Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: ARed    25/05/2016    7 recensioni
Bella ed Edward stanno insieme, si amano molto, ma sono giovani e pieni di sogni, lei Los Angeles, lui New York. Troppo distanti, perciò decidono di lasciarsi senza urla e senza rancori, pur amandosi.
Cinque anni dopo, si ritrovano a Los Angeles, si erano sentiti in quei anni e si erano anche visti. Avevano un ruolo importante l'uno nella vita dell'altro, anche se non facevano più le loro lunghe chiacchierate. Diventano amici, ma siamo sicuri che un amore come il loro si possa limitare ad una, se pur bellissima, amicizia?
" Non parliamo più io e te"
" Già.. se non si tratta di Los Angeles o di New York"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Jessica | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dove eravamo rimasti..
Jessica e Bella vengono portate in pronto soccorso, Bella ha subito un trauma cranico mentre Jessica ha perso il bambino.
Edward viene informato dell’incidente da Emmet e quando raggiunge l’ospedale discute con Bella dandole dell’assassina, credendo sia la sua la colpa dell’incidente.
Bella delusa, ascolta il consiglio di Alice ed assieme ad Emmet va a Forks.
Edward parla con Jessica che le dice di aver avuto un aborto spontaneo e di raggiungere Bella, essendo lei la donna che ama.


CAPITOLO 17
DELUSIONE

Forks - Metà febbraio 2017

BELLA

Arrivammo a Forks che erano le due di notte passate, un taxi ci portò davanti a casa Swan.
<< Ci sono le luci ancora accese>>, disse Emmet scendendo e prendendo la mia valigia.
<< Tua sorella avrà fatto morire i miei>>, l'avevo richiamata per dirle di non dire nulla ai miei, ma ovviamente era troppo tardi.
<< Bella tesoro>>, mi disse mamma appena entrai in casa, abbracciandomi stretta a sé.
<< Mamma sto bene, é solo un graffio>>, dovevo rassicurarla.
<< Tesoro ben tornata>>
Mi salutò papà con un goffo abbraccio, prima di esaminare anche lui il mio aspetto.
<< Sto bene, veramente, ho solo un po' di mal di testa e stanchezza, ed è per questo che ora vado a dormire. Emmet la stanza degli ospiti è libera!>>, dissi all'orso che continuava a sbadigliare.
<< Sorellina, non mi saluti?>>, disse Jasper scendendo le scale.
<< Ciao J>>, salutai il mio fratello con un abbraccio, mi mancava e non vedevo l’ora che si trasferisse a Los Angeles.
Vedevo che erano tutti stanchi, ma anche che tutti volevano sapere come stessi, << Io vado a dormire, buonanotte>>, dissi salendo le scale ed andando in camera mia.
<< Bella tutto bene?>>, mi domandò papà entrando nella stanza.
<< Si papà>>
<< Devo andare a Seattle e riempire Jacob di botte?>>, in casa erano tutti convinti che io stessi male per colpa di Jacob, oltre che per l’incidente.
<< Non serve>>, non con lui almeno, l’altro l’avrei volentieri riempito di botte e magari di insulti. Facendolo sentire un pezzo di m.., Bella basta, cerca di rilassarti e dormire, non pensare a lui, mi imposi prima di lasciarmi prendere tra le braccia di Morfeo.
<< Buonanotte bambina mia>>, disse papà dandomi un bacio sulla fronte e facendo il solletico con i suoi baffi, non sarebbe mai cambiato in questo.
<< Buonanotte papà>>
Trovai solo Alice il mattino seguente, tutti erano andati al lavoro, senza farmi sentire mi avvicinai a lei e le toccai una spalla, facendola saltare per lo spavento.
<< Ma sei stupida!?>>, urlò voltandosi verso di me.
<< No, sono Bella, piacere>>, le risposi allungandole una mano, ma lei mi lanciò un’occhiataccia.
<< Bella vieni qui, mi hai fatto morire ieri>>, mi disse stringendomi forte a sé.
