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Autore: kellsdarkside    25/05/2016    0 recensioni
Lui era come un temporale estivo, arrivava in un attimo versando acqua ovunque, distruggendo anche, alle volte, e poi si ritirava, lasciando tutto così come veniva.
Kellin.
Kellin si sentiva come un temporale, o meglio, si sentiva come un temporale distruttore. Lo considerava la sua unica utilità, l'unica sua ragione di vita, l'unico modo per andare avanti, distruggere.
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Vic Fuentes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era ormai completamente stravaccato sul suo banco, e gli sarebbe piaciuto essere in fondo, in modo che nessuno lo vedesse, e malgrado l'ultimo banco fosse appartenuto a lui per tutti gli anni del liceo lì non funzionava più così, il primo giorno la sveglia suonò in ritardo, e per quanto velocemente corse, tutto quello non bastò. Entrando nell'aula trovò tutti i posti occupati, tra quelli dietro nemmeno un buchino per lui e più avanti tutta la prima fila piena di gente coi quaderni degli appunti aperti ed una serie di matite temperate riposte davanti per permettere loro di prendere appunti nella maniera più veloce ed ordinata possibile. 
L'unico banco libero era quello in seconda fila, fortunatamente vicino alla finestra, piccolo e quasi del tutto coperto da incisioni fatte da un coltellino, con una gambe più corta delle altre e quindi leggermente traballante. 
Si sedette buttando lo zaino in terra, seccato dal generale chiacchiericcio di persone che molto probabilmente non gli sarebbero piaciute mai e a cui non sarebbe piaciuto mai. 
Nell'esatto istante in cui Kellin entrò in classe e fu obbligato a sedersi in quel secondo banco si rese conto di aver scelto il corso meno partecipato dell'intero college, e quando la professoressa entrò si rese conto di aver scelto anche il corso più noioso dell'intero college. 
Non scelse in maniera coscienziosa le cose che gli sarebbe piaciuto di più studiare, più che altro fece un po' a caso, tanto per prendere parte a qualche corso e fare due esami, una volta ogni tanto. 
Lui, alla fin fine, non ci voleva nemmeno andare al college, ma suo padre non l'avrebbe mai aiutato in un futuro se avesse deciso di non farlo, quindi strinse i denti e decise di fare lo sforzo, malgrado la generale idea di quel luogo gli desse il voltastomaco.
Con la schiena chinata sul banco e le braccia strette nel maglione fissava il cortile, guardando qualche studente camminare a zonzo per i prati, non prestando attenzione alla lezione.
La professoressa di cui aveva già dimenticato il nome era un'anziana signora dai ricci bianchi, con indosso uno scialle a fiori, a lei probabilmente non importava nulla degli studenti che non prestavano attenzione, le bastava spiegare la lezione e le andava bene così, e questo a Kellin piacque fin da subito. 
Guardando il cielo scurirsi pensò a Vic, la sera prima lasciò la stanza affermando di avere "degli affari da svolgere", poi Kellin si addormentò ed il mattino dopo si trovò ancora solo nella stanza, il letto di Vic era disfatto e Kellin non aveva idea se quella notte fosse tornato o meno a dormire, ma considerando quel poco che aveva capito di Vic, era una di quelle persone che il letto non lo fanno mai, e quindi non si preoccupò più di tanto. 
Appoggiò il mento sul banco e passò tutta la lezione, e tutte le ore di quella giornata, in quella posizione, non prestando attenzione ai lunghi discorsi senza capo né coda dei suoi professori, e quando finalmente ebbe la possibilità di uscire all'aria aperta, si sentì libero.
Fuori il tempo era migliorato, un leggero sole scaldava l'aria e rendeva tutto molto più allegro, persino Kellin si sentì meglio.
Si cercò una panchina un po' isolata, cercando di tenersi lontano da qualche squilibrato in cerca di amicizia, e riuscì a scorgerne una sotto a qualche albero, che apparentemente nessuno aveva notato, quindi accelerò per riuscire a sedercisi prima degli altri, e quando finalmente la sentì a contatto col suo sedere percepì una forte felicità e sorrise quasi. 
Quasi, perché Kellin non sorrideva mai veramente, solo finto sorrisi, solo cose fasulle, nulla di vero, reale o lontanamente emotivo, non aveva mai sorriso per davvero, e probabilmente mai l'avrebbe fatto, non perché non ci tenesse o non volesse fare un vero sorriso, ma era parecchio convinto di non aver trovato niente che potesse creare in lui una tale sensazione. Era fatto così, freddo ed inerme nei confronti di qualunque cosa.
"Pss" sentì un leggero sussurro, che ignorò, convinto che non fosse rivolto a lui. 
"Psss" lo sentì ancora, ma più intenso, e decise di fare finta di niente. In quel momento sedeva in una posizione comoda e non aveva alcuna intenzione di spostarsi. 
"Kellin!" il sussurro divenne quasi un gridolino, ed in quel momento capì che era proprio diretto a lui, ma capì anche chi lo aveva chiamato.
Si voltò ed intravide una piccola figura accovacciata tra le piante, nella penombra. 
Non ebbe bisogno di scorgere il cappellino con la visiera girata per capire che quello era proprio Vic, il suo compagno di stanza.
"Vieni!" gli fece velocemente segno anche con la mano. 
Se fosse stato chiunque altro avrebbe probabilmente optato per uno sguardo di disapprovazione o gli avrebbe risposto male, ma Vic era l'unica persona che conosceva lì, e malgrado potesse sembrare un po' strano alla fine non gli dispiaceva, ed una luce strana gli brillava negli occhi, quando lo chiamava dai cespugli. 
Quindi Kellin si alzò, trascinandosi lo zaino dietro senza metterselo in spalla. 
Quando fu più vicino a Vic si chinò leggermente, e si accovacciò accanto all'altro ragazzo, in mezzo alle piante e ai rovi. Constatò fin da subito che quella posizione era troppo scomoda e che non sarebbe riuscito a mantenerla per molto, ma una volta lì si girò verso Vic e lo guardò, aspettandosi delle spiegazioni.
"La vedi quella ragazza laggiù?" Indicò una biondina seduto con un'altra ragazza a chiacchierare allegramente, erano parecchio lontane da loro, ed era impossibile che li notassero. 
"Lei è Susan Hoy, la fidanzata di Stuart, o almeno lo era, si è scopata un'insegnante, l'insegnante di fisica di Stuart, e lo vedo come un tradimento bello e buono, non solo perché si è trombata il professor Schmidt, ma perché Stuart adora la fisica. Insomma, è come se Susan si fosse scopata una delle più grandi passioni di Stuart" Kellin guardò attentamente Vic, con le sopracciglia corrugate e lo sguardo perso.
"Non pretendo che tu capisca" disse Vic, con la solita enfasi "Insomma, quello che ho fatto è stato rubare un serpente dal laboratorio di biologia, e devo dire che era un serpente bello grosso. Quindi cosa ho fatto, la scorsa notte ho attraversato mezzo campus a piedi, ho preso il serpente dalla sua teca, e c'era uno strano timbro, spero fosse malato e che mordendola a lei venga un'infiammazione ai genitali che la segni per la vita, in ogni caso l'ho portato attorno al mio collo fino allo spogliatoio delle ragazze, in palestra, e l'ho infilato nel suo armadietto, così questo pomeriggio, prima del suo allenamento di volley, aprendolo, troverà una dolce ma viscida sorpresina sotto alla sua tuta. Stuart in genere mi aiuta in spedizioni come questa, ma è rimasto in camera sua, depresso, a pensare alla sua amata Susy che si scopa quel palle mosce".
A Kellin la situazione parve un po' più chiara, e per quanto Vic potesse sembrargli bastardo, agiva per aiutare un amico, e lo capì in quel momento. 
"Loro lo sanno che la maggior parte degli scherzi li facciamo io e Stu, eccome se lo sanno, il problema è che non riescono mai a beccarci, riusciamo sempre ad anticiparli, e per quanto sia palese il fatto che ormai siamo noi, non hanno mai avuto prove sufficienti per incastrarci, se non qualche voce. Quindi ora noi due ci giriamo, camminiamo in quella direzione e torniamo al dormitorio, parliamo di filosofia, o di qualunque cosa che non riguardi ciò che ti ho appena detto. Dobbiamo essere invisibili, sembrare due tra quelli nella massa, pensi di riuscirci?" Kellin annuì. 

