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Autore: NeahSwanMills    26/05/2016    0 recensioni
La vita di Neah, ragazzina di 11 anni, viene stravolta dalla morte del padre, poliziotto morto sul campo. Seguendo il volere del suo testamento, viene affidata ad una vecchia conoscente dell'uomo ed in questo modo Neah scoprirà che non conosceva suo padre come pensava. Di certo mai si sarebbe immaginata di essere figlia di un nobile disinteressato al titolo che possedeva. E le cose si complicheranno ancora di più quando le verrà fatta un'offerta che non può rifiutare.
Nomi di personaggi e luoghi sono frutto di fantasia. Se leggete abbiate pietà, è la mia prima storia. ma se ho fatto degli errori sarò ben contenta di correggerli.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Cerca di non essere maleducata con il re, ok?
Chiese l'uomo alla bambina, dai corti capelli castano scuro e occhi azzurri, che aveva accompagnato davanti alla sala del trono.
- Cercherò... di non esserlo, Frederick.
Lui sorrise leggermente e subito dopo entrarono nella sala. Dove il re se ne stava seduto sul maestoso trono e li guardava avvicinarsi.
La sala era lucida e brillante e le grandi finestre lungo la parete, la rendevano molto luminosa.
Ma la bambina non sembrava stupita, mentre si guardava intorno. Era stupita per un altro motivo.
- E così... tu se la figlia di Gerard. Incredibile...
Era quello a stupirla. Il fatto che tutti lì, conoscessero suo padre. Che persino il re lo conoscesse.
- Cosa è incredibile, maestà?
Domandò lei stupendo sia il re che l'uomo che aveva accanto. Ma entrambi sorrisero a quella domanda. La bambina aveva lo sguardo serio e fiero di suo padre.
E per il re quella fu la conferma alla sue domande. Era figlia del suo migliore amico, quell'amico che aveva abbandonato il regno subito dopo averlo reso un re degno di quel nome.
E pensava che quella ragazzina fosse adatta a svolgere lo stesso compito del padre.
- Gli assomigli molto. E poi... tu sai chi è tua madre?
- Sì. Ma mio padre non mi ha dato il permesso di dirlo, Maestà.
E quell'affermazione decisa e seria fece sorridere divertito il sovrano.
- Sì... senza dubbio sei adatta.
Disse guardandola mentre assumeva un'espressione confusa. Probabilmente non sapeva cosa suo padre era stato per lui.
- Adatta per cosa, maestà?
Gli domandò Frederick mentre la bambina lo guardava, con occhi preoccupati.
- Per essere l'attendente di mia figlia. Dopotutto ce l'ha nel sangue.
- Cosa? Perché? Non mi pare che abbia i requisiti... e poi i nobili si opporranno.
Cercò di spiegare Frederick, ma il sovrano sorrise, di nuovo, divertito.
- Oh, senza dubbio. Ed anche mia figlia. Ma il re sono io e so cosa è meglio per mia figlia. Ed una ragazzina che le tenga testa è quello che le serve per capire che non otterrà mai tutto ciò che vuole.
Era terribilmente eccitato dalla cosa. E Neah lo vedeva. Vedeva lo sguardo divertito di quell'uomo. E forse aveva anche capito  perchè suo padre avesse definito il suo miglior amico, un uomo molto propenso ai cambiamenti ed alle novità stimolanti.
Ma la bambina o ragazzina, dato che aveva dodici anni, sapeva bene che quel compito era una seccatura terribile. 
Seccatura che non le avrebbe permesso di andare a trovare i suoi amici d'estate e che l'avrebbe costretta a stare assieme ad una persona, che forse, non avrebbe mai sopportato.
- Allora, ragazzina, cosa decidi?
Domandò sicuro che non avrebbe rifiutato, nonostante la cosa non le piacesse affatto. Dopotutto non aveva scelta. Frederick aveva adottato la ragazzina informandola che i suoi ordini andavano eseguiti.
- Ad una condizione.
Domandò guardandolo con occhi di ghiaccio. Occhi seri. Che mai avrebbe immaginato su una bambina.
- Oh... e quale?
Sorrise divertita, lei stavolta, e l'uomo per un momento le parve una persona di sua conoscenza.
