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Autore: Audrey_Bio    24/05/2016    1 recensioni
Diamo un po' di spazio alla Sizzy! Secondo me è una ship presa troppo sottogamba e invece meritano tanto.. La storia è ambientata durante l'episodio 1x10, quindi dimensione parallela.
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È arrivato il momento di chiedere a Isabelle di andare a vivere insieme. Simon lo vuole così tanto! Quale sarà la risposta? Questo è un passo davvero importante nella loro storia. Saranno in grado di adattarsi a questa nuova avventura?
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Appena Simon riprese il controllo di se stesso, almeno in minima parte, disse: "Iz ti andrebbe di lasciare la festa? Vorrei passare un po' di tempo con te da solo…Ne ho un bisogno disperato."
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"Simon perché non apri la porta così entriamo? Potrebbe vederci qualcuno….e poi dentro potremmo metterci più comodi."
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"Perché non provi la tua nuova chiave?" e, dopo una brevissima pausa in cui si scostò giusto per guardarla negli occhi, continuò "Isabelle Lightwood, vorresti venire a vivere con me?"
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Spero che vi abbia intrigato l'introduzione.. Buona lettura :D
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabelle Lightwood, Simon Lewis, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!
È la mia prima ff quindi sono pronta ad ascoltare tutti i consigli che avrete da darmi.. Mi sono voluta mettere alla prova ma ho bisogno che mi diate la vostra opinione sincera e brutale.
Spero che la storia vi piaccia e che arrivino tante recensioni :)
Grazie ancora per l'attenzione e buona lettura..


"Voglio chiedere a Izzy di venire a vivere con me…. Secondo te accetterà? Non voglio affrettare le cose e spaventarla…." disse Simon a Clary, la sua migliore amica, mentre guardava con aria trasognata la sua ragazza. 

Clary lo guardò con dolcezza pensando a come fosse cambiato il suo amico negli anni. Da piccolo amava giocare al ristorante con lei, facendo finta che un po' di erba presa dal prato fosse un bel piatto di spaghetti. Adesso faceva ancora cose da bambino, nonostante avesse ormai 20 anni, come fare uscire il succo d'arancia appena bevuto dalla narice. Sbaglio, o proprio in quel momento le aveva appena detto che voleva proporre alla sua ragazza di andare a convivere?Come potevano esserci due lati così diversi e opposti nella stessa persona? Che strano... Ma Simon era così, speciale e bizzarro, e tutti lo amavano per questo.

Dopo essersi persa alcuni secondi nel viale dei ricordi, Clary rispose: "Simon, stai guardando la stessa ragazza che sto guardando io? Perché io vedo che Isabelle  non stacca gli occhi da te da quando sei entrato in questa sala. Prendi coraggio, non ti dirà di no, ne sono certa! Siete fatti per stare insieme."

Simon, con un sorriso che illuminò tutto il suo viso, guardò l'amica che lo aveva rassicurato e si diresse, con passo deciso, verso la ragazza con cui voleva condividere casa sua e tutta la sua vita.

Arrivato da lei, le cinse la vita da dietro con entrambe le braccia per attirarla a sé e baciarla, cercando di trasmetterle tutto l'affetto e l'amore che provava nei suoi confronti. 

Isabelle fu presa alla sprovvista all'inizio, ma, dopo un attimo di stupore, allacciò le braccia al suo collo e ricambiò il bacio con tutta se stessa. Le era mancato davvero tanto durante quella giornata nonostante in questi ultimi giorni fosse stato leggermente più strano del solito. Di solito Simon era strano, sì, ma adorabile, un nerd come lei, adoravano le stesse cose, si capivano con un solo sguardo. Nelle ultime 24 ore soprattutto, però, era diventato distante, distratto, sembrava nascondesse qualcosa, qualcosa che lo stava tormentando e rendendo particolarmente pensieroso. Izzy, per scaricare la sua preoccupazione e cercare di non sembrare troppo paranoica, era andata un po' in palestra prima della festa e si era beccata un occhio nero durante l'allenamento che era riuscita a coprire solo grazie all'aiuto di Clary e di un correttore miracoloso.

Dopo un bacio che mise a disagio chi si trovava in quelle zone, tanto era il trasporto e la passione che fuoriusciva dai due, i ragazzi si staccarono e si sorrisero per niente imbarazzati per il recente spettacolo che avevano dato.

Simon decise in quel momento, mentre si era perso negli occhi neri e luminosi allo stesso tempo di lei, belli quanto un cielo notturno in piena estate, che le avrebbe fatto la proposta a fine serata, quando l'avrebbe riaccompagnata a casa magari. 

Finalmente con un piano in testa, Simon chiese: "Signorina Lightwood, le andrebbe di concedere un ballo ad un povero sconsiderato? Vorrei farmi perdonare per il comportamento un po' inusuale di oggi.... Mi sei mancata così tanto."