<< Mi dispiace Alice, contavo nel fatto che Emmet non ti dicesse nulla>>
<< Perché?>>, domandò sedendosi, aveva preparato la colazione ad entrambe.
<< Perché non mi sono fatta nulla, era inutile farvi preoccupare>>
<< Bellina, non è stato bello vederti in un letto d’ospedale, io sono morto nel vederti così>>, il mio orso, era la persona più dolce del mondo, anche se a volte faceva lo stupido, il suo unico obiettivo era strapparti un sorriso.
<< Siete i migliori>>, dissi prima di coinvolgergli in un mega abbraccio.
<< Io vado da Rose>>, ecco perché si era vestito bene.
<< Forse starà lavorando>>, Rose era la ginecologa dell’ospedale di Forks.
<< Giorno libero>>, rispose lui facendo un sorriso enorme, era proprio preso da lei, perché per gli altri era così semplice e per me no?
<< Salutamela tanto e dille che poi passo a trovarla>>
Emmet uscì, chiedendomi quale fosse la migliore pasticceria di Forks, anche se non c’era molta scelta visto che ce n’erano solo due.
<< Come stai?>>, mi domandò Alice, una volta rimaste nuovamente sole.
<< Bene>>, risposi sedendomi.
<< Edward?>>
<< In ospedale prima mi ha abbracciato, e poi..>>, dovevo parlarne con qualcuno, altrimenti sarei esplosa.
<< Poi cosa è successo Bella?>>
<< Mi ha detto che era colpa mia, poi mi ha dato del.. dell’assassina. Alice, lui mi odia>>
<< Bella tesoro, forse era solo arrabbiato>>, cercò di giustificarlo lei.
<< Già.. Arrabbiato>>, dissi alzandomi e lasciandola in cucina, volevo rimanere da sola. Quelle parole, quella parola, ancora rimbombava nelle mie orecchie, e faceva male. Faceva male pensare che quella parola fosse uscita dalle sue labbra.
<< Bella mi dispiace, pensavo che tu potessi farcela, che fossi abbastanza forte. Dovevo fermarti, non farti andare con lei>>
<< Non fa nulla Alice>>, ero stanca di sentire “mi dispiace”, da tutte le parti.
<< Allora Bella, che ci racconti?>>, domandò papà quando stavamo pranzando.
<< Non ho nulla da raccontare, anzi una cosa si..>>
<< Quale?>>, domandò curiosa mia madre, sembrava Alice a volte, messe insieme quelle due facevano paura.
<< Ho fame>>, risposi prendendo a mangiare, se non parlavo, non pensavo e se non pensavo stavo meglio.
Dopo pranzo papà tornò in centrale ed Alice e Jasper andarono a ritirare le prime copie degli inviti, erano così belli e felici, il loro rapporto era da invidiare.
<< Che fai?>>, mi domandò mamma sedendosi accanto a me sul tavolo in cucina.
<< Lavoro, non voglio rimanere indietro>>, le risposi bevendo un sorso del mio tè alla vaniglia.
<< Certo.. E per non pensare.. A qualcuno..>>, mamma non sapeva nulla di Edward, non volevo coinvolgere anche lei nelle mie pene d’amore.
Sentii bussare con insistenza alla porta, speravo no fosse lui, non ero pronta per affrontarlo, non avevo voglia di vederlo.
<< Vado io>>, disse alzandosi e uscendo dalla cucina.
<< Mamma chi è?>>, domandai alzandomi sentendo la porta aprirsi.
<< Vi lascio soli, io vado in giardino>>, questa mia madre me l’avrebbe pagata.
Edward era fermo sulla porta, era tutto rosso in viso, il suo respiro sembrava irregolare, probabilmente aveva corso, ma non m’interessava.
Chiusi velocemente il computer, non avevo nulla da dirgli e non volevo ascoltare nemmeno una delle sue parole, volevo semplicemente ignorarlo. Non volevo ascoltare le sue accuse, non volevo sentirmi dare dell’assassina.
Edward mi guardava senza fare e dire nulla, radunando tutti i fogli, che avevo sparso sul tavolo, urtai la tazza del tè, che cadde a terra frantumandosi.
