistito tante volte in passato, il contatto visivo con uno di quegli esseri femminili alla cui rara bellezza si accompagnava puntualmente una glaciale espressività od una monotona esaltazione militaresca che preludeva quasi sempre ad un feroce scontro armato.
Sorprendentemente si ritrovarono invece di fronte il viso di una mazoniana piuttosto insolita.
Come sempre un volto splendido: due grandi occhi verdi sovrastati da lunghe ciglia, capelli castani lunghi solo sino alle spalle, ma niente caschetto tipico dell’uniforme regolamentare. Al suo posto una fascia verde ricamata con motivi floreali indaco circondava la fronte e tratteneva i capelli, e due grandi orecchini ad anello ornavano i lobi auricolari. La carnagione era anch’essa di un indaco pallido.
-Ci mancava la mazoniana hippy, pensò tra se il capitano.
- Qui nave mazoniana aurora-delta5, sto cercando il terrestre di nome Harlock, ho bisogno di conferire con lui urgentemente, è una questione della massima importanza! Disse con una voce inaspettatamente gradevole ma dai toni evidentemente preoccupati. 
–Vengo in pace Harlock, le mie armi sono da tempo inattive, in realtà non saprei nemmeno come usarle, disse tradendo un leggero imbarazzo.   
Ma da dove viene questa qua, pensò il capitano, su Mazone un allieva ufficiale così l’avrebbero già cacciata a pedate dall’accademia militare. O è un’astuta tattica di disorientamento o questa è la prima mazoniana sprovveduta che mi capita di incrociare...
Lei continuò: -Ti prego, capitano, ascoltami, so bene che in passato tutte le mie sorelle che hai incontrato sulla tua strada, a parte Raflesia, sono finite in un mucchietto di cenere e io non ho la minima voglia di fare la loro stessa fine, ma al contempo ho una cosa troppo importante di cui parlarti e per cui ti ho cercato a lungo!
Una mazoniana hippy col senso dell’umorismo, di bene in meglio...
Harlock si mostrò molto incuriosito dall’incontro con quell’ insolita aliena e visto che Mime non captava in lei nessun segno di ostilità e che anche Tochiro si mostrava tranquillo e non segnalava alcun pericolo imminente provenire da quella navetta, si decise ad accoglierla in uno degli hangar laterali dell’Arcadia. In questo hangar avrebbe potuto controllarne meglio la sicurezza rispondendo efficacemente ad un eventuale attacco a sorpresa. 
Si apprestò quindi ad andare incontro alla nuova ospite che nel frattempo era scesa dalla scaletta della sua nave. La prudenza non era mai troppa e, mentre si dirigeva alla pedana mobile di raccordo, accarezzò istintivamente il calcio della sua fedele cosmodragon, sperando in cuor suo di non doverla più usare.
La mazoniana, da parte sua, alla vista del capitano, gli si avvicinò un po’ intimorita porgendogli la mano, gesto assai insolito conoscendo gli usi mazoniani. Harlock notò come la sua ospite fosse effettivamente una gran bella figliola, forse un po’ più bassa di statura rispetto alla media standard delle sue connazionali. Come già notato indossava abiti civili: una variopinta tunica simile ad un poncho copriva una leggera maglia bianca di un tessuto che sembrava lino mentre una lunga gonna di flanella arancione nascondeva le gambe comunque piuttosto lunghe. Ai piedi portava dei sandali sempre di color arancione.
-Felice di conoscerti, Harlock, disse sorridendo mentre stringeva la mano al capitano, -Mi chiamo Galia e sono una scienziata mazoniana; come avrai capito sono una civile e non una militare. Harlock notò un leggero cambiamento di colorito nel suo viso mentre diceva questa frase, e ripensando alla scena di prima, concluse che era tecnicamente arrossita per l’imbarazzo.
 Affiancò la bella scienziata ed insieme risalirono sulla pedana mobile in direzione dei suoi alloggi. Pochi minuti dopo erano nella grande cabina di poppa dove li stava attendendo Miime.
-Ciao, io sono Mime, disse lei accogliendo amabilmente la fanciulla. Alla vista di Mime la mazoniana sgranò gli occhi -Fantastico! esclamò Galia con un tono entusiastico mentre ricambiava il saluto, -Non ci posso credere, tu sei un’autentica Juriana, credevo che la tua specie si fosse irrimediabilmente estinta!  -Infatti, rispose Mime tristemente, -Io sono la sola ed ultima superstite del mio popolo, fui salvata da Harlock e da quel giorno decisi di dedicargli completamente la mia vita in segno di eterna gratitudine. Galia captò immediatamente il cambio di espressione di Mime, si accorse della gaffe appena fatta e si affrettò a riparare: -Perdonami Mime, mi sono lasciata trasportare dal mio interesse da scienziata e non ho pensato al dramma che devi aver vissuto ed alla tristezza che porti dentro per essere rimasta sola e lontana dal tuo pianeta, anche noi mazoniani ne sappiamo qualcosa ... Io sono un’archeobiologa e sono abituata a ricercare e studiare le più diverse forme di vita intelligente nell’universo conosciuto cercando di ricostruirne l’evoluzione nel corso dei tempi nonchè le interazioni e le mutue influenze avvenute tra le diverse specie passando da stella a stella. Perdona il mio slancio di entusiasmo, era mosso solo dalla deformazione professionale, aggiunse con un tono che sembrava sinceramente dispiaciuto.
-Non ti preoccupare, le rispose dolcemente Miime, capisco benissimo ed anzi, dopo se lo desideri, potrai farmi tutte le domande che vuoi sulla storia di Jura, sarò felice di esserti utile come meglio posso.
A quel punto intervenne Harlock: -Ehm, tossicchiò, -Cara Galia ora perchè non ci racconti il motivo della tua visita? disse mentre la invitava ad accomodarsi, - Non deve essere stato facile il lungo viaggio per venirci a cercare e presumo che il motivo debba essere importante. 
Fu ora il turno di Galia ad assumere un aria triste: -Hai ragione Harlock, disse –Ho passato gli ultimi due mesi a cercarti senza tregua. Abbiamo bisogno, cioè ho bisogno del tuo aiuto per risolvere una questione molto delicata...
-E cioè?  Chiese il capitano sempre più incuriosito, -Di che si tratta?  Galia esitò un istante e poi rispose: -Si tratta di Raflesia, la vogliono uccidere ed io ho bisogno di te per scoprire chi la vuole morta.
 

