L’errore più bello della mia vita
L’allenamento della squadra è finita
da un bel pezzo ormai, ma quello singolo sta andando un po’ per le lunghe. Come
sempre.
Sospiri affaticato, e ti giri verso
l’altra metà della palestra. Guardi l’altro ragazzo mentre continua la sua
sfilza di tiri che, come sempre, entrano a canestro senza problemi.
Guardi l’orologio e maledici un po’
quel ragazzo, sono già le 7 e vorresti solo tornare a casa e dormire fino a
domani.
-Shin chaaaaan andiamoo- urli
raggiungendolo, lui ti guarda un attimo, si sistema gli occhiali e annuisce
solo senza dire niente. Come se gli altri giorni facesse diversamente
(ironicamente ovviamente)
Sistemate la palestra nel più
completo silenzio, poi andate negli spogliatoi sempre in silenzio. Vi spogliate
e vi fate la doccia sempre in silenzio. Questa cosa ti opprime. Ok che il
silenzio non è una novità tra voi due nell’ultimo periodo, ma sta volta c’è
qualcosa che non quadra (o per meglio dire c’è qualchequadra che non cosa).
Sembra che un velo di nervoso sia
sceso tra di voi, o meglio, attorno al verde.
Vi dirigete verso i vostri
armadietti, cerchi di estrarre i vestiti dalla tua borsa ma, sembra che
qualcosa sia incastrato tra di loro. Forzi un po’ la mano e finalmente escono
insieme a qualcos’altro.
Guardi subito la scatolina che è
caduta, e ti ritrovi, inevitabilmente, a mandare a quel paese chi te l’ha messa
lì. Perché sai esattamente chi è stato, quel maledetto biondo modello
impiccione, non sa davvero farsi i fatti propri.
-Takao- senti, finalmente, la voce
dell’altro ragazzo dietro di te. Vorresti sprofondare inghiottito dalla terra.
-Non è ciò che sembra- dici
arrossendo sapendo che invece è proprio così.
-E allora che cos’è?- chiede l’altro
come se niente fosse. Ucciderai quel biondo ne sei sempre più sicuro ormai.
-Ehm…è…uhm io…- non sai, davvero, che
cosa dire e vedi l’altro che sbuffa
-Takao- senti il suo tono un po’
autoritario –non serve che ti inventi scuse so benissimo cos’è. Non ti
giudicherò per quello, è normale sperimentare. E poi penso di sapere chi te
l’ha dato- dice tutto tranquillo mentre si rimette la maglietta come stai
facendo anche tu.
Non sai se sospirare perché ha capito
o perché sembra davvero tranquillo con questa storia. Poi però ti si accende
una lampadina capendo, ovviamente, in ritardo quello che ha detto.
-Aspetta, come fai a sapere che…
cos’è?- chiedi che se dovessi dire quelle paroline ti metterebbe troppo in
imbarazzo. Lui si sta mettendo i pantaloni quando si blocca a metà strada e ti fissa.
Noti che si è appena morso il labbro ma poi si riprende e finisce
d’infilarseli.
-Diciamo che qualcuno non sa farsi i
fatti propri- dice distogliendo lo sguardo ma, lo noti che è arrossito appena.
Scoppi, inevitabilmente, a ridere. Kise è davvero un’idiota delle volte.
-Ok adesso che abbiamo appurato che
Ryouta è un impiccione….- realizzi proprio mentre parli quello che ha
effettivamente detto il verde accanto a te, così lo guardi con gli occhi e la
bocca spalancati –Shin-chan anche tu hai…- inizi a dire ma lui ti interrompe
-Io.. si, me ne ha dato uno alcuni
giorni fa- dice diventando rosso seriamente sta volta e sistemandosi gli
occhiali. Lo guardi bene, non potevi minimamente immaginare che lui avesse
guardato una cosa del genere
-E lo hai guardato?- chiedi tra il
malizioso e l’innocente (come se fosse possibile)
Ormai non ti guarda più mentre si
rimette le fasciature alle dita, noti però che lo scotch è quasi finito così
vai a recuperare quello che ha in borsa. Lo cerchi per un po’ prima di notare
che è sotto tutto e nel tirarlo fuori lo vedi. Anche lui ce l’ha in borsa eh?
