Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Lafilledesfleurs96    26/05/2016    2 recensioni
Chanel Hemmings è la classica brava ragazza: bella, dolce ed ingenua, non fuma, non beve e non esce dai suoi canoni di figlia modello.
Harry Styles, suo fidanzato, è il suo perfetto opposto: il don giovanni di tutta la scuola, affascinante e carismatico, ma non abbastanza innamorato... o forse si?
Justin giocherebbe sporco pur di portarsi a letto Chanel, ma perchè tanto interesse attorno a una ragazza che non vuole saperne di lui?
Un mix di risate, gioie, dolori, delusioni, per una fanfiction un pò alternativa....
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 5 

Durante la notte non ero riuscita a chiudere occhio e avevo giusto 3 ore di sonno sulle spalle se non di meno. Come se non bastasse quella mattina, la macchina di Luke aveva avuto problemi con il motore, così ci aveva dato un passaggio la mamma ed eravamo entrati alla seconda ora.

Dopo la ramanzina della professoressa di letteratura, che non avevo minimamente ascoltato, andai a sedermi dietro Marine e Karen. L'unica cosa positiva del martedì era che la maggior parte dei corsi li avevo quasi tutti in comune con loro e il fatto di stare insieme rendeva quella giornata già un po' meno pesante rispetto a com'era cominciata.

All'ora con la Tombs era stato davvero difficile non addormentarmi sul banco: non avevo ascoltato una solo H di quella lezione e la cosa mi rendeva alquanto nervosa visto che adoravo letteratura. Quella mattina ero solo presente fisicamente, il mio cervello stava cercando una connessione con il mondo reale, senza però ottenere grandi risultati. 

Harry era sempre il mio pensiero costante. Come sempre non aveva risposto a nessuna delle mie chiamate e a vederci se ne sarebbe parlato direttamente la settimana prossima, quando sarebbe ritornato a scuola. Sentì ancora una volta un gran senso di solitudine impadronirsi di me e stringere il mio cuore in un morsa letale. Quando stai con una persona non dovresti sentirti sola, perché il bello di amare qualcuno, è proprio avere quella persona accanto a te con cui condividere la quotidianità delle tue giornate, qualcuno che riesca a farti sorridere anche dopo il giorno più brutto che tu abbia mai vissuto, qualcuno che completi il vuoto esistenziale della vita, ma da quando stavo con Harry quel vuoto dentro me sembrava solo ingrandirsi. Stavo con lui e nonostante questo mi mancava così maledettamente tanto....

"Ehi, ci sei?" disse Karen sventolandomi la mano davanti al viso e a quel punto scossi la testa strizzando gli occhi ritornando alla realtà e solo in quel momento mi accorsi che in classe eravamo rimaste solo noi tre.

"Bentornata tra i terrestri!" fece Marine sarcastica

"Ragazze scusate, stamattina non connetto" dissi massaggiandomi le tempie

"Come tutte le mattine allora" affermò Karen

"Si ma oggi più del solito" dissi alzandomi dalla sedia e prendendo lo zaino per poi uscire fuori dall'aula seguita da loro due. Mi avvicinai al mio armadietto e posai dentro il libro di letteratura prendendo il cambio per fare palestra.

"Ragazze io devo andare. Ho chimica ora." disse Karen chiudendo il suo armadietto e mettendo il libro che le serviva nello zaino "Dalle la buona notizia" fece poi rivolta a Marine prima di sparire verso il corridoio dell'ala ovest.

Io guardai Marine stranita "Quale buona notizia?"

"Oggi usciamo prima perché c'è assemblea generale"

E a quelle parole mi sembrò di toccare il cielo con un dito "Quindi saltiamo le ore con la Evans giusto?"

Lei annuì "Facciamo solo educazione fisica, l'ora con la Turner e poi voliamo a casa"

"Che bello, non avevo le forze psichiche per sorbirmi due ore d'inglese"

"Non dirlo a me, io ho mai le forze psichiche quando entro in questo carcere minorile"

"Dai Marine, non esagerare" dissi scuotendo la testa

"Hai ragione, nel carcere minorile almeno si mangia meglio"

E scoppiammo a ridere dopodiché ci dirigemmo negli spogliatoi della palestra passando per il corridoio dell'ala est. Salutai alcune ragazze che facevano il corso con me e poi cominciai a cambiarmi insieme a Marine. Indossai la canotta bianca a mezze maniche e un pantaloncino rosa con inciso sopra il numero 6. Legai i capelli in una coda di cavallo, odiavo averli sciolti durante educazione fisica, mi davano fastidio, invece alcune ragazze sembravano non avvertirli proprio e preferivano sventolarli sul campo davanti ai ragazzi.

