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Autore: maevesplace    28/05/2016    6 recensioni
Derek Hale era un ragazzo arrogante, misantropo e perennemente infuriato con il mondo. Ma allora cosa ci faceva fuori da un negozio di abiti da sposa?
[STEREK] [AU: tutti umani]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ore 9.00

Lydia e Scott sfrecciavano lungo le strade di Beacon Hills, incuranti dei segnali stradali che imponevano loro di fermarsi, o del semplice fatto che se un qualunque agente di polizia fosse stato nei paraggi li avrebbe fermati immediatamente per eccesso di velocità. Non avevano un solo minuto da perdere, avevano solo un’ora per dire a Stiles la verità, convincerlo a mettersi qualcosa addosso e precipitarsi in chiesa per fermare quel dannato matrimonio.

 

***

 

Derek camminava avanti e indietro per il corridoio di casa sua, si era appena messo lo smoking e stringeva in mano le promesse che Kate aveva scritto, ma per qualche motivo ogni fibra del suo corpo gli stava urlando di fermarsi, di non sposarla, di tornare da Stiles e implorare il suo perdono. C’era tuttavia quella dannatissima parte razionale del suo cervello che continuava a ripetergli che non poteva farlo, non poteva mandare tutto all’aria quando suo figlio aveva bisogno di lui.

 

Ore 9.10

Stiles stava seduto sul letto, il cuscino stretto al petto come se potesse proteggerlo da tutto il dolore che stava provando e che, malgrado tutti i suoi sforzi, avrebbe continuato a provare per almeno una settimana. Era arrivato IL giorno, quel maledetto, odiosissimo giorno in cui le sue speranze e i suoi sogni si frantumavano. Derek avrebbe sposato Kate e avrebbero vissuto felici e contenti, mentre lui avrebbe visto quella felicità solo da lontano, troppo spaventato per cercare un qualunque rapporto, fosse stato anche di amicizia, con quello che, ormai lo sapeva, era l’uomo che amava.

All’improvviso sentì un suono prolungato che veniva dal piano di sotto e decise che mai e poi mai sarebbe andato ad aprire alla porta. Tuttavia non avrebbe mai immaginato che Scott usasse il loro metodo segreto di quando erano bambini per entrare dalla sua finestra di nascosto, come quelle volte in cui suo padre non voleva farlo uscire per giocare con lui perché doveva ancora finire i compiti. In men che non si dica il suo migliore amico entrò dalla finestra della sua stanza e, senza dire una sola parola, andò al piano di sotto ad aprire la porta a quella che poi scoprì essere Lydia.

- Cosa volete? Non mi va di uscire, né di parlare con nessuno - mugugnò Stiles, ancora rannicchiato su sé stesso e con la voce roca.
- No, ora tu ci ascolti, perché è una questione della massima importanza - gli disse Lydia afferrandolo per le spalle e costringendolo ad ascoltare ogni sua parola. 

 

***

 

Va bene, niente panico, non doveva fare altro che andare verso la chiesa, pronunciare quei dannati voti e tutto sarebbe finito, avrebbe sposato Kate e avrebbe cresciuto quel bambino. Ma non ci riusciva. Derek non era pronto a diventare padre, si sentiva un verme a pensarlo, ma non voleva che quel bambino venisse al mondo, perché avrebbe significato un legame indissolubile con una donna che non amava e un divario enorme con il ragazzo che ormai era diventato il motivo della sua felicità.

Nonostante questi dubbi che lo tormentavano, si disse che non poteva rimanere ancora lì a fare avanti e indietro, così prese le chiavi della macchina ed entrò nell’ascensore.

 

Ore 9.20 

Dopo aver ascoltato tutta la storia Stiles era furioso, era pervaso da una rabbia talmente incontrollabile da fargli tremare le mani.