Oh beh neanche fosse così strano.
-Shin-chan l’ho appena trovato
proprio dentro la tua borsa che mi dici?- chiedi al ragazzo di fianco a te. Lui
non si gira nemmeno a vedere di cosa parli perché lo sa già, ovviamente
(purtroppo non per te ma per lui)
-Lo so. Se avessi finito prima ti
avrei detto che me l’ha messo in borsa, ma che non l’ho guardato- ti risponde
lui finendo le fasciature. Lo guardi capendo che l’ha lasciato lì da quando
Kise glielo ha dato e che quindi non l’ha visto (ci stai cascando in pieno
Takao caro)
-Quindi non l’hai guardato- è più un
esclamazione che una domanda, beh l’aveva già detto lui, ma avevi bisogno di
una conferma di ciò che avevi sentito. Lui annuisce solamente guardandoti. Sei
curioso, dannatamente curioso, di sapere come sarà quel ragazzo che sembra così
imperturbabile, mentre guarda un porno gay (finalmente l’hai pensato questa
cosa). Ma non ne hai il coraggio così fai esattamente come sempre.
Quando, dopo vari minuti, arrivate
davanti casa del verde dici esattamente come la pensi e quello che pensi voglia
il ragazzo seduto sul carretto dietro di te.
-Shin-chan, lo andiamo a guardare- e
anche sta volta ti esce più un esclamazione che una domanda.
Lui, ovviamente, ti guarda, non si
esprime, non annuisce, ti guarda solamente e, quello sguardo, ti mette ansia
addosso ma, non ne capisci il motivo, anche un po’ di felicità.
Siete già in camera sua, quando
realizzi che c’avete messo meno del solito ad arrivare fino a casa sua. C’era
poco traffico? Non te lo ricordi. Ma è impossibile, non andate mai per strade
troppo trafficate. O eri meno stanco del solito? Nemmeno questo. Sei stanco, lo
senti dovunque la stanchezza. Forse è perché, anche se non lo vuoi ammettere,
non vedi davvero l’ora di vedere quella cosa con Midorima?
Non sai esattamente il motivo, ma sai
che non ti dispiace nemmeno tanto essere lì con lui.
Ti sei seduto sul letto mentre
l’altro ragazzo accende il computer e lo posiziona su una sedia di fronte a
voi. Appena il cd parte vorresti morire, non può subito iniziare con una scena
di sesso, non può.
Non pensi minimamente al fatto che
davanti a te ci sono due ragazzi (maschi, cavolo) che stanno facendo del buono
e sano sesso, oh no, pensi al ragazzo di fianco a te. Te lo immagini mentre fa
questa cosa ma, se pensi a chi sta sotto non hai molte idee, non riesci nemmeno
a provarci.
Il “film” sta andando avanti, ora un
po’ più tranquillo, e il tuo cervello è come bloccato. L’unica cosa che senti
in questo momento è in mezzo alle tue gambe, inizi ad avere un’erezione, non ti
dà ancora fastidio, non del tutto almeno, ma capisci che se continui così
finirai nei guai, grossi guai.
Un tonfo proveniente dal computer ti
distrae dal ragazzo di fianco a te facendoti concentrare sul video e per poco
non ti strozzi. Uno dei ragazzi sta facendo un pompino all’altro.
Deglutisci ma non riesci a
distogliere lo sguardo dallo schermo finché non senti un fruscio provenire dal
ragazzo al tuo fianco. Ti giri verso di lui e senti il groppo in gola farsi più
pesante, si sta togliendo i pantaloni con estrema lentezza e, secondo te, con
sensualità.
I suoi boxer neri svettano sul corpo
chiaro e muscoloso, inizi a fissare le sue gambe allenate ma, non hai il
coraggio di alzare il viso un po’ più in alto dove sai che troverai quel
qualcosa che a te è diventato improvvisamente duro.