Restare impassibile fu più difficile di quanto Kellin immaginasse, aveva così tante domande da porgli, riguardo a Susan, a Stuart, ed anche al professore di fisica, e per quanto si trattenesse, ogni volta che tentava di aprire bocca sembrava che le parole fossero pronte a uscirgli così, senza controllo, ed ogni volta Vic lo fulminava con lo sguardo. Non poteva permettere che quella matricola rovinasse il lavoro e i piani di due anni di college, lui e Stuart pianificavano tutto, ogni cosa, e non avrebbe permesso che una parola in più, sfuggita dalla bocca di Kellin, distruggesse tutto. 
Ci vollero venticinque minuti per raggiungere il loro edificio, entrambi avrebbero corso, con tutte le forze che aveva in corpo, ma avrebbe dato nell'occhio, e non potevano permetterselo. 
Quando finalmente raggiunsero il loro piano dopo tutte le rampe di scale, Kellin sentì le gambe che gli cedevano, e percepì il bisogno di sedersi, ma la curiosità ed il mistero che giravano attorno a tutta quella vicenda gli fecero passare la voglia di andare a stendersi. 
La stanza di Stuart era la prima del corridoio, dall'altra parte confronto a quella di Vic. 
Roger, il compagno di Stuart, un matematico perso, origliava puntualmente le conversazioni tra Vic ed il suo compare, e questi, per non rischiare che a Roger scappasse una parola di più, iniziarono a riunirsi nell'altra stanza. Charles, il ragazzo morto, era il miglior compagno che potessero desiderare.
Vic bussò alla porta tre volte, poi aspettò un istante e bussò ancora una volta, più piano. 
Aspettarono qualche secondo e poi la porta si aprì. Stuart sorrideva, sorrideva tanto, troppo, il tutto era innaturale. 
"Stu, se ti fai l'erba così quando quella merda del tuo compagno torna va sicuro a parlare con qualcuno e ti fa cacciare, lo sai questo, vero?" Stuart non lo guardò nemmeno, con lo sguardo perso nel vuoto ridacchiò appena. 
"Ho messo l'erba nell'ufficio di palle mosce" continuò ridendo Stuart. E rideva, rideva forte, e gli scese qualche lacrima.
Kellin vide Vic sbiancare. Il più basso si tolse il cappellino per mettersi le mani nei capelli.
"Cazzo" sussurrò.

   
 
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