- Io la ammazzo. IO LA UCCIDO KATE! E Dave con lei! - stava urlando Stiles in preda alla furia.
- Stiles...- cominciò Lydia.
- Non osare dirmi di calmarmi - esclamò il ragazzo.
- Non era quello che volevo dire, Stiles. Dobbiamo andare, devi fermare questo matrimonio, devi dire a Derek la verità - continuò l’amica.
- Hai ragione, andiamo - 
- Ma non ti cambi? Amico, sei in pigiama - suggerì Scott.
- Non c’è tempo! Scott metti in moto, SUBITO! -
- Volo! - rispose l’interpellato precipitandosi al piano di sotto.
- Vedrai che non è troppo tardi - lo rassicurò Lydia.
- Lo spero davvero Lydia, o non potrò mai perdonarmelo. Come ho potuto abbandonarlo così? -

***

 

Derek sapeva di dover mettere in moto la macchina, era già in ritardo. Il matrimonio era alle dieci e lui avrebbe dovuto essere lì alle nove per controllare che tutto fosse pronto, per accogliere gli invitati, per aspettare la sua futura moglie. Ma non poteva. Non senza avergli detto addio.

Mise in moto la Camaro e sfrecciò verso la strada che lo portava davanti alla casa dello sceriffo.

 

Ore 9.30

- Scott, non puoi andare più veloce? - chiese Stiles per l’ennesima volta.
- Lo sai che non posso, è pieno di agenti in centro a quest’ora, soprattutto visto il traffico che ci sarà per via degli invitati che arriveranno per il matrimonio e se mi fermano non arriverai più alla chiesa -

Stiles fece una smorfia  di disappunto e continuò a muoversi irrequieto sul sedile. Aveva appena scoperto che Derek stava per sposare Kate, che diceva di essere incinta di suo figlio, ma non era affatto così. Kate e Dave avevano una relazione e il bambino non era di Derek, bensì del suo caro ex ragazzo. Doveva ammettere che la cosa lo confondeva parecchio, oltre che metterlo incredibilmente a disagio. Certo, sapeva che Dave era bisessuale, ma non si sarebbe mai aspettato che si sarebbe innamorato di Kate. Ad ogni modo Stiles era assolutamente terrorizzato. E se non fosse arrivato in tempo? E se il matrimonio fosse già iniziato? E se fosse troppo tardi?

 

***

 

Derek si fermò di fronte alla casa di Stiles. Sapeva che lo sceriffo non c’era e sperava che Stiles non avesse deciso di uscire proprio quella mattina.

Si diresse lungo il vialetto e si fermò di fronte alla porta. Rimase qualche secondo immobile, ma poi si decise a suonare il campanello. Non sapeva per quanto fosse rimasto fermo ad aspettare che un qualunque rumore proveniente dall’interno gli rivelasse che Stiles era in casa, che stava per aprire la porta e farlo entrare. 

Dopo qualche minuto si rese conto che era stata una pessima idea, ma doveva almeno tentare, non poteva sposarsi sapendo che non lo avrebbe più visto, che non avrebbe più voluto saperne di lui. Nella mente di Derek iniziò a farsi strada un senso di panico che gli impediva di fare un solo passo verso la macchina. Era completamente bloccato: da un lato Kate, suo figlio e la vita che avrebbe avuto più senso scegliere, dall’altro Stiles. In quel momento, a soli trenta minuti dal matrimonio, Derek si decise a compiere quella scelta che avrebbe cambiato la sua vita. Non poteva sposare Kate, solo ora se ne rendeva conto.

 

Ore 9.40

Scott parcheggiò a qualche metro dall’entrata della chiesa e Stiles non aspettò nemmeno che l’amico spegnesse i motori o che fermasse la macchina, ma si precipitò fuori dalla vettura, inciampando, e corse a perdifiato verso l’ingresso, con le lacrime che gli solcavano il viso per il timore che fosse troppo tardi. 

Non appena entrò si rese conto che non c’era nessuno, i pochi invitati presenti dovevano ancora prendere posto e lo sposo non c’era ancora.