Quando finalmente ti decidi ad alzare
la vista di qualche centimetro vedi la sua mano muoversi piano sopra la stoffa
dei boxer. Santo Iddio
Distogli lo sguardo da quella parte
del suo corpo e fissi il suo viso, non ti eri accorto che si era tolto gli
occhiali, ma i suoi occhi sono fissi su di te e ti guarda, come se vedesse tutti i tuoi pensieri (che non sono nemmeno
collegati tra di loro a dire il vero) e un po’ bruci. Il tuo stomaco fa una
capriola e poi un’altra, poi si restringe, la tua gola si secca e i muscoli
rabbrividiscono davanti a quello sguardo così pieno di lussuria e di voi. Di un
voi così nuovo e eccitante che non riesci nemmeno a ragionare ormai.
Capisci che il tuo cervello è andato
a farsi due tiri a canestro quando il tuo corpo si muove da solo, le tue mani
raggiungono l’orlo dei pantaloni della tuta e, alzando un po’ il bacino, te li
fai scivolare giù fino a toglierteli completamente.
La tua mano raggiunge presto la tua
erezione, ormai completamente dura, iniziando a stimolarti dal glande fino a
tutta l’asta tesa. Ma ormai i vostri sguardi sono incatenati, quel porno ormai
dimenticato, e non riesci a concentrarti su altro se non su di lui e sulla tua
mano che piano piano continua ad andare su e giù sulla tua asta.
Non sai esattamente chi sia stato a
fare il primo passo, ma le vostre bocche si stanno toccando, in modo fugace si
incontrano e poi si staccano. Vi guardate negli occhi per pochi secondi, sta
volta sei proprio tu a farle incontrare ma non vi staccate, il suo sapore ti ha
incastrato, incatenato completamente a lui solo con quel piccolo assaggio.
Mentre vi baciate, il verde ti spinge
con dolcezza giù facendoti sdraiare sul letto, quando staccate le vostre labbra
le sue labbra vanno subito a lambire il tuo collo, lo lecca, lo succhia e lo
morde. A un certo punto pensi che il ragazzo sopra di te sia un vampiro ma
subito dopo si stacca da te e ti guarda.
-Takao non lo sono- ti dice guardandoti
negli occhi e tu che fai? Arrossisci un po’, non ti aspettavi mica di averlo
detto ad alta voce.
-Io…io non pensavo che..- non sai
nemmeno tu cosa stai dicendo cercando una scusa ma ti blocchi quando una sua
mano si appoggia sulla tua guancia –Shin chan?- chiedi
-Zitto e basta ok?- ti chiede mentre
si avvicina per baciarti di nuovo. Prima di quel giorno non avresti mai pensato
che avresti fatto alcune cose nella tua vita: baciare il tuo migliore amico,
vedere i suoi occhi così scuri (non dalla rabbia ovviamente), sentirti eccitato
mentre ti guarda con quegli occhi, e, soprattutto, fare sesso con un uomo (men
che meno se quell’uomo è proprio Shin chan). Eppure in quel momento ti ricredesti,
avresti fatto tutte quelle cose, tutte nello stesso giorno, e no, non stavi
sognando, ne eri sicuro.
Midorima ti toglie la maglia per poi
fare lo stesso con la sua, il suo tocco su di te arrivò leggero ma, anche se
sai che le sue mani erano congelate, tu bruciavi mentre ti accarezzava dovunque
sul tuo petto.
Sei immobile mentre lo guardi
stringere tra le labbra il tuo capezzolo sinistro, mentre continua a torturarlo
inizi a gemere piano cercando comunque di trattenerti inutilmente, ma noti
subito il cambiamento dell’altro ragazzo mentre si blocca all’improvviso. Ti
guarda negli occhi e sta volta non li vedi così scuri, si sono schiariti e
lucidi. D’un colpo si allontana da te, per poi alzarsi di fretta e si gira
dall’altra parte.
-Shi- shin chan?- chiedi interdetto,
che diavolo gli è preso ora?
-Takao torna a casa- ti dice cercando
di capire quale dei due pantaloni per terra sia il suo. Non capisci proprio
perché ora si comporta così. Ti alzi anche tu dal letto e ti avvicini a lui
piano come se lui fosse un animale da braccare e non il tuo migliore amico.