Mi abbassai a raccogliere i cocci e prendendo l’ultimo mi tagliai, << Merda>>, tutte le fortune a me.
<< Bella, stai bene?>>, disse Edward avvicinandosi e prendendo la mia mano tra le sue, l’allontanai subito.
<< Da quanto ti importa della mia salute?>>, in ospedale non gliene fregava nulla del mio trama cranico, cosa voleva ora?
<< Bella.. Dammi la mano, il taglio è profondo, ti farà male>>
<< È la cosa che mi ha fatto meno male in questi giorni>>, il taglio era profondo sul palmo della mia mano e il sangue continuava ad uscire, ma non era nulla, nulla in confronto al male che lui mi aveva fatto.
<< Mi dispiace>>, ignorai le sue scuse, mi sciacqui la mano e tamponai la ferita con del cotone e del disinfettante.
<< Ti prego, Bella ascoltami, lo so di averti ferita>>, disse mettendosi alle mie spalle.
<< Mi hai dato dell'assassina Edward!>>, risposi voltandomi verso di lui.
<< Avevo appena perso mio figlio!>>
<< Ma come.. ma come diamine hai potuto pensare una cosa del genere di me? Rispondi, come?>>, capivo il suo dolore in quel momento, ma perché accanirsi in quella maniera nei miei confronti, non poteva semplicemente ignorarmi?
<< Bella mi dispiace.. io..>>, disse avvicinandosi ed io indietreggiai.
<< Non me ne faccio nulla delle tue scuse..>>, risposi fredda.
<< Io non..>>, era stanca, ero stanca di tutto. Volevo semplicemente che mi lasciasse in pace. Chiedevo troppo?
<< Fuori>>, non avevo le forze di stare ad ascoltarlo.
<< Bella per favore ascoltami>>
<< Ho detto fuori!>, urlai indicandogli la porta, abbassò la testa e se ne andò, non prima di girarsi e dire; << Bella io non mi arrendo>>.
<< Non lo devi fare>>, non volevo che si arrendesse, volevo che capisse il suo errore.
<< So che hai bisogno di placare la tua rabbia..>>
<< Edward io non sono arrabbiata, io sono delusa, perché l’uomo che dice di amarmi, mi ha dato dell’assassina guardandomi con odio negli occhi, sono delusa perché sei qui..>>, dissi con tutta la calma del mondo, era stanca di piangere per lui, di stare male.
<< È vicino a te il mio posto>>, disse facendo qualche passo nella mia direzione.
<< Dovresti essere accanto alla persona che ha perso tuo figlio>>
<< Hai ragione Bella, ti ho delusa ed ho deluso anche me stesso>>, disse voltandosi e uscendo dalla mia cucina.
Andai in camera mia a stendermi, lui era qui, aveva lasciato Jessica da sola in un letto d’ospedale. Come faceva ad essere così stupido ed immaturo? Io stavo bene, era lei ad aver subito un aborto, perché non era vicino a lei? Di che razza di uomo ero innamorata?
<< Bella? Posso?>>, disse Alice entrando in camera mia.
<< Certo vieni, avete preso gli inviti?>>, le domandai mentre si sedeva accanto a me.
<< Si, poi te gli faccio vedere, ma prima spiegami cosa è successo>>, la guardai come se stesse parlando una lingua  a me sconosciuta.
<< Ti prego Bella, non puoi soffrire in silenzio, lo sento che c’è qualcosa che ti turba>>
<< Stavamo andando a mangiare qualcosa, lei guidava e a un certo punto ha cominciato ad avere dei dolori alla pancia, la macchina è uscita di strada..>>, se chiudevo gli occhi rivedevo ancora quei momenti di puro terrore.
<< E ti sei fatta questa>>, indicando il cerotto sopra il mio occhio destro.
<< È il meno Alice, lei ha perso suo figlio>>
<< Il suo è stato un aborto spontaneo Bella>>
<< Ma se avessi guidato io, forse si sarebbe salvato!>>, i miei occhi tornarono a riempirsi di lacrime.