In preda al panico, temette di aver sbagliato chiesa e chiese informazioni a un’anziana coppia che si era accomodata tra gli ultimi banchi, ma lo rassicurarono che quello era il posto giusto. Incurante degli sguardi che i presenti gli rivolgevano, forse per il pigiama, forse per l’aria sconvolta, si diresse verso l’oratorio, esattamente dietro la chiesa, dove si trovavano le stanze che solitamente occupavano gli sposi, mentre si preparavano. Erano situate in due corridoi diversi, in modo da impedire che i due futuri coniugi si vedessero prima del matrimonio, come da tradizione.

Dato il suo lavoro, Stiles sapeva perfettamente dove si trovavano entrambe, perciò si diresse immediatamente verso quella che sapeva ospitare lo sposo.

 

***

 

Era quasi arrivato davanti alla chiesa e vide gli invitati che iniziavano ad arrivare e prendere posto. Scese dalla macchina e si diresse a passo svelto verso l’ingresso.

Ormai aveva preso una decisione: avrebbe detto a Kate che non poteva sposarla, non poteva fare questo a se stesso e a Stiles, ma soprattutto non sarebbe mai stato un buon padre se non avesse insegnato a suo figlio a fare le scelte che pensava essere giuste.

 

***

 

- No, Dave, non mi interessa quello che provi tu. Io sposerò Derek e se vuoi vedere ancora tuo figlio dovrai accettare la mia decisione -
- Gli dirò della nostra relazione, non vorrà mai sposarti se lo verrà a sapere -
- Non puoi farlo. Se davvero mi ami non lo farai - ribatte Kate sicuro di sé, mentre ammirava compiaciuta il suo riflesso allo specchio. Il vestito era stato ammorbidito in modo da ospitare il suo pancione e il trucco e l’acconciatura erano stati fatti a regola d’arte, ormai era assolutamente pronta a sposare Derek.
- Invece sì, io ti amo, ma amo anche nostro figlio e non ti permetterò di portarmelo via - esclamò Dave e aprì la porta per dirigersi verso la chiesa.
- Maledizione - esclamò Kate. Quella era una piccola seccatura, ma Derek non avrebbe mai creduto alle parole di Dave se lei recitava bene la sua parte.

 

Ore 9.50

Stiles era disperato, non riusciva a trovare Derek e ora l’unica cosa che poteva fare era affrontare Kate e fermarla, perciò corse a perdifiato lungo il corridoio per raggiungere la stanza della sposa.

 

***

 

- Derek aspetta! - urlò Dave, mentre cercava di fermare il quasi-sposo dal compiere un errore madornale.
- Dave? Scusa, ma ora non ho proprio tempo di starti a sentire, devo parlare con Kate -
- No! Devi ascoltarmi! È importante -
- Non ora Dave, devo andare - rispose Derek, e senza aspettarsi una risposta si diresse verso la stanza della sposa, ma vide che lei stava già arrivando.
- Derek? Non puoi vedermi adesso! È la tradizione! - disse Kate sconcertata, davanti all’entrata della chiesa.
-  Kate, ti devo parlare. Non posso sposarti, mi dispiace - disse Derek, incurante degli sguardi rivolti nella loro direzione.
- Tu COSA? Io spero davvero che tu stia scherzando, Derek. Non puoi mandare a monte il matrimonio adesso! Ci sposiamo tra dieci minuti! - esclamò Kate, sperando di non aver alzato troppo la voce, dal momento che tutti gli invitati erano già lì.
- Mi dispiace Kate, ma non ti amo, amo Stiles e non posso permettere a me stesso di fare la scelta sbagliata solo per paura -
- Derek non pensi a nostro figlio? Cosa penserà di te? -
- Che ho scelto di essere felice invece di sposare qualcuno che non amo. Potrò insegnargli a combattere per quello in cui crede, e non a fare una scelta solo perché le convenzioni sociali lo impongono - rispose Derek.
- Quindi Dave non ti ha detto niente? - chiese Kate sorpresa che Derek ancora non sapesse niente. 
- Dave? L’ho visto, ma non ho avuto tempo di starlo a sentire, perché dovevo parlarti -
- Oh, Derek, quanto sei sciocco - disse Kate con un sorriso.