-Cosa succede Midorima?- gli chiedi
non usando il suo soprannome quando finalmente ti ritrovi davanti a lui
-Niente. Vattene soltanto e
dimenticati di quello che è appena successo- ti dice e allora capisci qual è il
vero problema
-Non volevi farlo, vero?- chiedi e
non capisci come sia possibile, ma noti che nella tua voce c’è un tremolio di
amarezza. Non ti risponde subito, vedi come la sua mano si chiude a pugno, e
distoglie i suoi occhi dai tuoi solo per alcuni secondi prima di tornare su di
te.
-Non avrei dovuto ascoltare
quell’idiota di Kise, ecco tutto- dice prima di infilarsi i pantaloni della
tuta, ti lancia poi i tuoi che inizi a fissare senza trovare un collegamento
tra quello che è successo e il biondo.
-In che senso?- infatti chiedi un po’
timoroso, non sai bene perché, ma mettere in mezzo quel ragazzo non è mai una
buona cosa.
-Non è una cosa che ti riguarda, è
stato un mio errore- ti risponde mentre va a rimettersi gli occhiali
-Eh no che cavolo. Sono anche affari
miei visto quello che stavamo facendo quindi ora mi spieghi- dici ormai un po’
arrabbiato, il ragazzo di fronte a te si blocca un attimo e ti guarda di nuovo
negli occhi, ma poi li richiude prendendo un respiro
-Takao… ti prego ….vattene- ti dice,
anzi ti supplica, e noti come i suoi occhi sono di nuovo lucidi. Sai a cosa è
preludio quello sguardo, è già successo quando siete stati sconfitti dal Seirin
e dal Rakuzan un anno prima, lui sta per scoppiare a piangere. Ma non vuole
farsi vedere da te, si sta trattenendo finché non te ne andrai, aspetterà di
essere da solo.
Lo guardi ad occhi aperti, non sai
davvero cosa fare, vederlo davanti a te così non ti piace, il tuo cuore si
stringe in sé stesso, vorresti fare un po’ d’ironia ma, sai che non servirebbe
a nessuno dei due. Così ti rimetti semplicemente i pantaloni, recuperi la borsa
di scuola per poi dirigerti verso la porta della camera, appena apri la porta
ti blocchi e ti giri a guardarlo un’ultima volta per quella sera
-Shin chan tu non hai fatto niente di
male, e lascia che ad ascoltare le cavolate di Kise ci sia Aomine- dici
chiudendo la porta dietro di te. Ma chiudendo quella porta non ti accorgi
dell’altro ragazzo che si butta sul letto, recupera il telefono dal comodino e
scrive un messaggio
A: Aomine
La prossima volta che ascolto quell’idiota del tuo ragazzo ricordami di
picchiarlo prima, tanto per sicurezza.
Non aspetta nemmeno la risposta che
spegne il telefono, appoggia la testa sul cuscino e finalmente dà sfogo a
quello che sente: scoppia a piangere per la cavolata appena fatta e gli insulti
verso se stesso, verso Ryouta Kise, e pure verso il suo ragazzo Daiki Aomine.
Cavolo e ora che farà?
Pensi sul serio che oggi sia il tuo
giorno sfortunato, anche senza ascoltare l’oroscopo, lo sai, perché non può
davvero succedere tutto oggi. Ti sei svegliato, cadendo dal letto e pure in
ritardo, fantastico pensi subito. Appena
arrivato a scuola vieni portato dal preside per il tuo enorme ritardo (mezz’ora
non è mica poco) e quando, finalmente, arrivi in classe, qualcuno t’ignora.
Midorima nemmeno ti guarda, sai che non è solo perché sta mattina non l’hai
accompagnato a scuola sul vostro carretto ma, è soprattutto per quello che è
successo ieri. Durante le pause cerchi di parlargli come se niente fosse, ma
noti che non ti sta minimamente calcolando. Di solito non ti saresti arreso ma,
sta volta lo fai, quando lo guardi vedi la fragilità che aveva il giorno prima
e il tuo cuore si blocca ogni volta, non vuoi più vederlo così ma non sai
davvero cosa fare.
Quando finalmente l’allenamento
finisce non sai se tirare un sospiro di sollievo e semplicemente buttarti a
terra sfinito. Anche l’allenatore deve avere una brutta giornata se ha voluto
uccidervi così.