"Chanel devo... devo parlarti" disse Marine di punto in bianco con una lieve nota di preoccupazione nella voce. 

Io che mi stavo allacciando le scarpette mi sedetti accanto a lei "Certo, dimmi"

Lei a quel punto sospirò "Ieri, nella sala studio, ecco..." e quì si bloccò come per timore di continuare "Ashton mi ha baciata"disse poi tutto d'un fiato.

A quelle parole rimasi sorpresa, non ci credevo. Ecco spiegato lo strano comportamento di Ashton il giorno prima in macchina. Non aveva mai pensato ad Ashton e Marine insieme, insomma li avevo sempre visti soltanto come amici, ma adesso che ci pensavo, non erano niente male e almeno così si sarebbe dimenticata di quello stronzo di Zayn.    

"Non so come è successo, ma è capitato e ho provato a comportarmi come se nulla fosse ma non c'è l'ho fatta, dovevo parlarne con qualcuno o non avrei trovato pace" provò a giustificarsi come se si sentisse in colpa.

Io dopo un primo momento di stupore iniziale, la guardai sorridente "E' fantastico Marine, sono felice per te!" affermai prendendole le mani e stringendogliele tra le mie "Ma tu... cosa provi per lui?"

"E' questo il dilemma. Non lo so proprio, mi sento così confusa" disse fissando un punto indefinito davanti a noi

"Ashton non è male. Secondo me dovresti provare a starci insieme"

"Ma... insomma non avevo mai pensato a lui in quel senso e poi di punto in bianco... quel bacio"

"E' normale che tu ti senta un po' disorientata. L'hai sempre visto come un amico e pensare a lui in quel senso ora ti sembra strano ma il fatto che quel bacio ti abbia così confuso, significa che non gli sei del tutto indifferente"

"Lo pensi davvero?"

Io le sorrisi ma prima che potessi risponderle la professoressa Freeman entrò negli spogliatoi, fischiando con quell'odioso aggeggio rosso che si portava sempre al collo. Prima o poi glielo avrei strappato e buttato nel Salt River*.

"SIGNORINE CHE FATE ANCORA NEGLI SPOGLIATOI? LA LEZIONE DOVREBBE ESSERE COMINCIATA GIA' DA DUE MINUTI. FORZA SUL CAMPO, VI VOGLIO PIEGATE A TERRA A FARE 50 FLESSIONI!"

Urlò a tutte le ragazze che subito scattarono in piedi e cominciarono ad uscire velocemente dallo spogliatoio.

"Continuiamo dopo" le dissi a bassa voce mentre seguivamo le altre sul campo da gioco.

Miss Freeman, o Mister come la prendevamo in giro io, Marine e Karen, prima di diventare insegnante, era stata nei Marine. A suo parere il liceo era come la caserma, non tollerava ritardi, la puntualità era sacra, e per lei non eravamo semplici studentesse,ma reclute da addestrare.

Il riscaldamento ere la parte che odiavo di più. Lei era l'unica professoressa che riusciva a far fare flessioni, piegamenti e corsa in 20 minuti. Il tempo restante lo passammo a giocare una partita di pallavolo tra di noi e ci dividemmo in due squadre da 6. La Freeman sotto i panni di arbitro sembrava Hitler:

"HEMMINGS STENDI MEGLIO QUELLE BRACCIA QUANDO TI ARRIVA LA PALLA!"

"HEMMINGS NON PIEGARE TROPPO LE GAMBE, COSA SEI UNA GALLINA?"

Alla fine dell'ora ero distrutta, non mi sentivo più ne gambe ne braccia e non sapevo cosa fosse peggio se la sua voce o il suono di quell'assordante fischietto.

Negli spogliatoi io e Marine ci demmo una sciacquata veloce, e dopo esserci cambiate ritornammo verso le classi.

"Sai l'alternativa del carcere minorile comincia ad allettarmi" dissi facendo ridere Marine che stava scavando già da qualche minuto nella sua borsa alla ricerca di non so cosa. "Cavoli credo di aver dimenticato la giacca negli spogliatoi" disse scocciata di ritornare nuovamente indietro

"Dai vado a prendertela io" le proposi 

"Sei sicura, posso andarci anche io se non c'è la fai"

"No, comincia ad andare in classe tu, tanto ci metto un minuto" la convinsi facendole l'occhiolino 

"Grazie mille Chanel" e dopo quelle parole, corsi di nuovo verso gli spogliatoi.