Izzy accettò di buon grado il suo invito, anche perché voleva stare con lui, inchiodare gli occhi ai suoi per sentirsi finalmente a casa, voleva stare fra quelle braccia che per lei erano il mondo intero, che la facevano sentire al sicuro da tutto quello che poteva esserci all'esterno. Simon aveva il potere di farla sentire unica e accettata in tutto e per tutto. Lo amava davvero, con tutto il cuore, e si accorse in quel momento che avrebbe fatto tutto quello che le avrebbe chiesto.

Simon allora la prese, la strinse a sé e la guardò come se fosse la sola persona in quella stanza piena di gente. Le disse: "Isabelle sei davvero stupenda oggi, non ci sono parole per descriverti! Non che gli altri giorni tu non lo sia….ma….insomma…. hai capito. Sono una frana con queste cose. Ma tu sei splendida."

Izzy scoppiò a ridere nel vedere il ragazzo in difficoltà. La sua goffaggine lo rendeva quello che era, e lei lo adorava a maggior ragione per questo! Anzi, spesso si divertiva da matti a metterlo in situazioni che potevano creargli qualche imbarazzo solo per vedere come riusciva ad uscirne. Lei rispose: "Grazie mille! Il vestito mi è stato consigliato da Alec… Io sarei venuta semplicemente in jeans e maglietta ma lui mi avrebbe linciato seduta stante, conosci mio fratello. Anche tu non sei per niente male comunque. Ti sei fatto aiutare da Clary per l'abbinamento, ammettilo."

"Si, è stata davvero d'aiuto! Se non fosse stato per lei, sarei uscito vestito di mille colori…. Non sarei stato un bello spettacolo e non avrei saputo sostenere il divario fra me e te!" e rise con la sua risata che faceva puntualmente diventare gelatina le gambe di Isabelle.

"Allora dovremmo farle una statua! Non sai cosa mi è capitato oggi. Durante il mio allenamento di kick boxing, Andrea è riuscito a fare il calcio rotante, cosa assurda visto che non gli era mai risultato davvero, e la mia faccia era esattamente nella sua traiettoria, ovviamente. Sono tornata a casa con un occhio nero da fare invidia ad un panda. Ho chiamato Clary, disperata, pregandola di aiutarmi a sistemare il danno. Alec mi avrebbe ucciso se mi fossi presentata in quel modo o se non mi fossi presentata del tutto, come era mia intenzione fare visto il disastro nella mia faccia. Con un po' di correttore e pazienza però è riuscita a camuffare tutto!!! Guarda, adesso non si vede niente" disse Iz sollevandosi gli occhiali per far vedere bene a Simon la zona dove ci sarebbe dovuto essere un brutto alone nero. 

Simon la guardò con attenzione, più per assicurarsi che stesse davvero bene e che non fosse niente di grave che per vedere il miracolo della sua amica.

Alla fine, sorridendo, disse: "Clary è stata davvero brava! Ma, d'altronde, dalle un pennello in mano, che sia per truccare o per dipingere, e lei farà un'opera d'arte! Non si nota assolutamente nulla, e comunque saresti stata bellissima anche con un occhio da panda", l'abbracciò con più forza, come se volesse diventare un'unica cosa con lei. "Scommetto che qualsiasi ragazzo, uomo o essere umano di genere maschile mi stia invidiando con tutto se stesso. Probabilmente mi stanno addirittura mandando tutte le maledizioni che conoscono per far sì che io mi prenda una storta o qualcosa del genere in modo da avere l'occasione di poter ballare con te."

Ballarono e risero per tutta la serata, godendosi quel momento insieme cercando di imprimere bene ogni singolo istante nella loro mente per non dimenticare nulla di quel tempo speso insieme, in serenità.

Verso mezzanotte Simon si fece irrequieto e Izzy lo notò subito; notò i suoi occhi che non riuscivano più a guardarla, la vena nel collo che pulsava più del solito, il respiro frenetico, le sue mani sudate con il tic che aveva quando era nervoso.

Isabelle non riusciva a vederlo così senza neanche sapere il motivo, per cui lo prese dal polso e lo trascino fuori dalla festa dicendo soltanto: "Vieni con me, prendiamo un po' d'aria" capendolo come nessuno aveva mai fatto prima.

Simon, arrivato all'aperto, riuscì finalmente a respirare normalmente, con la speranza di calmare i nervi e tranquillizzarsi. Ovviamente non funzionò granché. Rimase teso come una corda di violino finché non sentì la mano della ragazza stringere dolcemente la sua. Alzò lo sguardo e la vide mentre gli rivolgeva un sorriso di quelli che fanno saltare un battito al cuore, di quelli che bloccano il tempo per farsi ammirare per bene, di quelli a cui nessuno saprebbe resistere e che nessuno saprebbe descrivere con parole umane.