Non fai nemmeno in tempo ad entrare
negli spogliatoi che noti il verde in piedi davanti la porta per uscire, si
blocca solo un secondo per fissarti e poi andarsene. Non ragioni nemmeno e lo
rincorri
-Shin chan dove stai andando?- gli
chiedi appena lo raggiungi, lui nemmeno si gira verso di te
-Takao lasciami in pace- dice prima
di ricominciare a camminare verso casa. Non sai davvero cosa fare, volevi
davvero tornare a casa con lui, volevi parlargli, chiedergli delle spiegazioni,
e magari chiarire quella “cosa”, era l’unico momento in cui sareste stati da
soli, ma lui ti ha evitato, e alla grande anche. Sospiri un po’ rassegnato, torni in
spogliatoio a cambiarti ed è proprio mentre t’infili i pantaloni della tuta che
ti viene in mente una cosa, o per meglio dire, una persona da cui avere una
risposta se proprio quella carota non vuole risponderti.
Arrivi davanti allo studio che manca
poco al tramonto ma noti subito il ragazzo che è appoggiato lì davanti con un
pallone da basket sotto braccio.
-Aomine. Buonasera- gli dici mentre
lui ti fissa con un ghigno molto poco mascherato
-Yo Takao. Come mai così tardi?- ti
chiede, non che sia strano che tu sia lì, in fin dei conti non abiti molto
distante, e nemmeno che tu voglia magari chiacchierare con Kise, ormai andate
molto d’accordo. Ma anche lui ha capito che sei lì per un motivo ben preciso,
per parlare con il biondo, e sai che lui sa anche di cosa diavolo vuoi parlare
con quell’idiota del suo ragazzo. Ovviamente.
-Shin chan- dici solamente, e il suo
ghigno si allarga enormemente.
-Sei prevedibile, Takao, Kise t’aveva
avvertito riguardo a cosa saresti andando incontro prima o poi- ti dice mentre
fa girare il pallone sul dito di una mano
Proprio quando avresti voluto
rispondere sentite la voce del ragazzo per cui siete entrambi in quel posto.
-Aominecciiiii- urla infatti il
ragazzo prima di saltare addosso a quello che hai di fronte che, per sua
fortuna, è abbastanza abituato a quelle effusioni e riesce a prenderlo prima
che cadano entrambi per terra.
-Kise idiota- senti dire al blu
mentre lo stringe prima di essere baciato dal proprio ragazzo, ti senti un po’
di troppo quando fanno così, però pensi anche che siano dolci, a modo loro.
-Ehy ciao Takao- ti saluta il biondo
quando si staccano dal bacio e finalmente si accorge di te
-Ohy Kise- saluti il biondo
-Cosa succede?- ti chiede subito
-Shin chan- dici come risposta, basta
quel nome per far girare il biondo verso il suo ragazzo, si guardano per alcuni
secondi e poi si girano verso di te.
-Andiamo a parlarne da qualche parte
non ho voglia di stare qui in piedi- dice Aomine prima di dirigersi verso un
bar lì vicino.
Noti che mentre camminate Kise
striscia un po’ i piedi e ti domandi perché sembra così giù, il ragazzo al suo
fianco cerca di tirarlo un po’ su tenendoselo stretto e sussurrandogli
all’orecchio ma sembra che non funzioni del tutto visto cosa succede subito
dopo esservi seduti e ordinato qualcosa da bere.
-Credo che sia colpa mia- se ne esce
subito il biondo che hai di fronte, il tuo sopracciglio sfugge subito al tuo
controllo e si alza tutto d’un colpo
-In che senso?- chiedi non sapendo
bene se vuoi sapere la risposta oppure no
-Beh vedi Takao, noi… cioè io… ecco…
vedi…- cerca di trovare le parole giuste, ma non ci riesce e si gira verso il
suo ragazzo facendo gli occhioni da cucciolo, e vedi lui cedere di fronte a
quello sguardo.
-Partiamo dall’inizio ok?- chiede
Aomine mentre voi semplicemente annuite – Takao tu sai cosa prova Midorima
verso di te?- ti chiede guardandoti negli occhi. Lo sai e l’hai sempre saputo
cosa prova ma non hai mai avuto il coraggio di dirlo ad alta voce.