 

 

 

 



                                                                               2. Il passato torna a bussare



Mazone... pensò Harlock tra il sorpreso ed il preoccupato, le fantasie e i ricordi in cui si era perso pochi minuti prima si stavano inaspettatamente rimaterializzando davanti ai suoi occhi.

Ad una prima scansione la nave mazoniana mostrava gli scudi abbassati e le armi disattive, anzi incredibilmente sembrava che gli apparati difensivi fossero del tutto non operativi od assenti.

-Piuttosto insolito per una nave mazoniana, pensò tra se, -Sarà una nave civile, disse Mime che aveva captato le perplessità del capitano.

–Ci stanno chiamando, aggiunse subito dopo.

-Sullo schermo, ordinò lui.

Ecco che si stava per riproporre una scena alla quale avevano purtroppo assistito tante volte in passato, il contatto visivo con uno di quegli esseri femminili alla cui rara bellezza si accompagnava puntualmente una glaciale espressività od una monotona esaltazione militaresca che preludeva quasi sempre ad un feroce scontro armato.

Sorprendentemente si ritrovarono invece di fronte il viso di una mazoniana piuttosto insolita.

Come sempre un volto splendido: due grandi occhi verdi sovrastati da lunghe ciglia, capelli castani lunghi solo sino alle spalle, ma niente caschetto tipico dell’uniforme regolamentare. Al suo posto una fascia verde ricamata con motivi floreali indaco circondava la fronte e tratteneva i capelli, e due grandi orecchini ad anello ornavano i lobi auricolari. La carnagione era anch’essa di un indaco pallido.

-Ci mancava la mazoniana hippy, pensò tra se il capitano.

- Qui nave mazoniana aurora-delta5, sto cercando il terrestre di nome Harlock, ho bisogno di conferire con lui urgentemente, è una questione della massima importanza! Disse con una voce inaspettatamente gradevole ma dai toni evidentemente preoccupati. 

–Vengo in pace Harlock, le mie armi sono da tempo inattive, in realtà non saprei nemmeno come usarle, disse tradendo un leggero imbarazzo.   

Ma da dove viene questa qua, pensò il capitano, su Mazone un allieva ufficiale così l’avrebbero già cacciata a pedate dall’accademia militare. O è un’astuta tattica di disorientamento o questa è la prima mazoniana sprovveduta che mi capita di incrociare...

Lei continuò: -Ti prego, capitano, ascoltami, so bene che in passato tutte le mie sorelle che hai incontrato sulla tua strada, a parte Raflesia, sono finite in un mucchietto di cenere e io non ho la minima voglia di fare la loro stessa fine, ma al contempo ho una cosa troppo importante di cui parlarti e per cui ti ho cercato a lungo!