La Wedryton era gigante, e le aule si trovavano dalla parte opposta alla palestra quindi per raggiungerla dovevo percorrere mezza scuola. Una volta negli spogliatoi, avvistai subito la giacchetta azzurra di Marine, la presi e uscì di corsa ma distrattamente andai a sbattere contro qualcuno e persi l'equilibrio cadendo a terra.

"Ultimamente sei sempre tra i piedi Hemmings. Cos'è, non puoi fare a meno di me?!"

Quella voce.

Io appoggiai una mano per terra e mi rimisi piano all'in piedi  "Sarebbe troppo bello per te Justin" dissi guardandolo con astio prima di superarlo.  

"Andiamo Hemmings, fai tanto la santarellina ma alla fine sei solo una troia come tutte le altre"

 E a quelle parole non ci vidi più dalla rabbia, mi girai verso di lui e senza neanche accorgermene, la mano partì da sola, stampandogli un sonoro schiaffo sulla guancia "Non osare paragonarmi alla tua sfilza di puttane"

Lui che aveva la faccia girata di lato per la forza dello schiaffo, rise, ma non un sorriso normale, uno di quei ghigni che mi terrorizzavano. A quel punto con un movimento rapido, mi prese sbattendomi contro il muro e bloccandomi con i polsi sopra la testa "Dovresti controllare un po' questo caratterino" mi soffiò sulle labbra con voce roca "Ma pensandoci... è proprio questo che mi fa impazzire di te" mi sussurrò cominciando a stampare sensuali baci lungo tutto il mio collo.

Io rabbrividii a quel contatto "Idiota lasciami o mi metto ad urlare" lo minacciai cercando di non far trasparire il leggero tremolio nella mia voce mentre il panico cominciava ad impadronirsi di me.

Lui alzò leggermente il viso interrompendo i baci e incurvò le labbra in un mezzo sorriso "Oh... non lo farai" e dopo quelle parole si fiondò di nuovo sul mio collo, cominciando a succhiare con avidità un lembo di pelle. Un gran senso di ribrezzo si fece spazio nel mio stomaco quando senti la sua lingua strusciarsi sul mio collo e i suoi denti premere sulla mia pelle. A quel punto provai a lanciare un urlo, ma lui mi bloccò entrambi i polsi con una mano, e portò quella libera sulla mia bocca impedendomi di gridare. Adesso stavo cominciando davvero ad avere paura. Mugugnai in segno di protesta, cercando di liberarmi dalla sua presa, ma era troppo forte e non accennava a muoversi di un centimetro. Cavoli, ma era mai possibile che su 1500 studenti non passasse nessuno da quelle parti?       

Quando finì, Justin tolse la mano davanti alla mia bocca e si allontanò guardandomi con un sorrisetto compiaciuto "Hemmings presto sarai mia, perciò vedi di fare la brava" e si girò uscendo definitivamente dal corridoio degli spogliatoi lasciandomi con gli occhi sgranati, terrorizzata e ancora attaccata al muro. 

Scivolai  lentamente sul pavimento mentre stavo ancora fissando il punto in cui il bruno era scomparso. Non avevo ancora fatto mente locale e stavo solo in quel momento rendendomi conto di ciò che davvero era successo. Istintivamente mi toccai il collo, sul puntò dove lui l'aveva morso e che al contatto con le dita, bruciò. No, non poteva essere un... succhiotto. 

Mi alzai immediatamente da terra e per placare ogni dubbio mi guardai nello specchio degli spogliatoi.

Cazzo.  

Se l'avesse visto Luke mi avrebbe ammazzato.  

Dannato Justin. 

Stavo cominciando ad odiarlo davvero con tutta l'anima. Come diavolo si era permesso di bloccarmi al muro, di tapparmi la bocca e farmi quel coso. "Presto sarai mia" aveva detto. Certo che le canne nell'ultimo periodo gli stavano facendo davvero male, perché io neanche nelle allucinazioni che gli procurava l'erba sarei stata sua. Non c'è la faceva ad accettare l'idea che una ragazza non gli morisse ai piedi, perché dovevano essere tutte al suo cospetto. Era bello e i soldi non gli mancavano questo era vero, ma era superbo, arrogante e un montato del cazzo. Non ci sarebbe mai stato futuro per noi, neanche se ci fossi uscita perché non sarei mai potuta stare con una persona così. Nel caso di Justin non c'erano magari, o forse, c'erano solo MAI.       