Alla fine, il re accettò la condizione e Neah, accettò di diventare l'attendente della secondo genita della famiglia reale Sheridan.
Difatti il giorno dopo iniziò il corso breve ma intensivo, con il maggiordomo di nome Alfred. Un signore sulla sessantina che aveva addestrato anche suo padre, ma il fatto che fosse figlia di Gerard lo sapevano solo i Regnard, che l'avevano adottata, e la famiglia reale, o meglio il re e sua moglie.
Non era necessario dirlo, altrimenti si sarebbe potuto incorrere in uno scandalo. 
Anche se il suo insegnante era contrario al fatto che fosse l'attendente della principessa.
Non era nobile, era una persona comune, adottata per misericordia o chissà cosa. 
Per fortuna suo padre aveva pagato una sua amica per insegnarle le arti marziali e varie tecniche di difesa. Altrimenti quel vecchio gliele avrebbe suonate di santa ragione.
Ed oltre alla pratica vi era la teoria, di cui si occupava l'insegnante di buone maniere, la signora Ascoure.
Donna molto composta e raffinata, ma per Neah era un demone. Anche peggiore della donna che le aveva insegnato a combattere.
E per fortuna le lezioni durarono solo un mese. 
Così quando Neah Regnard, si presentò nella sala del trono con un completo nero, camicia blu, cravatta rossa ed un anello al dito indice della mano destra, nella sala del trono, il re sorrise, ma la ragazza appena adolescente, dai lunghi capelli neri e occhi verdi se ne stupì e perecchio.
- Padre! Stai scherzando, vero? Come può questo ragazzino farmi da attendente?!?
- Calmati, tesoro, calmati. Neah ha superato tutti i regolari test e soprattutto ha qualcosa che gli altri non hanno.
Sorrise ancora l'uomo e Neah si ritrovò lo sguardo di fuoco della principessa addosso.
- Non credo proprio. E poi ha persino meno anni di me.
- Solo due e fidati... Neah saprà proteggerti proprio come un qualsiasi membro della Guardia.
Le spiegò il sovrano, ma la mora guardò Neah che non le rispose facendola infuriare ancora di più.
- Quindi... ti chiami Neah?
Esattamente. Da oggi in poi, per volere di vostro padre, la proteggerò.
A quelle parole la ragazza si irritò, ma non disse nulla mentre il re sorrideva.
"Queste due... in futuro andranno d'accordo... e ne vedremo delle belle."
La principessa si voltò ancora verso il padre indignata, ma questo le sorrise. Era un bambino ad un compleanno, suo padre.
- Oh, Neah... Ricorda una cosa.
Disse il re e Neah lo guardò. Seria come sempre e con un altra luce negli occhi.
Era qualcosa di trattenuto a stento.
- Mia figlia non ha il permesso di andare nella torre ovest del castello, né nelle segrete. E sopratutto non può interrompere una riunione di qualsiasi tipo mia, di sua madre, di suo fratello o del consiglio. Se farà una di queste cosa ne risponderai tu.
Disse, mentre Neah alzava un sopracciglio e la principessa sorrideva divertita dalla cosa.
- Per evitarlo posso metterla k.o. ?
Domandò sorprendendo il sovrano e scioccando la ragazza.
- Come, prego??
Le domandò lei, con occhi sgranati e rabbiosi. Il re invece, ripresosi, sorrise.
- Se proprio necessario...
- Padre!!
Alzò la voce la ragazza e lui la guardò, con calma.
- Ti conosco, Charle, e so che saresti irremovibile a parole. Perciò, sì, Neah, puoi stordirla.
Era scioccata Charlotte Camille Sheridan e Neah invece era esasperata.
Quella ragazza era il suo contrario in tutto e per tutto. Non sarebbero mai andate d'accordo.
Ed era convinta che la principessina non le avrebbe nemmeno lasciato fare il suo lavoro, come una persona normale.
No, era già consapevole che lei le avrebbe reso la vita difficile.

Note: Questo è il prologo e quindi è un tantino corto. I prossimi capitoli saranno più lunghi. Spero vi interessi e che commentiate. Le critiche costruttive sono sempre ben accette, grazie mille per aver letto.

   
 
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