Appena Simon riprese il controllo di se stesso, almeno in minima parte, disse: "Iz ti andrebbe di lasciare la festa? Vorrei passare un po' di tempo con te da solo…Ne ho un bisogno disperato."

Izzy non ci dovette pensare su neanche un secondo e disse subito: "Lasciami andare a prendere il cappotto dentro e torno subito" posandogli un dolcissimo bacio sulla guancia appena prima di lanciarsi di nuovo dentro nella speranza di non perdere troppo tempo a salutare gli altri.

Simon stava andando in iperventilazione non sapendo bene come affrontare l'argomento della convivenza e ricominciava ad avere dubbi sulla risposta che lei gli avrebbe potuto dare.

Prima che lui decidesse di rinunciare all'idea della proposta, Isabelle era già di ritorno e lo baciò di nuovo infondendogli sicurezza e amore. Era uno di quei baci che avevano l'urgenza di essere seguiti da tanti altri.

"Dove ti va di andare Izzy? Posso anche accompagnarti direttamente a casa se non vuoi fare tardi visto che domani devi andare a lavorare…."

"Simon… Perché non andiamo a casa tua? Così possiamo coccolarci un po' " e lo guardò con aria piena di innocente voglia di stare con lui.

Decisero di andare a piedi visto che casa del ragazzo distava solo 15 minuti dall'Istituto. Durante la camminata si tennero la mano, si guadarono con tenerezza scambiandosi qualche bacio casto, ma, a poco a poco, questi diventavano sempre più profondi, più passionali, più tutto. Il bisogno che avevano l'uno dell'altro stava crescendo a dismisura. Arrivarono davanti alla porta di casa di Simon uniti quasi fossero una sola cosa, tanta la voglia era diventata ingestibile durante tutto il tragitto. Avevano entrambi gli occhi pieni di desiderio incontrollabile, e assaporavano ogni bacio, ogni carezza.

Passarono alcuni minuti davanti alla porta, in cui continuarono a baciarsi con insistenza e urgenza uno dell'altro, finchè Isabelle riuscì a staccarsi dalla bocca dell'altro, la quale, nel frattempo, era scesa sul suo collo facendole perdere più volte il filo del discorso, e disse: "Simon perché non apri la porta così entriamo? Potrebbe vederci qualcuno….e poi dentro potremmo metterci più comodi."

Quello era il momento di Simon. Doveva riprendere lucidità al più presto, nonostante non fosse in pieno controllo delle proprie capacità mentali.

Risalì tutto il collo lasciando una scia di piccoli baci, ,e arrivato al lobo, lo torturò con leggeri morsi fino a far uscire dalla bocca della ragazza dei gemiti di puro piacere che lo fecero sciogliere. Continuò con la sua dolce tortura e nel frattempo riuscì a dire all'orecchio di Iz: "Perché non provi la tua nuova chiave?" e, dopo una brevissima pausa in cui si scostò giusto per guardarla negli occhi, continuò "Isabelle Lightwood, vorresti venire a vivere con me?"

Izzy, sentendo quella frase, si irrigidì all'istante e Simon, data la sua insicurezza patologica, lo prese come un segnale negativo, e cercò di limitare i danni dicendo: "Oppure la potresti usare se ti venisse voglia di passare per un saluto o se ti servisse un posto in cui poter stare lontano dai tuoi….. "

Isabelle si era irrigidita, è vero, ma soltanto perché non poteva davvero credere che Simon le avesse appena proposto di andare a vivere insieme. Ci aveva pensato così tanto in quei giorni, aveva addirittura sognato la scena per quanto la desiderava! Non riusciva a capacitarsi su come avessero avuto lo stesso pensiero nello stesso lasso di tempo. Erano davvero così in sintonia? Adesso si spiegava il comportamento strano del ragazzo e provò uno slancio di assoluta, sincera e profonda tenerezza verso la persona più importante della sua vita ormai.

Izzy, dopo essersi leggermente allontanata solo per accertarsi che in lui non ci fosse l'ombra di incertezza o, peggio ancora, che per lui non fosse soltanto uno scherzo, guardò Simon negli occhi per quella che sembrò un'eternità. Lo guardò dentro, fino a poter scorgere la sua anima in quegli occhi castani che a lei non riuscivano più a nascondere nulla.

Dopo qualche minuto di silenzio, occhi dentro occhi, Isabelle sorrise come non aveva mai sorriso in vita sua, allacciò le sue braccia al collo del ragazzo per annullare la distanza che si era creata fra loro, affondò la propria testa nell'incavo del collo di Simon per inalare quel suo odore che sapeva di…. CASA, e finalmente sussurrò nell'orecchio: "Cosa aspetti ad uscire questa benedetta chiave? Non vedo l'ora di inaugurare il Nostro nuovo letto"

   
 
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