-Non lo so- e per l’appunto non hai
il coraggio di dirlo, di ammetterlo nemmeno a te stesso ma ti basta
un’occhiataccia di entrambi per ripensarci –Lui mi ama- sussurri appena. Ma è
proprio mentre lo dici che ti rendi conto del peso che hanno veramente quelle
parole, cosa implicano quelle tre semplici parole.
-Bene almeno questo lo sai anche tu-
dice Aomine
-Ecco il fatto è che lui non sapeva
come fartelo capire. Quindi gli abbiamo, ho - si corregge il biondo dopo una
gomitata del ragazzo al suo fianco – dato qualche consiglio e lui li ha presi
alla lettera, purtroppo- conclude con un sorriso forzato.
Hai come la sensazione che stia per
arrivare una mazzata tra poco, sei sicuro che questo discorso non finirà bene,
o forse non bene per loro?
-Quali sarebbero questi consigli
esattamente?- chiedi sempre più nervoso soprattutto dopo aver visto lo sguardo
che i due si lanciano
-Per esempio quello di fartelo capire
in qualche modo se non aveva il coraggio di dirtelo apertamente. O farti suo-
finisce sussurrando Kise, non sai esattamente se vuoi ucciderlo o scuoiarlo
vivo
-Quando gliel’abbiamo detto lui l’ha
presa sul serio anche se era solo uno scherzo e quindi è colpa nostra se è
successo tutto sto casino- conclude dopo un attimo di silenzio
-Capisco. Penso che…- non fai in
tempo a finire la frase perché Aomine ti interrompe
-Si beh il problema alla fin fine
sarebbe cosa provi tu per lui- gli lanci un’occhiataccia prima di provare a
rispondere. Quando apri la bocca per rispondere ti interrompe di nuovo.
-Takao la mia non è nemmeno una domanda,
sappiamo cosa provi per Midorima, l’abbiamo sempre saputo o non gli avremmo
dato quei consigli- li guardi disarmato, nessuno aveva capito niente, nemmeno
tu eri sicuro dei tuoi sentimenti fino a quella sera eppure loro lo avevano
capito.
-Ehy non ti devi preoccupare non lo
diremo a nessuno se non vuoi, però, ti prego Takaoicchi, non far soffrire
Midorimacchi- ti supplica il biondo, una supplica che passa dai suoi occhi ai
tuoi e ti arriva dritta al cuore. Non che ci fosse davvero bisogno che lui
dicesse quelle parole però ha ragione. Non vuoi farlo soffrire perché ci tieni
troppo a lui, non devi farlo soffrire o ti ritroveresti contro tutti quelli
della Generazione dei Miracoli, non una cosa molto bella per te.
-Io…- non sai nemmeno che cosa dire
ormai, vuoi andartene, vuoi andare da lui ed amarlo, amarlo sempre e comunque.
A loro non serve altro, ti guardano e dopo un sorriso raggiante di Kise e un
cenno affermativo di Aomine ti alzi correndo verso l’uscita e verso casa di
quel pazzo fissato per l’oroscopo.
-Pensi che finalmente arriveremo a 3
coppie?- chiede il biondo mentre lui e il ragazzo al suo fianco escono dal
locale
-Può essere- gli risponde l’altro
-Aominecchi sei così freddo- dice il
biondo con voce lagnosa mentre si aggrappa al suo braccio destro
-Sto pensando- gli risponde il blu
mentre si blocca in mezzo al marciapiede
-A cosa esattamente?- gli chiede
quindi l’altro
-Su 6 della Generazione dei Miracoli
siamo già a 4 gay e 3 coppie. Siamo sicuri che Kuroko a Akashi non lo siano?-
chiede infatti Aomine che per risposta riceve una risata
-Kurokocchi è innamorato di
Kagamicchi. Akashi penso sia bisex ma non ne sono sicuro- risponde l’altro tra
le risate. Aomine lo guarda stupito prima di ridere anche lui.