<< Non puoi sapere come sarebbe andata la cosa>>, disse avvicinandosi.
<< Mi sento così in colpa, alla fine non sono io quella che sta male. È Jessica che ha perso suo figlio, è lei quella che è stata tradita, io sono solo un mostro che le ha fatto del male>>
<< Chiamala>>, mi rispose semplicemente. Ma era matta?

EDWARD
L’avevo delusa, pensavo fosse semplice con lei, dopo anni ancora non la conoscevo, ogni sua reazione non era mai scontata.
Era chiaro che non mi voleva più vedere, nemmeno io mi sarei voluto vedere dopo quella parola, perché Bella capiva il mio stato d’animo in quel momento, ne ero sicuro. Ma non aveva digerito quella parola, pesante come un macigno, l’ho accusata senza sapere, l’ho accusata per semplice fatto di volermi sfogare con qualcuno.
Uscii da casa sua, lasciando li il mio cuore, ero venuto a piedi correndo appena il taxi mi aveva lasciato davanti a casa, cominciai a camminare per Forks fino a ritrovarmi davanti alla centrale di polizia. Mi sedetti sulla panchina li vicino, ero stanco e la schiena cominciava a farmi male.
<< Che succede ragazzo?>>, mi domandò una voce famigliare, era Charlie.
<< La amo>>, dissi trovando interessante la ghiaia del terreno.
<< Chi?>>, domandò sedendosi accanto a me.
<< Bella>>, ero innamorato di sua figlia, forse lui non era la migliore delle persone con cui sfogarsi.
<< Mhm, quindi, deduco, che è a causa tua che sta come sta>>, disse cambiando leggermente tono di voce, sembrava incazzato.
<< Deduci bene>>, cosa serviva mentire?
<< Tu lo sai che da padre dovrei spezzarti le ossa una ad una per averla fatta soffrire?!>>
<< Non lo faresti mai Charlie, mi vuoi troppo bene>>, risposi voltandomi verso di lui.
<< Questo lo dici tu! Cosa le hai fatto?>>, forse era meglio non scherzare con il capo Swan.
<< Rischio sul serio di farmi rompere le ossa da te se te lo dico>>
<< Edward Cullen cosa hai fatto a mia figlia?>>, era arrabbiato, non stava scherzando più.
<< La mia ex era incinta, hanno avuto un incidente ed io ho dato la colpa a Bella>>, oltre a Bella, Alice ed Emmet, erano l’unico ora a sapere della gravidanza di Jessica. Non avevo avuto il coraggio di dirlo ai miei.
<< Lei cosa? Bella era la tua amante? La usavi quando la tua fidanzata non ti sodisfava?>>, ora era veramente arrabbiato.
<< No, io amo Bella, non l’ho mai usata. Stavo lasciando Jessica, quando mi ha dato la notizia, Bella ha solo fatto un passo indietro per permettere al bambino di avere una famiglia>>
<< Nell’incidente la tua ex ha perso il bambino?>>, annuì alla sua domanda.
<< Perché Bella era con lei?>>
<< Sono andate a fare shopping assieme>>, come diamine avevo permesso una cosa del genere?
<< Hai dato a Bella la colpa dell’incidente, quando non stava guidando lei>>
<< Le ho dato dell’assassina, Charlie..>>, che era peggio.
<< Tu cosa?>>, domandò veramente incazzato, stava trattenendo i pugni.
<< L'ho delusa..>>
<< Edward mi sto trattenendo dal prenderti a pugni!>>, avrei voluto tanto che lo facesse, me lo meritavo.
<< Fallo, ti prego>>
<< Non potrei mai farlo, anche se vorrei, perché Bella non me lo perdonerebbe mai>>
<< È speciale, io non mi merito una come lei>>
<< Hai ragione>>
<< Cosa devo fare Charlie?>>, forse lui era l’unico che poteva aiutarmi.
<< Dalle tempo, non è stato semplice per lei lasciarti andare sei anni fa, era felice quando mi chiamava dicendomi che eri a Los Angeles, era serena quando ballava con te a Natale. Conoscendo mia figlia, credo si senta in colpa per la tua ragazza>>
<< Ex>>, precisai.