 

Ore 10.00

- DEREK FERMO! - urlò Stiles.
- S...Stiles? - disse Derek voltandosi verso la navata centrale. Vide il ragazzo che stava correndo a perdifiato verso di loro, le guance arrossate per lo sforzo e...in pigiama.
- Ma...Cosa ci fai qui? -
- Non puoi sposarla! Lei...-
- Lo so -
- Lo sai? -
- Sì, lo so. Sono venuto qui per dire a Kate che non posso sposarla perché ti amo. Stiles, era da tempo che volevo dirtelo, ma non ci riuscivo perché non sapevo se tu provassi i miei stessi sentimenti. Ora non posso più tenermelo dentro, ti amo e spero davvero che tu possa perdonarmi per non avertelo detto prima. Forse è troppo tardi, ma spero che accetterai di ricominciare -
- Sei un idiota. Certo che ti amo! Gesù, Derek sono venuto qui in pigiama, ho corso per tutta la chiesa per poterti parlare solo per un secondo! È solo colpa mia, non avrei mai dovuto lasciarti così, quando avevi più bisogno di me. Ti amo, lupo brontolone - 

Derek non riuscì a rispondergli, l’emozione gli aveva bloccato irrimediabilmente le corde vocali e tutto quello che riuscì a fare fu afferrarlo e stringerlo a sé il più forte possibile, per fargli capire che non l’avrebbe mai più lasciato andare. Stiles rispose immediatamente all’abbraccio e nascose il viso nell’incavo del suo collo sperando con tutto se stesso di non scoppiare a piangere come una ragazzina innamorata. In quel momento nemmeno gli sguardi attoniti e sconcertati degli invitati potevano scalfirli.

Sarebbe stato tutto perfetto se solo...

- Aspetta un momento...Ma quindi tu non sai del bambino? - chiese improvvisamente Stiles sciogliendo lievemente l’abbraccio per guardarlo in viso.
- Cosa dovrei sapere? -
- Derek, non sei tu il padre -
- COSA? Che significa? Ma certo che sono io! -
- Non è così, Kate ti ha mentito -
- Ma, non è possibile...E se non sono io chi... -
- Dave -
- DAVE? -
- Già...Kate e Dave avevano una relazione da mesi, già da prima che vi lasciaste -
- Cosa? Kate...- si voltò verso la sua quasi-moglie, ma si accorse che non era lì. Se n’era andata mentre stava parlando con Stiles e nessuno dei due si era accorto di niente.
- Niente paura, non va da nessuna parte - disse Lydia mentre trascinava la diretta interessata per un gomito, aiutata da Cora.
- Lasciatemi, maledizione! - si lamentava Kate, decisamente poco collaborativa.
- Certo, contaci - le rispose la sorella dello sposo - Stava cercando di andarsene, l’abbiamo bloccata giusto in tempo -
- Già - confermò Lydia facendole l’occhiolino.
- Lydia? Cora? Ma cosa...- cominciò Derek.
- Coraggio bellezza, ora devi spiegarci tutto - ordinò Lydia.

 

***

 