-Benissimo e dopo questa ci possono
chiamare la Generazione dei Gay- dice ironico il blu –che poi come diavolo si
sono messi insieme Murasakibara e Himuro devo ancora capirlo e soprattutto come
fa a sopportare i capricci di quel gigante credo rimarrà un mistero per
l’eternità- dice mentre riprende a camminare
-Te la racconto io com’è andata
Aominecchi- riprende a parlare l’altro facendo spuntare un sorriso sulle labbra
dell’altro, per lui ascoltare quella voce è il Paradiso.
Corri a perdifiato tra le strade
della tua città, non ti puoi permettere di fermarti ora, per fortuna tutte le
corse fatte durante le partite e gli allenamenti ti hanno abbastanza abituato a
tutto questo. Appena vedi il cancello di casa sua, il tuo cuore perde un
battito per poi riprendere ancora più veloce di prima.
Prima di suonare al campanello
riprendi un po’ di fiato, speri che a rispondere sia proprio la carota.
-Chi è?- cavolo, è proprio lui,
sospiri prima di rispondere
-Sono Takao, Shin chan aprimi dobbiamo
parlare- non ti risponde neanche ma il cancello si apre davanti ai tuoi occhi,
percorri quei pochi metri che ti separano dall’entrata aperta quasi tremando.
Midorima è in piedi dietro il divano,
ma appena lo vedi t’imbamboli a fissarlo, tutte le cose che prima ti sembravano
“strane” ora le vedi come cose che sono parte di lui, cose “stupende” o forse
anche di più.
-Andiamo in camera mia, i miei sono a
casa- ti dice distogliendo lo sguardo dal tuo, lo segui fino in camera e ti
siedi sul letto mentre lui si mette sulla sedia della scrivania.
-Takao lo so che…- non lo ascolti
nemmeno perché lo interrompi guardando il soffitto
-Sai ho sempre pensato che avrei
trovato una ragazza e mi sarei innamorato di lei, avrei finito la scuola, e
dopo aver trovato un buon lavoro mi sarei sposato e avrei messo su famiglia.
Avevo praticamente già organizzato tutto nella mia mente, lo so che sono
giovane e che questo pensiero non è molto da me, ma l’avevo già fatto. Eppure
ora tutto questo è sparito dalla mia mente- noti come l’altro ragazzo abbassa
la testa come se si sentisse in colpa- ho parlato con Kise e Aomine- dici per
poi interromperti vedendo il suo sguardo allarmato dietro a quegli occhiali che
nascondono un prato verde smeraldo- e ho capito quanto io sia un idiota- ti
blocchi, non sai esattamente come continuare
-Mi dispiace Takao, io non volevo che
tu scoprissi così….tutto- ti chiede perdono l’altro, e lo guardi stupito, chi
avrebbe mai pensato che il verde avrebbe chiesto perdono un giorno?
-Non sei tu a dover chiedere perdono.
Io devo farlo, non avevo mai capito cosa provavi per me, e ora voglio che
questa storia finisca- dici, ma hai sbagliato le parole per esprimerti e te ne
rendi conto nel momento in cui vedi i suoi occhi chiudersi per poi riaprirsi lucidi
-Capisco. Allora finisce tutto qui,
saremo solo compagni di squadra e null’altro- dice lui alzandosi dalla sedia e
avviandosi alla porta, ma lo blocchi per il polso
-No aspetta, io…-ma sta volta è lui a
non lasciarti finire
-Che vuoi ancora Takao?- ti sputa
addosso girandosi verso di te e tu ti blocchi. Nei suoi occhi vedi tante
emozioni: rabbia, delusione, malinconia e soprattutto tristezza. Ti mordi il
labbro prima di parlare di nuovo
-Ti amo- dici borbottando, ma non
ricevi risposta, dopo alcuni secondi rialzi lo sguardo e lui ti sta fissando
sempre nello stesso modo.
-Shin chan?- chiedi allora
-Non borbottare idiota e ripeti
cos’hai detto perché non si è capito niente- ti dice e noti il suo noto più
duro del solito. Prendi un bel respiro, o la va o la spacca
-Ho detto che ti amo- quasi urli – e
che sono un coglione perché l’ho capito solo per colpa di Kise e Aomine, anche
se lo ero da molto tempo ed è per questo che sono qui ora, dovevo dirtelo- dici
abbassando il viso e il tono di voce.