<< Ex, resta il fatto che Bella era in macchina con lei, e tu con quella parola non hai fatto altro che aumentare il suo senso di colpa>>, aveva ragione, Bella tendeva ad assumersi tutte le colpe, anche quelle che non aveva. Salutai Charlie, che ancora teneva i pugni stretti e mi avviai verso casa. Dovevo farmi perdonare da Bella, dovevo farle capire che se c’era qualcuno che aveva tutte le colpe quello ero io, dovevo farle capire che l’amavo e che non ho mai pensato quelle parole di lei.
<< Voi due che state facendo?>>, domandai entrando in casa e trovando Rosalie ed Emmet seduti vicini, troppo vicini per i miei gusti.
<< Tu che ci fai qui?>>, mi chiese Rose leggermente infastidita.
<< É anche casa mia>>, risposi sedendomi tra mia sorella e l‘orso.
<< Hai parlato con Bella?>>, mi domandò Emmet.
<< Si>>
<< Cosa ha detto?>>
<< Che l'ho delusa, Emmet perché non mi ha fermato?>>, Rosalie ci guardava senza capire nulla.
<< Fratellino cosa hai fatto a Bella?>>
<< Io ho provato a farlo, ti ricordi?>>, ricordavo. Ero diventato ancora piú aggressivo dopo il suo intervento.
<< Devo riconquistare la sua fiducia>>, me ne sarei andato via da Forks solo con lei al mio fianco.
<< Edward Cullen, tu e Bella siete tornati insieme o siete in procinto di farlo?>>, chiese felice, anche se notavo una leggera nota di rimprovero nel suo tono, ne io ne Emmet le avevamo detto nulla.
<< Rosalie, quando noi uomini vi deludiamo, come possiamo farci perdonare?>>, infondo lei era una donna e conosceva Bella da sempre.
<< Dipende, quanto è grave?>>
<< Abbastanza>>, ammisi mettendomi le mani nei capelli e ricordando gli occhi pieni di delusione di Bella.
<< Allora ci vuole tempo, devi farle capire che hai sbagliato>>
<< E se lei non mi amasse più?>>, il passo tra odio e amore è breve.
<< Bella ti ha sempre amato, ti amava quando le tiravi i capelli da piccoli, ti amava quando l’abbracciavi, ti amava quando ti ha lasciato per permetterti di andare a New York, ti amava questo Natale quando ballava con te, ti ama ora, anche se l’hai delusa. Ne sono sicura>>, disse mia sorella guardandomi con i suoi bellissimi occhi verdi.
<< Edward prima di perdonare te, lei deve perdonare se stessa>>, mi disse Emmet.
<< Bella non ha colpe>>
<< Si sente in colpa per l’incidente, per non essere riuscita  ad evitarlo..>>, ed anche Emmet come Charlie era arrivato a questa conclusione. Questo era il migliore e il peggiore difetto di Bella, si preoccupava sempre degli altri, non pensava a se stessa, al suo bene. Io l’amavo e di conseguenza ero io che dovevo pensare al suo bene, invece non l’avevo fatto, e l’avevo delusa.

BELLA
Pensai per tutta la sera al consiglio di Alice, forse era l’unico modo per togliermi quel peso che avevo all’altezza del cuore, non ci pensai più, e prendendo il mio cellulare la chiamai.
<< Bella? Sei tu?>>, rispose con voce incerta dopo un paio di squilli.
<< Si.. Ciao Jessica, come stai?>>, dissi con timore.
<< Fisicamente bene.. Mentalmente..>>, non volevo nemmeno immaginare di mettermi nei suoi panni.
<< Mi dispiace così tanto.. Non avrei dovuto lasciarti guidare>>
<< Non è colpa tua, era scritto così>>, perché continuavano a dirlo tutti?
<< Ma non è giusto>>
<< La vita è ingiusta Bella.. Mi ha portato via il mio bambino, ha fatto dire ad Edward quelle parole..>>
<< Quali?>>, cosa le aveva detto?