Una mazoniana hippy col senso dell’umorismo, di bene in meglio...

Harlock si mostrò molto incuriosito dall’incontro con quell’ insolita aliena e visto che Mime non captava in lei nessun segno di ostilità e che anche Tochiro si mostrava tranquillo e non segnalava alcun pericolo imminente provenire da quella navetta, si decise ad accoglierla in uno degli hangar laterali dell’Arcadia. In questo hangar avrebbe potuto controllarne meglio la sicurezza rispondendo efficacemente ad un eventuale attacco a sorpresa. 

Si apprestò quindi ad andare incontro alla nuova ospite che nel frattempo era scesa dalla scaletta della sua nave. La prudenza non era mai troppa e, mentre si dirigeva alla pedana mobile di raccordo, accarezzò istintivamente il calcio della sua fedele cosmodragon, sperando in cuor suo di non doverla più usare.

La mazoniana, da parte sua, alla vista del capitano, gli si avvicinò un po’ intimorita porgendogli la mano, gesto assai insolito conoscendo gli usi mazoniani. Harlock notò come la sua ospite fosse effettivamente una gran bella figliola, forse un po’ più bassa di statura rispetto alla media standard delle sue connazionali. Come già notato indossava abiti civili: una variopinta tunica simile ad un poncho copriva una leggera maglia bianca di un tessuto che sembrava lino mentre una lunga gonna di flanella arancione nascondeva le gambe comunque piuttosto lunghe. Ai piedi portava dei sandali sempre di color arancione.

-Felice di conoscerti, Harlock, disse sorridendo mentre stringeva la mano al capitano, -Mi chiamo Galia e sono una scienziata mazoniana; come avrai capito sono una civile e non una militare. Harlock notò un leggero cambiamento di colorito nel suo viso mentre diceva questa frase, e ripensando alla scena di prima, concluse che era tecnicamente arrossita per l’imbarazzo.

 Affiancò la bella scienziata ed insieme risalirono sulla pedana mobile in direzione dei suoi alloggi. Pochi minuti dopo erano nella grande cabina di poppa dove li stava attendendo Miime.

-Ciao, io sono Mime, disse lei accogliendo amabilmente la fanciulla. Alla vista di Mime la mazoniana sgranò gli occhi -Fantastico! esclamò Galia con un tono entusiastico mentre ricambiava il saluto, -Non ci posso credere, tu sei un’autentica Juriana, credevo che la tua specie si fosse irrimediabilmente estinta!  -Infatti, rispose Mime tristemente, -Io sono la sola ed ultima superstite del mio popolo, fui salvata da Harlock e da quel giorno decisi di dedicargli completamente la mia vita in segno di eterna gratitudine. Galia captò immediatamente il cambio di espressione di Mime, si accorse della gaffe appena fatta e si affrettò a riparare: -Perdonami Mime, mi sono lasciata trasportare dal mio interesse da scienziata e non ho pensato al dramma che devi aver vissuto ed alla tristezza che porti dentro per essere rimasta sola e lontana dal tuo pianeta, anche noi mazoniani ne sappiamo qualcosa ... Io sono un’archeobiologa e sono abituata a ricercare e studiare le più diverse forme di vita intelligente nell’universo conosciuto cercando di ricostruirne l’evoluzione nel corso dei tempi nonchè le interazioni e le mutue influenze avvenute tra le diverse specie passando da stella a stella. Perdona il mio slancio di entusiasmo, era mosso solo dalla deformazione professionale, aggiunse con un tono che sembrava sinceramente dispiaciuto.

-Non ti preoccupare, le rispose dolcemente Miime, capisco benissimo ed anzi, dopo se lo desideri, potrai farmi tutte le domande che vuoi sulla storia di Jura, sarò felice di esserti utile come meglio posso.

A quel punto intervenne Harlock: -Ehm, tossicchiò, -Cara Galia ora perchè non ci racconti il motivo della tua visita? disse mentre la invitava ad accomodarsi, - Non deve essere stato facile il lungo viaggio per venirci a cercare e presumo che il motivo debba essere importante. 

Fu ora il turno di Galia ad assumere un aria triste: -Hai ragione Harlock, disse –Ho passato gli ultimi due mesi a cercarti senza tregua. Abbiamo bisogno, cioè ho bisogno del tuo aiuto per risolvere una questione molto delicata...

-E cioè?  Chiese il capitano sempre più incuriosito, -Di che si tratta?  Galia esitò un istante e poi rispose:

-Si tratta di Raflesia, la vogliono uccidere ed io ho bisogno di te per scoprire chi la vuole morta.

 

 


                                                     

 

   
 
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