Continuai a fissarmi sconvolta allo specchio mentre la scena di poco prima mi si ripeteva in testa come un replay. Forse avrei potuto fare di più per liberarmi e mi stavo colpevolizzando per essere rimasta come una completa idiota a fissarlo mentre usciva dallo spogliatoio, invece di prenderlo a parole o riempirlo di calci. Non volevo ammetterlo, ma ero un po' turbata per quello che era successo. Mi ero sentita impotente, come un topo in trappola senza alcuna via d'uscita e la cosa mi aveva abbastanza scosso, tanto che mi tremavano ancora le mani.          

Prima di tornare in classe, indossai la giacca di Marine e alzai la cerniera fin sopra il collo, in modo da nascondere quell'orribile succhiotto. 

Quando entrai in classe, la Turner era appena arrivata e mi sedetti accanto a Karen.

Marine, che era seduta subito dietro, sembrò sorpresa nel vedermi con la sua giacca addosso, perchè sapeva che indossavo di raro le giacche sportive, e mi mimò con le labbra un "Ma dov'eri finita?"

Io le feci segno con la mano che gli avrei spiegato tutto dopo.

Filosofia era uno dei corsi più leggeri che seguivo, perché la Turner cominciava a parlare da sola di Schopenhauer e Nietzsche, e andava avanti a raffica, senza accorgersi che in realtà nessuno la stava seguendo, bastava solo non parlare alla sua lezione. Non sapevo se fosse un punto a nostro favore o meno, ma in quel momento, per me che volevo solo stare con la testa appoggiata sul banco e non pensare a niente, lo era. Mi sentivo gli sguardi di Karen e Marine addosso, ed ero indecisa se rivelargli quanto successo negli spogliatoi, ma a loro che raccontavo sempre tutto sarebbe stato difficile nascondere la verità. Già di quella volta in corridoio con Justin, avevo preferito evitare di parlargliene, perché non lo ritenevo un fatto particolarmente rilevante, ma l'episodio di poco prima non era una cosa che sarei riuscita a mantenere segreta con loro, perché non era il genere di accaduto che dimentichi dopo mezza giornata di scuola, e si sarebbero accorte che in me c'era qualcosa che non andava e alla fine glielo avrei confessato.            

 Una volta finita la lezione io, Karen e Marine uscimmo dall'aula e ci fermammo davanti ai nostri armadietti.

"Allora?" mi domandò Marine

Io sospirai "Ragazze dovete promettermi che quello che sto per dirvi non lo direte a Luke" le avvertii prima

"Ma certo Chanel, sai che di noi ti puoi fidare" affermò Marine

"Già, siamo le tue migliori amiche, avanti spara" disse Karen mettendo le braccia conserte.

A quel punto abbassai un po' la zip della giacca, quel tanto che servisse per far vedere il succhiotto che mi aveva fatto Justin.

"Porca troia, ma chi diavolo te l'ha fatto" urlò Karen a occhi sgranati e per poco non la sentì tutta la scuola.

"Shhhh" feci intimandola ad abbassare la voce e rialzandomi velocemente la zip "E'stato Justin"

"Ma chi? Bieber?" mi domandò Marine sconcertata

Io annuì in segno di risposta e mi strinsi tra le braccia ancora un po' turbata rivivendo di nuovo quella scena nella mia mente. Ero abbastanza sensibile su questo punto di vista e non ci voleva granché per sconvolgermi  "E' stato un attimo ve lo giuro! Mi ha bloccata al muro degli spogliatoi e mi fatto questo "coso"" dissi indicando il punto dov'era il succhiotto al di sopra del tessuto della giacca.

"E non potevi chiamare qualcuno, o che so, metterti a gridare per esempio" disse Marine sventolando le mani in aria. 

"Ci ho provato, ma mi ha messo la mano davanti alla bocca"

"E tu ora vorresti fargliela passare liscia a quell'idiota, giusto?" mi domandò Karen retorica 

"Ragazze, per favore..." dissi abbassando lo sguardo.

"No Chanel! Quel figlio di papà ha bisogno di qualcuno che gli dia una bella lezione o continuerà a darti il tormento, finché non si sarà vendicato per quella buca di un anno fà" disse innervosita la mora. 