Non vedi gli occhi sgranati
dell’altro ragazzo e nemmeno le sua blocca che forma un o, ma fa presto a
riprendersi, sorride e si avvicina a te. Senti le sue mani sulle tue guance,
alzi lentamente lo sguardo verso di lui che ha un piccolo sorriso sulle labbra
screpolate. Lentamente avvicina il suo viso al tuo, i nasi si sfiorano e ogni
tuo respiro diventa suo e l’opposto, i suoi occhi nei tuoi. Non esiste
nient’altro, solo voi due, in quella stanza, chiudi gli occhi perché non
sopporti più il suo sguardo che brucia nel tuo.
Ed è proprio in quel momento che
senti le sua labbra sfiorare le tue. Il tocco è leggero però lo senti, senti il
suo sapore, lo stesso sapore che solo alcuni giorni prima ti aveva incatenato a
lui, ora è diventato essenziale per te. Non puoi aspettare oltre, le tue mani
raggiungono il suo collo mentre le sue sono scese sui tuoi fianchi e approfondisci
il leggero tocco delle vostre labbra. Sì, il suo gusto sta diventando di già
una droga e no, non puoi, non vuoi, più farne a meno.
Pensi sia stata colpa tua ma, non ne
sei molto sicuro, vi ritrovate sul letto, sei sopra di lui mentre continuate a
baciarvi finché l’aria non viene a mancarvi. Vi staccate e lo guardi negli
occhi, è arrossito lo scemo (non che tu sia meno rosso) ma ne sei felice.
Abbassi il viso fino ad appoggiarti
al suo addome, senti la sua mano appoggiarsi tra i tuoi capelli e iniziare ad
accarezzarli.
-Idiota- senti la sua flebile voce e
non puoi fare a meno di sorridere esattamente come un idiota.
Sai che quella parola esprime
esattamente quello che l’altro prova quindi non ribatti e ti stringi forte a
lui. Sai che le cose cambieranno d’ora in poi e sai che dirlo alla squadra e
alle vostre famiglie sarà la parte più difficile, ma dovrai ringraziare quei
due scemi di Kise e Aomine per tutto questo.
-Cavolo è vero devo ringraziarli!-
dici, urli, mentre ti alzi dal corpo dell’altro ragazzo, ma lui non ti lascia
il temo nemmeno il tempo di fare un passo che ti prende per il polso e ti
ributta sul letto, si mette sopra di te e si avvicina al tuo orecchio.
-Che dici di continuare da dove
abbiamo interrotto l’ultima volta?- ti chiede, e questo Midorima malizioso è
una novità, ma molto piacevole. Annuisci appena e poi non hai più il tempo di
respirare perché ti bacia.
Sono le 22 ormai e nei telefono di
due ragazzi c’è lo stesso messaggio dalla stesso mittente
Da: Takao Kazunari
Grazie a entrambi, ragazzi siete pazzi e vi adoro. Ma non fate più una
cosa del genere per favore.
Nel viso di entrambi i ragazzi spunta
un sorriso sapendo già tutto.
Angolo dell’autrice
(sclerotica):
Alloraaaaa mi sento davvero una merda ad aver scritto questa cosa “solo”
dopo 6 mesi (o erano di più?) dall’Aokise. Ho avuto un blocco durato 4 mesi,
gli altri 2 sono stati un casino totale e ho finito questa storia tra ieri e
oggi.
L’immagine è l’ultima scena nel letto di Midorima, carina vero?
Anche in questa c’è un piccolo indizio per capire chi sarà la
prossima coppia che scriverò (non sarà un’altra Aokise).
E per chi se lo chiede (nessuno) questa è poco prima dell’Interhigh
del loro secondo anno, quindi è dopo l’altra Aokise, e sì saranno tutte
collegate le prime, ma possono essere lette anche da sole.
Mmmh direi di aver finito, spero.
Ci vediamo alla prossima ragazzi
P.S. per chi sapesse da dove viene questa immagine me lo dica, io l’ho
trovata su internet quindi boh
Hele22