<< Tu non sei un’assassina, hai fatto il possibile per fermare la macchina, non ti meritavi quelle parole>>, ora capivo quello che Edward ci aveva visto in lei.
<< Non importa>>
<< Importa invece, perché tu lo ami, come lui ama te>>
<< Jessica..>>, non doveva dire quelle parole, le avrebbero fatto del male.
<< No Bella, ascoltami. Quando io vi ho visti quella sera..>>, che cosa stava dicendo, lei non poteva averci visto.
<< Come?>>
<< Io sapevo tutto di voi due e di quella notte>>, lei sapeva del tradimento.
<< Perché.. Perché non hai detto nulla?>>
<< Bella, pensi che non ti abbia odiato? Ti sbagli, l’ho fatto, e vi odio ancora..>>, ne aveva tutto il diritto.
<< Ed era giusto..>>
<< Si, ma lui non ha detto nulla, anzi mi ha detto “ti amo” quello stesso giorno, pensavo se ne fosse pentito e che avesse scelto me>>, quanto male era stata, ed Edward non se ne era accorto. Eravamo due ipocriti, pensavamo solo a noi due senza contare il dolore che causavamo. Almeno quello che causavamo a Jessica, Jacob già si consolava con un’altra.
<< Mi ero illusa del suo amore, quando ho scoperto di essere incinta, ho pensato che fosse un ulteriore segno, anche se sentivo che Edward era lontano..>>
<< Lui amava quel bambino>>, avrebbe fatto di tutto per renderlo felice.
<< Lo so, ma non amava me, se questo bambino fosse nato, Edward non sarebbe stato felice>>, non poteva dire quelle cose.
<< No Jessica..>>
<< Bella, se accanto a te c’è una persona che non ti ama, la cosa renderà infelici entrambi e il tutto si riverserebbe su una creatura innocente>>, aveva pienamente ragione, non avevo nulla da ridire.
<< Hai ragione>>
<< Edward ti ama, con te sarà felice. Dimentica quelle parole, non negarti la felicità>>
<< E tu?>>, sapere che lei stava male, mi faceva stare tremendamente in colpa, non potevo essere felice a discapito della sua infelicità.
<< La supererò, Edward non è l’uomo della mia vita, è il tuo. Io voglio un uomo che mi guardi come lui faceva con te, voglio un uomo che mi ami, come lui ama te>>, era davvero una delle migliori persone che avessi mai conosciuto.
<< Jessica ti auguro il meglio, sei una persona speciale>>
<< Grazie, sai credo che chiuderò con gli sportivi, gli architetti..>>
<< Cambi sponda?>>, le domandai e la sentii ridere.
<< No! Hai qualcuno da presentarmi?>>
<< Può darsi..>>, avevo un paio di colleghi single.
<< Ci conto>>
<< Appena torno a Los Angeles>>
<< Facciamo trascorrere un po’ di tempo..>>, aveva ragione, non ero sicuramente tra le persone che non vedeva l’ora di vedere.
<< Bella, ti saluto, è arrivata l’infermiera>>
<< Va bene, grazie di tutto>>, le dissi prima di sentire che aveva messo giù.
Non negarti la felicità, le parole di Jessica continuarono a ronzarmi in mente per tutto il giorno, sapevo che Edward era la mia felicità, ma sapevo anche che era lui la fonte di tutti i miei mali. Ricordavo ancora il suo sguardo pieno di odio, quelle parole al veleno. Come poteva essere lui il mio per sempre?


Riuscirà la nostra Bella a non sentirsi in colpa? Edward riuscirà a farsi perdonare?
Grazie davvero di cuore a tutte coloro che leggono, che recensiscono e che seguono End?, purtroppo siamo quasi alla fine di questa storia, e vi chiedo scusa già da adesso se il prossimo capitolo ci impiegherà un po’ di più ad arrivare, ma comincia la sessione estiva degli esami all’università e devo studiare.
Un bacio grande a tutte voi 
Alma
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: ARed