- Quindi per tutto questo tempo tu mi hai fatto credere che il bambino fosse mio? Ma perché l’hai fatto, Kate? -
- Perché se ti avesse sposato sia lei che nostro figlio avrebbero avuto un futuro assicurato - li interruppe Dave, che nel frattempo li aveva raggiunti.
- Per i soldi...Tu volevi sposarmi solo per i soldi? Ma che razza di persona farebbe una cosa simile? - le chiese Derek con disprezzo.
- Non cercare di farmi la predica, io volevo solo il meglio per mio figlio -
- E non hai pensato neanche per un momento alle conseguenze? Non avrebbe mai saputo chi è il suo vero padre! -
- Ma cosa importa? Sarebbe andato nelle migliori scuole, saremmo stati felici, io avrei...-
- Tu, ma certo, nonostante tutto rimani sempre tu la persona che ne avrebbe tratto maggiore beneficio, non è vero? - 
- Non provare a giudicarmi, Derek, tu stavi per sposarmi perché non avevi il coraggio di fare una scelta -
- Non è vero - la interruppe Stiles - Derek ha fatto la sua scelta - le rispose guardandola fermamente negli occhi, come sfidandola a dire il contrario, mentre la mano di Derek era saldamente intrecciata alla sua.
- C’è ancora qualcosa che non capisco - disse Derek, ma stavolta guardò Dave - Se davvero amavi Kate, perché quella sera, in ospedale, hai parlato con Stiles, chiedendogli di stare con te? Se tu e Kate stavate insieme da mesi e se sei davvero innamorato di lei come dici, non aveva senso che...-
- Sei davvero così cieco? IO gli ho chiesto di farlo, per vedere a che punto ti eri spinto con il ragazzino. Non si sarebbe rimesso con lui, era solo uno stupido pretesto per capire quanto avrei dovuto faticare per farti cambiare idea - Rispose Kate, con una smorfia di derisione, provocando le occhiatacce di Lydia e Cora, che non la perdevano di vista un solo istante.
- Sei spregevole... - disse Stiles - E tu, Dave, non hai nemmeno pensato a quello che avrei provato? Non ti è mai importato, vero? -
- Mi dispiace, Stiles, non mi ero reso conto di quanto avrei potuto ferirti. So di avere sbagliato e non ci sono scuse, ma per lei avrei fatto qualunque cosa - rispose Dave, abbassando lo sguardo. 
- Dave, non posso dimenticare tutto quello che mi hai fatto, che ci hai fatto. Ma se tu e Kate ve ne andate per non tornare più vi assicuro che non ci saranno conseguenze - gli disse Stiles con voce ferma.
- Non penserai davvero che accetti di andar...- cominciò Kate.
- Va bene, hai la mia parola - promise Dave tendendo la mano verso Stiles, interrompendo le lamentele della donna.

Stiles gli strinse la mano e vide il suo ex ragazzo prendere per mano Kate, per poi condurla fuori dalla chiesa, mentre lei rivolgeva a tutti loro un ultimo sguardo carico di odio. Anche Lydia, Cora e Scott se ne andarono, chi per annullare la cerimonia, chi perché non aveva più niente da fare lì e chi voleva semplicemente lasciare ai due ragazzi un po’ di intimità.

Con un sospiro, Stiles si voltò verso il quasi-sposo e lo vide guardare Kate e Dave allontanarsi. 

- Ti dispiace di non poter diventare padre? - gli chiese, non senza un certo nervosismo, mentre si mordicchiava il labbro inferiore.
- Non così tanto, in realtà. Certo, in futuro mi piacerebbe poter avere dei figli, ma non era il momento, né tantomeno la persona giusta - rispose Derek, rivolgendogli uno sguardo carico di amore e promesse.
- Ma quindi ora che succede? - chiese Stiles, guardando il suo ragazzo negli occhi.
- Beh, è la parte più bella, no? Lo scopriremo insieme - rispose Derek chinandosi per posare le labbra sulle sue. 


Fine





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Angolo dell'autrice:
Beh, eccoci qua...L'ultimo capitolo è finalmente arrivato e solo adesso ho deciso che...*rullo di tamburi*...Ci sarà anche un epilogo!
Ebbene sì, miei cari lettori e lettrici, non potevo concludere semplicemente così la storia, non avrei reso pienamente giustizia a questi personaggi a cui mi sono affezionata così tanto durante quest'anno. Che ne pensate? Avreste voluto che finisse in modo diverso? Aspetto con ansia i vostri pareri nelle recensioni!
Nel frattempo ringrazio infinitamente chi ha avuto la pazienza di recensire, nonostante ultimamente i miei tempi di pubblicazione si siano notevolmente allungati a causa degli impegni universitari.
Dunque, grazie a DarkStar, iaia_zanni e derekinlove per aver recensito questa storia, grazie a tutti coloro che seguono/ricordano/preferiscono e grazie mille anche a voi che leggete in silenzio, spero davvero che questa volta lascerete un piccolo parere o un consiglio per questa povera autrice.
Un bacio a tutti :*

Enchanted_darkness
 
  
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