"Già, sappiamo benissimo che non è la prima volta che succede, e che ne sai se la prossima volta non potrebbe violentarti?" Mi mise in guardia Marine

"Ragazze non esagerate e comunque mi avete promesso di non dirlo a nessuno" gli ricordai alludendo alla promessa fattami poco prima. A quel punto si calmarono e mi guardarono arrese. Una delle regole fondamentali tra di noi, era proprio quella di mantenere le promesse che ci facevamo e noi non ne avevamo mai rotta una.

"D'accordo ma sappi che se si avvicina di nuovo a te, io lo castro" minacciò Marine

Io gli sorrisi e mi sentì già più sollevata. Era come se parlandone con loro, avessi già alleggerito il peso sul mio stomaco. Erano davvero le migliori, e senza mi sarei sentita persa, senza un appoggio. Gli avevo raccontato tutto e anche se si preoccupavano tanto per me, non avrebbero mai tradito la mia fiducia, di questo ne ero certa.   

"Ma dov'è Micheal?" domandò Marine a Karen

"Già, in effetti oggi non l'ho visto proprio" mi fece notare Marine

"Non è venuto, aveva delle commissioni da sbrigare con la madre" ci spiegò Karen

I corridoi erano quasi del tutto vuoti e la gente stava cominciando ad andare via. 

"Ragazze!" Calum richiamò la nostra attenzione dal fondo del corridoio, seguito poi da Ashton e da mio fratello. 

Marine non appena vide Ashton, girò la testa dall'altra parte arrossendo un po', sicuramente ripensando a quello che era successo il giorno prima tra loro.

"Ehi..." disse il biondino facendo segno con la mano a tutte, ma anche lui in evidente imbarazzo

Poi parlò Luke "Chanel io non torno a casa, rimango qui finché non cominciano gli allenamenti, va bene?"

"D'accordo, io me ne vado con Karen e... Marine credo" 

"Dove hai preso questa giacca?" mi chiese Luke d'un tratto e a quella domanda sentì l'ansia assalirmi e anche Karen e Marine mi guardarono. 

"E'... è di Marine" risposi tentennando 

"E come mai la stai indossando tu, non ti sono mai piaciute questo genere di giacche?" domandò inarcando un sopracciglio

"Sentiva freddo e..." Marine mi guardò "mi ha chiesto di prestargliela" disse cercando di sembrare il più convincente possibile. 

Lui mi guardò con aria sospetta "Sicura di stare bene? Non è che hai la febbre" disse mettendomi una mano sulla fronte per vedere se scottassi e dopo quelle parole sospirai sollevata. Per fortuna non si era accorto di nulla.

"Luke sto benissimo" feci allontanandomi dalla sua presa. Odiavo quando mi trattava come una bambina e certe volte non so se sembrava mio fratello maggiore o la mia balia 

Vidi Marine ed Ashton sussurrarsi qualcosa poi il biondino parlò "Ragazzi io vado, ci vediamo domani" e fece segno a tutti con la mano. 

"Ehi, aspettami amico!" disse Calum raggiungendolo e mettendogli un braccio sulla spalla

"Che gli è preso?" domandò Karen, che era  ancora all'oscuro di tutto.   

"Non so, e da ieri che si comporta in modo strano" affermò Luke facendo spallucce "Comunque adesso vado Chanel, ci vediamo più tardi" disse dandomi un bacio sulla guancia e scompigliandomi i capelli  per poi correre via. L'aveva fatto apposta quell'idiota, sapeva quanto mi facesse innervosire quel gesto "Tanto a casa facciamo i conti" gli urlai da dietro.

"Cosa ti ha detto Ashton?" domandai poi a Marine

"Nulla d'importante, voleva... solo riaccompagnarmi a casa" rispose con nonchalance, come se la cosa non la riguardasse.    

"E... perché non hai accettato?" domandai aggrottando un po' la fronte   

Lei emise un lungo sospiro "Non lo so" disse scuotendo la testa "Non me la sentivo"

Karen ci guardò un po' smarrita "Ehm.. ragazze mi sono persa qualcosa per caso?"



*Salt River: è un fiume dell'Arizona, paese statunitense dove è svolta la storia. 



 

SPAZIO AUTRICE 

E anche il capitolo 5 è finito finalmente!

Forse sono un po' lunghi, anzi forse sono eccessivamente lunghi ma devo fare così purtroppo pr quello che ho intenzione di scrivere altrimenti non finirei più. Ringrazio ancora una volta, tutti coloro che leggono la mia storia, la votano e la commentano. Grazie davvero, il vostro supporto è fondamentale per me, quindi ancora GRAZIEEEEE!!! 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Lafilledesfleurs96